I funerali del Papa e la parola lapidaria
Aprile 12, 2005
Il seguente articolo rappresenta il supplemento del saggio Una storia di sassi. Dalla teoria cloacale al parricidio primordiale, e può essere compreso solo nel suo contesto.
La Chiesa è la pietra tombale di un uomo - dio: essa vuole impedire che egli risorga
(Friedrich Nietzsche, Frammenti postumi 4[38]).
Dall' omelia del cardinale Joseph Ratzinger, al funerale di Papa Giovanni Paolo II, l' 8 Aprile 2005:
Come Pietro obbedì al comando di Gesù: "seguimi", anche Giovanni Paolo II ha obbedito alla stesso comando rivoltogli... 'Seguimi' dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore.Invero, la chiave è la parola lapidaria, sintesi di parola, Logos, e sasso, l'Azione. L'apparato psichico si esprime, infatti, per condensazioni.
'Seguimi', questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalit� - il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine
NOTE
* Cfr. F.Nietzsche:
La Riforma tedesca appare invece come un'energica protesta di spiriti arretrati, che non s'erano ancora affatto saziati della visione medievale del mondo e che avvertirono i sintomi del suo dissolversi, la straordinaria superficializzazione ed esteriorizzazione della vita religiosa, con profondo abbattimento, invece che con giubilo, come si sarebbe convenuto. Con la loro nordica forza e caparbietà, essi respinsero gli uomini indietro, provocarono la Controriforma, vale a dire un Cristianesimo cattolico da legittima difesa, con le violenze di uno stato di assedio, e ritardarono di due o tre secoli il pieno risvegliarsi e dominare delle scienze, così come resero forse impossibile per sempre l'armonioso concrescere a unità dello spirito antico e di quello moderno. Il grande compito del Rinascimento non potè essere portato a termine; lo impedì la protesta della germanicità, rimasta frattanto indietro, che nel Medioevo aveva almeno avuto il buon senso di attraversare ogni momento le Alpi per la propria salute (Umano troppo umano, I, par. 237).
I Tedeschi: originariamente questo termine significava i
pagani: è così che i Goti, dopo la conversione, chiamavano
la gran massa dei membri della loro stirpe non battezzati, prendendo suggerimento
dalla loro traduzione dei Settanta, in cui i pagani venivano designati
con la parola che in greco significa i popoli: si veda Ulfila. Sarebbe
pur sempre possibile che I Tedeschi trasformino a posteriori il loro antico
appellattivo ingiurioso, diventando il primo popolo non cristiano dEuropa:
che in ciò siano dotati in sommo grado costituiva per Shopenhauer
un loro titolo donore.Così giungerebbe a compimento lopera di
Lutero, che ha insegnato loro (ai Tedeschi, N.d.R.) a essere antiromani
(La gaia scienza, par.146. Vedi anche par.358)
E ancora:
Si direbbe che alle razze latine inerisca il cattolicesimo
in maniera molto più intima di quanto non accada per lintero cristianesimo
in generale a noi gente del nord; e che di conseguenza lincredulità
nei paesi cattolici debba significare qualcosa di molto diverso da quello
che essa significa nei paesi protestanti, cioè una specie di rivolta
contro lo spirito della razza, mentre da noi è piuttosto un ritorno
allo spirito (o al non spirito
) della razza. Indubbiamente noi,
gente del nord, proveniamo da razze barbare anche per quello che riguarda
la nostra disposizione alla religione: per questo noi siamo mal dotati
(Al di là del bene e del male, par.48.)
** Uno dei sintomi del conflitto tra il mondo protestante militante e quello cattolico conciliante trasparisce nel diverso atteggiamento di Bush da quello dell’Europa e della Chiesa verso il fondamentalismo islamico. Bush, che non a caso è un New born in Jesus, ha preso la spada di Paolo, mentre la Chiesa tiene saldamente in mano le chiavi al Paradiso di Pietro.
Postscriptum A
Dall'omelia del cardinale Ratzinger:
le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità- il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine.
In Pinocchio, ho paragonato l’atto di seppellimento degli zecchini, con la speranza che crescano in un intero albero di monete d’oro, al seppellimento dello sperma del Padre, pars pro toto del suo corpo stesso. L’atto è aggressivo, rappresentazione inconscia di un desiderio di morte diretto al Padre. Ma come questi era destinato a risorgere in un intero albero di zecchini, condensazione di pene paterno, l’albero della conoscenza, e albero della vita, così: "le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità":
Quando l'uomo si cibò dell'albero della conoscenza si cibò dunque del genitale paterno, per incorporare ed acquisire la potenza sessuale che i figli dell'orda tanto invidiavano al padre. Anche la fiaba di Pinocchio ci parla di un albero di zecchini che avrebbe dovuto crescere se il sacrilegio fosse riuscito: “ --E se invece di mille monete, ne trovassi su i rami dell'albero duemila?..”(XIX). L’albero della conoscenza biblico (il genitale del dio) emerge nella fiaba attraverso la fantasia - desiderio di Pinocchio, dopo la quale, come nel mito biblico, avviene l'orgia di pentimento e disperazione.
Pinocchio. Il rito iniziatico di un burattino
- il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine
Postscriptum B
Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa (Matt. 10,34 -6).Come abbiamo sostenuto sopra, Paolo rappresenta l’apostolo intransigente e militante, mentre Pietro quello conciliante ed ecumenico. Pietro, infatti, è “il pescatore di anime”, colui che le raccoglie con la sua rete. Egli mostra ai novizi le vie della Salvezza e apre loro le porte del Paradiso. Ma è la figura stessa del Cristo che contiene i due aspetti, quello bellicoso e ribelle di vicario dell’orda fraterna contro il Padre, come si può inferire dalla citazione di Matteo 10, e quella di vicario del Padre e di mediatore con i Figli, come si evince dalla sua figura nei Vangeli.
NOTE
* Nel Vangelo di Giovanni, Gesù viene associato a Mosè nel contesto del serpente di bronzo che guariva gli Israeliti: "E come Mosè innalzò il serpente
nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo". (3, 14). L'implicazione è che Gesù avesse le stesse proprietà taumaturgiche e salvatrici del serpente di Mosè.
Questo aspetto della natura del Cristo viene trasmesso a San Paolo. Come leggiamo in I Ciarauli:
Una leggenda che ancora oggi a Solarino viene tramandata,anche se da qualche tempo sono sempre di meno le persone anziane con una forte memoria, vuole che tutti o quasi tutti quelli che nascevano nella notte del 25 di gennaio, data della conversione di San Paolo, possiedono delle qualità taumaturgiche che vengono loro donate dal Santo,quelle cioè di poter guarire dai morsi di serpenti o dalle “passiature”(eritemi da contatto provocati da rettili o altri animali velenosi). Queste persone dotate di tale facoltà vengono soprannominati “CIARAOLI”.San Paolo, è considerato dai solarinesi il primo dei “ciarauli”,il capostipite di questa lunga schiera di gente che con il semplice strofinamento della propria saliva sulla parte ammalata accompagnato da una serie di versetti e di parole “magighe” produceva la immediata guarigione del paziente.Ovvero, nell'inconscio popolare San Paolo veniva associato al Cristo taumaturgico, egli stesso associato al serpente di Mosè. Il santo bellicoso, che porta la spada, è anche colui che guarisce, e ciò per mezzo dei serpenti.
** Il pesce è un simbolo fallico. Il pene del Padre è stato evirato e divorato nell'atto di parricidio e cannibalismo primordiale, atto che rappresenta la sostanza del Peccato Originale. La Salvezza si consuma attraverso l'espiazione, il perdono e l'identificazione con il pene paterno restaurato. Per questo il simbolo del Salvatore, mediatore tra i giovani e il Padre, è un pesce = pene = Figlio = Padre.
Nella condensazione peculiare delle rappresentazioni simboliche, Pietro, il pescatore, paga il gabelliere con una moneta presa dalla bocca del pesce, ovvero riscatta il peccato la cui sostanza era stato un atto di profanazione del "pesce". Infatti, si dice "pagare per i propri peccati". Il pagamento al gabelliere significa: il rappresentante dei Figli paga al rappresentante del Padre la moneta che, come ho mostrato in Pinocchio, equivale allo sperma paterno, che era stato carpito - evirato. Dal "pesce" del Padre era stata carpita, e il "pesce" del Figlio la restituisce. La scena rappresenta il pareggiamento dei conti tra Padre e Figli. Infatti, la Lex Talionis è l'unica valida, per il nostro inconscio.
Pietro è dunque il pescatore, e i pescatori pescano i pesci, che come abbiamo visto simboleggiano il pene (del Padre e del Figlio). Ma Pietro è anche il "pescatore di anime". Abbiamo, infatti, già incontrato l'equivalenza inconscia tra pene e anima, in L'intervento di Chiara Lespérance e il piede di Edipo:
James G.Frazer in Il ramo d'oro, raccontandoci del rito da consumarsi, presso alcuni selvaggi, quando si crede che un uomo abbia perso la sua anima, scrive: "...certi Indiani riprendono l'anima smarrita di un uomo per mezzo delle scarpe e gliela restituiscono facendogliele calzare" (Boringhieri, Torino 1973, vol.I, p.292).
Quindi, pescare "anime", come pescare pesci, gettando una rete in mare e tirandola a sè, è sinonimo di erezione (gettare la rete), e contrazione - autoevirazione (tirare a sè la rete con dentro i pesci, come anche l'espressione "tirare i remi in barca").
Sembrerebbe che i primitivi associno inconsciamente piede = pene con anima, poiché questa si trova nelle scarpe, come il piede.
L'erezione del Figlio si conclude con il pentimento - contrazione - autoevirazione, come avviene in uno degli stadi dei riti di pubertà iniziatici, quando il giovane novizio subisce una mutilazione, come conditio sine qua non per la riconciliazione finale con la generazione dei padri.
Last but not least, il Venerdì di Pasqua è precetto astenersi dal cibarsi di carne, poichè questa è associata troppo esplicitamente alla nostra pulsione cannibalistica. Astenendosi, i fedeli si impegnano a non ripetere l'atto primordiale di evirazione - cannibalismo. Però si mangia pesce, una soddisfazione parziale della stessa pulsione, ma questa volta sul corpo del vicario dei Figli. L'atto condensa sia la pulsione che il pentimento e l'identificazione. I riti delle religioni, come i sogni e i sintomi nevrotici, sono sempre la condensazione di una pulsione aggressiva e del suo contrario, un compromesso tra bisogno instintuale e istanza inibitrice.
Links:
Il silenzio e la parola
Pinocchio. Il rito iniziatico di un burattino
Il pifferaio di Hamelin
Olfatto e vista. Freud e Mosè vis a vis Abraham ed Akhnaton
Il monoteismo come regressione psicosessuale
Islam e clitoridectomia
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