Di J.D.Salinger fui conquistato all’istante dalla prosa essenziale e logica dei Nove Racconti prima, quindi dagli slanci sgraziati e spacconi di Holden Caulfield. (...) Presto mi appassionai alla frammentata saga della famiglia Glass, la cui ricostruzione assumeva spesso l’aspetto di un’escursione continua all’interno del corpus. Ho sempre amato in particolare le storie di enfants prodiges fortemente sospettati in famiglia di essere il Buddha Gautama. I racconti di guerra mi colpivano per l’assenza totale di sentimentalismi.  Esauriti gli Struzzi Einaudi, non riuscivo a credere che fosse finita. Frequentando poi sul web i forum dedicati a JDS mi resi presto conto che una cospicua parte della produzione letteraria Salingeriana non era assolutamente nota in Italia, ma in un certo senso neppure negli USA. Decisi che meritavo di avere accesso, in un modo o nell’altro, all’Opera Omnia con tutte le O maiuscole. Dopo diversi tentativi e alcuni clamorosi buchi nell’acqua, ricevetti un file .zip da uno studente dell’UCLA, aprii quel file con una certa disillusione.  Ciò che trovai al suo interno aveva tutta l’aria di essere la raccolta completa dei ventidue racconti. Ventidue storie inedite in forma di libro e pubblicate in patria negli anni quaranta su riviste a diffusione quasi esclusivamente nazionale: Collier’s e il Newyorker ma anche Cosmopolitan e, lo si creda o no, Good Housekeeping.   La lettura di quei brani fu emozionante, ad ogni riga si dissolvevano le mie riserve sull’autenticità dei racconti. Rinunciai da subito ad un’analisi critica obiettiva, non serviva. Mi bastava registrare le mie stesse emozioni per decretarne l’originalità. Lessi i racconti d’un fiato, amandone una buona quantità, quindi cominciai a tradurli d’istinto e a spedirne copie agli amici più cari. Il riscontro di questo primo ristretto pubblico fu ottimo. Oggi, a distanza di pochi anni, trovare una copia inglese dei ventidue inediti non è complicato. Attenzione però: chi pensasse di procurarseli online ricordi per esempio che il formato .txt uccide i corsivi. Ma di cosa si tratta esattamente? Hapworth, 16 1924 riporta una lunga lettera dal campeggio estivo di Seymour da bambino, il Glass reduce e suicida dei Pescibanana. Altri racconti come Sono Pazzo appaiono come degli studi sul personaggio di Holden, quando non interi passaggi del futuro romanzo.  Ci sono poi diverse storie di vita più o meno quotidiana, vicende che ricordano le atmosfere rarefatte e mistiche di Teddy , o che ridicolizzano la borghesia w.a.s.p. attraverso le caustiche caricature di spocchiosi studenti dell’Ivy League. Quasi tutti questi racconti furono scritti in tempo di guerra e approssimativamente un terzo sono completamente imperniati su storie di guerra, siano esse narrate direttamente dal fondo di una trincea piuttosto che da un salotto di Manhattan. Guerra oltreoceano di Americani contro Tedeschi o Giapponesi, guerra in patria di militari contro civili, figli contro padri, mariti contro mogli, situazioni che portano i protagonisti a pronunciare frasi come  “I militari (...) appartengono gli uni agli altri in questi giorni. Non è più bene stare con i civili. Loro non sanno quello che sappiamo noi e noi non siamo più abituati a quello che sanno loro”  [L’Ultimo Giorno dell’Ultimo Furlough] . Salinger, diploma alla Scuola militare di Valley Forge, partecipa nel ’44 allo sbarco in Normandia e non è disposto a fare della retorica, ama la pace ma è pronto alla guerra che pure detesta in modo viscerale. In quest’ottica vanno lette le battute di alcuni personaggi che, quando non sono evidentemente sarcastiche,  possono effettivamente strabiliare ma sono chiaramente supportate dalla voce autoriale di chi sa bene cos’è lo scontro mortale dell’uomo contro l’uomo: “Credo nell’uccidere Nazisti, Fascisti e Giapponesi, perchè non c’è altro modo che io conosca,” [ibidem] . Pagine in diametrale contrasto con lo zeitgeist dei decennii successivi e che a mio parere stanno alla base della riluttanza dell'autore alla diffusione di queste prime opere. Si dice sia impossibile che un ragazzo adolescente legga the Catcher in the Rye senza immedesimarsi nella figura del suo protagonista Holden Caulfield. E’ probabilmente vero ma non è tutto: scrivere di JDS non è semplice in generale. So per esperienza che chi lo ha letto ed amato tende piuttosto invariabilmente a sviluppare una gelosia morbosa, a non accettare che estranei possano introdursi in un rapporto che ama pensare esclusivo e privato. Mi si dirà che accade lo stesso con ogni autore quando lo si considera imprescindibile per la propria educazione; può essere vero ma ho sempre avuto l’impressione che questo fenomeno assuma con JDS proporzioni abnormi: Gli estremi? Bene, si pensi a Mark Chapman, l’assassino di John Lennon che come noto dichiarò niente meno che di essere Holden Caulfield o alle difficoltà che da anni impediscono all'onnipotente industria cinematografica americana di produrre un film accettabile su una delle opere più popolari ed amate dal pubblico nazionale e mondiale. Hey, ma sei davvero arrivato a leggere fino qui? devi essere una specie di genio o un disasdattato. Oppure entrambe le cose.

 


 

Un ragazzo in Francia   

(Saturday Evening Post 217, Marzo, 1945)

Una Ragazza che Conoscevo     

(Good Housekeeping 126, Febbraio, 1948)

Una Giovane Ragazza nel 1941 del Tutto Priva di Girovita 

(Mademoiselle 25, Maggio, 1947)

Entrambe le Parti ne Convenivano  

(Saturday Evening Post 26, Febbraio, 1944)

Elaine     

(Story, Marzo-Aprile, 1945)

Va’ a Vedere Eddie   

(Kansas Review, Dicembre, 1940)

Sono Pazzo  

(Colliers, Dicembre, 1945)

L’Ultimo Giorno dell’Ultimo Furlough  

(Saturday Evening Post, Luglio, 1944)

Una Volta a Settimana non Ti Ucciderà   

(Story, Novembre-Dicembre, 1944)

Note Personali di un Soldato di Fanteria  

(Colliers 110, Dicembre 12, 1942)

Leggera Ribellione fuori Madison

(The New Yorker, Dicembre, 1946)

Il Sergente à la Coque

(Saturday Evening Post, Aprile, 1944)

Riprendere il passo

(Colliers, Luglio, 1941)

Il Cuore di una Storia Finita

(Esquire 16, Settembre, 1941)

La Foresta al Contrario

(Cosmopolitan, Dicembre, 1947)

Il Lungo Debutto di Lois Taggett 

(Story, Settembre-Ottobre, 1942)

L’estraneo  

 (Colliers, Dicembre, 1945)

I Fratelli Varioni 

(Saturday Evening Post 216, Luglio, 1943)

La Gente Giovane 

(Story 16, Marzo-Aprile, 1940)

In Questo Sandwich non c’è Maionese  

(Esquire 24, Ottobre 1945)

Melodia Triste  

(Cosmopolitan, Settembre 1948)

Hapworth 16, 1924 

(the New Yorker, Giugno, 1965)

 

                                   


 

        

Alberto Baglietto, 1975. Laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Universita di Genova con tesi in Glottologia e Linguistica Generale su B.L.Whorf e il principio di Relatività Linguistica. Ha collaborato col sito web di informazione indymedia.org (circuito internazionale IMC) fino alla sua chiusura con diverse pubblicazioni di argomento vario, recensioni letterarie, politica, musica, attualità, cooperando alla  redazione di diverse features e dossier online. Ha svolto attività di amministratore di rete sviluppando una certa competenza nella multimedialità coniugata alla didattica della lingua. Ha insegnato assai precariamente nella scuola pubblica. Sempre in ambito glottodidattico ha collaborato alla redazione di diversi CD-Rom e prontuari di microlingua destinati ad operatori turistici. Ha ideato e redatto diversi corsi di lingua inglese. Attualmente si dedica per lo più a progetti di formazione aziendale ma presto dovrà trovarsi un lavoro.

 

                                                                               

       LINKS:               

 

Indymedia Canale di informazione indipendente. Attualmente sotto sequestro, resta consultabile l'archivio.

Genovainedita Circolo letterario Genovese con sede a Palazzo Ducale. Appuntamenti settimanali

Creative Commons Interessante frontiera del diritto d'autore, copyleft e dintorni.

Dead Caulfields: JDS's Short Stories Le storie qui tradotte in versione originale, più parecchie informazioni sull'autore.

Project Gutenberg La biblioteca online gratuita più completa e democratica dell'Occidente

Circolo Letterario degli Impopolari Racconti inediti di esordienti e non, pubblicati e recensiti dalla redazione e dai lettori stessi.

 

Avete commenti? Dichiarazioni? Proposte? Spediteli a

 

 [email protected]

 

 


Le traduzioni pubblicate su questo sito internet sono state rilasciate da Alberto Baglietto sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Ciò significa che chi volesse avvalersene per scopi esclusivamente non commerciali potrà farlo, a patto di citare per esteso la fonte. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 543 Howard Street, 5th Floor, San Francisco, California, 94105, USA.

 

[Hit Counter]

Hosted by www.Geocities.ws

1