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Kant:pagina iniziale - teoria - pratica - problema religioso - problema finalità ed estetica -pace perpetua - lessico - fonti
(lavoro integrativo svolto
dalle Classi IV A Magistrale febbraio 1998 e dicembre 1998)
ANTINOMIA:
Contraddizione in cui cade la ragione quando tenta di arrivare a definire
il mondo come incondizionato (tesi vs antitesi).Le antinomie della RAG. PURA
sono relative alla cosmologia.
A
POSTERIORI: Modalità di essere e di conoscere dipendente
dall'esperienza. Con questo termine si intende la conoscenza il cui presupposto
è l'esperienza e che quindi è possibile soltanto dopo di essa.
APPERCEZIONE
TRASCENDENTALE: (=io penso) è il fondamento delle categorie, cioè è la
coscienza che noi abbiamo di noi stessi come soggetti pensanti. Inoltre essa è
la condizione di ogni nostra rappresentazione cioè di ogni nostro giudizio.
A
PRIORI: Nell ' antichità
per ragionamento A PRIORI si intendeva il procedere dalla causa (che è prima )
all' effetto che è dopo, dall' 0universsale al particolare, deduttivamente .
Da Kant in poi questa espressione ha assunto un altro
significato : per conoscenza A
PRIORI si intende quel conoscere le cui forme non dipendono
dall' esperienza, ma sono le condizioni che rendono possibile l'
esperienza stessa , in questo senso logico e non cronologico , sono PRIMA dell'
esperienza.
CONCETTO:
(dalla "CRP") E' il legame che costituisce gli elementi del
pensiero. I c.puri, a priori*, permettono all'intelletto di collegare intuizioni
empiriche(sensibili, immediate) per formulare giudizi in modo universale e
necessario. E' la raccolta delle caratteristiche di una cosa o di una classe di
oggetti o di esseri, tale da afferrarne l'essenza.
CATEGORIA:
Forma di concetto puro invariabile dell'intelletto, che da la garanzia di
universalità. Vi sono 12 cat. tra queste quelle di sostanza e di causa: sono
alla base della fisica. Facendone concetti a priori, K. nega che possano essere
ricavati dall'esperienza, ma hanno un valore necessario e universale. Pertanto
le leggi fisiche basate sulla relazione causa-effetto hanno valore univerale e
sono leggi scientifiche.
COSMOLOGIA
RAZIONALE: Studio che tenta di costituire una scienza del mondo inteso come
cosa in sé e oggettiva.
CRITICA:
La critica è un esame che accerta le capacità conoscitive della ragione: tale
esame accerta cioè l'estensione e i limiti della conoscenza umana.Questa
critica si applica concretamente istituendo un "tribunale della
ragione",cioè sottoponendo la ragione all'esame sopra sopraindicato.
Questo esame ha come fini il
chiarimento della POSSIBILITA'(condizioni che ne permettono l'esistenza); la
VALIDITA'(titoli di legittimità o non che le caratterizzano);i LIMITI (i
confini di validità) della ragione.
DEDUZIONE TRASCENDENTALE: Applicazione delle categorie,cioè giustificazione della loro funzione di concetti capaci di riferirsi ad un oggetto che non ricavano dall'esperienza.
(Nella CRP-Dialettica
Trascendentale) =logica dell'apparenza, attività naturale della ragione,che
tende ad una conoscenza superiore a quella data dall'esperienza che viene
UNIFICATA,ma si risolve in raziocini.
Per Kant dialettica è
l'attività del pensiero che mosso dall' esigenza dell'assoluto come essere in sè
CERCA INUTILMENTE, A VUOTO, di trasformare quelle che sono idee
della ragione ('anima, mondo, dio) in oggetti reali e conoscibili. Questa
dialettica è studiata in quella parte della critica della ragion pura che è
chiamata Dialettica trascendentale.
DIRITTO:
E' un insieme di regole che ordinano le azioni esterne,nei rapporti tra
individui prescindendo dall'intenzione di chi agisce. La base del D. è
finalizzata alla libertà.
D. NATURALE: parte razionale del D. la quale fornisce i
principi immutabili per ogni legislazione positiva: libertà, indipendenza,
eguaglianza.
D.POSITIVO: diritto
risulante da leggi scritte o da consuetudini. Ha valore storico.
DOVERE:
E' la forma (IO DEVO) della legge morale perché non è subordinata al
conseguimento di un fine particolare, rilevabile attraverso l'esperienza,ma è
un COMANDO UNIVERSALE, cioè uguale per tutti.
ESTETICA:
Studio della sensibilità . Dal punto di vista CONOSCITIVO (ragione pura, è
l’attività logica che unisce le forme spazio-temporali all’intuizione
sensibile. Invece nell’ambito della “Critica del GIUDIZIO” K. chiama
estetica la riflessione sul bello (questo è il
significato attualmente più usato del termine E.)
FENOMENO:
Per la filosofia tradizionale, sarebbe l'oggetto della Sensibilità, la qualità
delle cose come appaiono a noi (sicuti-apparent).
Grazie ad esso la Sensibilità ci può far conoscere le affezioni della realtà.
Ma secondo K. (rivoluzione copernicana) è il soggetto che adegua a se stesso la
realtà fenomenica, formalizzandola in spazio tempo e categorie.
FINALITA:
Principio a priori applicato dall’uomo quando costruisce un GIUDIZIO
estetico o teleologico
GIUDIZIO:
Atto conoscitivo con cui si attribuisce un predicato ad un soggetto.
G. ANALITICO: giudizi o che
attribuisce al soggetto un predicato gia contenuto nel concetto stesso del
soggetto. I g.a. sono A PRIORI,
UNIVERSALI e TAUTOLOGICI, (cioè tali che il predicato dice la stessa cosa che
dice il soggetto) .I g. a. sono regolati dal PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE.
G.DETERMINANTE: attività
dell’intelletto che attraverso sintesi dell'esperienza e apriorità delle
categorie costituisce le “leggi” della realtà fenomenica: date le regole
categoriche, ne sussume il particolare;
è cioè l’uomo, con il suo apparato mentale , che “determina” =
costruisce concettualmente, la realtà fenomenica (“rivoluzione copernicana
della conoscenza).
G.ESTETICO:
Giudizio riflettente che cerca la finalità della natura nel soggetto
(=finalità senza scopo) sulla bellezza, intesa come piacere. Si fonda sul
libero gioco prodotto dal'oggetto fra la fantasia e l'intelletto del soggetto.
Se verte sulla forma (piacere positivo) si riferisce al BELLO: = oggetto di
piacere disinteressato, aconcettuale, senza scopo, necessario. Se verte
sull'illimitato (=senza forma) è piacere negativo che verte sul SUBLIME.
G.RIFLETTENTE: attività
soggettiva sentimentale dell'uomo tesa a fare esperienza della *finalità (o
armonia) del reale": dato il particolare (cioè la natura già costruita
dal *giudizio determinante) trova l'universale, cioè riflette sul reale
senza pretesa di determinarlo, basandosi su un'Idea (con funzione regolativa)
costruendo *g. estetici e *g. teleologici.
G. SINTETICO: giudizio in
cui il predicato si trova interamente al di fuori del concetto espresso dal
soggetto sebbene stia in connessione con il medesimo. Portano accrescimento di
conoscenza in quanto aggiungono al concetto del soggetto un predicato che in
quello non era pensato e non era deducibile con nessuna analisi.
Hpossiede dunque alcuni caratteri di aposteriorità.
G. SINTETICO A PRIORI (GSAP)
Giudizio con carattere di universalità dato dalle categorie e con carattere
d'estensione della conoscenza dato dall'esperienza.
G.TELEOLOGICO:
Giudizio riflettente che cerca la finalità della natura nell'oggetto
(=finalità con SCOPO): nell'uomo c'è una tendenza irrefrenabile a considerare
la natura come FINALISTICAMENTE
ORGANIZZATA.
GUSTO:
facoltà basata sul sentimento dell'uomo, che gli consente di costruire
il GIUDIZIO estetico.
IDEA:
forma della ragione che unifica tutti i concetti relativi
all'incondizionato come soggetto (ANIMA), all'incondizionato come oggetto
(MONDO) e all' unità di soggetto e oggetto (DIO). La ragione non è in grado di
produrre un contenuto (INTUIZIONE INTELLETTUALE) adeguato all'idea, e tutti i
tentativi di comprensione delle idee come realtà sono contraddittori (v. prove
teologiche).
IMPERATIVO
CATEGORICO: E' un comando della ragione (pura-pratica) relativo a un'azione
buona in sè stessa, comando oggettivamente necessario proprio della legge
morale. ---I. IPOTETICO (gr.s): è un comando della ragione pratica in vista di
uno scopo: faccio A per ottenere B.
INTELLETTO:
facoltà di pensare ordinando i dati dell'esperienza (basata sulla facoltà
sensibile) riferendoli a concetti.
INTUIZIONE
PURA: Nell'estetica trascendentale l'intuizione pura è forma della
conoscenza diretta (per es. per l'intuizione di un oggetto è necessario la
forma di spazio-tempo più l'intuizione dell'oggetto stesso).
--I. EMPIRICA (gr.s): ogni intuizione empirica basata sull'esperienza non
può essere registrata al di fuori dell'intuizione pura di spazio-tempo.
LIBERTA':
Autonomia dell'uomo razionale,condizione necessaria (ratio essendi) della legge
morale.Nella ragione teoretica è parte della terza antitesi sulla dimostrabilità
del mondo come noumeno.
NOUMENO:
E' una realtà pensata dall' "intelletto" (che è appunto la facoltà
di pensare). Questo noumeno è ciò che non è oggetto della nostra intuizione sensibile,ma è pensato solo in negativo e
problematico perché si connette con tutti gli altri concetti derivanti dal
Fenomeno, come esprimente una loro limitazione.Di esso è possibile conoscere
solo la sua esistenza e la sua
necessità.
POSTULATO:
Proposizione non dimostrata e non dimostrabile che si pone come necessaria per
fondare una scienza o un sistema filosofico .
PRIMATO
DELLA RAGION PRATICA: =superiorità della ragion pratica sulla ragione
teoretica in quanto la pratica riesce ad accedere al noumeno attraverso il
riconoscimento della legge morale e della libertà come essenza della volontà
PRINCIPIO
COSTITUTIVO: (Dialettica trascendentale) : principio
inteso come base scientifica per cui è possibile l'esperienza come
conoscenza, in modo da determinare i fenomeni.
PROVA TEOLOGICA: Tentativo razionale di dimostrare l’esistenza di Dio: (1.Prova Ontologica:Cartesio,Leibniz; 2.Prova Cosmologica:S.Tommaso D'Aquino; 3.Fisico-Teologica). K. nella Ragion Pura (Dialettica trascendentale) nega validità a ogni p.t. P.e. :
L'esistenza non é una
perfezione,ma unicamente,una constatazione e quindi non é la conseguenza
logica necessaria di perfezione;
Posso interpretare Dio come
creatore delle cose che vediamo, ma mi manca il concetto di Dio come
esperienza;
Non é provata l'esistenza
di un creatore,ma solo di un disegnatore.
Nella Ragion Pratica invece
l'esistenza di Dio diventa un postulato richiesto dalla legge morale, in quanto
occorre presupporre un "giudice" che unisca virtù e felicità (=sommo
bene) nella vita eterna. Attraverso questo postulato pratico l'uomo
realizza=conosce praticamente il noumeno;Dio di cui nella Ragion Pura ha solo
una forma vuota o idea.
RELIGIONE
POSITIVA: ogni religione che si è
costruita storicamente, cioè con verità di fatto, cioè con atti di
rivelazione divina, dogmi, imperativi eteronomi.
R.
RAZIONALE (o naturale): è espressione del sentimento naturale dell'uomo,
non necessita di Rivelazione, bensì coincide con la Ragione.
Ogni uomo, in quanto maggiorenne, cioè in possesso attivo della ragione,
è parte della CHIESA UNIVERSALE, vale a dire dell'UMANITA' come espressione
della RAGIONE.
RIFLESSIONE:
comparazione di rappresentazioni in base a un concetto.
SCHEMATISMO:
(Cr.R.Pur.-Analitica Trascendentale) Attività dell'immaginazione intermediaria
tra concetti puri e rappresentazioni empiriche. Lo "schematismo
trascendentale" è individuato in una determinazione temporale, cioè solo
in un rapporto di tempo.
SOMMO BENE: E' l'unione di virtù
(volontà buona) e felicità (conseguenza della virtù). La virtù deve essere praticata di per se stessa,tuttavia per la RAGION pratica è giusto che chi
pratica la virtù sia an-che felice.
SPAZIO:
(Cr.R.Pur.-Estetica trascendentale):forma a priori di ogni intuizione fenomenica
esterna.Non esiste nella natura noumenica ma solo nella mente umana. E'la base
costitutiva dell'universalità e scientificità della geometria.
TAUTOLOGIA:
Giudizio nel quale il predicato non dice nulla di più di quanto contenuto nel
soggetto).
TEMPO
: (CR.R.Pur.-estetica trasc.): forma a priori di ogni intuizione fenomenica sia
interna che esterna all'uomo.Esiste non nella natura noumenica ma solo nella
mente umana. Condizione dell'universalità = scientificità della matematica.
TEOLOGIA
RAZIONALE: (RAG.Pura Teoretica) Raziocinio, cioè ragionamento,non
conclusivo, inefficace, non dimostrabile, relativo all'esistenza di Dio;Dio è
solo una forma(idea) della RAGIONE, in quanto le prove fisiologiche
sull'esistenza di Dio sono
TRASCENDENTALE:
Il termine trascendentale ( da non confondere
con trascendente=oltre l’esperienza) indica la proprietà che le cose
hanno in comune e che perciò trascendono la diversità . Con K. significa un
modo di conoscere ciò che non deriva dall'esperienza (T. opposto ad empirico),
ma è applicabile e riferibile solo ad esse (T. opposto a trascendente).
K.chiama T ciò che è indipendente dall'esperienza ma sempre nell'ambiente
fenomenico e non noumenico.
VIRTU':
Realizzazione del bene morale (posto dall'uomo dalla ragione pratica nella forma
dell'imperativo categorico).
VOLONTA':
E’ la facoltà della Ragione Pratica. ---V.BUONA
Modalità della Ragion Pratica che segue la LEGGE MORALE. In questo caso
la volontà è AUTONOMA perché la Legge MORALE è razionale e così per
obbedire ad essa la ragione obbedisce a sé stessa. ---V. SEMPLICE:: non segue
la Legge Morale. In questo caso la volontà è ETERONOMA perché la ragione
obbedisce ad una legge diversa da sé.
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