Naghib Mahfuz

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La vita di Naghib Mahfuz

  Naghib Mahfuz � nato nel 1911 nel popolare quartiere di al-Gamaliyya nella citt� del Cairo. Alla sua nascita venne chiamato il noto ginecologo Naghib Mahfuz per assistere al parto, che si presentava difficile e, in segno di riconoscenza, venne dato al bambino il nome del medico, tanto che il nome completo dello scrittore è Naghib Mahfuz Abd el-Aziz El-Basha.
Ultimo dei sei figli di Abd el-Aziz El-Basha, un funzionario appassionato patriota, si abitua fin da piccolo ad ascoltare discorsi politici dal padre ed a visitare il Cairo e ascoltare storie con la madre, Fatima Mustafa Kashisha, la figlia di uno sheikh della famosa universit� Al Azhar. Il rapporto affettivo con la citt� e i suoi quartieri � una costante delle opere di Mahfuz, tanto che l'anziano scrittore osserva come egli si sia sempre spostato malvolentieri dal Cairo, fatta eccezione per due viaggi di lavoro in Jugoslavia e nello Yemen e per le vacanze estive ad Alessandria, e ciononostante abbia sempre avuto, nella sua città, gli stimoli per la sua imponente attivit� letteraria.

Nel 1930 si iscrive alla facolt� di Filosofia del Cairo, contro il volere del padre e dei suoi insegnanti. Ancora studente inizia a scrivere racconti per alcune riviste come "Al-Riwaya" e "Al Magalla al gadida"; durante gli studi traduce dall'inglese "L'antico Egitto" di James Baikie allo scopo di perfezionare la conoscenza della lingua ed ampliare il suo vocabolario. Questo libro fu pubblicato nel 1932 ed offerto in omaggio ai lettori della rivista "Al Magalla al gadida". La collaborazione con questa rivista, iniziata nel 1930 con l'articolo filosofico "La morte di nuove credenze e la nascita di nuove", continuerà fino al 1945: i 47 articoli di Mahfuz non sono mai stati raccolti in volume per espressa volontà dello scrittore. Consegue la laurea nel 1934. 

Due anni dopo si impiega presso la segreteria dell'universit� fino al 1939 quando si trasferisce al Ministero degli Awqaf (degli Affari Religiosi), dove lavora per 15 anni. In questo periodo decide di consacrare la sua vita alla stesura di una storia romanzata dell'Egitto, influenzato forse dal particolare momento storico in cui un forte senso di nazionalismo spingeva al ritorno verso la fastosa epoca faraonica. Mahfuz aveva progettato di trattare una quarantina di soggetti ma, dopo la pubblicazione de "La battaglia di Tebe" nel 1944, decise di abbandonare quest'opera per occuparsi di temi sociali.

Nel 1954 si sposa, all'et� di quarantadue anni, quindi piuttosto tardivamente, secondo le tradizioni egiziane:sembra che in giovent� abbia avuto una grande delusione amorosa, il che spiegherebbe il lungo celibato e le numerose allusioni ad amori infranti a causa delle differenze di ceto sociale che si ritrovano nei suoi romanzi. Mahfuz si decise al matrimonio dopo molte esitazioni, poich� temeva che la nuova situazione lo avrebbe distolto dalla letteratura, ma non � stato cos�: contrariamente ai suoi timori, la moglie e le figlie si sono sempre mostrate comprensive e hanno supportato efficacemente la sua attivit�.
Sempre nel 1954 Mahfuz lascia il suo lavoro al ministero per assumere prima l'incarico di direttore artistico al Ministero della Cultura e poi quello di direttore del Museo del Cinema. Nel 1957 riceve il premio di Stato per la Letteratura e, nel 1988, � il primo scrittore arabo a vincere il Premio Nobel.

Il 14 ottobre 1994 subisce un attentato ad opera di fondamentalisti islamici di cui, a tutt'oggi, subisce le conseguenze: infatti, sta recuperando la funzionalità del braccio destro,che sembrava lesa irrimediabilmente. Con molto impegno continua a scrivere tutti i giorni, seppure brevemente. La sua attivit� letteraria, apparentemente destinata ad interrompersi per sempre, stante la sua incapacità ad usare il computer, è ripresa con brevi scritti, chiamati "Storie del periodo della guarigione", pubblicati sulla rivista "Nisf ad-Dunya".
Sebbene debba osservare misure di sicurezza per i suoi spostamenti ed una certa cautela per la sua salute e la sua età ormai avanzata, continua a frequentare i caff� in compagnia dei suoi amici, diventati i suoi occhi e le sue orecchie sul mondo e continua ad interessarsi dell'attivit� di giovani scrittori e degli avvenimenti politici, sociali e culturali. 

Di s� dice: "Sono diventato un poeta perch� sono stato un impiegato".

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