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Parmenide L'essere è, il non essere non è

Il Pensiero e l'essere sono la stessa cosa (Terzo frammento)

VERCELLESE 1994,28 consiglia di pronunciala con fare serio, aggiungendo: "In fondo la metafisica dell'occidente non ha saputo andare oltre, non è vero?"

516-510 ca a.C. -440

Пαρμενίδης, Parmenǐdes

Platone lo dice "primo dei maestri eleati". Secondo Apollodoro era giunto al suo acme (40esimo anno di vita) nel 500 a. C. Era nato quindi nel 540 (secondo altri nel 515)  Morì centenario - verso il 440 secondo la tradizione - come il suo maestro Senofane. Secondo Platone fu con l'alunno Zenone in Atene, ove conobbe il giovane Socrate (De Palma 1980, 182-3) I  frammenti del suo poema "Sulla natura" (Пερί φύσηως) sono raccolti con rigore filologico nella quarta edizione  Diels 1922.

 Scolaro di Senofane di Colofone (che era giunto 25enne ad Elea fuggendo dall'invasione persiana dell'Asia Minore), dal maestro prende l'affermazione secondo la quale l'essere divino è, senza attributi e determinazioni, è in quanto ente, in quanto realtà. Entrambi - in opposizione all'opinione comune sull’antropomorfismo degli dei - identificano essere ontologico e essere predicato. 

Parmenide, marmo  metà I sec. d. C., Acea Marina, depositi della Sovrintendenza. L'attribuzione è confermata da una coeva erma con la scritta " Parmenide il fisico figlio di Pireto", trovata sempre a Velia-Elea, quartiere meridionale c.d. Insula II

Il primo dei quattro elementi  fisici è per Eraclìto il fuoco, che alimenta il movimento, che è al centro di tutte le attività. Il movimento è universale (“tutto scorre”). Nella dimensione umana, il movimento è diretto dalla guerra (polemos). Con esso si identifica l’elemento che accomuna tutti gli uomini, cioè la ragione o lògos.

 Viceversa, per la scuola eleatica (città della Magna Grecia a sud di Napoli poi chiamata dai latini Velia), fondata da Senofane, il movimento è illusione:gli uomini hanno solo opinioni (ed è opinione sostenere che c’è il movimento), mentre esiste un solo ESSERE o dio, che si identifica col mondo (panteismo). La realtà è l’UNO, l’eterno, l’Essere. Questo è il tema affrontato dal principale filosofo di Elea), Parmenide, per il quale l’Essere è concreto, finito (cioè avente un limite=pèras), sferico.

Secondo l’eleatico ZENONE il movimento non può esistere, è illusione, in quanto il movimento dovrebbe essere passaggio da un punto all’altro: ma questo presuppone che ci siano punti intermedi, il che significherebbe andare all’infinito. Il punto di partenza e di arrivo di una freccia sono in realtà (nel medesimo istante)  uno stesso punto; sono i SENSI che conducono la ragione all’inganno, cioè all’illusione del movimento, mentre la realtà è costituita dall’Essere. L’infinitamente piccolo a cui porta la ricerca logica del punto intermedio non è altro che il NULLA, il NON essere. Non esiste.

 Con gli eleati si intravede qualcosa che va oltre i principi fisici: l’Essere. Lo studio di ciò che va oltre la fisica, dell’universale  eterno, sarà chiamato dopo Aristotele METAFISICA (=che va oltre la fisica).  

 

L'essere è tale in quanto è predicato di unità (frammento 8, vv. 35-36: l'essere si identifica con il νοειν (pensare) inseparabile da "quell'esser in cui si trova espresso").

Parmenide parte dal rilievo della molteplicità delle singole designazioni delle cose rispetto all'unità dell'essere con cui esse si predicano. Ma le singole cose non solo sono particolari rispetto all'unità dell'essere, sono anche contraddittorie in quanto ciascuna di esse "è" in un modo in quanto "non è" in un altro.: le singole cose mescolano l'essere e il non essere. Vero è quindi solo ciò che "è" senz'altra determinazione: l'ente (το ̉̉̉̉́εόν). Solo l'essere è, senza contraddizioni. Nella fase presocratica non vi è ancora distinzione tra ontologia gnoseologia logica e linguaggio, per cui l'essere è realtà nella forma più solida. In base all'affermazione di Parmenide  per cui "le definizioni negative convengono ai principi" (Enriques 1923) l'essere è: Non nato, NON perituro,  (né fu né sarà), NON interiormente diverso, NON diviso, NON mobile, NON infinito in quanto NON imperfetto (in cioè forma perfettamente piena, cioè sferica). 

Parmenide dipinto da Raffaello nella Scuola d'Atene Secondo De Vecchi (1979,16) potrebbe trattarsi anche di Senocrate o di Aristosseno

 Questi attributi sono tali solo in quanto parte della "distinzione" (κρίσις) "dell'è dal non è" (έστιν ή οΰκ έστιν), cioè dell'esclusione di ogni predicazione del "non essere" rispetto alla purezza della predicazione dell'essere. Di Parmenide si può dare un'interpretazione materialistica, nel senso che egli  parte dalla pienezza della materia che riempie l'universo.

Sulla non infinità si diversificherà la sua scuola in quanto l'allievo Melisso di Samo eliminerà ogni aspetto empirico residuo e teorizzerà l'idea dell'infinità dell'essere.

Per Dante non ha metodo

Messo da Dante  tra coloro che non hanno metodo per cercare la verità: (Par., XIII, 121-126):

Vie più che indarno da riva si parte,
   Perché non torna tal qual ei si muove,
   Chi pesca per lo vero, e non ha l'arte:
E di ciò sono al mondo aperte prove
   Parmenide, Melisso, e Brisso e molti,
   I quali andavan, né sapevan dove.
      

Il proemio del suo poema in esametri (cioè in forma epica) Sulla natura fa riferimento ad un viaggio dell'autore su due cavalli alati fino alla soglia di una divinità innominata gli indica le due vie della ricerca. Secondo PUGLIESE CARRATELLI si tratterebbe di Mnemmosyne, la madre delle Muse che offre la purificazione finale solo a chi abbia già percorso in vita per via iniziatica la conoscenza di alcune verità ultraterrene. La via alternativa offerta alle anime è quella della reincarnazione, per tutti i non iniziati (il riferimento alle due vie è consuetudine testimoniata da lamine funebri trovate in Magna Grecia). L'invocazione alla dea appare contornata da plurimi riferimenti all'iniziazione, che rimandano alla tradizione pitagorica, anche se con un tono di formalità che invece non è presente nelle invocazioni empedoclee alla Musa (framm. 3 sgg; 32 v.11, 131).

Ma bisogna considerare che per l'eleate il  pensiero (pieno)  è "ente tutto pieno di ente", per cui se si ipotizza un partire dalla pienezza della materia solamente, non si riesce poi  a spiegare il passaggio parmenideo che definisce il puro ente come ciò che esclude da sé il non ente. 

Mentre la prima parte del poema  intende affrontare la verità, la seconda parte è analisi del mondo "secondo opinione" (κατά δόξαν), cioè Parmenide procede all'analisi della dottrina dell'errore, per  quella parte che in quanto esiste [come nome-predicato, ma per P. non vi è distinzione tra nome e  realtà], è.

Parmenide è il primo a dare una definizione del punto geometrico in base alla sua modalità al negativo (come recita Proclo nel commento su Euclide definizione I,1) "il punto è ciò che NON ha parti".  I concetti puramente razionali di enti geometrici (punto linea piano) non partono perciò da  Zenone, ma da Parmenide (questa è l'ipotesi di Enriques 1923). Secondo SASSI 1996,520 non è un caso che l'erma del I sec. d. C. trovata a Velia-Elea insieme ad altre due riferite a medici (iatroò) lo qualifichi come phisikòs: un filosofo che con le sue ricerche sulla natura ha influenzato la medicina. Tali ricerche sarebbero il risultato dell'influenza del pitagorismo, inteso come scuola dell'equilibrio e dell'armonia a livello sia fisico che psichico, sia macro che micro, sia nel rapporto corpo-anima. Da qui l'influsso su tutta la tradizione medica magnogreca.  . 

Popper (1998, 267) sostiene che la scienza moderna nasce con l'abbandono del paradigma parmenideo (Idee-categorie v. tabella a dx.), che peraltro è solo un metodo per l'azione. L'abbandono inizia con la scienza economica, quando  Adam Smith dimostra che nello cambio volontario "entrambe le parti ci guadagnano e nessuna ci rimette"; prosegue con Darwin quando dice che la "ripetizione imprecisa" o "mutazione" (la parmenidea categoria di varianza), costituisce la base di tutti i fenomeni biologici, e si apre poi alla fisica contemporanea con la categoria di imperfezione, approssimazione (p.e. nel fenomeno della risonanza). Tavola degli opposti in Parmenide (secondo la formula pitagorica)
 Via della Verità Via dell'opinione
Necessità
Perfezione
Precisione
Reversabilità
Ripetizione
Cose
Invarianza
Caso
Imperfezione
Approssimazione
Irreversibilità
Variazione
Processi
Emergenza

 

Guido Ceronetti nella raccolta di traduzioni in versi  Come un talismano (1986) presenta vari brani di Eraclito, Parmenide e Anassimandro.

 

Può essere considerato il capostipite della scuola razionalista (Cartesio Spinoza Leibniz): pensare ed essere  sono la stessa cosa. Il "niente" può essere pensato se è pensato come "qualcosa". Il tempo esiste solo come presente, nel senso che passato e futuro esistono solo come pensati, cioè al presente. 
Parmenide in un'incisione del '700

FONTI

DIELS 1922: H. Diels, Die Fragmente der Vorsokratiker, Berlin 19224

CALOGERO 1932: Guido Calogero, Studi sull'eleatismo, Roma 1932

DE PALMA 1980: Claudio De Palma, La Magna Grecia, Roma:Newton Compton 1980

ENRIQUES 1923: F. Enriques, La polemica eleatica per il concetto razionale della geometria, in "Periodico di matematiche", 1923

POPPER 1998  Karl R. Popper, The World of Parmenides. Essay on Presocratic Enleightenment, London:Rutledge, 1998 - tr. it. F. Minazzi, Casale Monferrato:Piemme, 1998

PUGLIESE CARRATELLI 1988: Giovanni Pugliese Caratelli,La Thà di Parmenide, in "La Parola del Passato", 1988 (XLIII), 337-346

PUGLIESE CARRATELLI 1996: Giovanni Pugliese Caratelli, I Greci in Occidente, MI:Bompiani,1996 

SASSI 1996: Maria Michela Sassi, La  filosofia nel mondo greco d'Occidente, in PUGLIESE CARRATELLI 1996, 515-522

VERCELLESE 1994   Michele Vercellese, Cogito ergo sum. Breve storia della filosofia, MI:Garzanti, 1994 (un giro guidato nell'universo filosofico in 50 massime commentate)

Multimediale (vhs)

 

LINKOGRAFIA

(03/2002: il sito qui sotto non si trova):

http://www.ilgiardinodeipensieri.com/storiafil/gadamer-1.htm  sintesi dal testo gadameriano su Parmenide

http://members.xoom.com/Poesia/parmenide/parmenid.htm (in La superguida di Internet, MI:Apogeo,2001)

 

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