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Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Bibliografia
Tabella 1
 
FOTOGRAFIE
 
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Capitolo 5

A) settori di "PCP" del Monte Nerone:

Calcare Massiccio del Monte Nerone

è suddivisibile negli intervalli inferiore e superiore in base: a) al prevalente contenuto bioclastico delle litofacies del secondo rispetto a quelle del primo, più ricche in oncoidi ed ooliti distribuite negli strati seguendo una certa ciclicità; b) agli spessori metrici degli strati del primo rispetto a quelli decimetrici del secondo;

Corniola equivalente:

il limite inferiore dell'unità risulta piuttosto netto e coincide con la base del primo strato calcareo-micritico beige spesso circa 20 cm ben distinguibile dai litotipi del sottostante secondo intervallo del Calcare Massiccio del Monte Nerone.

Rosso Ammonitico equivalente:

il limite inferiore è localizzato al tetto di un livello micritico bioturbato e condensato a Dactylioceras della Corniola equivalente (questo è riconoscibile anche al tetto della Corniola). Dal punto di vista litologico il limite è rappresentato dal passaggio a litofacies marnose nodulari grigie.

Bugarone inferiore (sensu Cresta et al., 1988):

il limite inferiore coincide con la base del primo strato calcareo-marnoso (più competente), ovvero al tetto dell'ultimo strato marnoso fittamente nodulare del Rosso Ammonitico equivalente.

Bugarone superiore (sensu Cresta et al., 1988):

è stato mantenuto distinto dal Bugarone inferiore per la presenza della lacuna bajociano-kimmeridgiana che, quindi, coincide con il limite tra le due unità.

Presso il Fosso Bugarone la superficie lacunosa contiene veli residui di peliti brune, mentre presso Pian del Sasso tra le due formazioni si intercala un'orizzonte di marne radiolaritiche.

Maiolica:

la formazione si presenta in facies peculiari, suprattutto in termini di diffusa dolomitizzazione secondaria, mentre il limite inferiore è è difficilmente definibile per la gradualità con cui si verifica il cambio litologico rispetto al Bugarone superiore.

B) Settori di Bacino (Bosso e Burano):

Corniola:

il limite inferiore, affiorante solo nel settore del Burano, presso la cava di Pontalto, risulta transizionale. Il passaggio tra le due formazione si verifica attraverso un intervallo durante i quale si riconosce un graduale incremento della micrite nelle litofacies ed una progressiva diminuzione dello spessore degli strati.

Marne di Monte Serrone:

si presenta in facies e spessori atipici rispetto ad altre sezioni dell'Appennino Umbro-Marchigiano; il limite inferiore è netto ed è stato posizionato al tetto dell'ultimo strato calcareo-marnoso rosato della Corniola, corrispondente alla sommità di un livello condensato bioturbato a Dactylioceras.

Rosso Ammonitico:

il limite inferiore è posto al tetto del "livello anossico" costituito di peliti bituminose giallastre localizzato alla sommità delle Marne di Monte Serrone.

Marne a Posidonia:

il limite inferiore è netto è corrisponde con la base del primo strato calcareo-marnoso non nodulare che segna il ripristino di una sedimentazione caratterizzata da litofacies non più marnose e nodulari, ma calcaree e calcareo-marnose non nodulari.

Calcari Diasprigni:

il limite inferiore dell'unità è stato posto, in accordo con Cresta et al. (1998), alla base del primo livello di selce cornea che indica l'inizio di una sedimentazione silicea nettamente prevalente rispetto a quella calcarea.

Calcari a Saccocoma ed aptici:

il limite inferiore della formazione coincide con la base del primo strato calcareo contenente noduli di selce e che segna il ripristino di una sedimentazione calcarea prevalente rispetto a quella silicea:

Maiolica:

il limite inferiore dell'unità è stato posto per convenzione al cambio di colorazione, da rosso a grigio, sia dei calcari che della selce. Il criterio è però poco attendibile essendo la variazione cromatica presumibilmente connessa con la mutazione locale delle condizioni diagenetiche, da ossidanti a riducenti. Potrebbe essere preferibile posizionare il limite inferiore della formazione alla base del primo strato di calcare micritico bianco (localizzato circa 6 metri sopra il limite convenzionale utilizzato). Per 6 metri infatti le litofacies che in genere si incontrano sono rappresentate da calcari torbiditici laminati grigi del tutto analoghi a quelli che caratterizzano i Calcari a Saccocoma ed aptici. La formazione è suddivisibile in due intervalli:

- inferiore rappresentato da calcari micritici in strati di spessore variabile da 20 a 100 cm, a cui si intercalano slumps;

- superiore caratterizzato da calcari micritici bianchi a cui si intercalano livelli pelitici bituminosi nerastri: alcune decine di metri al di sopra dei primi back-shales si riconosce l'orizzonte guida definito "Livello Faraoni" rappresentato da alternanze tra calcari micritici bianchi, di cui uno centrale ricco in ammoniti, e livelli bituminosi.

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