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Filosofia del linguaggio e analitica

Spunti  sul rapporto tra linguaggio e scienza  


Moritz  SCHLICK 

Dal  Tractatus di  Wittgenstein prende avvio la filosofia del linguaggio  degli anni '20, e sempre da un'opera di Wittgenstein, le Ricerche Filosofiche, prende avvio la filosofia analitica (scuola di Oxford).

La prima tende a definire nettamente i compiti del linguaggio come strumento di indagine scientifica, la seconda allarga il campo di studio a tutte le possibili modalità di espressione linguistica, di cui quella scientifica è solamente una parte, anche se più produttiva rispetto alle altre, in quanto si traduce in conquiste tecniche.

Sull'identità pensiero-linguaggio (mi pare su una traccia indicata da Aristotele) è chiaro Gottlob Frege (nel senso che gli uomini possono concepire soltanto pensieri linguistici, anche se si può ipotizzare che esistano altri esseri per i quali il pensiero non si identifica con gli strumenti linguistici). D'altro canto egli sosteneva anche che se fosse unico scopo del linguaggio quello di espressione del pensiero, tutte le lingue dovrebbero avere la stessa  grammatica.

L'interesse per la lingua ha come risvolto, nella seconda metà del Novecento, un tentativo di riappropriazione filosofica degli strumenti retorici. Soprattutto con Verità e metodo di Gadamer (1960) si rivalutano le funzioni di persuasione/consenso che - insieme alla funzione tecnica  e allo studio degli aspetti emotivi insiti nella comunicazione - caratterizzano la retorica classica di Aristotele.

Nella globalizzazione dove l'informazione è tutto e la verità è niente, è doppiamente necessario conoscere le tecniche della persuasione: in input come  una personale difesa dal flusso informativo inessenziale che ci colpisce, in output come strumento per porre su larga base pubblica questioni essenziali 

Michael Dummet, filosofo inglese già docente a Oxford. Di recente in italiano sono usciti i suoi: "Storia della filosofia analitica", TO:Einaudi 2001 (Origins of Analitical Philosophy, London:Duckworth 1993),  "Il futuro della filosofia", il Melangolo 2001.

 

Una visione scientifica del mondo- il Circolo di Vienna (manifesto del 1929)

Redatto da Moritz SCHLICK, rifletteva le esigenze di un gruppo di circa 30 scienziati e ricercatori che si davano convegno ogni giovedì a Vienna. Attorno al nucleo di Schlick vi erano altre persone che facevano parte del Circolo, che aveva anche ospiti esteri e contatti con persone esterne, divenute poi famose nel proprio ambito specifico di ricerca. Contro la metafisica che reclama "profondità" ( che spesso si identifica con "poca chiarezza") reclamano l'esigenza di un linguaggio chiaro: "Nella scienza tutto è superficie".

Nel 1925 Schlick si appassiona al  Tractatus di   Wittgenstein - attraverso Russell e

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli strumenti per l'approfondimento delle conoscenze dovevano essere:-          le scienze empiriche-          la logica moderna-          la conoscenza offerta dal senso comune.

Gli strumenti a disposizione: - la rivista Erkenntnis (dal 1937 pubblicata in Olanda, come Journal of Unified Science)  e la International Enciclopedia of Unified Science (a cura di Neurath, Carnap e di Charles Morris).

I fondatori ebbero una vita conclusa tragicamente, in gran parte per il clima ostile creato intorno a loro dalle forze politiche di destra e poi dal nazismo. Schlick fu assassinato nel '36 da uno studente; molti conobbero l'esilio al tempo dell'Anschluss del Marzo 1938. Alla fine degli anni '30 il circolo era dissolto, mentre i risultati delle loro ricerche venivano accettati e costituivano la base di partenza della moderna filosofia della scienza, della matematica e per la semiotica.   

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Multimedia (vhs)

 

Linkografia

Con lo scopo di pubblicizzare l'attività di ricerca nel campo dell'empirismo logico, del  razionalismo critico e dell'analisi linguistica, per la democratizzazione della scienza e la critica dell'irrazionalismo, del dogmatismo e di ogni fondamentalismo  si è costituito a Vienna nell'ottobre 1991 l"Istituto Circolo di Vienna" (Società per il progresso di una visione scientifica del mondo). http://hhobel.phl.univie.ac.at/wk.

Sempre a Vienna si è costituito un gruppo di discussione e di lavoro sulla Storia della filosofia della scienza, (HOPOS: History Of Philosophy Of Science) connessa a quella delle scienze sociali, della logica, della matematica e della filosofia. http://scistud.umkc.edu/hopos/ 

 

 

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