LUMI
E......CANDELE
La
candela è forse uno dei componenti più importanti e stressati del motore: di
questo ce ne accorgiamo, purtroppo, soltanto quando il motore si ammutolisce e
ci lascia per strada, oppure quando si rifiuta di partire al primo colpo. Una
candela in perfetta efficienza, come ben saprete se vi è mai capitato di
sostituirne una in condizioni pietose con una nuova, garantisce prestazioni
ottimali abbinate ad un perfetto funzionamento del motore, in quanto permette
un'accensione corretta di tutta la miscela aria-benzina compressa nella camera
di scoppio sia nei motori 2 tempi che 4 tempi.La candela viene avvitata sulla
testa attraverso un foro filettato ed è collegata alla bobina, dalla quale
riceve la corrente attraverso un cavo ad alta tensione ad essa unito tramite una
pipetta.Vediamo insieme come è fatta dentro una candela e scopriamone i segreti
attraverso il disegno esploso riportato sotto:
1
Terminale
E'
il punto di unione della candela con la pipetta. A seconda della pipetta
impiegata, può essere dotato o meno del cappuccio avvitato con il quale la
candela comunemente viene fornita.
2
Isolante
L'isolante
è realizzato con un materiale ceramico (allumina), caratterizzato da eccellenti
caratteristiche di isolamento elettrico e termico. Altra peculiarità di questo
materiale è la sua eccellente resistenza meccanica. La sua funzione è di
isolare l'elettrodo centrale dall'esterno, eliminando possibilità di perdite di
tensione.
3
Profilo a coste
II
profilo a coste permette di ottenere una perfetta ermeticità della candela con
la pipetta, impedendo l'entrata di umidità all'interno di questo accoppiamento
che potrebbe pregiudicare l'efficienza
dell'accensione e, di conseguenza, la resa del motore.
4
Chiusura ermetica in rame e vetro
Questa
chiusura ermetica in rame e polvere di vetro legati permette di realizzare una
forte unione tra l'elettrodo centrale e la parte isolante, dotata di una buona
conduttività e resistenza al trafilaggio di gas provenienti dalla camera di
scoppio.
5
Elettrodo centrale
II suo
compito è di portare la corrente ad alta tensione dall'estremità della candela
fino alla parte bassa; può essere interrotto da un breve tratto di materiale
resistivo (da cui le varie sigle R sulle candele che nulla hanno a che vedere
con la magica parola racing) con la funzione di eliminare le interferenze
elettromagnetiche generate, possibili fonti di disturbo per centraline
elettroniche, radio e componenti simili. E' soltitamente realizzato in un anima
di rame e/o alluminio con riporto in nichel cromo, ma nelle candele di qualità
superiore l'elettrodo può essere in argento ed il puntale addirittura rivestito
in platino o in iridio riportato, per offrire una bassa resistenza al passaggio
della corrente ad alta tensione e resistere meglio alle avverse condizioni in
camera di scoppio.
6 Elettrodo di massa
La
distanza tra elettrodo centrale ed elettrodo di massa permette lo scoccare della
scintilla che poi, come abbiamo avuto occasione di sottolineare, genera la
combustione della miscela aria-benzina.
La candela, quindi, per garantire sempre una scintilla forte ed in grado di
bruciare completamente la miscela ariabenzina contenuta nella camera di scoppio,
deve essere sempre in perfette condizioni. La distanza tra gli elettrodi deve
essere sempre quella raccomandata dalla casa e gli
elettrodi stessi non devono presentare segni di usura: la distanza comunemente
raccomandata tra gli elettrodi è di circa 0,6 mm, misurabili con uno
spessimetro calibrato. L'isolante non deve mai essere eccessivamente sporco.
La vita media di una candela per scooter 4 tempi è di circa 5000 km, mentre per
i motori 2 tempi, dovendo bruciare anche l'olio contenuto nella miscela che
tende a sporcarla ed incrostarla, è opportuno sostituire la candela ogni 2500
km. So che questa affermazione non sarà condivisa da tutti, ma la combustione
critica del 2 tempi richiede una candela sempre in perfette condizioni: potrete
sostituire la candela anche ogni 5000 km, ma le prestazioni del vostro motore
tenderanno a calare con una certa rapidità proprio oltre i 2000 km. Provare per
credere!
La lettura della candela
La
candela è una vera spia di quanto accade all'interno della camera di scoppio e
rappresenta il modo migliore di
valutare le condizioni di funzionamento di un motore a 2 e 4 tempi. Eccovi un
breve prontuario su come leggere la vostra candela e saperne di più sul
funzionamento del vostro motore.
Candela
normale
Aspetto:
l'isolante dell'elettrodo centrale è di colore nocciola e la parte esposta
all'interno della camera di scoppio non presenta nessun segno di usura. Cause:
il motore non ha nessun problema di errata accensione e la carburazione è
perfetta. Risultati: in questa configurazione il motore offre il massimo
dell'efficienza in termini di consumo e prestazioni.
Candela
fuligginosa
Aspetto:
gli elettrodi e l'isolante hanno un aspetto nero e fuligginoso, a volte secco, a
volte untuoso. Cause: miscela troppo ricca; eccessivo ritardo di accensione;
perdita di tensione tra bobina, cavo ad alta tensione e pipetta; candela troppo
fredda per le esigenze del motore. Quando la candela è unta d'olio, su un
motore 2 tempi sarà il caso di ridurre leggermente la percentuale d'olio nella
miscela, su un 4 tempi ci troveremo di fronte ad un trafilaggio d'olio in camera
di scoppio e, di conseguenza, ad un motore da revisionare. Risultati:
difficoltà di avviamento, malfunzionamento al minimo e tendenza allo
spegnimento, elevato consumo, prestazioni scadenti.
Candela
surriscaldata
Aspetto:
l'isolante dell'elettrodo centrale assume una colorazione biancastra e gli
elettrodi stessi mostrano segni di precoce erosione.
Cause:
carburazione magra; candela non stretta a sufficienza; motore non
sufficientemente raffreddato; eccessivo anticipo di accensione; candela troppo
calda; problemi di detonazione.
Risultati:
motore pronto ai bassi regimi, solitamente regolare a freddo, tendente a
notevoli cali di potenza a caldo e rischio di rotture o grippaggi.
Pre accensione
Aspetto:
gli elettrodi sono fusi e presentano ovunque
bolle.
Cause:
simili a quelle della candela surriscaldata.
Risultati:
cali di potenza e rotture.
Da quanto
abbiamo potuto vedere, la candela rappresenta il nostro occhio all'interno del
motore. Un attento esame della candela subito dopo una tirata potrà dirci molto
sulla carburazione ed il funzionamento del motore ed il suo stato.
Candela fredda o calda? Passo lungo o
corto?
Il
grado termico della candela rappresenta l'indice di smaltimento del calore
accumulato dalla candela stessa che, è importante sottolineare, deve sempre
restare entro
un determinato range di temperatura per evitare che possa non raggiungere la
temperatura di autopulimento o, peggio, che possa surriscaldarsi.
Il range di temperatura entro il quale gli elettrodi della candela possono
lavorare è compreso tra i 370° (sotto la quale si ha l'imbrattamento) e gli
800°, temperatura oltre la quale si possono generare fenomeni di
autoaccensione, notoriamente forieri di tragiche rotture (leggi foro nel pistone.
Per evitare imbrattamenti ed autoaccensioni è importante che la candela
impiegata sia di grado giusto e non troppo calda o troppo fredda.
Le candele calde sono caratterizzate dall'isolante dell'elettrodo centrale molto
profondo, che non consente uno scambio di calore ottimale con fa testa essendo
separato dalla parte metallica impanata, appunto, sulla testa stessa;
queste candele raggiungono la temperatura di
autopulimento in breve tempo e sono ideali per motori che girano ad un regime di
rotazione blando e per impiego stradale. Le candele fredde, invece, hanno I'isolante
dell'elettrodo centrale molto corto e direttamente collegato alla parte
metallica, in modo da scambiare più facilmente calore con la testa del motore.
Raggiungono la temperatura di autopulimento solo su motori particolarmente
spinti e, se il motore non viene usato al massimo delle sue potenzialità,
tendono ad imbrattarsi e generare un cattivo funzionamento. Le candele fredde, a
differenza di quelle calde, non generano fenomeni di autoaccensione perché
mantengono una temperatura degli elettrodi più bassa.
La
soluzione di montare candele fredde su motori stradali, come spesso capita di
vedere, oltre a generare grossi problemi di irregolarità di funzionamento
soprattutto ai bassi regimi, inganna molto al momento della lettura della candela
stessa quando si vuole verificare la carburazione:
una candela troppo fredda tende a mantenere
sempre un colore scuro, se non è adatta al tipo di motore su cui è montata e,
verificando il colore dell'elettrodo centrale, si avrà sempre la sensazione che
il motore sia grasso. A
quel punto spesso, si è tratti in inganno e
si smagrisce la carburazione per migliorare il rendimento del motore ma,
a quel punto, la miscela aria-benzina è troppo magra e si finisce col grippare
il cilindro o bucare il pistone. Occhio alle lusinghe: utilizzate sempre la
candela di grado raccomandato dal costruttore dei motore, se originale, oppure
di grado raccomandato dal produttore del kit di trasformazione, se lo scooter è
elaborato...
Le candele, poi, si differenziano tra loro
anche in base al diametro del filetto e dalla sua lunghezza.
Se è pacifico che una candela con filetto da
1 2 mm non può essere montata su una testata con foro da 14 mm e che una
candela con filetto 14 mm non può essere montata sulla testa con filetto 1 2
mm, è anche vero che capita, per fortuna solo in casi molto rari, di trovare
qualcuno che monti candele a passo corto su teste con filetto lungo e viceversa:
questo tipo di intervento può soltanto danneggiare il motore e non va fatto
neanche in caso di emergenza.
Come montare la candela
Per un
corretto montaggio della candela bisogna, in primo luogo, utilizzare una chiave
compatibile con l'esagono della candela e che permetta di lavorare bene sul
motore. In secondo luogo bisogna pulire accuratamente da grasso e sporcizia
tutto lo spazio circostante la testa prima di smontare la vecchia candela, onde
evitare che possa penetrare rovinosamente all'interno del motore. La candela
nuova, senza essere lubrificata sul filetto, deve essere avvitata fino
alla battuta con le mani. La nuova candela andrà avvitata di un altro 1 /2 giro
per consentire un completo schiacciamento dell'anello di tenuta (disegno B). Se
la candela che si sta montando è usata, dare solo 1/4 di giro,