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David Hume

(Edimburgo 1711-1776)

L'io è un fascio di percezioni

Per VERCELLESE 1994,158 è da citare solo quando non sono presenti i "continentali" (cioè i filosofi non-anglosassoni).

Gli errori fatti in campo religioso sono pericolosi, quelli fatti in campo filosofico sono ridicoli.

Erede di Descartes, Locke e Berkeley Legge di Hume: il piano dell'essere non è trasponibile  sul piano del dover essere.  Hume osserva per primo che i giudizi dell'intelletto (le proposizione logiche) sono espresse con un E' o un NON E', mentre le proposizioni etiche (i giudizi morali) sono espresse con un DEVE o un NON DEVE. Di ciò tennero conto sia Kant sia i filosofi del linguaggio nel Novecento. 

Vita: a 12 anni è all'Università di Edimburgo a studiare legge. Dalla stessa fu allontanato come lettore, per avere messo in discussione l'esistenza di Dio. Amico intimo di Smith, di cui condivideva l'idea della libertà di commercio come fonte di vantaggio reciproco. 

Berkeley, Hume e l’empirismo inglese

Per Berkeley le qualità primarie (dimensione) non sono relative all'oggetto, ma al soggetto: infatti nella percezione la mente è ATTIVA per Berkeley (esse est percipi), mentre è completamente passiva per Hume. Essendo il soggetto l’elemento-mente che elabora quanto percepito, per Berkeley la sostanza SPIRITUALE esiste e si identifica con l’attività mentale.

Hume:  la materia è oggetto di credenza e fonte oscura di impressioni. La FISICA (basata sulla legge di causalità) -essendo frutto della esperienza - esprime relazioni contingenti. L’associazione tra le idee è governata dalle leggi di somiglianza, contiguità spazio-temporale e causalità. I CONCETTI UNIVERSALI NON esistono sia per l’uno che per l’altro. Anche i NOMI UNIVERSALI sono inesistenti per i due filosofi precedenti, ad anche per Hobbes: fa parte della tradizione inglese dare più importanza ai fatti che alle parole.

Lungi dall’ attribuire alle leggi fisiche un valore UNIVERSALE e NECESSARIO, Hume  non ritiene che esista l'essenza (metafisica) della sostanza, non esiste le forma generale, staccata dalla sostanza. Mentre per Cartesio le IDEE erano innate, per Hume, al quale si deve la convinzione che l'esistenza dei corpi è oggetto di credenza (belief) e non di ragione, sono impressioni indebolite. La sua gnoseologia è di tipo scettico (rifiuto del dogmatismo, della metafisica, di ogni posizione sistematica). L'Io è solo un fascio di impressioni, il rapporto causa-effetto è dovuto alla credenza per abitudine.

La ragione è schiava delle passioni, la morale si fonda sulla simpatia. Le proposizioni descrittive (scienza) possono essere trasformate in prescrittive (morale). La religione è basata sul sentimento di terrore.  

Tutta la conoscenza si basa su due elementi: le impressioni (esperienze dirette) e le idee (memorie delle impressioni), combinate poi dalla mente in creazioni complesse che non esistono in natura ( l'idea di "sirena" unisce le due impressioni pesce+donna).  Sosteneva che da un bicchiere che cade ci si aspetta chi  poi si rompa. 

fonti

AYER 1980  A.J.Ayer, Hume, MI:Dall'Oglio 1980

VERCELLESE 1994   Michele Vercellese, Cogito ergo sum. Breve storia della filosofia, MI:Garzanti, 1994 (un giro guidato nell'universo filosofico in 50 massime commentate)

Linkografia

La Hume Society di Reykjavik pubblica il bollettino Hume Studies in www.hi.is/pub/hume/

www.geocities.com/Athens/Delphi/6695/Hume.html  pagina introduttiva a H.

http://web.oneonline.it/dromano/appunti/hume.htm Spiega in modo piano le teorie del filosofo (indicazione fornitami da Federica Selleri,4 S liceo Sc. Sociali Cento)

 

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