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3.7 Traverso, pendolo, tirolese
3.7.1 Traversi
Per armare i traversi [
217]
si parte come per i pozzi: uno ancoraggio doppiato su un
armo naturale. Su questo un comapgno ci fara` da sicura. Si procede
cercando di restare appesi alla roccia, e dove sembra il caso si mette uno
ancoraggio. In fase di traversata si passa semplicemente la corda nel
moschettone. In seguito la corda viene fissata all'ancoraggio:
il nodo usato puo' essere un otto, un barcaiolo, un farfalla, un serraglio,
... Arrivati dall'altra parte del traverso si posiziona un ancoraggio
cui si lega la corda (con un nodo a otto).
La corda fra gli ancoraggi deve essere tesa ma non tensionata.
Non occorre usare una sola corda; anche piu` spezzoni vanno bene.
Se il traverso e` permanente usare piastre di acciaio inox e maglie
rapide; usare una corda da 10.5.
E` una buona idea lasciare anche uno spezzone di corda ad una estremita`
per sostituire eventuali porzioni usurate.
E` molto importante che gli ancoraggi estremi siano assolutamente sicuri:
percio' almeno uno doppiato su un armo naturale, o uno doppio.
Se il traverso e` molto aereo (a soffitto) gli ancoraggi
devono essere abbastanza ravvicinati (un metro) per permettere
di passare da uno all'altro senza sforzo.
Ancoraggi che risultano particolarmente difficoltosi da
superare, per mancanza di appoggi, dovrebbero essere dotati
di un pedale (anello di fettucia o corda) di ausilio alla progressione.
3.7.2 Pendolo
Il pendolo viene fatto per raggiungere un finestrone a meta` pozzo
(caso di pozzi paralleli) oppure per spostarsi dalla traiettoria diretta
(per uscire dalla parte bagnata o per ridurre il rischio
in caso di pozzi con roccia instabile.
Per i pozzi bagnati si fa una serie di piccoli pendoli in modo da
tenersi fuori dalla traittoria dell'acqua.
La lunghezza di corda su cui si pendola appesi deve essere almeno quattro
volte la larghezza del pendolo.
Fare attenzione a non sbattere contro la roccia.
Per pendolare occorre spingersi (contro la parete), oppure trovare
appigli con cui tirarsi. E` possibile pendolare un poco anche con l'aiuto
di un compagno che tira la corda da sotto, ma questo metodo raramente
permette di raggiungere grandi distanze.
Il pendolo si arma poi con un ancoraggio doppio per evitare il rischio
che rompendosi un ancoraggio si pendoli pericolosamente, oltre a dover
salire poi forse su una corda in posizione pericolosa.
Si lascia una gassa nel punto piu` basso della corda
per facilitare il passaggio fra discesa e risalita. Alternativamente se
il finestrone non e` troppo alto si puo` scendere fino al fondo del pozzo
e risalire.
Quando si arma un pendolo, il moschettone superiore non deve essere
attaccato direttamente alla piastrina, per evitare che le oscillazioni
durante la progressione allentino il bullone o il dado.
E` meglio usare una catena di morshettoni, oppure un anello di corda
o fettuccia con due moschettoni.
3.7.3 Tirolese
Fig. 116. Tirolese: posizionamento
La tirolese (o teleferica) [
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e` costituita da due corde
(cioe` una corda doppia) attaccate su due pareti opposte, piu`
o meno alla stessa altezza, per permettere il superamento del vuoto
sottostante, senza scedere e risalire.
Se fatta bene (e se utilizzata con esperienza) rende la progressione
piu` veloce e meno faticosa.
Ognuno dei due ancoraggi sulle pareti opposte deve essere un ancoraggio
triplo; percio` uno triplo, o uno doppio e un armo naturale.
Sui tre ancoraggi si dispone un ripartitore di carico,
un anello di corda
agganciato ai tre ancoraggi, a cui si attaca il moschettone per la
corda della tirolese. Una delle "V" tra gli ancoraggi deve essere
girata di mezzo giro prima di attaccare il moschettone in modo che
in caso di rottura di un ancoraggio, l'anello non foriesca
dal moschettone.
Sul moschettone si esegue un mezzo barcaiolo.
La tirolese viene tensionata tirando la corda con un paranco realizzato
con due carrucole e un bloccante.
Alla fine si blocca la corda con una chiave e si attacca l'asola della chiave
dopo averle fatto un nodo ad otto all'ancoraggio con un altro moschettone.
Alternativamente si puo` usare un discensore autobloccante, su cui alla
fine viene fatta la chiave di bloccaggio.
I bloccanti non vanno bene per tenere la corda della teleferica,
poiche` i cricchetti non tengono abbastanza.
E` invece possibile usare un nodo a treccia [
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Prima di utilizzare la tirolese e` bene verificarne la tenuta con un
sacco (da 100 Kg) oppure tirando da sotto, se possibile, al centro della
teleferica.
Alternativamente si puo` usare un paranco di poldo, fatto con due moschettoni
[
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La corda e` attacata su un moschettone con un modo ad otto, poi passa
nell'altro moschettone, ritorna nel primo, va nel moschettone attacato
all'ancoraggio, e ritorna al secondo moschettone dove e` fermata con un
mezzo barcaiolo. Dopo aver pretensionato la tirolese si blocca il mezzo
barcaiolo. Quindi si regola la tensione agendo sul paranco di poldo.
I due ancoraggi possono essere completati da corrimani
per rendere sicura la partenza e l'uscita.
La resistenza degli ancoraggi varia con l'angolo della corda.
Il passaggio della tirolese e` tanto piu` facile quanto piu` tesa
resta la corda, cioe` quando la corda non fa una pancia che ci obbliga
a scendere, per poi risalire.
D'altra parte un diagramma delle forze mostra che questa e` anche la situazione
in cui gli attacchi sono sottoposti a maggior tensione.
marco corvi - Wed Sep 10 21:57:11 2008
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