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Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Bibliografia
Tabella 1
 
FOTOGRAFIE
 
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Capitolo 3

SEZIONE DI LECCETI

La località si trova nelle vicinanze dell'abitato di Secchiano (a E-SE). É raggiungibile attraversando il Fiume Bosso per mezzo di un ponticello ubicato di fronte alla prima ex-cava posta sulla destra, lungo la strada che da Secchiano porta a Pianello. La sezione esaminata è la più completa tra quelle visibili in questa zona ed è posta in uno spiazzale raggiungibile seguendo per circa 70 metri in salita la mulattiera posta immediatamente oltre il ponticello di cui si è parlato.

In figura 22 è rappresentata la colonna litostratigrafica di dettaglio della successione qui esposta, rappresentata dalla porzione sommitale della Corniola, dalle Marne di Monte Serrone, dal Rosso Ammonitico e dalla parte basale delle Marne a Posidonia.

Corniola

É rappresentata la porzione terminale della formazione per uno spessore da 92 cm ed è caratterizzata da strati calcareo-marnosi spessi 15-20 cm con sottili intercalazioni marnose, di colore rosato con tonalità verdastre e di aspetto leggermente nodulare. L'intervallo è riferibile (in base ai dati di Faraoni et al. rielaborati secondo lo schema di figura 5) al Domeriano sommitale-Toarciano basale.

Marne di Monte Serrone

Dal basso verso l'alto si riconoscono: - 85 cm di marne verdastre in genere con tonalità rosa-violacee in strati spessi 5-10 cm non nettamente distinguibili; - livello anossico di 20 cm caratterizzato da peliti bituminose verde-giallastre a stratificazione sottilissima e non ben distinguibile.

Rosso Ammonitico

presenta uno spessore complessivo di 16 metri ed è rappresentato da: - 6 metri di marne argillose rossastre a stratificazione estremamente sottile (minore di 1 cm) e a nodularità particolarmente accentuata, con locali intercalazioni più marnose di colore grigiastro talora giallastro sempre nodulari; - 4,2 m di marne-argillose rosse in strati spessi 2-3 cm con rare intercalazioni calcareo-marnose di aspetto sempre nodulare, in strati spessi circa 5 cm. Queste ultime contengono fitti allineamenti rappresentati da resti filamentosi che si addensano in lamine millimetriche le cui tonalità rosate emergono rispetto alla colorazione verdastra del materiale circostante (foto n° 30). - 5,6 m di alternanze più o meno regolari tra strati marnosi rossastri spessi 5-10 cm e strati calcareo-marnosi rosati con tonalità verdastre e contenenti, concentrati in lamine lineari o ondulate, filaments. - slump spesso 2,6 metri circa che è stato posto in questa sezione convenzionalmente come base delle Marne a Posidonia.

Marne a Posidonia

La base è qui rappresentata dalla base di un livello slumpizzato spesso circa 2 metri calcareo-marnoso; al di sopra di questo le litofacies sono essenzialmente calcaree-calcareo marnose non nodulari con sottili intercalazioni marnose a nodularità accennata per uno spessore complessivo di 4,6 metri . Dal basso verso l'alto si riconoscono: - 1 metro di calcari marnosi rosati prevalenti in strati spessi 10-15 cm, con sottilissime intercalazioni marnose rossastre; - 1 metro di calcari e calcari marnosi rosati in strati spessi 10 cm circa con resti filamentosi estremamente concentrati, talora amalgamati all'interno dello strato (foto n° 31). Nella località di Lecceti, oltre a questa prima sezione risalendo lo stradino adibito a mulattiera si incontrano una serie di altri affioramenti. I più rappresentativi sono localizzati: a) circa 40 metri dalla prima sezione, risalendo la mulattiera. Sono rappresentati 3 metri di marne argillose prevalenti nella porzione basale a cui si intercalano sempre più frequenti strati calcareo-marnosi rosati secondo la sequenza descritta per il primo affioramento (foto n° 32). Non sono rappresentate le Marne a Posidonia. b) Parete verticale raggiungibile proseguendo la risalita della Mulattiera per 150 metri circa. Espone la successione inferiore e centrale delle Marne a Posidonia (qui come presso la sezione del Bosso costituita da una sequenza policroma di depositi torbiditici, da debris-flow e da slumps metrici, con intercalazioni di calcari-marnosi ricchissimi in resti filamentosi). Gli strati sono orientati praticamente parallelamente alla strada mulattiera, per cui l'intervallo rimane più o meno lo stesso: per questo è possibile seguire talora l'evoluzione laterale di alcuni slumps.

 

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