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Capitolo 3
SEZIONE DEL BUGARONE (fig.
23)
Corniola equivalente
Ha uno spessore di 12 metri ed è essenzialmente rappresentato
da strati biomicritici (foto
n° 33) spessi 15-30 cm di aspetto talora nodulare contaddistinto
dalla presenza di rigonfiamenti nelle superfici di strato. Nella
porzione sommitale è riconoscibile uno strato calcareo-marnoso
molto nodulare spesso pochi cm a cui segue una superficie di hardground
contenente un forte addensamento in concrezioni ferruginose. Sono
rinvenibili esemplari, in genere allo stato frammentario, di bivalvi,
di brachiopodi, di ammoniti, di crinoidi.
Rosso Ammonitico equivalente (Toarciano inf.- Toarciano
sup.)
L'unità, non completamente affiorante, presenta uno spessore
complessivo di circa 7 metri. Tra le due cave attive presso il
Fosso del Bugarone sono presenti alcuni affioramenti discontinui
che espongono la parte superiore dell'unità. Questa si presenta
in litofacies calcareo-marnose e marnose mal stratificate o in
straterelli spessi circa 1 cm estremamente nodulari di colore
beige-verdastro con frequenti circoscritte tonalità giallognole
e con rare vampata rossastre. I noduli misurano in genere 2-3
cm più raramente 6-7 cm e presentano un contorno netto o sfumato
rispetto alla matrice più argillosa che li circonda.
Bugarone inferiore sensu Cresta et al. (1988)
Dal basso verso l'alto si riconoscono (foto
n° 34): - 9 metri di calcari marnosi in strati spessi
10-30 cm intercalanti marne nodulari di colore grigio-rosato leggeremente
dolomitizzati, ricchi in ammoniti. Sono riconoscibili anche rare
e sottili intercalazioni marnoso-argillose di colore bluastro
nella porzione basale della formazione. Entro gli strati sono
riconoscibili resti filamentosi a "fil di capello" e diffuse globigerinidi.
- 4 metri di calcari e calcari marnosi dolomitizzati, in strati
di aspetto talora fortemente nodulare, spessi 20-60 cm con una
graduale diminuzione al tetto dell'intervallo. Le litofacies contengono
resti filamentosi sottilissimi, globigerinidi.
Bugarone superiore sensu Cresta et al. (1988)
Il limite inferiore coincide con la posizione in cui si trova
la lacuna stratigrafica (Cresta et al., 1988), e più precisamente
con il sottilissimo velo argilloso bruno che qui separa il Bugarone
inferiore dal Bugarone superiore.
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Il limite superiore con la Maiolica è difficilmente valutabile,
per la estrema gradualità con cui si verifica il cambio litologico
tra le due unità: sono stati stimati circa 3,5 m. cambio litologico
tra le due unità: sono stati stimati circa 3,5 m. per l'unità
in esame (foto
n° 34). La formazione è costituita da calcari micritici
ricchi in ammoniti, di aspetto compatto e in strati spessi 15-25
cm. Le litofacies presentano microfacies rappresentate da abbondanti
radiolari, cristalli di glauconite, filaments più spessi rispetto
a quelli relativi al Bugarone inferiore sensu Cresta et al. (1988)
forse dovuti ai gusci di Ammoniti in sezione trasversale. La dolomitizzazione
è sempre più intensa verso l'alto. Rari sono gli esemplari di
brachiopodi e di belemniti (Cecca et al., 1990). Questi ultimi
Autori hanno inoltre rinvenuto Coralli hermatipici entro uno strato
appartenente alla Zona a Darwin (Titonico inferiore p.p.).
Maiolica
Dal basso verso l'alto si riconoscono: - 6 metri di calcari micritici
biancastri con tenui tonalità grigie in strati spessi 10-25 cm
diffusamente dolomitizzati, con liste e noduli di selce grigiastra;
- superficie erosiva che mette in contatto discordante la porzione
sottostante di Maiolica con quella sovrastante rappresentata da
litofacies del tutto analoghe. La discordanza è interpretabile
come cicatrice di slumping (foto
n° 35). - 3 metri di strati ad andamento contorto ed a
giacitura discordante rispetto alla successione sottostante, costituiti
da calcari micritici bianchi con liste e noduli (talora di dimensioni
anche superiori ai 30 cm) di selce grigia zonata (foto
n° 35).
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