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Etica in Tommaso

La SINDERESI (=lume della volontà) è conoscenza innata di ciò che è bene e di ciò che è male. Due rappresentati della scolastica sono Anselmo e Tommaso (quest'ultimo considera la sinderesi tendenza verso il bene e fuga dal male).

 Esposta nella seconda parte della Summa (II-II), è intesa come etica cristiana (motus rationalis creaturae ad Deum), ma parte dai concetti di Aristotele. Ultima meta è la beatitudine, fine della creatura razionale. In  189 questioni T. costruisce l’architettura della morale cattolica,  che termina nel sacrario della carità, dell’amicizia con Dio, dell’amore soprannaturale verso Dio e il prossimo.

 Presupposto dell’atto morale è la libertà della volontà, che ha la sua radice nella ragione, che aspira a tutte le cose contemplate come buone. Mentre il  bonum universale – oggetto della felicità – muove la volontà necessariamente, l’uomo rimane libero nei riguardi dei beni parziali, potendo scegliere le diverse modalità dell’azione o l’astensione dall’azione.

Nell’azione morale influisce anche la vita affettiva dell’uomo,il sentimento, in cui s’incontrano lo spirito e il senso. Gli atti morali presuppongono principi interni (abiti di virtù morali e soprannaturali – tendenze opposte al peccato –che è invece deviazione dal fine) ed un principio esterno (Dio, l’essere che dà norma, materia e sanzione all’atto morale e con la grazia movente ed elevante conferisce a queste azioni l’intrinseca proporzione all’ultimo fine della vita eterna). Quest’ultimo principio ha effetto mondano solo come lex aeterna, che ha la sua impronta nella legge di moralità naturale che consegue dall’uso maturo della ragione (synteresi): fa ciò che è buono ed evita ciò che è cattivo



Vita

Da vedere:

Tommaso, Il male, MI:Rusconi,1999, pp. 1440

 

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