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3.B Materiali d'armo
Si usa il termine
catena della sicurezza, che in pratica
comprende tutti gli elementi che assicurano la persona in caso di
caduta durante la progressione su pozzo
o durante l'arrampicata [
138] .
Questi sono la roccia, gli arcoraggi (naturali o artificiali),
i connettori (moschettoni, piastrine, etc.), corde e fettuccie,
gli attrezzi da progressione, l'imbrago, e lo speleologo.
Il limite inferiore di resistenza (LIR) e` il valore minimo della resistenza
di ciascun elemento della catena della sicurezza.
Si considera il valore di 1100 daN.
La minima resistenza iniziale di ogni componente deve garantire una
resistenza superiore al LIR, per due anni, in condizioni di uso
(e usura) "normali".
La forza trasmessa all'armo durante una risalita o una discesa su
corda varia a secondo della distanza dall'armo (per l'energia
assorbita dall'elasticita` della corda), e, soprattutto, dal modo di
procedere. Muoversi con uniformita` e dolcezza, sollecita meno
l'armo che non andare a strattoni o fare brusche frenate
[
118] [
308] [
309] [
123] [
139] .
Movimento
|
valore massimo (percentuale)
|
a 20 m dall'armo |
a 2 m dall'armo |
a 0.5 m dall'armo
|
risalita brusca
|
250
|
80 daN |
180 daN |
200 daN
|
risalita dolce
|
140
|
80 daN |
100 daN |
110 daN
|
discesa brusca
|
190
|
80 daN |
150 daN |
|
discesa regolare
|
120
|
80 daN |
80 daN |
|
recupero semplice
|
150
|
|
|
|
calata semplice
|
115
|
|
|
|
Questa appendice raccoglie dati tecnici vari [
125] :
- carichi di rottura dei tasselli (spit, fix, e fittoni);
- coppia di serraggio di bulloni e dadi;
- resistenza di piastrine ed anelli;
- riduzione di tenuta della corda dovuta al nodo;
- modalita` di tenuta degli ancoraggi con resine;
- effetti della corrosione dei moschettoni in lega.
3.B.1 Carichi di rottura dei tasselli
I tasselli (spit e fix) sono prodotti industriali, designati per
utilizzo in cemento 50MPa (questo e` il modulo di rottura)
non per l'impiego in roccia (il modulo di rottura del calcare
varia tupicamente da 5.5 a 15 MPa) [
139] .
La resistenza dei tasselli dipende dal tipo di roccia, da
come vengono infissi, e da come lavorano
[
309] [
269] . A tal fine si distinguono due tipi
di utilizzo dei tasselli: a taglio e ad estrazione.
Le modalita` di cedimento sono differenti nei due casi.
Quando un tassello lavora a taglio il cedimento e` dovuto allo sgretolarsi
della roccia al bordo del foro. Questo permette la flessione del tassello
che si spezza a causa della sua rigidita`.
Per questo motivo e` pericoloso mettere spit con fori troppo svasati
(oltre 2 mm).
Per lo stesso motivo e` pericoloso lasciar sporgere lo spit (oltre 1 mm)
perche` il colletto viene a lavorare a flessione.
Nel caso ad estrazione e` invece la roccia a cedere (in genere), e precisamente
si stacca un cono di roccia (alto 25 mm a diametro di base 130 mm per lo spit,
e 110 mm per il fix) sulla cui superficie si puo` pensare agiscano le
forze che sostengono l'ancoraggio.
Per la roccia compatta queste sono forze coesive (resistenza a taglio T)
mentre per roccia poco compatta sono forze di attrito (statico S)
dovute alla pressione del tassello.
Malgrado il cono non sia regolare, si puo` fare una analisi (qualitativa)
teorica assimilandolo ad un cono regolare.
Nel primo caso la resistenza e` proporzionale all'area del cono:
F = 2 πR k T H / cos(t)
dove
k e` un fattore di proporzionalita` (compreso fra 2 e 4),
e
t e` il semiangolo al vertice del cono.
Questa relazione e` il prodotto dell'area del cono per lo sforzo
di taglio.
Nel secondo caso denotando
C il coefficiente di attrito si ha
F = k (2 π/ 3) H2 C2 S
Questo risultato e` l'integrale della componente verticale della forza
di attrito sul cono di semiapertura pari all'angolo di attrito:
tan(
t) =
C.
Fig. 145. Carico di rottura spit con foro svasato
La svasatura del foro del tassello non influenza la forza ad estrazione
ma quella a taglio: fino ad una svasatura profonda 2 mm non si hanno
sostanziali riduzioni dei carichi di tenuta; a 4 mm pero` sono ridotti
di circa il 50Questo comportamento e` dovuto alla possibilita` di flettersi del tassello
a causa dell'aumenatato braccio di leva. Lo stesso effetto si ha se
la roccia si sgretola superficialmente.
Fig. 146. Carico di rottura spit sporgente
Una situazione analoga si presenta quando lo spit esce o entra nel foro.
Per la tenuta a taglio,
una sporgenza di 1 mm e` accettabile, ma gia` a 2 mm la riduzione e`
del 20Se lo spit rientra di 4 mm la riduzione e` del 10Per la tenuta ad estrazione le cose non sono cosi` drammatiche, dato
che la riduzione e` dovuta alla diminuzione del cono di tenuta.
Meglio eseguire fori un po` piu` profondi che lasciar sporgere i tasselli.
Sporgenza (>0) Rientranza (<0)
|
6 |
4 |
2 |
1 |
0 |
-2 |
-4
|
Spit a taglio
|
500 |
1400 |
1600 |
2250 |
2250 |
2250 |
2000
|
Spit a estrazione
|
2100 |
2750 |
2800 |
2850 |
3100 |
3000 |
2950
|
Fig. 147. Carico di rottura spit con foro inclinato
Riguardo l'inclinazione del tassello che deve lavorare a taglio risulta
che e` migliore un tassello che scende verso l'esterno piuttosto di
uno che sale. Infatti in tal caso il tassello ha meno
possibilita` di flettersi e lavora un poco ad estrazione.
Se proprio bisogna piantare lo spit dall'alto verso il basso,
e meglio inserirlo due millimetri piu` profondo, in modo che
abbia meno opportunita` di flettersi.
Ad estrazione la diminuzione di resistenza di tasselli con inclinazioni
non propio verticali e` leggera per gli spit e non apprezzabile per i fix.
Fig. 148. Carico di rottura fix con foro inclinato
La seguente tabella riassume le resistenze di spit, fix e fittoni.
L'acciaio usato per spit e fix normali e` UNI 9 S Mn Pb 36, quello dei
fix inox e` UNI X 10 Cr Ni Si 18 09.
|
|
Resistenza a taglio (Kg)
|
Resistenza ad estrazione (Kg)
|
Peso (gr) (sb = senza bullone)
|
Foro: diam. e profondita' (mm)
|
Spit Roc MF8
|
Valori nomin.
|
2250
|
3100
|
|
12 30
|
Rocce marnose
|
2600
|
1600
|
|
12 30
|
Rocce compatte
|
2000-2600
|
2300-2800
|
|
12 30
|
Rocce inomogenee
|
1600
|
1600
|
|
12 30
|
Spit Fix M8 55mm
|
Valori nomin.
|
1400
|
1800
|
|
8 -
|
Rocce marnose
|
1400
|
1800
|
|
8 -
|
Rocce compatte
|
1450
|
2100
|
|
8 -
|
Rocce inomogenee
|
1200
|
1100
|
|
8 -
|
Fix Spit M8 65mm
|
Valori nomin.
|
1400
|
2300
|
|
|
Fix 6
|
|
650
|
1050
|
|
6 -
|
Fix 6 inox
|
|
900
|
1400
|
|
6 -
|
Fix Raumer 8x60 inox
|
Valori nomin.
|
2000 (13 mm) 1750 (7 mm)
|
2100 (13 mm) 2100 (7 mm)
|
|
|
Fix Raumer 8x78 inox
|
Valori nomin.
|
2000
|
2500
|
|
|
Fittone Fixe 10 mm inox
|
Valori nomin.
|
4000
|
3600
|
110
|
12 x 80
|
Fittone Fixe 10 mm acciaio
|
Valori nomin.
|
3000
|
2500
|
110
|
12 x 80
|
Fittone Raumer 10 mm
|
Valori nomin.
|
3200
|
3200
|
130
|
12 x 80
|
Fig. 149. Carico di rottura fix con foro svasato
Nel caso di attacchi multipli, la tenuta a taglio e` indipendente
dalla distanza fra i due tasselli ed e` pari al doppio della resistenza
del singolo tassello. La tenuta ad estrazione e` indipendente dalla
distanza (e pari a due volte la tenuta del singolo tassello) solo se
tale distanza e` superiore al diametro del cono di tenuta descritto sopra.
Per valori inferiori i due coni interferiscono e la tenuta diminuisce
a causa della forza di sostegno che viene a mancare.
Questo effetto puo` essere stimato teoricamente: la riduzione di sostegno
risulta pari a (in rapporto alla tenuta di due tasselli)
[ t - sin(t) cos(t) + cos(t)2 arcSh( tan(t) ) ] / π
dove
t e` l'angolo di interferenza: cos(
t)=
D/2 R
(
D e` la distanza fra i tasselli e
R il raggio della
base dei coni).
Questo risultato e` in buon accordo coi dati sperimentali.
La riduzione non e` drammatica ma riduce l'efficacia del doppio
ancoraggio.
In pratica conviene lasciare almeno 13 cm fra due spit e almeno 11 cm
fra due fix.
Da notare che due fix (se ben messi) hanno maggior resistenza di un
singolo spit.
Fig. 150. Carico di rottura per ancoraggi doppi
Infine la presenza di un tassello non trazionato (o di un foro)
nelle vicinanze di un tassello sotto carico non ha influenza
sulla tenuta di questo, neppure ad estrazione.
Nel caso di tasselli messi su gradini di roccia,
quando lavorano ad estrazione
la distanza dal bordo deve essere superiore al raggio del cono di
estrazione.
Quando lavorano a trazione si ha una riduzione della resistenza in
dipendenza dalla distanza dal bordo: a 6 cm e` il 50a 5 cm il 20
3.B.2 Coppia di serraggio dei bulloni
La coppia di serraggio ottimale per i bullloni marcati e` descritta in
apposite tabelle UNI da cui riportiamo i dati relativi ai bulloni
M8 e M6 ("M" indica "metrico", e il numero e` il diametro esterno
della vite in mm). Il coefficiente d'attrito per l'acciaio vale 0.14
senza lubrificanti e 0.10 con lubrificanti.
Bullone
|
Chiave (mm)
|
Passo vite (mm)
|
Sezione nocciolo (mm2)
|
|
Lubrificato (c=0.10)
|
Non lubrificato (c=0.14)
|
Classe
|
Coppia (Nm)
|
Precarico (Kgp)
|
Coppia (Nm)
|
Precarico (Kgp)
|
M6
|
10
|
1.00
|
20.11
|
8.8
|
8.44
|
976
|
10.33
|
901
|
10.9
|
11.86
|
1372
|
14.53
|
1267
|
12.9
|
14.24
|
1647
|
17.43
|
1520
|
M8
|
13
|
1.25
|
36.58
|
8.8
|
20.30
|
1789
|
23.94
|
1654
|
10.9
|
28.54
|
2917
|
35.00
|
2326
|
12.9
|
34.25
|
3020
|
42.00
|
2791
|
La coppia di serraggio consigliata e` tale da indurre nella vite
una trazione pari al precarico, che e` 80% del carico di rottura.
Questo valore e` una indicazione della resistenza del bullone:
il bullone e` garantito tenere una forza ad estrazione inferiore
o uguale al precarico. In tal caso la forza viene trasmessa al tassello
(e di qui alla roccia) senza problemi per il bullone.
Se la forza eccede il precarico, possono intervenire fenomeni di
snervamento finche` si ha la ceduta del bullone.
I bulloni per spit sono gli M8.
I bulloni devono avere una lunghezza adeguata in modo che la vite
entri sufficientemente nel tassello (almeno cinque giri).
Quindi, con le piastrine si usano bulloni da 15 mm (lo spit ha 12 mm
di filettatura, e la piastra ha uno spessore di 4 mm), con gli anelli
si usano bulloni da 20 mm (l'anello ha uno spessore di 8mm).
Per una adeguata resistenza e` sufficiente la classe 8.8.
In effetti le prove sui materiali hanno mostrato che i bulloni M8-8.8
hanno una resistenza a taglio di 2900 Kgp e una ad estrazione di
3300 Kgp (stretti con una coppia di 2 Nm). Questi valori scendono
leggermente all'aumentare della coppia (2700 e 3000 Kgp rispettivamente
a 6 Nm).
Tenuto conto che spesso i bulloni lavorano parte ad estrazione, parte a
taglio, questi valori mostrano che gli M8-8.8 sono adeguati purche`
- stretti con una forza di circa 20 Kg;
- avvitati per almeno cinque giri;
- la placca o l'anello aderisca al tassello (o alla roccia), altrimenti
il bullone lavora a flessione.
Fig. 151. Carico di rottura fix al variare del serraggio
3.B.3 Resistenza di piastre ed anelli
La resistenza delle piastre in lega [
310] [
118]
e` abbastanza vicina al valore
nominale (1800 Kgp) anche quando la direzione di trazione non e` verticale,
ma comunque entro i 30 gradi. Oltre tale limite la resistenza diminuisce
notevolmente.
Le piastre in acciao invece (resistenza 2200 Kgp)
sostengono trazioni ad ogni angolo
(anche a 90 gradi, cioe` quando si mettono a soffitto).
Gli anelli in acciaio sono affidabili per trazioni ad ogni angolo;
hanno una resistenza superiore a 2000 Kgp su spit e compresa fra
1200 e 1800 Kgp su fix.
L'anello asimmetrico Petzl ha una resistenza a taglio superiore a 1900 Kgp
su spit (1000 su fix) e ad estrazione arriva a 2700 Kgp (1800 su fix).
Il clown ha una resistenza di circa 2500 Kgp per trazioni fino a 45°poi questa decresce ed arriva a 1300 Kgp a 90°.
E` possibile che le piastre in lega subiscano perdite di tenuta per usura,
cioe` per le continue flessioni cui sono sottoposte, che causano una
ceduta della coesione. Anche se questo non e` confermato e` meglio
avere sempre gli ancoraggi di sicurezza (che non sono soggetti a fatica, non
venendo sollecitati durante la normale progressione).
Un ancoraggio ben fatto (in cui la piastra lavora di taglio, come "da
manuale") riduce le flessioni sulla piastra e quindi
l'usura della stessa.
La seguente tabella riassume i dati di resistenza di pastre ed anelli.
Si riferiscono ad attacchi con un bullone da 8 millimetri a spit (diametro
12 millimetri) piantati per 30 millimetri o a fix da 8 mm.
I carichi di tenuta sono espressi in kilogrammi.
|
Resistenza a taglio (Kg) (s=spit f=fix)
|
Resistenza ad estrazione (Kg) (s=spit f=fix)
|
Peso (gr) (sb = senza bullone)
|
Foro: diam. e profondita' (mm)
|
Piastra Petzl in lega
|
1200-1800 (s)
|
1000 (s)
|
32
|
|
Piastra Raumer inox
|
2200 (s)
|
2200 (s)
|
40 sb
|
|
Piastra Repetto acciaio
|
2200 (s)
|
1500 (s)
|
66 sb
|
|
Piastra Fixe inox
|
4000 (s)
|
3800 (s)
|
65 sb
|
|
Clown Petzl in lega
|
1200-2500 (s)
|
1000-1300 (s)
|
40
|
|
Anello Petzl asimmetrico
|
1900 (s) 1000 (f)
|
2700 (s) 1800 (f)
|
|
|
Anello Raumer inox
|
2200 (s)
|
2200 (s)
|
100
|
|
Chiodo starfix Raumer
|
2200 (s)
|
1700 (s)
|
100
|
9 x 45
|
La tabella che seguente mostra valori tipici di resistenza di piastre e
anelli in funzione dell'angolo di trazione [
16] . Apparentemente
la piastre lavorano meglio a taglio che ad estrazione, mentre l'anello
(simmetrico) e` adeguato per entrambi i casi.
|
0 (taglio)
|
20
|
45
|
90 (estrazione)
|
clown |
2600 |
2660 |
2590 |
1310
|
piastra ritorta |
1800 |
1700 |
1660 |
1160
|
piastra piegata |
1570 |
1860 |
1610 |
1230
|
anello |
2340 |
2480 |
2710 |
2780
|
3.B.4 I nodi sulle corde
Il nodo influenza la tenuta della corda.
Per iniziare il nodo contribuisce con l'elasticita` e la plasticita`
della spire, gli attriti interni (microscorrimenti) e quelli esterni
(scorrimento delle spire e della corda)
ad assorbire energia in caso di caduta.
Inoltre il nodo riduce il carico di rottura, poiche` la corda si trova
ad essere compressa fra le spire del nodo ed e` qui piu` "fragile".
In effetti la maggior parte dei cedimenti avviene proprio all'ingresso
del nodo dove massima e` la pressione sulla corda e c'e` la completa
tensione del carico [
311] .
Dunque i nodi sono il punto debole della corda.
In un nodo si ha la massima concentrazione delle forze di attrito sulle
spire (dopo che e` stato strizzato).
L'attrito e` pari al carico di trazione altrimenti il nodo scorrerebbe.
in questo senso i nodi sono "rigidi": e` sempre lo stesso punto della
corda che forma il nodo ed e` soggetto alle sollecitazioni di carico
e d'attrito.
E questo vale soprattutto per ancoraggi permanenti.
Il fatto che poi la corda si spezzi all'ingresso dipende dal fatto che
l'attrito e` proporzionale alla pressione.
L'attrito nel nodo dipende dalla pressione e dall'area su cui questa
agisce. Quest'area dipende dalla struttura del nodo, mentre la pressione
dipende dalla tensione (cioe` dal carico), ma non e` uniforme in tutto il
nodo: si distribuisce in base alla struttura di questo.
La riduzione del carico di rottura dovuta al nodo varia dal 30 al 57Inoltre se il nodo e` fatto male (spire accavallate), oppure se la
corda e` vecchia e rigida, ci puo` essere
un ulteriore 10% di riduzione [
139] .
La seguente tabella riporta i valori di resistenza residua per vari nodi,
riportate da fonti differenti [
214] [
46] [
15] ...
Lo stato di usura della corda abbassa significativamente il valore
di resistenza residua nei nodi. Per i nodi di giunzione anche
il fatto di unire corde di diametro differente riduce la resistenza
[
214] .
La lunghezza approssimativa di corda usata per il nodo,
escludendo l'eventuale gassa e il capo libero,
e` espressa in centimetri, e si riferisce ad una corda da 9 mm.
Nodo
|
Lunghezza
|
Resistenza residua (% )
|
Giunzione
|
Lunghezza
|
Resistenza residua
|
semplice
|
38
|
60, 50, 58-68
|
semplice inseguito
|
2 x 19
|
48
|
otto
|
49 44 (mezzo)
|
64, 55, 66-77, 66-73
|
otto inseguito
|
2 x 26
|
49
|
nove
|
66
|
74, 70, 68-84
|
|
|
|
bulino
|
26, 38 (yosemite)
|
65, 52, 55-74, 66-74
|
scotta
|
13 + 12
|
...
|
farfalla guardafili
|
34 36
|
59, 51, 61-72, 62-67
|
|
|
|
barcaiolo
|
|
55, scorre a 440 Kgr, ..., 52-56
|
fettuccia
|
|
44
|
bocca di lupo
|
|
51, 46, ..., 39-46
|
a rete
|
|
45
|
inglese
|
|
65-75, 43, ..., 62-76
|
inglese semplice
|
2 x 13
|
41 (allineato) 39 (opposto), 55-70
|
pescatore
|
|
50
|
inglese doppio
|
2 x 22
|
56 (75-95)
|
cravatta
|
|
49
|
piano
|
|
scorre e si disfa
|
polacco
|
32
|
|
treccia
|
|
(75-95)
|
coniglio
|
73 98 (tre gasse) 107 (con coda)
|
61-77
|
yosemite
|
40
|
(65-70)
|
bulino a coniglio
|
50 69 (tre gasse) 114 (con coda)
|
|
sedia
|
40
|
(60)
|
3.B.5 Ancoraggi con resine
Fig. 152. Ancoraggio con resina
La tenuta dei tasselli con collante chimico
[
312] [
313] [
279]
dipende dalla superficie
di taglio, data dal cilindro esterno ai filetti del tassello,
St = πD H
dove
D e` il diametro esterno della parte filettata, ed
H
e` la profondita` di infissione del tassello nel foro.
La rottura dell'ancoraggio ad estrazione avviene lungo questa superficie.
La superficie circolare costituita dal fondo del tassello ha scarsa
rilevanza per la tenuta.
A parita` di superficie di taglio la tenuta dipende dal collante, e dal
tempo di indurimento, percio` si esprima la resistenza come rapporto della
forza di rottura (in Kgp) rispetto alla superficie di taglio
(in mm2),
R = Fr / St.
Le resine Fischer e Wurth hanno resistenza circa 3.3 Kgp/mm2,
le resine Spit, Hilti, e Saratoga hanno resistenza circa 2.4
Kgp/mm2.
In genere i tasselli con collante chimico tengono da 2600 a oltre 5000 Kgp
ad estrazione e da 3500 a oltre 4500 a taglio (barre di acciaio 12.9
filettate tengono ancora di piu`).
Percio` sono comparabili a fix e spit.
3.B.6 Corrosione dei moschettoni
I moschettoni in lega sono costituiti da una lega di alluminio
(detta 7075-T6), contenente piccole percentuali
di altri metalli che ne aumentano la resistenza.
Per esempio il duralluminio contiene Mg, Si, Cu in percetuali di 1, 1, e 5,
rispettivamente, e tracce di Mn, Ni ed altri metalli.
Il trattamento di tempera (T6) serve per aumentare
la resistenza della lega.
I moschettoni (specialmente quelli in lega) sono soggetti a corrosione
specialmente se lasciati in ambienti soggetti a piene
[
314] [
271]
[
315] [
316] [
258] [
317]
[
318] [
319] [
320] .
Puo` succedere di ritrovare i moschettoni lasciati in grotta a lungo
coperti da una patina gelatinosa azzurrognola (probabilmente ossidi
idratati di alluminio, alluminato di calcio), in ambiente umido.
Questa diventa una polvere bianca quando l'ambiente e` secco.
E` anche abbastanza comune trovare moschettoni
bloccati dai sali depositatisi all'interno della
ghiera, o ancora anneriti (a causa dell'ossido di silice).
Gli agenti corrosivi presenti in grotta sono
acqua, carbonato e bicarbonato di calcio, solfato di calcio,
acido carbonico, e carburo.
Questi intaccano il ferro piu` o meno in ugual misura.
Differiscono pero` per l'azione corrosiva nei confronti dell'alluminio:
mentre i primi tre si comportano in misura paragonabile al ferro,
il solfato di calcio e l'acido carbonico sono 2-3 volte piu` attivi
verso l'alluminio, e il carburo ancora di piu`.
L'alluminio puro e` chimicamente attivo e si ossida prontamente
ricoprendosi di uno strato (spessore circa un milionesimo di metro)
che lo protegge da ulteriore ossidazione.
Nella lega pero` ci sono anche altri metalli, come rame e manganese,
quindi nello strato di ossido superficiale sono presenti anche
altri composti metallici.
Questi hanno un potenziale elettrochimico differente dall'alluminio
e in un ambiente umido, o addirittura bagnato, si generano correnti
galvaniche.
Forma ossidata
|
Forma ridotta
|
Potenziale elettrochimico (V)
|
Al3+ + 3 e |
Al |
-1.71
|
Mn2+ + 2 e |
Mn |
-1.03
|
Zn2+ + 2 e |
Zn |
-0.76
|
Cr3+ + 3 e |
Cr |
-0.74
|
Fe2+ + 2 e |
Fe |
-0.41
|
Cu2+ + 2 e |
Cu |
0.34
|
O2 + 4 H3O+ + 4 e |
6 H2O |
1.23
|
Per esempio nel caso di una impurezza di rame, si ha una tensione di
circa 2 V tra l'alluminio (negativo) e il rame (positivo).
Ne risulta il passaggio di ioni Al
3+ in soluzione e
un flusso di elettroni dall'alluminio al rame. Questi passano poi nella
soluzione dove reagiscono con l'ossigeno (disciolto dalla atmosfera).
Il potenziale elettrochimico del semielemento dell'ossigeno
dipende dalla pressione parziale
dell'ossigeno e dalla acidita` della soluzione,
E(H3O+) = Eo + (0.059/4) lg( PO2 aH3O4 )
percio` le reazioni che portano alla corrosione del materiale necessitano di
una atmosfera (con ossigeno) e sono favorite dalla acidita` della soluzione.
Il risultato e` una copertura nerastra sul moschettone.
Tipicamente la corrosione dei moschettoni in lega
produce incisioni (buchi) ed esfoliazioni di strati superficiali.
La protezione mediante copertura con uno strato
superficiale di ossido con trattamenti chimici per ridurne la porosita`
produce una superficie molto resistente alla corrosione, ma e` inadeguata
per i moschettoni in grotta. Questa protezione e` intaccata da graffi e
sfregamenti e si generano delle zone preferenziali per la corrosione,
in particolare se il moschettone e` accoppiato ad una piastra
in ferro o acciaio (che forma una grande area anodica): tutta la corrente
viene convogliata verso i pochi punti dove lo strato protettivo
e` rimosso.
Il contatto con la corda genera zone di accumulazione di acqua, per cui
zone dove la corrosione e` favorita.
La corrosione dipende molto dalle condizioni ambientali (umidita`,
atmosfera, chimica) in cui si trova il moschettone.
In genere la permanenza prolungata in grotta puo` produrre indebolimento
del moschettone (fino al 50-70per cui diventa non piu` affidabile.
Tanto piu` che i segni esteriori della corrosione (macchie scure, fori,
incavi, etc.) possono non essere cosi` evidenti.
Queste considerazioni sulla corrosione si applicano anche a piastre in
alluminio, e agli altri materiali metallici utilizzati per gli ancoraggi
(tasselli).
E` preferibile utilizzare moschettoni o
maglie rapide e piastre in acciaio inox (astenitico)
per gli armi permanenti o prolungati.
marco corvi - Tue Sep 16 22:22:32 2008
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