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3.8 Corde

3.8.1 Il trasporto delle corde


Corda: insaccamento
Fig. 117. Corda: insaccamento
Le corde si trasportano in genere nei sacchi. Esse vengono filate dentro, poche spire alla volta, cercando di evitare che la corda venga ritorta (Figura). Sul capo sotto si fa una gassa a otto preceduta a circ aun metro da un nodo a otto e viene lasciata fuori dal sacco metre si infila la corda nel sacco. Poi si blocca il capo sopra con una mezza chiave su tale gassa. In tal modo quando si prende la corda per armare, si verifica subito che c'e` un nodo in fondo e si riconosce il capo superiore da usare per l'armo. Mentre si arma si tiene il capo col nodo a otto fuori dal sacco (agganciato con un moschettone se possibile). Scendendo quando si arriva al nodo a otto lo si scioglie (mentre si e` in sicura perche` c'e` la gassa a otto), e si ha un tratto di corda sufficiente per bloccare il discensore con la chiave. Quindi si fa un frazionamento o una giunzione di corde senza dover risalire sui bloccanti.
Un trucco per facilitare l'introduzione della corda nel sacco e` quello di farla passare in un moschettone posizionato in alto sopra il sacco in modo che la corda scenda verticale.
Ricordo la convenzione per distinguere le corde nelle operazioni di recupero:
Quando si portano varie corde per armare una cavita` nota, queste vengono messe nei sacchi nell'ordine inverso di utilizzo, partendo dal pozzo piu` in basso, via via fino al primo pozzo, un sacco alla volta, in modo da lasciare sui pozzi i sacchi ormai vuoti. Conviene anche attaccare a ciascuna corda i moschettoni e piastre necessarie per il relativo armo.
Se si trasportano piu` corde si mette quella piu` lunga in fondo al sacco, filata e coi capi annodati come spiegato prima. Le altre (corte) sono inserite legate a matassa sopra di essa. Quando si arma, e` facile togliere queste e metterle in un altro sacco qualora si debba usare quella lunga.


Corda: bambola
Fig. 118. Corda: bambola

Quando bisogna trasportare una corda fuori dal sacco, la si avvolge a bambola con una tecnica presa dall'alpinismo in modo da facilitarne il trasporto [93] (v. figura a lato [Questo e` il nodo N. 3088]). Sui pozzi conviene completare la bambola con una gassa in modo da poterla appendersela comodamente. Due modi, presi dal libro di Ashley, [rispettivamente N. 3090 e N. 3091] sono riportati in figura sotto.
Anche quando si recupera la corda in cima al pozzo la si avvolge a bambola lasciando un tratto di corda fra la bambola e l'armo abbastanza lungo. La bambola viene bloccata usando il capo libero. Poi si passa il tratto di corda nel foro della bambola e lo si rivolta sopra in modo che la bambola resti appesa all'armo.
In fondo al pozzo la corda eccedente viene avvolta a bambola bloccata con la corda che sale. Se invece e` poca si lascia un nodo (bisogna ricordarsi di disfarlo quando si disarma, a meno che non si vuole misurare la scheda d'armo del pozzo.).
La corda avvolta a bambola e` comoda anche per il trasporto fuori da grotta, chiudendola con entrambi i capi liberi e formando due "spallacci" con questi, poi annodati in cinta. Oppure si puo` mettere la bambola sullo zaino; si chiude con uno strozzo nella parte superiore e si fissabo i due avvolgimenti nei cinghietti stringizaino laterali. Se la corda e` molto lunga si fanno due bambole e se me attacca una a ciascun lato dello zaino, fissata coi cinghietti.

Nodo di strozzo per matassa
Fig. 119. Nodo di strozzo per matassa
La corda puo` essere avvolta anche a matassa aperta chiusa con una strozzatura tipo cappio. La matassa viene portata, all'esterno, a tracolla.


Gasse per bambola
Fig. 120. Gasse per bambola
Per il disarmo si disfa il nodo (o la bambola) e si prepara la corda disponendola al suolo in spire, partendo dal capo libero. Durante il disarmo se ci sono dei terrazzi, si recupera la corda e la si prepara analogamente sul terrazzo. E` molto noioso arrivare in cima ad un pozzo frazionato e non riuscire a recuperare la corda! Bisogna ridiscendere riarmando, e vedere di disincastrarla.
Alternativamente si puo` disarmare portandosi un sacco appeso in cui si infila la corda ogni decina di metri.
Se durante il disarmo si lasciano i nodi con piastre e moschettoni, si puo` poi, a casa, ricostruire la scheda d'armo del pozzo, misurando i tiri di corda prima di disfare i nodi e lavarla. Bisogna tener conto pure della corda che avanza sotto al pozzo, di eventuali deviatori, e aggiungere le altre note che complementano una scheda d'armo (massi instabili, condizioni in caso di piena, ...).
La corda avvolta a bambola serve anche quando bisogna armare un pozzo e non si ha un sacco per il trasporto della corda. Si prepara la bambola di corda e si lasciano due gasse sul tratto terminale in modo da formare un anello con cui appendersi la bambola a lato dell'imbrago. Mentre si scende si sfila un pezzo di corda alla volta.

Bambola di corda per armo.
Fig. 121. Bambola di corda per armo.

3.8.2 La corda sul pozzo di ingresso

La corda sul pozzo di ingresso di una cavita` che si apre verticale deve essere messa e tolta ad ogni uscita. Le principali motivazioni sono di carattere fisico: gli elementi atmosferici rovinano le corde. Pero` anche per spedizioni a breve distanza (un giorno) bisogna togliere la corda, credo per motivazioni di carattere "sociale": evitare responsabilita` dovute alla presenza della corda nel facilitare l'ingresso alla cavita` a persone non preparate, limitare la possibilita` di furti di materiale. A tale proposito e per evitare di non ritrovare la corda sul pozzo di ingresso, la corda di ingresso dovrebbe essere sempre attaccata anche in basso (se non ci sono frazionamenti non immediatamente raggiungibili).
E` possibile anche lasciare un foglio, in una cartelletta plastificata, specificante che c'e` una attivita` speleologica in corso nella cavita`.
Quando piu` squadre entrano in grotta bisogna avere un codice di comunicazione in modo che l'ultima squadra ad uscire rimuova la corda, senza bloccare altre squadre all'interno. Il primo speleo della prima squadra arma il pozzo di ingreso e fissa la corda sul fondo, lasciando un poco di corda libera (oppure esegue un nodo di fine corda, se c'e` un frazionamento non raggiungibile). Il primo speleo delle squadre successive in entrata esegue un nodo sul capo libero in basso. In uscita, l'ultimo speleo di ogni squadra disfa un nodo, finche` l'ultimo speleo dell'ultima squadra stacca la corda dal basso (o disfa l'ultimo nodo) e con cio` capisce che deve recuperare la corda.
Ai campi e` possibile lasciare armato anche i pozzi di ingresso. Essenzialmente il motivo e` che i campi sono una attivita` continuativa su un periodo di tempo ridotto, senza le pause settimanali come avviene per la restante attivita` nel corso dell'anno. Si e` sempre in zona, e si e` pressoche` certi di ritornare nella cavita` il giorno successivo, o quello dopo. Inoltre, spesso le corde al campo non sono piu` protette di quelle sugli armi.

3.8.3 Corda lesionata

Bisogna verificare spesso lo stato delle corde per trovare eventuali lesioni, quando si puliscono a casa, e anche quando si scende il pozzo. Gli sfregamenti sono la principale causa delle lesioni delle corde. Un armo mal fatto puo' produrre una lesione in poco tempo: se la roccia e` tagliente sono sufficienti alcune discese e risalite per rovinare la corda, ma anche se la roccia e` smussata col tempo la corda si lesiona. Conviene spendere un poco di tempo per fare bene l'armo la prima volta piuttosto che perderlo poi per cambiarlo e cercare di aggiustarlo quando ci si accorge che si mangia la corda.
Un altro fattore critico per le corde e` l'acqua che scende nel pozzo. Un pozzo che e` asciutto o ha un leggero stillicidio nei periodi di magra puo` diventare quando ci sono le piene una cascata che sbatte violentemente la corda contro la roccia. In un paio d'anni la corda puo` risultare gravemente lesionata per l'azione dell'acqua (anche se nessun speleologo vi e` passato sopra in quel periodo): la calza tranciata, i trefoli completamente esposti, tagliati fino a spezzare completamente la corda.
Puo` capitare di trovare una corda lesionata, specialmente in zone esplorative dove puo` succedere di fare armi speditivi, con la corda appoggiata alla roccia. La discesa e risalita di pochi speleologi e` sufficiente per lesionare una corda che sfrega, per il caratteristico movimento su-e-giu`, soprattutto se il pozzo e` alto e la zona di contatto e` vicina all'armo.
Quando trovi una corda lesionata esternamente, cioe` con la calza rotta o strappata, o internamente (i trefoli si piegano facilmente formando un angolo acuto), se hai a disposizione una altra corda cambiala subito. Se cio` questo non e` possibile devi fare un nodo sulla corda in modo da isolare la parte lesionata cosicche` non venga messa in tensione durante la progressione. Un nodo buono e` il nodo guardafili, perche` i capi di corda escono nelle due direzioni opposte [139] . Ancora meglio il nodo bulino nel doppino, o il nodo yosemite, che permettono di fare anche una gassa su cui attaccare la longe
Naturalmente la corda va sostituita alla prima occasione, e se c'e` il rischio di lesionare ancora la corda, l'armo va aggiustato o rifatto.

3.8.4 Lanciare ed afferrare una corda

Come lanciare la corda? Puo` capitare di dover lanciare un capo di corda ad un compagno che sta` facendo una risalita. Si piega la corda con pieghe alternate e piccole, facendo attenzione che non ci siano sovrapposizioni, e poi si lancia.
Come afferrare la corda? Certi passaggi hanno uno spezzone di corda per facilitare la progressione. In tal caso e` noioso mettere e togliere gli attrezzi per fare un metro. Basta afferrare la corda con una mano per aiutarsi: si avvolgono le dita intorno alla corda e quindi si serrano sul palmo (o almeno cosi dice il Badino!). In realta` si ottiene una presa molto piu` affidabile (all'occorrenza anche per sollevarsi di peso in sicurezza) avvolgendo la corda attorno al polso, con il capo a monte passante all'esterno del capo a valle, ed quindi afferrato dalle dita.
Alternativamente si puo` formare un nodo mezzo barcaiolo attorno alla mano. Il capo in tensione entra sul polso fino alla parte inferiore della mano. Poi ripassa sul polso (formando un doppino), si avvolge attorno alla mano, e arriva a fermare il doppino.
Afferrare la corda saldamente e senza strizzare le mani e` utile anche in lavori di disostruzione e scavo, quando occorre spostare materiale. (Naturalemnte in queste situazioni, se e` il caso e` meglio allestire dei paranchi).

3.8.5 Calare e recuperare gli attrezzi lungo la corda

Per far scendere gli attrezzi lungo un tiro di corda, se questa non e` legata in basso si puo` farle un nodo (semplice) in basso, recuperarla, e attaccare gli attrezzi al nodo, per poi calarli. Se la corda e` bloccata si lasciano cadere gli attrezzi lungo la corda dopo averli collegati ad essa con un moschettone. Per evitare il colpo in basso, si puo` formare una ampia ansa, oppure un nodo condro cui si bloccano.
Per recuperare gli attrezzi, si attaccano alla corda con un nodo (semplice). La corda non deve assere attaccata in basso, o almeno ci deve essere un tratto di corda libero abbastanza lungo da permettere il recupero.

3.8.6 Doppiare un armo preesistente


Collegamento ad otto
Fig. 122. Collegamento ad otto
Se ti capita di trovare un armo singolo dove ce ne dovrebbe essere uno doppio (per ragioni di sicurezza), doppialo. Di solito questa operazione si riduce a mettere un secondo attacco e sostituire il nodo ad otto dell'armo singolo con un nodo coniglio. Se pero` la corda ha sotto un frazionamento, oppure se la corda e` appena sufficiente per il pozzo, non puoi fare un coniglio. Allora metti il nuovo attacco piu` in alto di quello gia` esistente ed esegui un collegamento con uno spezzone di corda su cui fai un nodo ad otto inseguito da entrambe le parti (come in figura; questo nodo e` chiamato anche "gandalf" [304] ). Il collegamento deve essere regolato, in modo che non sia in tensione, ma nemmeno lasco.

Doppio otto
Fig. 123. Doppio otto
In altri casi invece l'armo gia` esistente e` tanto inchiodato che non riesci ad aprire il moschettone. In tal caso puoi togliere la piastra dallo spit (o fix) e metterne una nuova, lasciando quella vecchia nella gassa. Oppure puoi realizzare il nuovo attacco piu` in basso di quello esistente ed eseguire un nodo ad otto inseguito in modo da far passare la corda della gassa (del nuovo attacco) attraverso la gassa vecchia. Non e` necessario che il moschettone del nuovo attacco prenda sia la gassa nuova che quella vecchia.
Se non puoi eseguire il nodo della nuova gassa con un otto inseguito (per esempio, se c'e` troppa corda sotto), almeno fai passare entrambe le gasse nel moschettone del nuovo attacco.

marco corvi - Wed Sep 10 20:44:50 2008
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