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interludi
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k
keraunoskopeion

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lauda drammatica
laude 
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metope
mimo

mirino
missaggio
modulo
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montaggio parallelo
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naumachia

n
nouvelle vague

o
odeon
Opera
orchestra
ovoli

p
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palcoscenico mobile
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pancrazio
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pantomimo

paradoi

particolare
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piano americano
piano medio
piano-sequenza
pirrica
praticabile
presa diretta
presbiterio
pretesta
primissimo piano
primo barocco
primo piano
proiettori
proiezione
produzione
profondit� di campo
prosckenion
proscaenium
prospettiva

r
reostato
renderizzare
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riflettori
ripresa angolata
ripresa frontale
remake
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spina

t
tabernaria
tardo barocco
teatro
teatro totale
tibiae
tragedia

teleobiettivo
teologheion
timel�
timpano
togata
trabeazione


trasparente
triglifi
troupe
trombarclus
tuscanico

v
virtual set
velarium
venazioni

vomitatoia

 

 

 

ACCELERAZIONE: � un effetto speciale usato sia in cinema che in televisione, tipico della comunicazione audiovisiva di movimento, che consiste nell'aumentare la velocit� dello scorrere delle immagini rispetto al tempo reale. Di solito, nel caso della proiezione dei film, consiste nel passare da sei a dodici immagini al secondo invece della abituali ventiquattro, ci� avviene in ripresa. L'accelerazione si ottiene proiettando a velocit� normale, con la macchina da proiezione, un filmato che � stato realizzato con fotogrammi scattati in tempi ridotti.
ADATTAMENTO: � il processo attraverso il quale si sceneggia un testo (es. un romanzo, una novella) che non era originariamente nato per essere realizzato in una dimensione audiovisiva e cinematografica.
AMBIENTAZIONE: Tutto il complesso di operazioni di scenografia e di arredamento, con le annotazioni necessarie per dare il carattere voluto alla storia, nonch� il procedimento attraverso il quale si determina il movimento della macchina da presa e si decidono le posizioni e i giochi delle luci, nonch� la scelta delle angolature e dei particolari di fondo delle azioni.
ANGOLATORE: diagramma grafico per stabilire approssimativamente le altezze delle scene in funzione della loro ampiezza e degli oggetti adoperati.
ANGOLAZIONE: � l'occhio della cinecamera, vale a dire il punto di vista della camera cinematografica o televisiva rispetto all'oggetto da riprendere.
ANGOLO DI CAMPO: angolo solido che circoscrive il soggetto. Varia con la lunghezza focale ed il formato del quadruccio.
APERTURA (del diaframma): rapporti fra il diametro del diaframma e la lunghezza focale. Si misura in f. per i calcoli di quei valori dipendenti dall'apertura geometrica (profondit� di campo, l'iperfocale...) e in T. (fattore di trasmissione) per l'esposizione.
AREA DI RIPRESA: parte del set che verr� inquadrata durante l'azione.
CADENZA: numero dei fotogrammi che scorrono in un secondo nella macchina da presa o nel proiettore. Nei film che siamo abituati a vedere la cadenza � di ventiquattro fotogrammi al secondo; in televisione � di venticinque immagini al secondo. Nei vecchi film muti la cadenza era di sedici.
CAMPO: si intende per campo il luogo e lo spazio (distanza, tipo di inquadratura ecc.) in cui avviene l'azione di un film, di una ripresa televisiva o di un disegno a fumetti.
CAMPO LUNGO: l'inquadratura nella quale la figura umana � ripresa in modo che sia compresa in altezza pi� volte.
CAMPO MEDIO: � comunemente definito nella distanza della figura umana ripresa da 30 metri circa, dando risalto alla figura senza isolarla dall'ambiente, oppure: l'altezza del personaggio sta circa due volte l'altezza dell'inquadratura.
CAMPO MOLTO LUNGO: l'inquadratura nella quale � messa a fuoco una grande porzione di spazio ridotta rispetto al totale in cui i personaggi sono punti agenti o sagome lontane.
CAMPO TOTALE: scena inquadrata in tutta la sua totalit� cogliendo gli spazi nel loro insieme.
CAMPO VISIVO
: spazio abbracciato dall'occhio umano, � di circa 180� in larghezza e 136� in altezza.
CARRELLATA
: l'esecuzione di una inquadratura nella quale la macchina da presa esegue un movimento in avanti, indietro o laterale perch� posta sopra un "carrello"
CARRELLO
: attrezzo posto su rotaie che consente di sorreggere la macchina da presa e di muoverla in avanti, indietro o lateralmente a seconda delle esigenze.
CAST
: � il complesso artistico e tecnico che prende parte alla realizzazione di un film. Va comunque dagli attori ai tecnici, agli esecutori, agli attrezzisti, al regista. Non fanno parte del cast (o non necessariamente) gli autori del testo e coloro che l'hanno progettato.
CENTRO OTTICO: punto ideale al centro del sistema ottico, gode della propriet� che tutti i raggi che attraversano l'obiettivo passando per esso non vengono deviati, ma solo spostati lateralmente.
CHROMA-KEY:
� un termine inglese che letteralmente significa "chiave del colore". Si tratta di una tecnica di ripresa televisiva, che consente di sovrapporre un'immagine ad uno sfondo dal colore predeterminato (verde, rosso o blu) che funge da sorgente video autonoma. Ad esempio, il 
giornalista spesso ha come sfondo un fondale blu o verde sul quale viene passata un video o una foto.
CINEMASCOPE: sistema per la proiezione su grande schermo nel quale si fa uso di lenti composte speciali
CIAK: tavoletta contenente il titolo del film, il nome del regista e quello dell'operatore, il numero della sena girata ed il numero delle volte. Serve a segnare il punto di partenza di una scena sonora, se battuto, o muta se fermo. E' molto importante per la stampa e il montaggio e per reperire determinate scene in caso di rifacimenti.
CONTROCAMPO: tecnica cinematografica che consiste nel dare in successione una scena e montare ci� che si vede dal lato opposto della scena stessa. E' tipico ad esempio il caso in cui due persone che stanno parlando sono inquadrate di fronte alternativamente rispetto al momento in cui sono protagonisti dell'emissione verbale. Il frequente uso di campo e controcampo, tipico del cosiddetto montaggio all'americana, contribuisce ad accentuare il ritmo della narrazione audiovisiva.
CORTOMETRAGGIO: � un film di breve durata in cui vengono usati pochi metri di pellicola. Si intende per cortometraggio quel genere cinematografico o televisivo inferiore ai quaranta minuti, compresi i filmati di informazione, i documentari o i cinegiornali, ma anche i filmati pubblicitari di trenta secondi.
CMP: abbreviativo di camera da presa.
DECOUPAGE: (dal francese d�couper, tagliare) indica il "copione di montaggio" ovvero il taglio o la scansione della sceneggiatura in inquadrature; al contrario per� dei termini italiani, che si riferiscono appunto a un "copione", cio� ad un testo scritto suddivisione in inquadrature, il termine francese insiste non gi� sulla fase letteraria, ma su quella pi� propriamente tecnica della suddivisione o scansione o taglio. Tale fase avviene per� prima del montaggio, cio� della giunzione delle varie inquadrature fra loro. Si potrebbe dire che il d�coupage � un'operazione mentale rispetto a quella materiale del montaggio.
DETTAGLIO: l'inquadratura di una parte del corpo come ad esempio una mano, una bocca, un occhio.
DEUX EX MACHINA: attrezzo scenico utilizzato per le rappresentazioni di Euripide. Tale attrezzo permetteva all'attore che rappresentava la divinit� un'entrata in scena di tipo dinamico. Metaforicamente si pu� utilizzare tale termine anche per rappresentare un intervento delle forze "superiori" o del destino.
DIAFRAMMA: � un dispositivo montato vicino all'obiettivo di una fotocamera o di una cinepresa e funziona come l'iride nell'occhio umano, regolandone il diametro d'apertura � possibile controllare la quantit� di luce che colpisce la pellicola e la nitidezza dell'immagine. Ci� in relazione anche alla velocit� di otturazione e determina maggiore o minore profondit� di campo.
DIAFRAMMA DI CAMPO: mascherino posto esternamente alla camera da presa per limitarne il campo visivo.
DISSOLVENZA: in un film � l'estinguersi dell'immagine che scompare progressivamente fino ad arrivare al buio o, viceversa (insolvenza o dissolvenza di apertura) il partire dal buio e il definirsi di un'immagine. La dissolvenza incrociata � lo smorzarsi di un'immagine mentre si sostituisce sullo schermo quella successiva, cosicch� per alcuni istanti entrambe le immagini, l'ultima e quella che sta per arrivare, sono presenti sullo schermo e sovrapposte l'una sull'altra.
DISTANZA CINEMATOGRAFICA: distanza apparente del centro di attenzione, � determinata dalla distanza reale e dall'ottica usata.
DOCUMENTARIO: film privo di trama narrativa di finzione, solitamente ma non necessariamente cortometraggio e solitamente senza attori e/o con un narratore. Riguarda settori scientifici o culturali ed � adibito a funzioni non spettacolari ma didattiche e informative.
DOLLY: gru che pu� arrivare ad alzarsi fino a tre metri sorreggendo la macchina da presa.
DOPPIAGGIO: � l'incisione sincronizzata dei dialoghi dopo le riprese del film ed eventuali traduzioni in altra lingua
EFFETTI SPECIALI: accorgimenti tecnici originali per avere effetti di pioggia, neve, vento, spari ecc., e per risolvere problemi scenografici e di azione con trucchi vari.
ESPOSIMETRO: strumento che serve a misurare l'intensit� luminosa, i rapporti fra le tre luci base, il contrasto e grazie ad un apposito calcolatore, il tempo di esposizione alla luce di una pellicola fotografia o cinematografica per la migliore resa focale.
FIGURA INTERA: l'inquadratura nella quale l'attore compare con tutta la sua figura.
FEED BACK: termine desunto dalla terminologia cibernetica che potrebbe essere tradotto come "retroazione"; con un'accezione semantica pi� allargata definisce ogni fenomeno attraverso il quale si attua un'influenza negativa o positiva sul presente a causa di eventi che sono avvenuti nel passato, in cui il vissuto permanente influenza in senso adattivo correttivo, l'atteggiamento esistenziale.
FLASH BACK: tecnica narrativa nella quale si introduce un evento del passato (u ricordo importante nella memoria del personaggio che d� significato al presente) all'interno di una sequenza filmica o di una vicenda.
FLASH FORWARD: in relazione al flash back, � una tecnica che consente di visualizzare una fantasia o un balzo nel futuro del protagonista che immagina se stesso o gli altri.
FLOU: effetto appannato o sfumato che consiste nel fare apparire come velati di una nebbia luminescente gli oggetti e le immagini.
FONDALE: scena artificiale davanti alla quale avviene l'azione. Si tratta di pareti dipinte, teloni o inserti fotografici davanti ai quali avviene l'azione degli attori.
FOTOGRAMMA: � il singolo quadro fotografico che rappresenta la fase del movimento fissato sulla pellicola.
FUOCO: spazio fotografico (televisivo, cinematografico) entro il quale l'immagine � perfettamente definita in piena nitidezza, spesso contrapposta a uno sfondo che invece � pi� sfumato, meno nitido (sfuocato)
GIGANTOGRAFIA: ingrandimento fotografico per fondali, maquettes, utilizzabile con supporti di tela o legno.
GRANDANGOLO: si veda la voce LUNGHEZZA FOCALE
GRU: grande braccio che porta la macchina da presa e l'operatore consentendone gli spostamenti in tutti i sensi.
INQUADRATURA: campo visivo dell'obiettivo rispetto alla scena da riprendere. Frammento di pellicola compreso fra un ciak e uno stop.
LUNGHEZZA FOCALE: distanza fra l'obiettivo di una normale fotocamera o camera da presa e piano focale che � pi� o meno uguale alla diagonale del negativo o del campo dell'immagine. Se equivale alla diagonale del formato del negativo si dice che � normale, cio� riproduce verosimilmente la vista dell'occhio umano, se � inferiore alla diagonale del formato del negativo si dice che � un obiettivo "grandangolare" (che tende cio� a riprendere grandi porzioni di spazio con accentuato fenomeno prospettico) se � superiore alla diagonale del formato del negativo si dice che � "teleobiettivo", tendente a schiacciare i piani prospettici ed a comportarsi come una lente d'ingrandimento.
MIRINO: traguardo ottico o elettronico che consente di controllare l'ampiezza e l'altezza dell'inquadratura.
MISSAGGIO: la realizzazione di tutta la parte sonora del film, dialogo, musica, rumori, effetti, eseguita nella parte finale della lavorazione del film.
MONTAGGIO: ricostruzione del racconto secondo la sceneggiatura ed eventuali varianti mediante tagli e riunione dei pezzi di pellicola. Per alcuni � il vero lavoro creativo del film.
MONTAGGIO ACCELERATO: l'illusione di movimento che si ha in un film attraverso la giustapposizione di due inquadrature per una durata sempre pi� breve, in cui l'inquadratura del soggetto in movimento viene rafforzata dall'inquadratura del soggetto che in controcampo assiste al movimento.
MONTAGGIO DELLE ATTRAZIONI: il rafforzamento del senso di un'immagine di un film mediante l'accostamento di un'altra immagine che non appartiene necessariamente allo stesso avvenimento con la quale si pratica l'ellissi, il paragone o la metafora.
MONTAGGIO PARALLELO: simultaniet� di due azioni lontane nello spazio attraverso il succedersi di inquadrature dell'una e dell'altra in un film.
MOVIOLA: il tavolo di montaggio dei film munito di schermi che permettono la lettura simultanea di diverse piste sonore e visuali. Grazie alla moviola si effettuano i tagli, gli inserti, gli attacchi, le dissolvenze incrociate ecc., e si determina quindi la qualit� e il ritmo del prodotto finale.
NOUVELLE VAGUE: movimento di cui si cominci� a parlare dopo il festifal di Canne del 1959, nel quale il cinema francese raccolse numerosi consensi. Il termine ebbe successo e divenne corrente per designare un nuovo atteggiamento di fronte al cinema rappresentato da ginque giovani registi: Francois Trouffeau, Claude Chabrol, Jean-Luc Godard, Eric Rhomer e Jacques Rivette. La caratteristica comune ai cinque registi era di aver cominciato ad occuparsi di cinema su Chaiers du Cin�ma, rivista fondata da Andr� Bazin e Jean Doniol-Valcroze e sul settimanale Arts. Il tipo di lettura che questi critici, prim'ancora che registi, facevano era basata pi� sul valore tecnico-formale del film che non sui contenuti letterari e politici espliciti e sul significato. Tale critica era pi� vicina al metodo formalista in letteratura e al metodo iconologico nelle arti figurative e comport�, in seguito, delle scelte formali nelle loro realizzazioni che influenzarono la generazione dei registi dell'epoca.
PANORAMICA: l'esecuzione di un movimento rotatorio della macchina da presa intorno al proprio asse.
PARTICOLARE:  nel cinema � l'inquadratura nella quale l'attore � ripreso dalle ginocchia in su.
PIANO AMERICANO: nel cinema � l'inquadratura di un oggetto o di una parte di esso.
PIANO MEDIO: nel cinema � il valore intermedio tra il primo piano e il piano americano.
PIANO-SEQUENZA: nel cinema � la sequenza composta di una sola inquadratura nella quale la cmp esegue diversi movimenti riprendendo una unit� narrativa.
PRATICABILE: un sostengo composto da una piattaforma a triangolo equilatero (1,20 m per lato) e da una base ripiegabile metallica. E' alto 0,50 m e 1 m. Si usa per alzare proiettori o telecamere, per costruire unendone diversi in blocchi, piattaforme.
PRESA DIRETTA: registrazione simultanea delle immagini e del sonoro nel cinema.
PRIMISSIMO PIANO: nel cinema � l'inquadratura nella quale l'attore � ripreso da met� busto in su.
PRIMO PIANO: l'inquadratura cinematografica o televisiva nella quale l'attore � ripreso solo al volto.
PROIEZIONE: visione del materiale girato nei giorni precedenti sul set cinematografico. Serve per il controllo del lavoro di tutti i reparti.
PRODUZIONE: complesso di tutte quelle attivit� organizzativo-economiche atte a realizzare uno spettacolo con massimo effetto e la minima spesa.
PROFONDITA' DI CAMPO: spazio nitido davanti e dietro il punti di messa a fuoco, dipendente dal diaframma e dalla focale.
RENDERIZZARE:
(dall'inglese to render) � la procedura di computo digitale per rielaborare le immagini che abbiano subito modifiche relative alla luminosit�, grandezza, colore, ecc.

RIPRESA ANGOLATA: la camera � angolata rispetto alla scena.
RIPRESA FRONTALE: la camera � frontale alla scena. Nel cinema si cerca di evitarla perch� appiattisce l'immagine.
REMAKE: rifacimento di un film di successo gi� edito in anni precedenti.
SCALETTA: prima stesura della sviluppo delle azioni del racconto in successione temporale.
SCENA: unit� di ambiente e di luogo (nel cinema anche di tempo).
SCENEGGIATURA: progettazione o "previsualizzazione" di un film. Costituisce il punti di riferimento per tutte le procedure tecnico-organizzative della realizzazione. Essa � un testo particolare con qualit� espressive e drammatiche contenenti i dialoghi dei personaggi egli aspetti psicologici che aiutano gli attori nell'interpretazione, ma anche dettagli tecnici e suggerimenti operativi.
SCENOGRAFIA: complesso di costruzioni atte ad essere riprese da una cmp o che fanno da sfondo ad una rappresentazione teatrale.
SCENOGRAFO: progettista della scenografia.
SEMITOTALE: inquadratura cinematografica che inquadra parte sempre grande di un interno, di un ambiente, ma non inquadrato nella totalit�.
SEQUENZA: � un nucleo narrativo che si compone di pi� scene legate da un filo conduttore spazio-temporale.
SET:
� il luogo destinato alle riprese, dove si montano le scenografie.
SOGGETTO: esposizione succinta della storia dalla quale si intende trarre il film.
STEADICAM Il sistema Steadicam per riprese in movimento senza vibrazioni � stato 
inventato verso la fine degli anni Settanta dall'operatore Garret Brown. Ha senza dubbio rappresentato un cambiamento e un'evoluzione al'interno del linguaggio filmico, fornendo agli autori nuove possibilit� di controllare il movimento all'interno di una sequenza. Brown studi� la possibilit� di applicare nelle riprese cinematografiche sistemi di molleggio utilizzati in campo militare per aumentare la stabilit� dei mezzi in movimento. Il sistema Steadicam consente riprese 
che, per la loro fluidit� e l'effetto di sospensione della macchina da presa in movimento, ricordano quelle aeree: per tale motivo � stato definito "Steadicam e cioe "camera stabile". Ha consentito di creare nuove forma visive nello stile cinematografico, impossibili da ottenere con l'uso classico della "macchina a mano". La Steadicam di prima generazione era costituita da un corsetto che, indossato, diventava tutt'uno con il busto dell'operatore, al quale veniva sospesa la camera per mezzo di un braccio bilanciato da molle e con il fulcro sopra alla vita. In questo modo era possibile far effettuare alla camera movimenti in ogni direzione e, grazie alle molle stabilizzatrici, era possibile correre, scendere e salire scale, superare ostacoli velocemente mantenendo una perfetta stabilit� nell'immagine. Ci� che veniva inquadrato poteva essere controllato da un piccolo monitor, che nella Steadicam attuale si pu� regolare lungo l'impugnatura di sostegno. L'alimentazione per la microcamera, accoppiata alla macchina da presa, e le funzioni di quest'ultima, parte da un modulo alla base dell'asta, che fa anche da contrappeso al sistema di bilanciamento.
STORY-BOARD: tecnica di "previsualizzazione" del film tramite schizzo grafico che sintetizzi il tipo di inquadratura (primo piano, piano medio, piano americano ecc.).
TELEOBIETTIVO: si veda la voce LUNGHEZZA FOCALE.
TRASPARENTE: nella ripresa cinematografica � lo schermo traslucido su cui proiettare scene dal retro che facciano da sfondo all'azione.
TROUPE: il complesso di tecnici, artisti, personale amministrativo che partecipa alla realizzazione del film.
VIRTUAL SET
: el linguaggio cinematografico-televisivo, la Realt� Virtuale indica generalmente uno spazio scenografico (set) ricostruito sinteticamente attraverso l'uso di tecniche di computer graphics. Il termine in una sua accezione pi� ampia sta ad indicare un nuovo linguaggio di comunicazione e/o forma espressiva attualmente ancora agli esordi sia per quanto riguarda le sue implicazioni teoriche che le sue applicazioni pratiche, come ad esempio la televisione tridimensionale o gli ologrammi.

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