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Introduzione
Scopi della tesi
Il presente lavoro è fondato su un approfondito
rilevamento geologico delle sezioni di Cagli e Pianello. I settori
rappresentati da questa superficie contengono una serie di elementi
di caratteri stratigrafico e tettonico, particolarmente rappresen-tativi
ai fini della conoscenza della storia deposizio-nale e deformativa
del Dominio Umbro-Marchigiano. L'espressione grafica del rilevamento
consiste nella creazione di una carta geologica moderna e, in
parte, innovativa. Moderna perchè, oltre a rappresentare
tutti gli aspetti geologici riconosciuti durante il periodo di
rilevamento, è completata dalla delimita-zione delle principali
aree affioranti. Per ciascuna di queste sono state compilate le
schede descrittive di campagna, da consultare nel momento in cui
si vogliano conoscere le caratteristiche litostratigrafiche dell'affioramento.
Innovativa perchè propone, per la prima volta, la distinzione
cartografica delle unità "di alto strutturale"
del Monte Nerone accomunate, nell'ambito del Foglio 290 di Cagli,
in una unica unità litostratigrafica indicata da Jacobacci
et al. (1974) con il nome di "Formazione del Bugarone".
La nuova cartografia geologica proposta è il risultato
di una approfondita analisi geologica di terreno in cui sono stati
tenuti in considerazione i più recenti criteri litostratigrafici
distintivi delle formazioni che costituiscono la Successione Umbro-Marchigiana.
Sono state inoltre mappate le principali strutture tettoniche,
alcune delle quali mai prima identificate come tali, altre già
segnalate ma qui reinterpretate in base alle più recenti
conoscenze offerte dalla geologia strutturale. Il lavoro prevede,
come parte fondamentale, l'approfondimento degli aspetti paleogeografici
e stratigrafici della Successione Umbro-Marchigiana, utilizzando
l'insieme dei dati esistenti in letteratura o aggiunti a quelli
raccolti ex-novo nell'area rilevata. Questi ultimi sono stati
principalmente ricavati dallo studio di dettaglio delle litofacies
rappresentate nell'area in esame. E' stata a questo scopo effettuata
anche una rivisitazione delle principali sezioni stratigrafiche,
già note in lettera-tura, rappresentative della Successione
Umbro-Marchigiana come unità "di bacino", per
alcune delle quali sono state realizzate nuove colonne litostratigrafiche
di dettaglio a cui corrispondono le colonne sintetiche rappresentate
nello schema di confronto allegato. Le sezioni riesaminate sono
quelle: 1) del Bosso (studiata da Centamore et al., 1971; Ferretti,
1972, 1975; Baumgartnerm, 1984, 1987; Channel e Grandesso, 1987;
Bralower et al., 1989, Cecca et al., 1990, Coccioni et al., 1987),
esposta lungo il margine stradale che affianca il Torrente Bosso
(lungo il fianco interno dell'anticlinale del Monte Nerone) in
cui sono esposte in continuità quasi totale le formazioni
comprese tra la Corniola (esclusa la porzione basale) e la porzione
mediana della Scaglia Cinerea; 2) della Roccaccia alla sommità
del Monte Petrano in cui sono esposte le unità comprese
tra la porzione media degli Scisti a Fucoidi e la porzione inferiore
della Scaglia rossa; 3) di Pianello che espone le unità
comprese tra la parte alta degli Scisti a Fucoidi e la parte basale
della Scaglia Cinerea; 4) di Moria (studiata da De Boer, 1984,
Deino etal.,in stampa) in cui affiorano in continuità le
unità comprese tra la porzione terminale degli Scisti a
Fucoidi e lo Schlier. Si é voluto suddividere ogni formazione
in più intervalli in base ad evidenti, anche se limitate,
variazione verticali delle litofacies. Molti di questi intervalli
hanno una perfetta corrispondenza con le suddivisioni in membri
proposte in letteratura, altri sono una ulteriore suddivisione
di questi. Nel settore del Monte Nerone é stata studiata
una nuova sezione stratigrafica in località Sasso della
Rocca, in cui é rappresentata la successione giurassica
di "alto strutturale" e per la quale é stata
proposta una colonna litostratigrafica di dettaglio. Nel settore
in questione sono state inoltre riesaminate le sezioni stratigrafiche
proposte da Centamore et al. (1971) e recentemente rielaborate
da Cecca et al. (1990), affioranti nelle zone di: "Fosso
Bugarone", "Pian del Sasso", "Fondarca",
"Pieia strada" e "Pieia cava". Lo scopo di
questo approfondimento nasce dalla necessità di avere una
visione più completa e aggiornata dell'evoluzione deposizionale
e paleogeograficca che il Dominio Umbro-Marchigiano ha subìto
nel tempo.
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Inquadramento dell'area rilevata
L'area
rilevata ha uno sviluppo di circa 60 Kmq. Essa contiene
un "lembo" del Parautoctono Umbro-Romangolo più
esterno (sensu De Feyter, 1989) in cui si sviluppa, in direzione
appenninica, la sinclinale di Monte Vicino, che è immediatamente
"adiacente", al fianco interno dell'anticlinale del
Monte Nerone. Questa è incisa, trasversalmente all'asse
della piega, dai Torrenti Bosso e Burano per tutta la usa ampiezza,
fino alla cittadina di Cagli ove si incontra il fianco esterno
dell'anticlinale stessa. La cartografia alla scala 1:10.000 della
Regione Marche, ultilizzata come base cartografica, è rappresentate
dalle sezioni:
Tali sezioni fanno parte del Foglio n°290
alla scala 1:50.000 e sono delimitate ai vertici dalle seguenti
coordinate geografiche:
Pianello Cagli
NO 43°33'00'' 12°30'00' NO 43°33'00'' 12°35'00''
NE 43°33'00'' 12°35'00' NE 43°33'00'' 12°40'00''
SO 43°30'00'' 12°30'00' SO 43°30'00'' 12°35'00''
SE 43°30'00'' 12°35'00'' SE 43°30'00'' 12°40'00''.
Metodologia di studio dell'area
É stato svolto un rilevamento geologico
per affioramenti con l'ausilio di una base cartografica, relativa
all'area in esame, comprendente ortofotocarte e corrispondenti
carte topografiche derivate alla scala 1:10000. Durante il rilevamento
nel settore del Monte Nerone è stata inoltre utilizzata
la tavoletta all'1:25000 che ha semplificato notevolmente le operazioni
di orientamento e di localizzazione (più difficoltosa rispetto
agli altri settori, per la topografia particolarmente articolata)
del punto nella carta. La finalità di questo tipo di approccio
è quella di realizzare una carta geologica in cui siano
rappresentate le aree affioranti mappabili, ovvero compatibili
con la scala della carta, delle quali viene raccolto un certo
numero di parametri fissi. Allegate alla tesi sono presentate
le schede delle aree affioranti più rappresentative, le
cui informazioni riportate sono indispensabili per completare
il quadro geologico precedentemente emerso dall'analisi della
carta. Le formazioni riconosciute sul terreno sono state rappresentate
con un opportuno colore nonché con la relativa sigla. Riportando
tutti gli elementi rilevati nella carta ed applicando metodi di
interpolazione e di estrapolazione dove i contatti non risultano
evidenti, sono stati tracciati i limiti stratigrafici, le strutture
tettoniche e la delimitazione dei detriti di copertura quaternaria
e degli accumuli di detrito di frana in senso generale. La carta
geologica oltre alla legenda delle formazioni riconosciute (identificate
anche da opportune sigle) comprende i simboli grafici relativi
ai detriti di copertura e quelli per la rappresentazione delle
giaciture, delle strutture da slumping e dei limiti stratigrafici,
tettonici e relative alle aree affioranti. In particolare le linee
di colore nero con tratto grosso sono state utilizzate per definire
i limiti litostratigrafici, mentre quelle di colore rosso sono
relative ai limiti tettonici. Le linee continue indicano i limiti
certi, riconoscibili in campagna. Per i limiti incerti è
stato utilizzato il tratteggio: in particolare i limiti quasi
certi ma non esposti sono stati delineati con il tratto lungo,
mentre il tratto breve è relativo ai limiti tracciati per
interpolazione ed estrapolazione perché non riconoscibili
sul terreno, per la marcata distanza degli affioramenti. La delineazione
dei limiti certi è stata inoltre precisata utilizzando
foto aeree della zona. Le linee con tratto sottile sono relative
alla delimitazione delle aree affioranti: in questo senso il tratto
continuo individua il passaggio da zone affioranti a zone a copertura
vegetale persistente, mentre il tratto corto è relativo
alle aree in cui: a) la qualità dell'affioramento peggiora
gradualmente verso una copertura totale ; b) esternamente all'area
di affioramento siano localizzabili in maniera discontinua altri
spezzoni, affioranti irregolarmente, e non mappabili. L'elaborato
cartografico presentato contiene anche delle sezioni geologiche
orientate in direzione SW-NE, attraverso le quali si è
cercato di delineare l'andamento delle principali strutture tettoniche
individuate.
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