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Paolo apparteneva alla nobile famiglia veneziana dei Giustiniani, nella quale venne al mondo il 15 Giugno 1476. Dotto umanista. Eremita contemplativo. Riformatore della primitiva osservanza di San Romualdo e autore della Regola Eremitica. Fondatore della Congregazione degli eremiti camaldolese di Monte Corona, caratterizzata da una accentuata centralit� del profilo eremitico di vita monastica. Beato ed autore di scritti spirituali la cui importanza � stata rivalutata solo recentemente.
Paolo studia nella sua citt� natale e poi all'Universit� di Padova, dove la sua avidit� di sapere lo porter� al contatto con la letteratura cristiana antica. Da quella millenaria e sacra tradizione sboccia la sua conversione a Ges�.� D'allora si dedicher� allo studio della Bibbia e dei Padri del deserto.� La sua perfetta conoscenza della lingua greca li permette leggere i testi di san Basilio e di san Gregorio di Nazianzo sui testi originali. Nel 1507, desideroso di seguire le orme degli antichi Padri viaggia in oriente e soggiorna per qualche tempo a Gerusalemme.
Nel 1510 ingressa nella Congregazione Camaldolese.� Qui trascorse 10 anni della sua vita, di cui 8 anni come Priore Generale dell'eremo di Camaldoli. La sua rapida ascesa al priorato, due anni dopo al suo ingresso in monastero, fu dovuta alla sua formidabile cultura umanistica e patristica che superava di gran lunga quella dei suoi confratelli.� Da Priore s'impegn� ad offrire agli eremiti tutte le condizioni esterne che la loro vocazione richiedeva. L'eremo fu cinto del muro di clausura di cui ancora era privo e, la stessa custodia degli alberi della foresta circostante miravano allo scopo di garantire il silenzio e la solitudine.
Per rispetto e fedelt� alla vocazione specifica di ciascuno, Paolo desiderava che i monaci cenobiti insediati pi� a valle, s'occupassero delle elemosine e della ospitalit�, affinch� gli eremiti potessero dedicarsi esclusivamente al servizio di Dio, ma queste riforme non fecero che inasprire i rapporti con i fratelli cenobiti e il loro superiore. Tale situazione port� a Paolo di rinunciare alla sua carica e lasciare l'eremo, con grandissimo rammarico suo e dei suoi fratelli. Nel 1520 viene stampato nel monastero di Camaldoli un suo scritto: la "Regola della vita eremitica consegnata da san Romualdo agli eremiti di Camaldoli "; anno in cui Paolo part� per Roma, con il proposito di recarsi dal Papa, Leone X.
L' Eremo di Camaldoli
Leone X consent� a Paolo di fondare nuovi eremi e di riformare le regole di quelli esistenti e scarsamente funzionanti. In questo modo egli gett� i primi fondamenti della Congregazione monastica camaldolese di Monte Corona che allora si chiamava la "Compagnia di San Romualdo "; questa venne riconosciuta due anni dopo, nel 1523.
Prima tappa della sua riforma � il piccolo eremo di san Girolamo a 656 m.s.l.m. Su questo gruppo di grotte scavate sul monte Cucco si ritira con alcuni compagni. (Pascelupo, Comune di Scheggia. Diocesi di Gubbio)
L' Eremo di San Girolamo di Monte Cucco
Poi seguirono l'eremo delle Grotte (1520) fondato secondo la tradizione da San Romualdo, situato in una profonda gola tra Cupra Montana e Poggio Cupro. Paolo desiderava che l'eremo si chiamasse "Le Grotte di San Romualdo del Massaccio". Qui Paolo rivest� (2 luglio 1522) dell'abito i suoi primi discepoli.�
L' Eremo delle Grotte
La fondazione di Paolo arriv� fino all'Adriatico, nei romitori e grotte sul Monte Conero, sempre nel lontano 1520. 
La Chiesa di S. Pietro al Monte Conero (572 m.s.l.m).
Il cardinale Giulio de' Medici amico ed aiutante di Paolo viene eletto Papa (Clemente VII)� il 19/11/1523. Due mesi dopo, in Gennaio, Paolo fu eletto Generale della Congregazione (1524) durante un capitolo tenutosi ad Ancona.
Nel 1526, Paolo porta a Camaldoli un pezzo dell'avambraccio destro di San Romualdo, ivi ora conservato in ricchissimo reliquiario.
A Macerata fu imprigionato per amore e difesa degli eremiti.
Trovandosi a Roma nel 1527, cadde prigioniero dei Lanzichenecchi, in quel terribile sacco.
Fu torturato insieme a San Gaetani da Thiene, ma ne scampo riacquistando la libert�.
Nella primavera del 1528 contrasse la peste a Viterbo.
Non perfettamente guarito si rimise in viaggio alla volta di Roma dove ricevette conferma di un regalo fatto dall'Abate di San Paolo, dell'eremo di San Silvestro sul Monte Soratte, che si trovava approssimativamente a venti miglia distante di Roma, ma proprio in quell'eremo mor� di peste all'et� di 52 anni, il 25 Giugno 1528.�
L' Eremo di San Silvestro
Storia  della Congregazione degli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona
L' Eremo di Monte Corona

Nel 1529 Giustiniano da Bergamo, terzo successore di Paolo Giustiniani propose al Capitolo Generale l'erezione di un Eremo, che fosse capo di tutta la Congregazione. Fu stabilito di fabbricarlo sulla vetta del Monte Corona nei pressi della citt� di Umbertide (Perugia), per la vicinanza all 'oratorio di San Savino e all'Abbazia di San Salvatore. Nel 1530 cominci� la costruzione di un grande Eremo alla sommit� del monte (700 m.s.l.m). La cima del monte cominci� a popolarsi e, nel 1555, fu consacrata la Chiesa. Col passare degli anni l'Eremo divent� un centro spirituale di grande importanza anche per la vastit� delle strutture fino a divenire il punto di riferimento per tutto l'ordine dei Coronesi. �Gli eremiti vi dimorarono fino al 1860 ca., anno in cui per l'entrata in vigore delle leggi contro gli enti ecclesiastici, furono costretti a lasciare l'eremo da loro costruito. Pi� tardi fu acquistato insieme ai terreni circostanti dai marchesi Marignoli. L'Eremo conobbe attorno al 1970 un periodo di completo abbandono. Dal 1981, appartiene alla Famiglia Monastica di Betlemme. Oggi, Eremo dell'Assunta incoronata.
L' Eremo di Monte Corona
L' Eremo di Monte Giove

I Fanesi mossi dall' affetto verso Galeazzo Gabrielli, (Canonico della Cattedrale di Fano,  eremita e figlio spirituale di Paolo Giustiniani; che  conobbe verso la fine del 1520, ed a cui don� tutti i suoi averi)� invitarono nei primi anni del '600 ai Monaci Camaldolesi di Monte Corona a fondare un eremo a Fano. Nel 1608 il Capitolo Generale della Congregazione decide di erigere l'eremo sul Monte Giove (223 m.s.l.m.). I monaci impiegaro 19 anni per portare a termine la costruzione (1627). Verso la fine del 1797  furono esiliati i monaci che non appartenevano a quel distretto repubblicano. Vi tornarono nel 1815, e ci vissero fino alla legge di soppressione del 1860. Dopo il 1870, poterono tornare ma non pi� come proprietari, ma come custodi e, nel 1900, ne divennero gli affittuari. Nel 1902, l'eremo fu chiuso. Dal 1925 per contratto di cessione, sono presenti i monaci della Congregazione Camaldolese.
L' Eremo di Monte Giove
Il Sacro Eremo Tuscolano

o Eremo di S. Romualdo � l'attuale sede della Curia Generalizia della Congregazione degli eremiti camaldolese di Monte Corona. L' eremo con la vista superba sulla Campagna Romana sottostante, sulla Citt� Eterna, sui monti di Tivoli e d'Abruzzo, si trova nel Comune di Monte Porzio Catone. Il terreno fu donato da Paolo V, Papa, il 12 febbraio 1607. La localit� scelta occupava il sito di un'antica villa romana appartenuta ai Furii. Il 7 dicembre 1607, un sacerdote ed un converso si trasferirono all' eremo in costruzione. Nel 1610 fu terminata la Chiesa dedicata a s. Romualdo e l' 11 ottobre, Paolo V, celebr� la prima Messa. La Chiesa fu ricostruita nel 1772. A sinistra della Chiesa, si adagiano le celle solitarie, ridotte ora a quindici e tutte allineate in triplice fila su quattro viali.
Sacro Eremo Tuscolano
Beato Paolo Giustiniani
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Congregazione degli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona
Fondata dal Beato Paolo Giustiniani nel 1520
PROFILO
In questo Istituto i monaci vivono in clausura e ricercano la Comunione con Dio in
silenzio e nella solitudine della propria cella. Si riallacciano alla Tradizione Eremitica di San Romualdo che viene ripristinata appunto da Paolo Giustiniani nel tentativo di riformare l'Ordine Camaldolese. Sono presenti in diversi Paesi tra cui ricordiamo Polonia e la recente fondazione in Venezuela. Per un Discernimento Vocazionale, scrivi a:
Eremiti Camaldolesi di Monte Corona
Sacro Eremo Tusculano. Casa Generalizia. Via del Tuscolo, 45 00040 Monteporzio Catone (Frascati) Italia.
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Certosini
Eremiti di Monte Corona
Trappisti
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