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3.5 Nodi

Sui nodi si potrebbe scrivere un intero capitolo. Pero` di nodi occorre saperne pochi (quelli piu` importanti), ma quei pochi bisogna saperli fare e utilizzare benissimo [287] [64] [288] [289] [65] [70] .
I nodi devono essere
Nel farli bisogna evitare accavallamenti interni, perche` questi possono indurre strizioni anomale della corda con riduzione eccessiva della resistenza. Inoltre cio` rende piu' difficile sciogliere il nodo dopo che e` stato teso. Il capo morto dei nodi deve essere abbastanza lungo (30 cm) ed avere un nodino di sicura, bloccanodi.
Di ogni nodo avrei voluto descrivere l'idea che sta` alla base della sua realizzazione, e descrivere come si puo` effettuare il nodo a partire da tale idea [290] . Questo e` importante per essere sempre in grado di fare un nodo, anche se non lo si e` fatto per mesi, e per essere in grado di valutare quando e` fatto bene. Tutto questo pero` e` rimandato ad una futura versione di questo manuale.
Nota. Molti nodi hanno piu` di un nome e anche parecchie varianti di esecuzione e impiego. Per parlare piu` propriamente chiariamo alcuni termini:
I numeri tra parentesi si riferiscono al libro di Ashley dei nodi [291] .


I nodi (con gassa) piu' usati sono: il nodo ad otto (guide con frizione / savoia), e il nodo a coniglio (guide doppio). Altri nodi utili sono quelli a nove, a farfalla, e la gassa d'amante (bulino). Inoltre il nodo barcaiolo, il mezzo barcaiolo, e il serraglio. Da evitare assolutamente il nodo delle guide (semplice [1046]) che e` come l'otto, con mezzo giro in meno, ma estremamente duro da sciogliere dopo che e` satto teso! Viene utilizzato in quei casi in cui pensiamo di non doverlo piu' disfare, per esempio per fermare i capi del cordino di chiusura dei sacchi, per le fettuccie, e per la longe. Infine i nodi di giunzione (descritti nella Sez. 4.6 ): il nodo inglese (semplice o doppio: per congiungere due corde), e il nodo piano (detto anche quadro: per chiudere il sacco).
La seguente tabella riporta un elenco dei piu` comuni nodi, suddivisi per possibilita` d'impiego. Per gli usi piu` comuni basta conoscere veramente pochi nodi: il nodo a otto, il coniglio, il barcaiolo, e il nodo piano.
Uso Nodi
Armo otto, nove, amante, yosemite, mezzo otto, bocca di lupo (1,2), sedia (3)
Armo doppio coniglio, amante a coniglio, mezzo otto (4)
Corrimano otto, guardafili, barcaiolo, serraglio
Frazionamento otto, nove, amante, mezzo otto, polacco
Giunzione otto, inglese doppio, inglese
Longe semplice, otto, inglese doppio
Sacco piano, (semplice)
Fine corda otto, semplice (5)
Sicura mezzo barcaiolo
Maniglie mezzo otto, romano, penzoli, artigliere, agricoltore
Bloccanti Prusik, Machard, Blake, treccia
Bloccanti (con moschettoni) Lorenzi, cuore, Remy, Bachman
Lesioni della corda guardafili, amante, yosemite
Recupero margherita, semplice, tonneggio
Disarmo risalite semplice, palla,
Sganciabili (chiavi) mezzo collo ganciato, dei muli, parlato rovesciato ganciato, scorsoio ganciato
Dissipatori farfalla, semplice
Note.
(1) Su un anello, unitamente ad un altro nodo
(2) Per armi naturali
(3) Su un anello
(4) Unitamente ad un altro nodo
(5) Bloccanodi

3.5.1 Il nodo a otto [520-1047]


Nodo a otto
Fig. 99. Nodo a otto
La gassa ad otto [292] (nodo delle guide con frizione, o "Savoia") e' la piu' usata in assoluto: su quasi tutti gli armi si puo` impiegare una gassa ad otto per attaccare la corda. Per fare tale nodo si forma un doppino lungo circa 60 cm. Si piega il doppino e lo si fa passare attorno alla corda (sempre nella parte doppiata), davanti (per es. da destra verso sinistra), poi girare dietro, per ritornare davanti (nell'esempio sulla destra). A questo punto si passa il doppino nel cappio che si e` formato (entrando da davanti). Il nodo e` fatto! Ora occorre solo regolarlo, cioe` aggiustarne la lunghezza della gassa, e controllare la disposizione delle spire. Ci sono due modi per eseguire il nodo a otto: l'ultima spira del capo in tensione puo` restare sopra quella del capo scarico, oppure passare sotto. Su quale sia meglio ci sono pareri discordanti. Il capo in tensione deve uscire dal nodo perpendicolarmente: il nodo non deve essere tensionato sui due capi con un ampio angolo (per esempio in opposte direzioni). Quindi il nodo a otto non e` idoneo per isolare un punto di corda lesionato [139] .
A volte occorre fare il nodo ad otto "inseguito": per aggangiare una clessidra, per fare una giunzione, ... . Si esegue il nodo sulla corda semplice, non doppiata, e poi si raddoppia il nodo inseguendolo col capo libero della corda.

3.5.2 Il nodo coniglio [1085]


Nodo coniglio
Fig. 100. Nodo coniglio
Quando si collega la corda a due spit contemporaneamente si usa il nodo a coniglio (nodo delle guide con frizione doppio, o nodo soccorso). Per farlo si parte come per la gassa ad otto, pero' non si fa passare l' asola completamente nel cappio, ma si passa la corda dell'asola doppiata e si rivolta l' asola su di essa. Questo nodo ha la bella caratteristica di poter regolare la lunghezza relativa delle due gasse in modo da far lavorare entrambi gli ancoraggi. Un criterio di sicurezza, semplice da ricordare, e` che le due asole non devono formare un angolo superiore a 90 gradi. In caso contrario puo' succedere che uno degli attacchi sia eccessivamente sollecitato.
Analogamente al nodo a otto, ci sono diversi modi di realizzare il nodo coniglio e seconda della disposizione delle tre spire inferiori.
Alternativamente si puo` fare una gassa ad otto lasciando un capo libero abbastanza lungo; questo viene poi rimesso nel nodo (inseguendo le spire) fino ad uscire assieme alla gassa. a questo punto si fa un`altra gassa ad otto su questo capo libero. Si hanno cosi` due gasse che si possono attaccare ai due ancoraggi.

3.5.3 Il nodo guardafili [532-1053] e farfalla [1143]


Nodo guardafili
Fig. 101. Nodo guardafili
Il nodo guardafili viene impiegato sui corrimano negli attacchi intermedi. Per fare il nodo si forma un anello con la corda, fermando con una mano i due capi (in versi opposti). Si da' un mezzo giro all'anello in modo tale da intrecciare la corda, e si passa il doppino dietro la corda e dentro la spira cosi` formata.
Se nel dare il mezzo giro all'anello non si intreccia la corda ma resta una parte sopra e l'altra sotto, si ottiene il nodo farfalla. Differisce del guardafili in quanto l'assenza dell'intreccio delle spira aumenta la possibilita` di scorrimento.
I due capi della corda devono uscire dal nodo in direzioni opposte.


Nodo farfalla
Fig. 102. Nodo farfalla
Il nodo farfalla va bene sui corrimani eccetto che sul primo spit perche` puo` scorrere. Un modo per eseguirlo e` indicato nella figura a destra. Si fanno due anelli sulla corda, lasciando "dietro" la parte di corda fra i due. Si forma un doppino su questa, e lo si porta davanti, per infilarlo nei due anelli.
Il nodo farfalla e` anche utilizzabile come nodo ammortizzante, cioe` come nodo che scorre in caso di sollecitazioni forti, assorbendo parte della energia. I nodi ammortizzanti si montano appena sotto l'armo quando

3.5.4 Il nodo barcaiolo [1178]


Nodo barcaiolo
Fig. 103. Nodo barcaiolo
Il nodo barcaiolo (o nodo parlato o paletto), e' utile sugli spit intermedi nei traversi perche' non blocca subito in caso di caduta e scorrendo assorbe un po' di energia.

3.5.5 Il nodo serraglio [1059-1188]


Nodo serraglio
Fig. 104. Nodo serraglio
Anche il nodo serraglio [293] viene usato su ancoraggi intermedi: scorre molto meno del barcaiolo ed e` molto resistente. Sotto trazione scorre di pochi centimetri, anche so non lo si e` stretto bene. Inoltre rimane facilmente scioglibile dopo che e` stato caricato. Come il farfalla e` una alternativa al barcaiolo sui traversi. Differisce dal barcaiolo poiche` i due capi della corda risultano intrecciati.

3.5.6 La gassa d'amante [1010-1080]


Gassa d'amante
Fig. 105. Gassa d'amante
La gassa d'amante (o nodo bolino) puo' essere usata per armi naturali a clessidra. E` l'unico nodo utilizzabile in questa circostanza. Il criterio importante di questa gassa e` che la corda in tensione "strozzi" attorno al capo morto impedendogli di scivolare. Giocando un poco col nodo ci si accorge che ci sono due modi di passare il capo morto nella strozzatura: puo` uscire interno (come in figura) o esterno. E` meglio che esca interno, perche` in tal caso si puo` eseguire bene il bloccaggio Yosemite (v. figura a destra). Questo nodo e` chiamato anche bulino infilato. Una sorta di bloccaggio e` possibile anche quando il capo libero esce all'esterno.

3.5.7 Il nodo mezzo-barcaiolo [206]


Nodo mezzo barcaiolo
Fig. 106. Nodo mezzo barcaiolo
Il nodo mezzo barcaiolo (o nodo incrociato, o mezzo paletto), e` adatto per assicurare un altro speleologo durante una risalita o un traverso, usando con una tecnica importata dall'alpinismo [294] [295] . E` bene usare un moschettone ad ampia apertura (moschettone a pera); evitare moschettoni a D. Il capo che va all'assicurato deve uscire dalla parte del braccio del moschettone, non da quella del cricchetto. Le due corde devono uscire parallelamente altrimenti la corda si torce [296] [297] .


Mezzo barcaiolo col giro morto
Fig. 107. Mezzo barcaiolo col giro morto
Se il mezzo barcaiolo non e` sufficiente a tenere si puo` aumentarne la tenuta con un giro supplementare (detto giro morto, da cui il nodo si chiama mezzo barcaiolo col giro morto).


Chiave di bloccaggio
Fig. 108. Chiave di bloccaggio
Bisogna essere in grado di saper fare anche la chiave di bloccaggio (nodo dei muli) correttamente [298] . Quella mostrata in figura puo` essere eseguita anche se il nodo e` sotto tensione. Per fare la chiave si afferra la corda di tenuta con la mano rovesciata (il pollica rivolto verso il carico), e si forma una asola girando la mano. Quindi si fa una gassa con la corda libera, la vi avvolge attorno alla corda in tensione e la si blocca entro l'asola fatta prima. La chiave viene quindi bloccata con una controasola eseguita sulla gassa della corda scarica. Il mezzo barcaiolo con chiave di bloccaggio e controasola, come indicato a destra nella figura, e` il nodo mezzo barcaiolo bloccato.

3.5.8 Il nodo polacco [...]


Nodo polacco
Fig. 109. Nodo polacco
Il nodo polacco e` indicato per i frazionamenti perche` permette di regolare facilmente la corda. Rispetto al nodo "bocca di lupo" ha un giro di corda in piu` attorno al moschettone che fa si` che la corda non scorra.

3.5.9 Il nodo per fettuccia [296]


Nodo fettuccia
Fig. 110. Nodo fettuccia
Il nodo fettuccia (nodo copiato) e` impiegato per congiungere i due capi di una fettuccia e formare un anello (Figura). Essenzialmente e` un nodo guide semplice inseguito. Il nodo fettuccia puo` essere utilizzato per fare anelli anche con spezzoni di corda. In tal caso eseguirlo in modo che i capi in tensione strozzino, nel nodo, i capi liberi [299] .

Rinvio di fettuccia
Fig. 111. Rinvio di fettuccia
Lo stesso nodo, su una fettuccia disposta ad anello, fatto a cavallo dei capi liberi, serve per costruire un rinvio o una longe di fortuna, con due gasse indipendenti. I due capi liberi devono essere sovrapposti per circa 50 cm prima di fare il nodo [70] .

Approfondimenti e altro:
Nodi di giunzione
Nodi speciali
Nodi d'emergenza
I nodi e le corde

marco corvi - Wed Sep 10 21:56:35 2008
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