HOMEPAGE
Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Bibliografia
Tabella 1
 
FOTOGRAFIE
 
LINK SPONSORIZZATI
 

Vuoi pubblicare un libro e non sai come fare?

Vuoi conoscere costi, tempi e avere informazioni tecniche per costruire il tuoi libro, il tuo opuscolo?

Affidati ad una società moderna, all'avanguardia per le sue tecnologie di stampa tradizionale OFFSET e DIGITALE che consentono di soddisfare qualunque utenza.

Visita il sito delle ARTI GRAFICHE EDITORIALI srl di Urbino!

AGE quando l'età fa cultura!

 
Studio Geologico DF di Davide Feduzi
 
KAUS, Centro internazionale di Incisione Artistica
 
Hostek.it: Il hosting frazionabile - All inclusive
 
Introduzione

Scopi della tesi

Il presente lavoro è fondato su un approfondito rilevamento geologico delle sezioni di Cagli e Pianello. I settori rappresentati da questa superficie contengono una serie di elementi di caratteri stratigrafico e tettonico, particolarmente rappresen-tativi ai fini della conoscenza della storia deposizio-nale e deformativa del Dominio Umbro-Marchigiano. L'espressione grafica del rilevamento consiste nella creazione di una carta geologica moderna e, in parte, innovativa. Moderna perchè, oltre a rappresentare tutti gli aspetti geologici riconosciuti durante il periodo di rilevamento, è completata dalla delimita-zione delle principali aree affioranti. Per ciascuna di queste sono state compilate le schede descrittive di campagna, da consultare nel momento in cui si vogliano conoscere le caratteristiche litostratigrafiche dell'affioramento. Innovativa perchè propone, per la prima volta, la distinzione cartografica delle unità "di alto strutturale" del Monte Nerone accomunate, nell'ambito del Foglio 290 di Cagli, in una unica unità litostratigrafica indicata da Jacobacci et al. (1974) con il nome di "Formazione del Bugarone". La nuova cartografia geologica proposta è il risultato di una approfondita analisi geologica di terreno in cui sono stati tenuti in considerazione i più recenti criteri litostratigrafici distintivi delle formazioni che costituiscono la Successione Umbro-Marchigiana. Sono state inoltre mappate le principali strutture tettoniche, alcune delle quali mai prima identificate come tali, altre già segnalate ma qui reinterpretate in base alle più recenti conoscenze offerte dalla geologia strutturale. Il lavoro prevede, come parte fondamentale, l'approfondimento degli aspetti paleogeografici e stratigrafici della Successione Umbro-Marchigiana, utilizzando l'insieme dei dati esistenti in letteratura o aggiunti a quelli raccolti ex-novo nell'area rilevata. Questi ultimi sono stati principalmente ricavati dallo studio di dettaglio delle litofacies rappresentate nell'area in esame. E' stata a questo scopo effettuata anche una rivisitazione delle principali sezioni stratigrafiche, già note in lettera-tura, rappresentative della Successione Umbro-Marchigiana come unità "di bacino", per alcune delle quali sono state realizzate nuove colonne litostratigrafiche di dettaglio a cui corrispondono le colonne sintetiche rappresentate nello schema di confronto allegato. Le sezioni riesaminate sono quelle: 1) del Bosso (studiata da Centamore et al., 1971; Ferretti, 1972, 1975; Baumgartnerm, 1984, 1987; Channel e Grandesso, 1987; Bralower et al., 1989, Cecca et al., 1990, Coccioni et al., 1987), esposta lungo il margine stradale che affianca il Torrente Bosso (lungo il fianco interno dell'anticlinale del Monte Nerone) in cui sono esposte in continuità quasi totale le formazioni comprese tra la Corniola (esclusa la porzione basale) e la porzione mediana della Scaglia Cinerea; 2) della Roccaccia alla sommità del Monte Petrano in cui sono esposte le unità comprese tra la porzione media degli Scisti a Fucoidi e la porzione inferiore della Scaglia rossa; 3) di Pianello che espone le unità comprese tra la parte alta degli Scisti a Fucoidi e la parte basale della Scaglia Cinerea; 4) di Moria (studiata da De Boer, 1984, Deino etal.,in stampa) in cui affiorano in continuità le unità comprese tra la porzione terminale degli Scisti a Fucoidi e lo Schlier. Si é voluto suddividere ogni formazione in più intervalli in base ad evidenti, anche se limitate, variazione verticali delle litofacies. Molti di questi intervalli hanno una perfetta corrispondenza con le suddivisioni in membri proposte in letteratura, altri sono una ulteriore suddivisione di questi. Nel settore del Monte Nerone é stata studiata una nuova sezione stratigrafica in località Sasso della Rocca, in cui é rappresentata la successione giurassica di "alto strutturale" e per la quale é stata proposta una colonna litostratigrafica di dettaglio. Nel settore in questione sono state inoltre riesaminate le sezioni stratigrafiche proposte da Centamore et al. (1971) e recentemente rielaborate da Cecca et al. (1990), affioranti nelle zone di: "Fosso Bugarone", "Pian del Sasso", "Fondarca", "Pieia strada" e "Pieia cava". Lo scopo di questo approfondimento nasce dalla necessità di avere una visione più completa e aggiornata dell'evoluzione deposizionale e paleogeograficca che il Dominio Umbro-Marchigiano ha subìto nel tempo.

Inquadramento dell'area rilevata

L'area rilevata ha uno sviluppo di circa 60 Kmq. Essa contiene un "lembo" del Parautoctono Umbro-Romangolo più esterno (sensu De Feyter, 1989) in cui si sviluppa, in direzione appenninica, la sinclinale di Monte Vicino, che è immediatamente "adiacente", al fianco interno dell'anticlinale del Monte Nerone. Questa è incisa, trasversalmente all'asse della piega, dai Torrenti Bosso e Burano per tutta la usa ampiezza, fino alla cittadina di Cagli ove si incontra il fianco esterno dell'anticlinale stessa. La cartografia alla scala 1:10.000 della Regione Marche, ultilizzata come base cartografica, è rappresentate dalle sezioni:

Tali sezioni fanno parte del Foglio n°290 alla scala 1:50.000 e sono delimitate ai vertici dalle seguenti coordinate geografiche:

Pianello Cagli
NO 43°33'00'' 12°30'00' NO 43°33'00'' 12°35'00'' NE 43°33'00'' 12°35'00' NE 43°33'00'' 12°40'00'' SO 43°30'00'' 12°30'00' SO 43°30'00'' 12°35'00'' SE 43°30'00'' 12°35'00'' SE 43°30'00'' 12°40'00''.

Metodologia di studio dell'area

É stato svolto un rilevamento geologico per affioramenti con l'ausilio di una base cartografica, relativa all'area in esame, comprendente ortofotocarte e corrispondenti carte topografiche derivate alla scala 1:10000. Durante il rilevamento nel settore del Monte Nerone è stata inoltre utilizzata la tavoletta all'1:25000 che ha semplificato notevolmente le operazioni di orientamento e di localizzazione (più difficoltosa rispetto agli altri settori, per la topografia particolarmente articolata) del punto nella carta. La finalità di questo tipo di approccio è quella di realizzare una carta geologica in cui siano rappresentate le aree affioranti mappabili, ovvero compatibili con la scala della carta, delle quali viene raccolto un certo numero di parametri fissi. Allegate alla tesi sono presentate le schede delle aree affioranti più rappresentative, le cui informazioni riportate sono indispensabili per completare il quadro geologico precedentemente emerso dall'analisi della carta. Le formazioni riconosciute sul terreno sono state rappresentate con un opportuno colore nonché con la relativa sigla. Riportando tutti gli elementi rilevati nella carta ed applicando metodi di interpolazione e di estrapolazione dove i contatti non risultano evidenti, sono stati tracciati i limiti stratigrafici, le strutture tettoniche e la delimitazione dei detriti di copertura quaternaria e degli accumuli di detrito di frana in senso generale. La carta geologica oltre alla legenda delle formazioni riconosciute (identificate anche da opportune sigle) comprende i simboli grafici relativi ai detriti di copertura e quelli per la rappresentazione delle giaciture, delle strutture da slumping e dei limiti stratigrafici, tettonici e relative alle aree affioranti. In particolare le linee di colore nero con tratto grosso sono state utilizzate per definire i limiti litostratigrafici, mentre quelle di colore rosso sono relative ai limiti tettonici. Le linee continue indicano i limiti certi, riconoscibili in campagna. Per i limiti incerti è stato utilizzato il tratteggio: in particolare i limiti quasi certi ma non esposti sono stati delineati con il tratto lungo, mentre il tratto breve è relativo ai limiti tracciati per interpolazione ed estrapolazione perché non riconoscibili sul terreno, per la marcata distanza degli affioramenti. La delineazione dei limiti certi è stata inoltre precisata utilizzando foto aeree della zona. Le linee con tratto sottile sono relative alla delimitazione delle aree affioranti: in questo senso il tratto continuo individua il passaggio da zone affioranti a zone a copertura vegetale persistente, mentre il tratto corto è relativo alle aree in cui: a) la qualità dell'affioramento peggiora gradualmente verso una copertura totale ; b) esternamente all'area di affioramento siano localizzabili in maniera discontinua altri spezzoni, affioranti irregolarmente, e non mappabili. L'elaborato cartografico presentato contiene anche delle sezioni geologiche orientate in direzione SW-NE, attraverso le quali si è cercato di delineare l'andamento delle principali strutture tettoniche individuate.

Hosted by www.Geocities.ws

1