SECONDO RAGIONAMENTO

Marx si pone il problema della Riproduzione Allargata del Capitale Sociale Totale7.

Marx accumula: scritti, appunti, studi e teorie che tentano la risoluzione del problema, nel contempo scrive ad Engels informandolo dei suoi dubbi e delle sue perplessità che incontra alla comprensione del problema. Marx è un uomo con i suoi limiti, come noi tutti, e alla sua morte non avrà risolto il problema della riproduzione allargata. Engels, alla morte di Marx, renderà pubblico il II Libro de "Il Capitale", non comprendendo bene il problema.

Qui i gestori futuri misero a tacere tutte le discrepanze, elevando Marx a profeta armato, a mausoleo onnisciente per un paradiso in terra di là a divenire. L’uomo Marx ridotto a totem dei gestori, presupporrà un interprete in Terra, un "Papa", con relativi preti (predicatori e uffizianti), soffocando così qualsiasi capacità/possibilità di critica. "Giù le mani da Marx!" Noi siamo gli unici eredi! Proclameranno...

Noi lasciamo ai gestori questo disumano Marx. Non diamo nessuna colpa a Marx dell’uso che se ne è fatto e che se ne fa, né lo deifichiamo. Chi NON pone critica al secondo Libro de "Il Capitale" ed ignora l’utilità di ricercare la risoluzione del problema ne "L’Accumulazione del Capitale" di Rosa Luxemburg, si pone nell’illusione magica della verità assoluta e imperscrutabile nella migliore delle ipotesi..., nella peggiore (come avviene attualmente) la gestione tattica dei fedeli che acquisisce.

L’analisi scientifica della Storia, della società, non è qualcosa di inaccessibile se viene proposta ed insegnata correttamente.

Vedere Rosa Luxemburg:

"È vero che il II libro del Capitale non è, come il I, un’opera compiuta ma un torso, una riunione slegata di frammenti e schizzi più o meno sviluppati, sul genere di quelli che uno studioso butta sulla carta ad uso personale; un’opera la cui rielaborazione fu impedita e infine interrotta dalle condizioni di salute dell’autore. Soprattutto l’analisi dell’accumulazione del capitale totale, di cui si discute, è come ultimo capitolo del manoscritto, la meno riuscita: su 450 pagine complessive, essa non occupa che 35 pagine, e s’interrompe a metà. [Rosa L.]

È vero che quest’ultima parte del volume era considerata dallo stesso Marx, secondo la testimonianza di Engels, bisognosa di rielaborazione e rimase, sempre secondo lo stesso testimone, "non più di una trattazione preliminare dell’argomento". Si pensi come nel corso della sua analisi, Marx riponga di continuo il problema della realizzazione del plusvalore, sollevi in forma sempre diversa i suoi dubbi, e confermi per ciò stesso la difficoltà e gravità della questione." [Rosa L.]

... Nelle conclusioni de "l’anticritica", Rosa incalza contro gli epigoni del marxismo: "La credenza nella possibilità dell’accumulazione in una "società capitalistica isolata", la credenza che "il capitalismo sia pensabile anche senza espansione" è la formula teorica di una ben determinata tendenza tattica. Questa concezione vede nella fase dell’imperialismo non una necessità storica, non la lotta decisiva per il socialismo, ma la malvagia scoperta di un pugno di interessati. ...

Come il liberalismo nella sua fase di declino fa appello dalle monarchie male informate alle monarchie da informare meglio, così il "centro marxista" vorrebbe appellarsi dalla borghesia male educata alla borghesia da educare, dal corso catastrofico dell’imperialismo alle convenzioni internazionali di disarmo, dalla lotta fra le grandi potenze per la dittatura mondiale della spada alla pacifica federazione degli stati nazionali democratici.

La lotta generale per l’eliminazione dello scontro storico fra proletariato e capitale si trasforma nell’utopia di un compromesso storico fra proletariato e borghesia per l’attenuazione dei contrasti imperialistici fra stati capitalistici."

Vedi anche Paul Lafargue

Friedrich Engels

Engels è stato citato innumerevoli volte dagli intellettuali della "sinistra" del Novecento. Morto Lenin, fu proprio sotto Stalin, che la figura di Engels fu statualizzata ed affiancata al busto di Marx e Lenin. Fu creata, così, la triade prospettica che ha caratterizzato testate giornalistiche, banconote, simboli di formazioni politiche-settarie nell’Europa Occidentale e numerosi feticci intellettual-avanguardistici cresciuti come funghi attorno al ‘68 per poi essere abbandonati progressivamente col maturare degli anni ottanta. Engels, come molti ricorderanno, è stato citato quanto Marx allo scopo di suffragare tesi, posizioni ed altro genere di interventismi legati a funzioni contingenti. È nell’ambito di quella "sinistra" che ha sempre dovuto propinare o difendere o ricercare una via bolscevica alle risoluzioni locali che si è manifestato il citazionismo-empirico e buono a tutti gli usi.

Di Marx si è sempre citato ciò che era gestibile, o comunque addirittura antecedente alla sua svolta anti-idealistica e prettamente materialistica fino a costruire, per meglio gestire, un’editoria del "falso storico".. Come già riferito nel primo ragionamento di Tensione, la prima operazione di annientamento di Marx la si compie approfittando di una leggerezza compiuta in buona fede da Engels: la pubblicazione degli appunti e delle bozze del lavoro incompiuto del Capitale (studio che sarà, poi, continuato da Rosa Luxemburg), questo consentirà ai mistificatori di teorizzare qualsiasi mostruosità progettuale o "filosofica" partendo da quelli che saranno chiamati il secondo ed il terzo libro "del Capitale" fino addirittura a sminuire l’importanza del PRIMO LIBRO, quello compiuto. E non solo.

Siccome questo Primo libro conteneva anche qualcosa di pericoloso ed ingestibile, lo si manipolerà o lo si nasconderà.

Facciamo subito un esempio concreto. In Italia, dove l’editoria interessata all’opera di Marx, ha lavorato più che in ogni angolo del mondo. Gli Editori del Partito Comunista Ufficiale (quello che ha garantito l’ordine pubblico agli americani ed alla Costituente, quello rinato e rigenerato da Yalta) ha celato agli studenti ed agli studiosi un capitolo, quello VI del Primo Libro. Ci hanno dovuto pensare "altri" a pubblicare "Il Capitolo VI Inedito" e sono stati accusati di "bordighismo"[*]. Sarebbe superfluo ripetere, ancora una volta, che certe operazioni-sporche, a livello editoriale, sono state sempre condotte sotto la pressione degli specialisti di Mosca. Tuttavia ciò è avvenuto sotto Togliatti, sotto Longo, sotto Berlinguer-di più, e continuerà con e dopo Cossutta. È in questo modo che in passato si è cercato di giustificare "tatticamente" la via del "socialismo in un solo paese". A tutto questo noi rispondiamo con una sola citazione di Engels, forse le uniche parole che la sinistra non ha mai avuto il coraggio di citare:

"NON CONOSCE L’ABBICCì DEL MARXISMO CHI SOSTIENE CHE LA RIVOLUZIONE SAREBBE PIÙ FACILMENTE REALIZZABILE IN UN PAESE, QUALE APPUNTO LA RUSSIA, SENZA PROLETARIATO NÈ BORGHESIA".8

Mezzo secolo dopo, il mausoleo vivente Lenin scriverà l’"estremismo malattia infantile del comunismo" contro quei comunisti europei che gli ripeteranno le stesse cose che aveva detto Engels.

Le conseguenze di ciò, che non merita neanche la dignità di essere riconosciuta come un’interpretazione di quello che può essere definito IL FINE di Marx ed Engels, sono sotto gli occhi di tutti. Ma i trafficanti della cultura di sinistra trovano ancora di che viverci.

Leggi sul "segreto" del CAPITOLO VI, INEDITO, del Libro I del Capitale di Marx.

L’analisi e il metodo iniziato da Marx diviene inaccessibile se proposto manipolato. Tali manipolazioni, come abbiamo già osservato, si rendono necessarie per la gestione politica ed economica delle ideologie e delle conflittualità che sono prodotte dalle contraddizioni del modello sociale a cui siamo legati.

Marx, per capirci meglio, è riuscito a gestire ben poco di quanto ha scritto, di quanto ha spiegato, una volta defunti i suoi adepti più cari o coerenti contemporanei (Paul Lafargue, la figlia Anna, più tardi la Luxemburg) il diretto controllo editoriale delle sue opere è passato in altre mani! Basti pensare alle case editrici ed ai relativi proprietari.

Per un esempio parallelo, che può aiutare a comprendere ciò che è stato fatto dell’opera di Marx, possiamo pensare agli scienziati che hanno dedicato una vita ad importanti ricerche nel campo della fisica, della medicina, della matematica e che, senza volerlo, hanno assistito ad usi distorti delle proprie scoperte nel campo militare — vedi tecnologie nucleari esperimenti e genocidi, armi batteriologiche, chimiche — con conseguenti disastri ecologici, nel campo della biologia9 (vedi ingegneria genetica, ricerche sull’uomo ibrido, manipolazioni, cavie umane, mercato dei feti ecc.) ed in tanti, tanti campi dove le necessità accumulative e di mercato hanno prodotto danni irreparabili per il pianeta e per la specie stessa dell’uomo.

Affidereste, Voi, la pubblicazione di vostre ricerche - con relativi diritti editoriali - ai vostri diretti nemici?

Uno studioso francese, il professore Jacques Camatte, ne "Il Capitale totale" spiega che all’origine, con l’irrompere del Capitale sulla scena sociale, l’economia politica era una scienza rivoluzionaria (e questo già prima di Marx); essa diviene in seguito—nella forma di economia volgare—apologia acritica del Capitale; più tardi ancora, si arriva all’economia accademica, ed in tal forma essa sopravvive a se stessa ancora oggi. Essendo il capitale divenuto fittizio, l’economia politica diviene sempre di più qualcosa di fittizio, e d’altra parte si trasforma in scienza della gestione della produzione. Camatte spiega abbastanza chiaramente i meccanismi della degenerazione e possiamo anche dire che fornisce, quindi, gli strumenti per comprendere l’uso che è stato fatto di Marx: così i leninisti prima, lo stalinismo poi, i Gorbaciov, i socialisti europeisti, i piccisti di ieri, oggi e domani, e poi anche i sedicenti "antagonisti" integrati dal capitale, diventano amministratori della gestione, avanguardie-agenti del capitalismo stesso.

I numeri però, malgrado la scienza della disinformazione (mass media, net-work, ecc.) ci dicono chiaramente che tutto ciò non ha mai avuto niente a che vedere con Marx, né con la realizzazione di una società comunista. Possiamo allora comprendere perché i cattedradici italiani nei ruggenti anni sessanta e settanta lo odiassero al punto tale da mettere al bando i suoi scritti.

L’ingegnere Amadeo Bordiga fu tra i pochi comunisti che vissero in conflitto con le degenerazioni a cui si prestava l’inconsistenza del leninismo (pur non tagliando i ponti con Lenin) spiegando la natura prettamente capitalistica di tutte le forme di organizzazione sociale e statale che fino ad oggi sono state etichettate come paesi "a socialismo realizzato o "reale", "comunisti" o altre ipotesi fantascientifiche... visti i dati di fatto! Camatte dice che la concordanza di questa tesi bordighiana con l’opera di Marx apparirebbe in tutta la sua pienezza se noi avessimo a disposizione i manoscritti non ancora pubblicati, tenuti da sempre e gelosamente sotto chiave a Mosca. Oggi più che mai!

Così giungiamo alla SECONDA DIVARICAZIONE RADICALE DI POSIZIONE dai "marxisti" parlamentari ed extra-parlamentari, partiti comunisti nazionali ed internazionali.

 

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o Un libro chiave per comprendere la questione del terzo mondo nella visione generale del processo accumulativo del Capitale. Fondamentale per capire le cause produttrici degli effetti catastrofici della fame. Non spaventi il lettore la prefazione dell'americano Sweezy, il quale ne sconsiglia la lettura. Strano modo editoriale di presentare un'opera di fondamentale importanza per l'uomo: quasi per avvertire il lettore di aver fatto una spesa inutile e di non perdere tempo a studiarlo.

Una proficua lettura, invece, consentirà l'acquisizione di metodi d'analisi tali da permettere di osservare con chiarezza gli avvenimenti celati che caratterizzano la nostra epoca.

In quest'opera, Rosa cita poche volte Lenin, ma in quelle poche circostanze è facile leggere tra le righe che Lo considerava un cretino in materia. A proposito delle gaffes di Lenin in materia di Riproduzione Allargata, la Luxemburg dice che: "Ilin non ha osservato che probabilmente oggi non saremmo più innanzi del raschietto paleolitico".

Questa franchezza costerà alla Luxemburg dapprima un tentativo di Lenin di isolarla a livello internazionale, successivamente, col maturare degli eventi che renderanno possibile la Pace di Brest Litowsk, la polizia politica germanica sarà praticamente autorizzata ad eseguire una sentenza di morte contro la comunista polacca.

Nella Russia dei Soviet, nella rivoluzionaria Russia, anche i materiali a firma Rosa Luxemburg saranno sottoposti a rigida ed attenta manipolazione. Ogni recensione sarà sottoposta ad un comitato di "esperti". L'accumulazione del Capitale di Rosa L. diventerà una chicca da mercato nero.

Lenin ha sempre osteggiato ed attaccato le teorie sull'accumulazione di Rosa Luxemburg, così come ha sempre ostacolato la maturazione dell'internazio- nalismo comunista in Europa.

[* nota:] Ma la cultura anticomunista del PCIsmo non si è limitata a far equivalere l’accusa di bordighismo ad un insulto o ad un epiteto che fosse finalizzato ad isolare ed annientare le opposizioni e ogni forma di dissenso "a sinistra". Di volta in volta, a seconda del repertorio culturale mistificatorio dei dirigenti, degli intellettuali di corrente o dei caporali prezzolati di sezione, il linciaggio degli stalinisti democratici ha fatto ricorso anche ad una moltitudine di altri epiteti: idealismo, reazionari, servi degli opposti estremismi, fare il gioco delle destre, antidemocratici..., frazionismo, fascismo, settarismo, servi della CIA..., controrivoluzionari, terroristi... e non ci si dovrebbe meravigliare se, in futuro, dopo la svolta Reaganiana prima e Clintoniana poi, le bande del PDS -DS dovessero mettersi a caccia degli ultimi comunisti.

[8] Da Paralleli, n.9, bimestrale monografico dell’Editoriale Domus, Agosto 1992. Numero dedicato a Marx. Pag. 106. La citazione di Engels è scappata di bocca ad Adriano Guerra che credeva, così, di contribuire alla collezione di fuorvianze alla quale sono stati chiamati a raccolta i principali manipolatori della storia con lo scopo di "mettere le mani avanti" su eventuali rinascite del marxismo dopo la caduta del muro di Berlino...

Il contributo dell’Editoriale Domus alla chiarificazione storica va quindi letto secondo le tendenze del mercato: tra Walt Disney e Quattroruote.

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Una critica ai fondamenti filosofici del leninismo. In quest'opera, Anton Panneckoek spiega in modo estremamente chiaro e premonitore l'adesione di Lenin al materialismo borghese. Panneckoek ne denuncia la sconfitta tattica e ne prevede, con estrema lucidità, le degenerazioni a cui si presterà l'inconsistenza teorica del leninismo.

[9] Vedi relativi esperimenti condotti in vitro [ricerche di mercato per l'antidoto all'AIDS] o le varie segnalazioni sulla molto probabile fabbricazione in laboratorio del cosiddetto virus dell'AIDS (Aldo Busi, Cesco Ciapanna Editore)