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3.A Altri nodi
Questa sezione riduarda ancora i nodi.
Si tratta pero` di nodi speciali,
che solitamente non si usano, che non sono necessari per
l'esplorazione speleologica, ma che in particolari occasioni possono
risultare piu` convenienti dei nodi di base.
Saperli non e` dunque necessario.
Pero` e` utile, e impararli ci serve per riflettere sui principi di
funzionamento dei vari nodi, e all'occasione anche se non ci
ricorderemo esattamente di quel particolare nodo, saremo comunque
in grado di escogitare un nodo che funzioni adeguatamente (magari
sara` un nuovo nodo, mai discusso sui manuali come questo)
[
305] [
306] [
70] .
3.A.1 Nodo a otto con moschettone
Fig. 124. Nodo a otto con moschettone
Quando la gassa del nodo e` molto lunga (in particolare con
il nodo a coniglio), per facilitare l'allongiamento al frazionamento
si inserisce un moschettone nel nodo a otto (o nel coniglio) come
mostrato in figura.
3.A.2 Il nodo a nove [521]
Fig. 125. Nodo a nove
La gassa a nove e' una variante di quella a otto. Si esegue un
ulteriore mezzo giro prima di passare l' asola nel cappio. Sulle corde
da 9 mm o piu' si usa la gassa a otto, su quella da 8 mm si usa la
gassa a nove (facile da ricordare: una cosa da otto l'altra da nove).
Per i curiosi ricordiamo che c'e` pure un nodo a "dieci"
(chiamato nodo dello stivatore) [522], a proposito del quale rimandiamo
al testo di Ashley.
3.A.3 Varianti della gassa d'amante
Fig. 126. Gassa d'amante: varianti
Ci sono alcune varianti della gassa d'amante
utilizzabili per particolari ancoraggi.
Il primo (figura) e` una gassa d'amante in cui
il capo morto viene bloccato facendolo ripassare dentro il nodo, e va bene
per gli ancoraggi di partenza. Ha il pregio di richiedere poca corda.
Fig. 127. Gassa d'amante: coniglio
Il secondo [1074] (figura) e` un nodo yosemite fatto con
un doppino e in cui il capo libero esce esterno.
Ne risulta un nodo coniglio fatto con il principio di
annodamento della gassa d'amante. E` adatto ad ancoraggi di partenza doppi.
E` facile fare anche un coniglio a tre gasse basato sulla gassa d'amante.
Basta eseguire il nodo con corda doppia (senza il bloccaggio yosemite),
due gasse vengono dalla gassa, la terza e` il doppino.
Questo nodo e` adatto per la gassa al piede del pedale della maniglia.
Fig. 128. Gassa d'amante sul doppino
Il terzo e` adatto per frazionamenti. Si tratta di
una gassa d'amante fatta con corda doppiata e bloccato
sul capo libero con la tecnica Yosemite, cioe`
l'asola viene fatta ripassare nel nodo girando intorno sia al
cappio della gassa che alla corda doppia. Ne risulta una gassa
sotto al nodo che puo` essere utilizzata
per la longe di sicura durante il cambio attacco.
Questo nodo richiede pero` molta corda (114 cm di spire).
La gassa d'amante sul doppino e` adatto anche per corde lesionate.
Si esegue il nodo lasciando la lesione sull'anello della gassa
e utilizzando la gassa che esce come gassa di allongiamento
nel passaggio del nodo.
Il problema e` che gassa e lesione stanno dalla stessa parte del nodo.
Con lo yosemite sul doppino la gassa esce piu` comodamente dalla parte
opposta.
Fig. 129. Gassa portoghese
La gassa portoghese [1072] e` una gassa d'amante in cui viene fatto un
ulteriore giro. Ne risultano due "occhi" facilmente aggiustabili.
E` un nodo per manovre di soccorso [
290] .
Fig. 130. Nodo di scotta
La gassa d'amante puo` essere utilizzata per collegare il capo di una
corda nel mezzo di un'altra. Cosi` fatto si chiama piu` propriamente
nodo di scotta [1431].
Il capo agganciato e` quello in basso in figura.
Il capo libero deve essere bloccato sulla corda con un nodo semplice,
o con un nodo inglese.
Puo` essere usato anche per giunzioni.
Eseguito nel modo canonico, i due capi morti escono dalla stessa
parte (v. figura, nodo a sinistra). Nel nodo di scotta sinistro
i due capi escono da parti opposte (al centro in figura).
Pero` quello migliore e` il nodo di scotta doppio [1434]
(a destra in figura).
3.A.4 Nodo a sedia [1080]
Fig. 131. Nodo a sedia
Il nodo a sedia (o nodo di bolina doppio), e` ottenuto con un doppino e la
gassa del capo morto e` bloccata rivoltandola sul nodo. puo` essere
usato con un anello (se non si ha il moschettone), oppure per fare un
coniglio con le due gasse. E` utilizzabile anche per armi con un solo
ancoraggio, passando entrambe le gasse nel moschettone di attacco.
3.A.5 Nodo corona [1097]
Fig. 132. Nodo corona
Il nodo corona serve per armi doppi, e richiede meno corda del coniglio.
In effetti nodi a due gasse, tipo il coniglio, possono essere fatti
su diversi nodi (farfalla, nove, ...),
facendo passare la gassa doppia e rivoltandola
attorno al nodo.
3.A.6 Nodo a bocca di lupo [1859]
Fig. 133. Nodo bocca di lupo
Un altro modo per attaccare la corda ad un anello senza usare un
moschettone consiste in un modo a otto la cui gassa e` rivoltata a
bocca di lupo sull'anello.
Il solo nodo a bocca di lupo non e` sufficiente perche` scorre sotto
carico.
Il nodo a bocca di lupo e` utile per stringere un anello di cordino
o fettuccia attorno ad un oggetto.
In una disostruzione
per imbragare e sollevare un masso con un anello di fettuccia
si usa un nodo a bocca di lupo per bloccare la fettuccia attorno al
masso.
3.A.7 Nodo a otto con anello
Fig. 134. Anello nel nodo a otto
Un ulteriore modo per attaccare la corda direttamente all'anello
senza l'uso di un moschettone e` un nodo a otto con l'anello inserito
nel nodo (v. figura) e la gassa del nodo rivoltata sopra l'anello.
Tale gassa e` anche utilizzabile per attaccare la longe durante il
passaggio del frazionamento.
3.A.8 Nodo parlato (del battelliere) [1178]
Fig. 135. Nodo parlato
Il nodo parlato puo` essere
utilizzato per bloccare meglio la corda
quando si fanno armi naturali su spuntoni di roccia o concrezioni.
Se lo si guarda bene e` facile vedere che si tratta di un barcaiolo [1177]:
il principio e` lo stesso, cioe`, blocccare la corda intrecciando
le spire.
Un altro modo per bloccare la corda e` con un nodo a bocca di lupo.
3.A.9 Nodo piano [74-1024-1402]
Fig. 136. Nodo piano
Il nodo piano (o terzaruolo) e` da usare solo per chiudere i sacchi.
Occorre fare attenzione che i capi della corda escano dalla stessa parte.
Se ci pensate un po' e` il nodo che si fa per allacciare le stringhe delle
scarpe!
Da non confondere col nodo vaccaio (a destra nella figura) [464-1405],
in cui i capi della corda escono da parti opposte.
Questoi nodo tende a sciogliersi con estrema facilita`.
3.A.10 Nodo galleggiante
Fig. 137. Nodo galleggiante
Il nodo galleggiante e` un "nodo delle guide semplice". E` usato
quando bisogna giuntare due corde net recuperarle, poiche`,
scorrendo contro parete, tende a disporsi verso l'esterno e
risulta meno probabile che si incastri, Ciascuno dei quattro capi
deve essere pretensionato.
3.A.11 Altri nodi coniglio
Fig. 138. Nodo coniglio a tre e piu` gasse
Il nodo coniglio serve per fare armi in cui due attacci lavorano
simultaneamente. Ebbene e` possibile fare un nodo coniglio anche con tre
gasse, uno con quattro gasse, e anche piu`.
Penso che l'utilita` pratica venga meno oltre le tre gasse.
Comunque eccovi come si fa.
Per il coniglio a tre gasse (figura) si parte con un coniglio tradizionale.
Pero` invece di rivoltare l'asola sopra le due
orecchie per formare
il coniglio, si gira l'asola attorno alle spire del nodo e la si fa
rientrare a formare la terza gassa [
214] .
E` meglio se le spire dell'asola passano in mezzo alle altre.
Il coniglio a quattro gasse e` ancora piu` semplice. Fatto il coniglio
normale (a due gasse) si riportano le due
orecchie
nel nodo come se si stesse facendo un doppio coniglio
e si rivoltano le due asole attorno alle
orecchie stesse.
Fig. 139. Nodo coniglio con coda
Il coniglio con la coda [
307]
viene costruito come un normale coniglio,
pero` prima di stringere il nodo si passa un doppino del capo a monte
all'interno delle spire in modo da agganciare le due "orecchie"
e formare una gassa sotto il nodo.
Questa gassa e` utile per attaccare la longe durante il passaggio
dell'armo.
E` importante che la spira della coda (piu` scuro in figura)
rientri nel nodo dove usciva il capo della corda a monte ed
avvolga le "orecchie", cioe` le gasse superiori, intrecciandosi.
I due capi di corda che formano la coda vanno in direzioni opposte.
In tal modo che se la coda rientra nel nodo
si genera una ulteriore spira superiore anziche`
scioglierne una.
La coda puo` essere fatta anche su altri nodi.
In particolare sul nodo ad otto cosicche` si ottiene una gassa
utilizzabile per facilitare il superamento di un frazionamento molto
aereo [
25] .
Infine il coniglio puo` essere fatto
anche su altri nodi, oltre che sull'otto e sulla gassa d'amante.
Per esempio sul nodo farfalla o sul guardafili (v. sotto). Si tratta
di passare l'asola finale doppia e rivoltare il cappio sul nodo.
Dato che questo nodi sono usati per corrimani e traversi l'utilita`
di questi conigli si riscontra quando occorre doppiare un armo di traverso.
3.A.12 Nodo ad otto con pedale
Fig. 140. Nodo a otto con pedale
Il mezzo nodo ad otto (v. sotto) puo` essere confezionato anche
con un pedale che facilita il superamento del frazionamento quando
mancano gli appoggi per i piedi.
Si tratta di una gassa sulla corda a monte che rientra nel nodo
uscendo da sotto.
Il mezzo giro sulla corda a monte dietro la gassa dell'otto, e
il passaggio del doppino del pedale tra la corda a monte e la gassa
sono essenziali per evitare che il pedale scorra tirandosi la corda
a monte.
3.A.13 Nodo mezzo barcaiolo con giro morto
Fig. 141. Mezzo barcaiolo con giro morto
Per aumentare la tenuta del nodo mezzo barcaiolo si esegue un ulteriore
giro di corda nel moschettone in modo da aumentare l'attrito nelle
spire del nodo e dover esercitare meno forza per tenere il capo libero
[
93] .
3.A.14 Maniglie di Corda
Maniglie fisse su una corda sono utilizzate per armare piccoli salti
facilmente superabili anche senza l'impiego degli attrezzi.
Spesso ci sono dei saltini, scivoli, etc
che non riteniamo di armare in modo canonico, perche` non sono difficili,
e un armo rallenterebbe solo la progressione provocando un "blocco".
Pero` si armano con una corda che ne facilita il superamento.
Per essere efficace, deve essere tale da poter essere utilizzata senza gli
attrezzi.
Se si tratta di uno scivolo poco inclinato puo` essere sufficinte
avvolgersi la corda attorno alla mano, per ottenere una tenuta adeguata
in salita. In discesa puoi usare anche una autosicura a spalla
(la corda a monte esce sotto la spalla a monte, quella a valle esce da sopra
la spalla a valle).
Se il passaggio e` abbastanza semplice e breve,
si puo` fare dei nodi lungo la corda per facilitarne la presa, e
impedire che scivoli.
Altrimenti occorre dotare
la corda di maniglie fisse, fatte con la stessa.
Queste risultano piu` facili da utilizzare, soprattutto
se la corda e gli speleologi sono molto infangati.
La maniglie di corda vengono usate anche quando occorre tirare
un carico, e non e` sufficiente avvolgersi la corda attorno alla mano.
3.A.14.1 Nodo a sette [1058]
Fig. 142. Mezzo otto
Il mezzo nodo a otto (o nodo a sette)
risulta ancora una volta una soluzione ideale. E` facile da
fare, resta stretto, e comunque facile anche da sciogliere (se fatto bene).
Si forma un nodo a otto, facendo girare il doppino solo attorno al
capo di corda a monte.
In alternativa e` possibile utilizzare anche i nodi guardafili e farfalla.
Pero` mentre il mezzo otto "esce" longo la corda, questi due escono
trasversali ad essa.
Il mezzo otto e` utilizzabile per un armo doppio in cui i due punti
d'ancoraggio sono molto distanti. Si esegue un mezzo otto con una gassa
lunga per attaccarsi ad uno dei due ancoraggi, e si attacca la corda
a monte all'altro ancoraggio con un nodo ad otto. Il risultato e`
una sola gassa lunga e l'altra sostituita da un nodo ad otto.
Il mezzo otto puo` essere usato anche per attaccare la corda all'armo
su frazionamenti in cui non occorre avere una lunga gassa, e in cui
la corda a monte arriva al nodo da sopra.
Non va bene come primo nodo d'ancoraggio.
3.A.14.2 Nodo romano [...]
Fig. 143. Nodo romano
Il nodo romano e` essenzialmente un nodo ad otto in cui il capo
della corda rientra nelle spire ed esce dalla parte opposta (cioe` da sopra).
E` usato come nodo di rinvio su un frazionamento oppure nelle
tirolesi.
3.A.15 Nodo a Palla
Fig. 144. Nodo a palla
Il nodo a palla e` un nudo a otto con la gassa ripassata due
volte nelle spire del nodo a formare una specie di palla.
Serve in alpinismo sui ghiacciai, per frenare l'eventuale caduta nei crepacci:
quando l'alpinista cade la corda scorre e incide la neve e il ghiaccio;
il rigonfiamento formato dal nodo a palla si blocca nella scanalatura prodotta
fermando la caduta (o almeno frenandola).
In speleologia puo` servire per impedire alla corda di passare attraverso
un moschettone (o un anello), per disarmi di risalite, anche se per questi
riteniamo migliori i nodi sganciabili dal basso, poiche` la palla puo`
incastrarsi durante il recupero della corda.
Qui proponiamo due modi per farlo (v. figura).
3.A.16 Altri nodi
Nodi sganciabili (mezzo collo) dal basso sono riportati nella
Sez. 10.1
in cui viene descritto il disarmo di risalite.
Altre maniglie di corda (sette, Penzoli, artigliere, agricoltore)
e nodi utili per il recupero di carichi (tonneggio, margherita)
sono riportate nella
Sez. 10.2
in cui si tratta il recupero di carichi.
Nodi autobloccanti (Prusik, Machard, Bachman) e per
emergenza (Lorenzi, Remy, cuore), sono trattati nella
Sez. 11.3
marco corvi - Thu Oct 23 11:29:52 2008
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