LA FISSIONE NUCLEARE
Vediamo come funziona il processo di
fissione nucleare. Gli atomi sono
generalmente stabili, ovvero restano inalterati nel tempo. E' il
caso della maggior parte degli elementi naturali.
In altri casi, invece, i nuclei sono
instabili, ovvero si frammentano in un tempo brevissimo. Sono
generalmente nuclei assenti in natura poichè, se dovesse nascere
un nucleo del genere per via naturale, quasi immediatamente
scomparirebbe per fissione nucleare.
In altri casi, i nuclei possono essere
"semi-stabili", ovvero tendere a rompersi in un tempo
relativamente lungo, da pochi secondi a milioni di anni. Sono
nuclei esistenti in natura in piccole quantità, e detti
"debolmente radioattivi". In questi casi per stimolare
questi nuclei è necessario modificarli o sbilanciarli ed il modo
più semplice per farlo è provocare un urto mediante un neutrone
(in genere ponendo in poco spazio una grande quantità di materia
debolmente radioattiva aumenta la probabilità che avvenga un
urto tra nuclei e protoni di atomi diversi). L'urto in un nucleo
semi-stabile attiva immediatamente un processo di
frammentazione, dividendosi e rompendosi (ovvero decadere) in
nuclei più leggeri. Un processo che a sua volta tende ad
autoalimentarsi mediante una "reazione a catena" provocando
ulteriori fissioni nucleari e quindi rilascio di grandi quantità
di energia.
Questo processo è alla base della fissione
nucleare, la cui scoperta si deve soprattutto agli studi di
Enrico Fermi.
Il combustibile più utilizzato per la fissione nucleare è
l'uranio, uno dei più pesanti elementi chimici naturali. Il suo
nucleo è composto da ben 92 protoni ed un numero variabile di
neutroni.
La reazione a catena dell'uranio
consente di produrre una grande quantità di energia da ogni
singola fissione. Un solo Kg di uranio 235 produce 18,7 milioni
di chilowattora sotto forma di calore. I neutroni emessi da ogni
fissione possono poi indurre la fissione in quasi altrettanti
nuclei di uranio 235 e quindi la reazione a catena continua in
modo autonomo, garantendo una produzione continua di energia
nucleare.
Dell'uranio presente in natura solo lo 0,7%
di questo è del tipo uranio 235, la
restante parte dell'uranio è di tipo non fissile (uranio
238) o altro. La materia fissile è in grado di dare
luogo ad un processo di fissione a seguito di un bombardamento
con neutroni, questo tipo di materia è molto scarsa. Quindi gran
parte dell'uranio in natura non è in grado di sostenere una
fissione nucleare, solo in minima parta l'uranio è di tipo
fissile.
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