Home page | filosofia e immagine | estetica | Disputa di Raffaello | Scuola d'Atene

Zenone di Elea

(490 ca . - 430 ca a. C.)

 

Achille non supererà mai nella corsa la tartaruga

VERCELLESE 1994,33 suggerisce di non citarlo come sofisma, ma come esempio del potere del pensiero e dell'interesse dei paradossi logici. Si può - a proprio rischio- aggiungere "che la cosiddetta analisi non standard ha rivalutato Zenone, a scapito della tradizionale teoria dei limiti. Ma attenzione: qualcuno potrebbe chiedervi che cosa significa."

 

Secondo l’eleatico ZENONE il movimento non può esistere, è illusione, in quanto il movimento dovrebbe essere passaggio da un punto all’altro: ma questo presuppone che ci siano punti intermedi, il che significherebbe andare all’infinito. Il punto di partenza e di arrivo di una freccia sono in realtà (nel medesimo istante)  uno stesso punto; sono i SENSI che conducono la ragione all’inganno, cioè all’illusione del movimento, mentre la realtà è costituita dall’Essere. L’infinitamente piccolo a cui porta la ricerca logica del punto intermedio non è altro che il NULLA, il NON essere. Non esiste.

 Con gli eleati si intravede qualcosa che va oltre i principi fisici: l’Essere. Lo studio di ciò che va oltre la fisica, dell’universale  eterno, sarà chiamato dopo Aristotele METAFISICA (=che va oltre la fisica).  

 

Dante  lo pone nel limbo tra i sapienti virtuosi che precorrono Cristo. 

Vidi il maestro di color che sanno,
Seder tra filosofica famiglia.
Tutti l'ammiran, tutti onor gli fanno:
Quivi vid'io e Socrate e Platone,
Che innanzi agli altri più appresso gli stanno.
Democrito, che il mondo a caso pone,
Diogenès, Anassagora e Tale,
Empedoclès, Eraclito e Zenone:


Euclide geomètra, e Tolomeo, (Dante. Inf., IV, 131-138)

 

Filosofo eleatico cui si devono le critiche al concetto di movimento, attraverso la formulazione di argomentazioni che evidenziano la contraddizione di chi parte dalla molteplicità delle cose. Nato attorno al 500 a. C., ad Elea (romana Velia - ove  è stata scoperta negli anni '60 una sua erma), scolaro zelante, volle dimostrare l'esattezza della teoria dell'essere del  maestro Parmenide attraverso la confutazione dei discorsi del senso comune che danno per scontata la molteplicità e il movimento. Questo sforzo dimostrativo a partire dall'analisi dei discorsi altrui, ne fa per Aristotele il primo inventore della Dialettica. Lo si può dire anche anticipatore delle antinomie kantiane.  In realtà egli porta su un piano spazio-temporale il discorso sull'essere che il suo maestro svolgeva a partire dal piano logico-linguistico. Il passaggio dal piano logico al piano ontologico rimane una caratteristica irriflessa per tutto il pensiero arcaico.  Sia il metodo dialettico che il tema dell'infinito non sono quindi risultati del pensiero cosciente di Zenone. Rimane invece accertato il suo metodo di reductio ad absurdum fondato sulla possibilità di ricavare due conclusioni contraddittorie partendo dalla stessa premessa.
Zenone dipinto da Raffaello nella Scuola d'Atene, il bimbo al suo fianco sta ad indicare la fase di origine della filosofia

L'unico scritto certo è il fr.3 del Diels 1922 (antinomie punto 1), ma secondo Calogero 1936 anche l'antinomia 2  - riportata in Simpl, Phys., 562,2-4 - è sicura, mentre le altre aporie sono presenti in ricostruzioni successive .

GLI ASSURDI (LE ANTINOMIE) CONSEGUENTI ALL'AMMISSIONE

1)       della MOLTEPLICITA': "Se le cose sono molte, è necessario che siano tante quante sono, e né più né meno di tante. A) ma se sono tante quante sono, sono finite di numero. B)Se le cose sono molte, sono infinite: infatti in mezzo ad esse ce ne sono sempre altre, e altre ancora in mezzo a queste. Così le cose sono infinite."

2)       Dell'ILLIMITATO spaziale:  "A) Se lo spazio c'è, sarà in qualche luogo: tutto quel che c'è è infatti in qualche luogo. B) Ma quel che è in qualche luogo è anche nello spazio. Lo spazio sarà quindi nello spazio, e così all'infinito. Dunque lo spazio non c'è".

3)       Del MOTO- argomento della dicotomia: "Un mobile A non potrà mai pervenire  dal punto B a punto C,  perché prima deve giungere al punto D intermedio tra B e C, e prima ancora al punto E intermedio tra B e D, e così via all'infinito."

4)       Del MOTO- argomento dell'Achille: "Il veloce Achille non raggiungerà m ai la tartaruga se questa abbia un iniziale vantaggio, perché prima dovrà superare questa distanza, ma nel frattempo la tartaruga avrà acquistato un vantaggio nuovo,rinnovandosi quindi la situazione di prima, e così all'infinito". [fondamento concettuale della matematica occidentale: Achille che non raggiunge mai la tartaruga rappresenta secondo DE PAOLI 1998 il numero irrazionale che mai perviene al proprio oggetto]

5)       Del MOTO - argomento della freccia: "La freccia, la quale sembra muoversi, in realtà non si muove, perché in ciascun momento del tempo si trova in uno certo spazio eguale a se stessa: e ciò che sta in uno spazio pari a sé, è fermo"[fondamento concettuale della fisica occidentale: la freccia in moto eppure immobile nello spazio nello spazio  rappresenta secondo DE PAOLI 1998 il pianeta, che prosegue nel suo moto inerziale]

6)       Del MOTO-argomento dello stadio: "Paragonato il movimento di alcuni punti rispetto a  certi punti fermi col movimento che essi stessi manifestano rispetto ad altri punti che si muovono in direzione contraria, allora quel certo tempo è uguale alla metà di  se stesso".[fondamento concettuale della astronomia occidentale: le masse che si incrociano negli stadi a diverse velocità secondo DE PAOLI 1998 rappresentano i diversi tempi multipli e relativi]

Mentre l'ultimo argomento si può considerare caduto, in quanto si basava sul moto come valore assoluto, gli altri portano alla negazione dell'infinito, dello spazio e del tempo. Ma l'aporia che Zenone evidenzia per i "molti" si applica inevitabilmente (come dimostra Gorgia in "Su quel che non è") anche all'UNO, che Zenone ancora non distingue nella sua dimensione discreta (uno come singolo elemento del molteplice) dall'uno come unità-totalità.

Il filosofo è presente nelle "Vite di filosofi"  da Diogene Laerzio.

FONTI

      CALOGERO 1932: Guido Calogero, Studi sull'eleatismo, Roma 1932

CALOGERO 1936: Guido Calogero, La logica del secondo eleatismo,  in  Atene e Roma, 1936, 141 sgg.

DE  PAOLI 1998  Marco De Paoli,  I paradossi svelati. Zenone di Elea e la fondazione della scienza occidentale, Cavallerleone: Scolastica ed. 1998

DIELS 1922: H. Diels, Die Fragmente der Vorsokratiker, Berlin 19224

VERCELLESE 1994   Michele Vercellese, Cogito ergo sum. Breve storia della filosofia, MI:Garzanti, 1994 (un giro guidato nell'universo filosofico in 50 massime commentate)

Multimediale (vhs)

 

Home page | filosofia e immagine | estetica | Disputa di Raffaello | Scuola d'Atene

 

Hosted by www.Geocities.ws

1