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Cosmologia di San Tommaso   

La Creazione del mondo (=il mondo riceve da Dio il suo essere) non è in contraddizione con l'idea che il mondo è sempre stato nel TEMPO. Dio ha creato prima le sostanze immateriali, poi le sostanze materiali, la natura (che à quindi «causa seconda»). Tutto ciò che esiste in natura è BELLO, BUONO, VERO.  

Nel mondo tutto ciò che esiste, esiste in quanto partecipa d’altro, è prodotto da una causa alla quale l’essere convenga per essenza (come indicato nella teodicea) e non per partecipazione. Il rapporto tra tale essere e il mondo esistente è un rapporto di creazione, nel senso che è azione necessaria ed esclusiva di Dio, impartecipabile. Dio ha creato le cose seguendo le sue idee eterne (essendo egli anche causa esemplare di ogni altro essere), e delle cose egli costituisce l’ultima causa finale (essendo a lui ordinato l’universo). In particolare  è fine ultimo degli esseri razionali in quanto che essi mediante la conoscenza e l’amore devono ordinarsi a lui e trovarvi la loro felicità.  La ragione non può da sola risolvere il problema della creazione del mondo come inizio temporale: razionalmente si può infatti sostenere la possibilità di una creazione eterna, di una eternità del mondo e del moto (tesi averroistica di Sigieri di Brabante), che è da respingere solo per atto di fede. Il concetto di creazione deriva dall’essenza di Dio in quanto trascendenza rispetto al mondo, mentre dall’essenza di Dio in quanto immanenza deriva il concetto di conservazione-cooperazione-provvidenza nel mondo. La conservazione del mondo è l’incessante comunicazione dell’essere conferito nella creazione, è dunque creazione continuata; la cooperazione è la predisposizione della potenza delle cose verso l’attività corrispondente alla loro natura – senza però che il libero arbitrio delle creature razionali resti deterministicamente condizionato. La provvidenza è l’eterno piano – nell’intelletto divino – dell’ordinamento di tutte le cose al loro fine. Su tale piano il male fisico non è che il momentaneo evolversi d’una cosa in un’altra all’interno di un disegno di perfezionamento e abbellimento dell’universo, mentre il male morale non può derivare da Dio, anche se Dio (in quanto bontà e onnipotenza e onniscienza) lo può permettere all’interno di un disegno di bene (come indicato dall’espiazione di Cristo).



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