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Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Bibliografia
Tabella 1
 
FOTOGRAFIE
 
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Capitolo 2

Il sistema PCP/Bacino dell'area Monte Nerone/Pieia/Bosso-Burano

Il sistema di sedimentazione Giurassica di quest'area è tra i più complessi ed è la sintesi di tutti i casi descritti nel precedente paragrafo (figura ). Infatti il Monte Nerone rappresenta il settore di PCP, divenuto tale solo dopo il Carixiano medio (Cecca et al., 1990) quando a seguito di un periodo di permanenza di condizioni di sedimentazione peritidale (Calcare Massiccio del Monte Nerone p.p.) è iniziata la sedimentazione della Corniola-equivalente. Sia il Calcare Massiccio del Monte Nerone p.p. che la successiva associazione di facies condensata sono eteropici con i sedimenti pelagici bacinali (settori posti a Nord nella figura 9, non rientranti nell'ambito dell'area rilevata).

I Settori del Bosso e del Burano (non rientrante nella figura 17) rappresentano le zone divenute bacinali dopo la fase di dissezione della Piattaforma Carbonatica Peritidale (Santantonio, 1993) del Lias inferiore, in cui si svilupparono a partire dal Sinemuriano superiore (Centamore et al., 1971) i primi sedimenti appartenenti alla Corniola (Associazione di Facies normale e risedimentata) fortemente detritici, soprattutto nel Settore del Bosso. Infine il Settore di Pieia fu interessato nel Lias medio da un secondo fagliamento successivo al primo: questo secondo evento è responsabile della creazione di un gradino morfologico in cui si è sviluppata una sequenza sedimentaria caratterizzata dalla presenza di tutte e tre le associazioni di facies descritte. In particolare, come verrà meglio descritto, a seguito della dislocazione, con abbassamento, del margine di PCP del Monte Nerone, la breve succes-sione (4,5 metri nella sezione di Fondarca) di Corniola-equivalente, che rappresentava la porzione

basale della successione pelagica condensata" presente nel resto della PCP, è seguita in discordan-za dal complesso conglomeratico che rappresenta un prisma di detrito depositatosi alla base della neoscar-pata di faglia come conseguenza della intensa fase tettonica in atto in quel momento. La successione suguente Bugarone inferiore - Marne a Posidonia - Calcari Diasprigni, rappresentano una fase deposi-zionale particolare legata al "riempimento" della depressione rappresentata dal piano del gradino con il contemporaneo bypassaggio del materiale verso i settori bacinali. Il "corpo carbonatico" sovrastante (identificato con l'unità dei Calcari a Saccocoma ed Aptici) rappresenta l'evoluzione da margine deposizionale di By-pass (come è evidenziato dall'abbondante componente detritica delle Marne a Posidonia nel settore del Bosso), a margine "accrezionale" per effetto del colmamento del "bacino sospeso" (Cecca et al., 1990). Ricordiamo infine che Alvarez (1989) riconobbe l'esistenza delle due faglie, ma non interpretando correttamente le stratimetrie, cioè l'evoluzione laterale degli spessori delle unità e in particolare del "corpo carbonatico" di cui sopra, propose una ricostruzione palinspastica diversa. Come è possibile notare in figura 18, il piano rappresentato dal gradino ribassato sopra citato mostra una considerevole pendenza verso il settore del Bosso. Questa geometria è in netto contrasto con la presenza, per esempio, del complesso conglomeratico descritto che prevede l'esistenza di un settore ribassato orizzontale o immergente verso la scarpata di faglia in cui si potesse accomulare il materiale detritico originatosi a seguito della dislocazione. Questa inoltre secondo Alvarez (1989) sarebbe avvenuta in un periodo compreso tra il Dogger e il Malm in evidente contraddizione con la ricostruzione paleogeografica basata su l'approfondita analisi stratigrafica e biostratigrafica condotta da Cecca et al. (1990).

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