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"Eine Ausdrucht hat nur im Strome des Lebens Bedeutung" - Un'espressione ha significato solo nel flusso della vita. (1949 - riportata da  Malcom 1958)

 

Ludwig Wittgenstein (Vienna 26.4.1889-Cambridge 29.4.1951)

I limiti del linguaggi sono i limiti della realtà.

Spunti  sulla filosofia del linguaggio (nata con il Tractatus), della mistica e della logica approfondite con le Ricerche: ciò che non può essere detto ma solo mostrato, non ha senso chiedersi se le regole del gioco linguistico sono vere,  non ha senso parlare di verità linguistica: il significato di una parola sta nel suo uso).

 

"Quanto può dirsi si può dir chiaro; e su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere"

"Il significato è l'uso"

Nel I periodo della sua vita teorizzava che le proposizioni sintetiche, basate sui fatti, erano le uniche verificabili nel loro significato, cioè nella corrispondenza empirica con l'oggetto (asserzioni o enunciati o proposizioni fattuali). Invece le proposizioni che si riferiscono alle condizioni di possibilità dei fatti (proposizioni analitiche, tipo quelle logiche e matematiche) sono tautologiche, cioè non hanno un significato (cioè un valore che Frege chiamava referenziale, una corrispondenza V/F con la realtà), bensì solamente un SENSO (cioè un valore puramente interno alla proposizione, non un valore di verità). Fuori dal linguaggio rimane l'inesprimibile soggettivo (il senso della vita, l'intuizione mistica) che non è oggetto di scienza e quindi neanche del linguaggio ("di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”). In una seconda fase Wittgenstein, osservando il linguaggio dei bambini nella sua attività di maestro, concluse che il linguaggio non era solo raffigurazione della realtà, ma principalmente attività con regole assunte come le si assume nel gioco. Il criterio di significanza di ogni proposizione non sarebbe più la sua verificabilità fattuale, bensì la corrispondenza o meno con le regole d'uso di un determinato popolo parlante.

Qualche anno prima del Tractatus Bertrand Russell aveva analizzato il linguaggio, ma da un punto di vista sintattico (legato  cioè al concetto di dimostrazione); col Tractatus W. ritorna sul tema ma da una prospettiva diversa, quella semantica (basata sul concetto di verità). I due filosofi non si accorgevano che i due punti di vista non erano contrapposti, bensì complementari. Fu il matematico Emil Post, nel 1921, a dimostrare che entrambi gli approcci portavano agli stessi risultati. Da quel momento - secondo una battuta di Odifreddi - "la logica ha traslocato dai dipartimenti di filosofia in quelli di  matematica".

Opere lette:

Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione (letto in gioventù, quando si considerava un "Idealista epistemologico schopenhaueriano").

Russell, Principi di matematica (1903): incontro con questo testo avviene casualmente, quando cerca materiale per la bibliografia sui fondamenti della matematica. Il testo lo spinse a incontrare Frege a Jena. Quest'ultimo suggerì a L. W. di andare a studiare a Cambridge con Russell - cosa fatta nel 1912

Con i soldi ereditati dal padre (1912) beneficò George Trakl e R.M.Rilke. 

Lesse:

  •   Platone
  • Otto Weininger.
  • Tolstoi,
  • Vangeli
  • Spinoza, Hume, Kant 

  • Lichtemberg
  • Agostino, Confessioni (le Ricerche si aprono con una tirata contro questo filosofo,  responsabile dell'identità pensiero-linguaggio che poi era la stessa identità precedentemente proposta da W. nel Tractatus
  • Heinrich Hertz, Die Prinzipien der Mechanik (da cui - con il prestito del termine Bild - potrebbe derivare  in W. l'idea del linguaggio come "raffigurazione" della realtà).
  • Kierkegaard, Postilla conclusiva non scientifica alla "Briciole filosofiche"
  • Grimm, Fiabe
  • Bismark, Gedanken und Erinnerungen
  • Frege, Ueber Sinn und Bedeutung (con Usa da Malcom, 1949)
  • Moore, Proof of an External Word
  • Moore, Defense of Common Sense
  • George Fox (il quacchero inglese), Diario 

(non conosceva Aristotele, vomitava al solo sentirsi dire di leggere Hegel, ma ciò non toglie che ha "perforato" con radicalità tutto il pensiero moderno, in particolare ul tema singolo-comunità, che è poi il tema di tutto il futuro: la produzione di pensiero messa in comune, il soggetto non come singolo ma come umanità). 

Frequenta a Linz la Scuola Tecnica. Nella stessa scuola c'è Adolf Hitler. L'uno - ironizza Piergiorgio Odifreddi (su Repubblica del 27.4.2001)- cercava la soluzione finale al problema ebraico, l'altro la soluzione definitiva dei problemi della logica. 

Nel novembre 1918, catturato dagli italiani, aveva in tasca il manoscritto "Logisch-philosophische Abhandlung"  (poi stampato con il titolo spinoziano proposto da Moore:  Tractatus Logico-philosophicus) (ediz. biligue Londra 1922). 

Dal 1920 al 1925 insegna come maestro nei distretti di Schneeberg nel Semmering (Austria del Sud). Ebbe dei problemi per aver picchiato un'alunna "colpevole" di non capire la logica. [Nella zona (a Spittal am S.) ho passato un mese  nel '53, colonie estive].

Nel 1926 realizza la casa della sorella Maragarethe a Vienna (v. progetto e immagini in http://Ydb.nextroom.at/bw/10361.html)

Piero Sraffa lo convinse nel 1933 a rivedere la posizione sulla rappresentatività totale ad opera del linguaggio (se il mondo ha la stessa struttura del linguaggio, a cosa corrispondono nel mondo i "gestacci" napoletani antijettatura? ).

Lezioni a Cambridge: Pensava di fronte agli allievi, i quali erano invitati a porre domande. 

Alla fine anni '40 visse solo in una capanna sulle coste irlandesi.

Cosa rimane da fare: proposte fatte a se stesso a Russell.

"Dite loro che ho avuto una vita meravigliosa!"(Cambridge, 27 aprile 1951 - due giorni prima della morte per cancro alla prostata)

Tractatus:

 

(mondo-linguaggio-logica hanno la stessa struttura: Tutto ciò che può esser detto, si può dir chiaro)

Degli oggetti, in quanto semplici, non è possibile dare definizione: possono solo essere  mostrati, indicati (= definizione ostensiva). La connessione di oggetti non è oggettivamente possibile, ma lo è invece la loro raffigurazione attraverso il linguaggio. Noi con una connessione di nomi costruiamo una proposizione semplice (detta anche elementare o atomica); parallelamente una connessione di oggetti costituisce uno stato di cose cioè di realtà possibili. Se lo stato di cose corrisponde ad oggetti effettivamente esistenti (vero), tale stato di cose costituisce il fatto, e l' insieme di fatti costituisce il mondo. 

Ricerche (postume): ciò che non può essere detto ma solo mostrato, non ha senso chiedersi se le regole del gioco linguistico sono vere,  non ha senso parlare di verità linguistica: il significato di una parola sta nel suo uso). Probabilmente W. avrebbe preferito che rimanesse tutto segreto. Secondo Odifreddi la sua mentalità era passata, con la fase delle Ricerche dall'ambito filosofico a quello matematico. 

Wittgenstein e l'Antropologia 

Clifford Geertz, fondatore dell'antropologia interpretativa, era partito dal campo filosofico per poi decidere di radicare il "...pensiero più direttamente (...) nella varietà del mondo" (GEERTZ 2001, 9). La natura dell'antropologia e della filosofia è indecifrabile. Entrambe però finiscono con il rafforzare il loro legame, soprattutto in un momento, qual è quello attuale, in cui si assiste al loro sfaldarsi in semidiscipline o sottodiscipline che rivendicano una propria autonomia.

Geertz descrive il suo personale rapporto con le due discipline come un filo continuo che lo ha condotto a ricercare empiricamente, attraverso la ricerca sul campo, ciò che prima era oggetto di una ricerca intellettuale. I suoi lavori su Giava, Bali e il Marocco non sono altro che concretizzazioni di ciò di cui il giovane studente di filosofia si occupava. La possibilità di una tale continuità è dovuta al fatto che, dagli anni '40 in poi, antropologia e filosofia concordano sul ricercare nella realtà e nella vita vissuta le risposte alle domande più comuni circa la natura della nostra identità e le modalità operative del nostro pensiero. Nel caso di Geertz fondamentale è stato l'incontro con la filosofia di Wittgenstein, la quale proprio per la sua critica alla vecchia filosofia ha contribuito a promuovere una ricerca più improntata sul reale e, nel suo caso, a rendere il passo più breve verso la ricerca sul campo.

Il risultato è stato non un rigido sistema di pensiero, ma una complessità di visioni e posizionamenti, che ha permesso a Geertz di proporre in quest'opera "...un insieme diversificato di commenti, esempi, critiche, ruminazioni, valutazioni e indagini che si occupano di materie e persone (...) almeno presumibilmente "filosofiche"" (p. 11) “.

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Bibliografia

GEERZ 2001 Clifford Geertz, Antropologia e filosofia. Frammenti di una biografia intellettuale, BO: Il Mulino, 2001

MALCOM 1958  Norman Malcom, L.W- a memoir. Oxford Un. Press 19581 (tr. it.: MI:Bompiani 19642

Un incontro internazionale su "W. today/oggi", organizzato dalla Società Italiana di Filosofia Analitica [coordinatrice Eva Picardi: [email protected]] si è tenuto all'Univ. di  Bologna il 20-22 dicembre 2001.

 

Multimedia (vhs)

 

Filmografia

Wittgenstein (Derek Jarman, GB:Cannel Four  75' col. film tv, 1993):  macchina fissa per una messa in scena radicale dell'esser umano Wittgenstein. Secondo me è l'unico modo per rappresentare il pensiero di W., nell'evoluzione dalla logica del Tractatus alla ricerca di senso del periodo finale, nell'incontro con Russell, Keynes e con le asperità della vita e dell'incontro con l'altro.  Siamo in un ambito classico, tra Socrate e il dramma dell'uomo contemporaneo tra tecnica e natura. Ciò che si vede nelle immagini del suo film è meno importante di ciò che in esse non si vede, ma di cui s'intuisce la presenza. 

Wittgenstein Tractatus (Peter Forgàcs, Ungheria 1996) breve film tv.

 

 

linkografia

www.phil.uni-passau.de/ldwg/

www.utm.edu/research/iep/w/wiggens.htm Biografia curata da Duncan J. RICHTER (c) 1996 per "The Internet Encyclopedia of Philosophy".

www.sbg.ac.at/phs/alws/alws.htm sito ufficiale della Austrian Wittgenstein Society (dati biografici e congresssi)

http://xxx.ags.uci.edu/~bcarver/ludwig.html il miglior sito - il più completo - curato da Ben Carver

http://lgxserver.uniba.it/lei/filosofi/Wittgenstein raccolta di siti su W.

 

 

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