Da Pescara, attraverso un percorso ideale per chi ama la campagna, in cui dominano le coltivazioni viticole (la provincia di Chieti è da anni tra le primissime regioni d'Italia per quantità prodotte), e con la possibilità di fare escursioni in montagna, visitando paesini dalle importanti tradizioni agroalimentari e folkloristiche, si giunge a Francavilla a mare. La cittadina sorse come Castello cinto da sette torri e fu insignita del grado di città intorno al 1700.
Percorsi pochi chilometri la Strada del Vino delle Colline Teatine si divide: si può scegliere di salire verso Ripa Teatina, oppure verso Chieti, seguendo però la piccola deviazione per S. Salvatore per ricongiungersi alla vecchia strada che collegava la città al litorale.
PRIMO ITINERARIO
Capoluogo di una vasta provincia, dai 330 metri sul livello del mare, Chieti
fu definita, adagiata com'è fra la Maiella ed il Gran Sasso a poca distanza
dal mare, la Bella Addormentata. Sede della Soprintendenza Archeologica ed ospita
il Museo Archeologico d'Abruzzo (orario 9-19 tutti i giorni; info: tel. 0871/331668),
la più importante raccolta archeologica della regione sulla civiltà
romana e italica. Simboleggiato dal famoso ed imponente Guerriero di Capestrano
del VI secolo a. C., il museo ospita centinaia di reperti preistorici rinvenuti
nelle grotte delle montagne abruzzesi e nelle necropoli del IX e IV secolo a.
C., oltre ad una collezione di 15 mila monete: dal periodo preromano al secolo
scorso.
Da Chieti non è difficile arrivare a Bucchianico, che offre un bel panorama verso la montagna. Belle la Chiesa di S. Antonio, quella di S. Urbano (XIV secolo) e quella di S. Francesco eretta nel 1290 e rimaneggiata nel 1518 sita in prossimità dell'ex Convento che oggi ospita il Municipio.
SECONDO ITINERARIO
L'altro ramo dell'itinerario teatino sale a Ripa Teatina, zona di particolare
vocazione viticola: qui sono ancora poche le cantine private ed il vino viene
spesso conferito in cantine cooperative.
Di qui si scende verso la Val di Foro, dal nome del fiume omonimo. Siamo nel
territorio di Villamagna, paese immerso tra i vigneti. Poco distante c'è
Vacri, poi Fara Filiorum Petri, Guardiagrele e, salendo, Pretoro, suggestivo
paesino quasi scolpito nella Majella, dove è diffuso l'artigianato in
legno, che apre le porte a Passo Lanciano (1306 metri), alla Majelletta (1995
metri) e al Blockhouse, località sciistiche in inverno e punto di partenza
per gli amanti del trekking, in estate. Poco distante è Rapino, interessante
per la manifattura delle ceramiche e per la visita al sito archeologico "Grotta
del Colle", dove sono state rinvenute la tavola di Rapino, oggi esposta
a Mosca, e la Dea di Rapino conservata al Museo di Chieti.
Siamo ormai entrati in una delle zone emergenti della regione per la coltura
della vite e dell'olivo, grazie al microclima creato dalla montagna e dal mare.
Seguendo la strada per Bocca di Valle ci si addentra sotto il gruppo dei monti
de La Majella, un tempo rifugio di eremiti, pastori e briganti. Il tutto è
colorato da specie botaniche di incredibile varietà (quasi duemila) e
di fauna, tra cui il lupo e l'orso marsicano, la lontra, il camoscio, i falchi
e gli scoiattoli.
Si prosegue verso Orsogna, Città del Vino, delle cui antiche origini
si trova testimonianza nel ritrovamento di antiche monete romane di età
imperiale, anche se il suo nome Ursunna compare per la prima volta in un documento
del 1151. Nella chiesa barocca di S. Nicola è conservata una bella Croce
di Nicola da Guardiagrele.
Poco dopo Orsogna, una piccola deviazione a sinistra porta a Crecchio, borgo caratterizzato dal fiabesco Castello Ducale di epoca medioevale, che ospita il Museo dell'Abruzzo bizantino e Alto Medioevale, la più importante esposizione del periodo fra tarda antichità e alto medioevo. Una preziosissima mostra permanente ricostruisce la dominazione bizantina in Abruzzo tra il VI e il VII secolo d. C. e l'invasione longobarda.
Ortona è situata su un promontorio a picco sul mare. Già nei tempi antichi il suo porto era di cruciale importanza per i traffici commerciali dei frentani. Rimangono i resti del Castello Aragonese fatto costruire da Alfonso d'Aragona nel 1445 e la duecentesca Torre dei Baglioni, nonché la rigorosa Cattedrale di S. Tommaso Apostolo ricostruita dal '300 al '600, frammenti archeologici e oggetti di alto artigianato.(Italian Network)