[seconda
parte IV sec. a. C.:
alunno di Antistene]
Diogene cinico dipinto da Raffaello nella Scuola d'Atene. | Filosofo cinico, copia romana da originale greco (da: TASSINARIi, St. della filosofia occid., I, FI:Bulgarini, 1994,140) |
Filosofia |
Logica-Sistema |
Natura
(Fisica) |
Etica |
Politica |
Cinismo
(Diogene) |
Ogni
filosofia, ogni sistema, ogni scienza è inutile e assurda. Conta solo esempio
e azione. |
Inutile la ricerca dei principi e la conoscenza
della natura |
Non
esiste un fine, una meta
nella vita (siamo topi). Virtù e libertà si acquistano con: fatica e
esercizio. Disprezzo del piacere, l’uomo basta a se stesso (autarchia). Libertà di parola (parresìa) e di azione (anàideia) |
Il
saggio è apolide (=non
appartiene a una città) |
v. Un filosofo cinico
tela secentesca di Luca Giordano, Monaco di Baviera: Alte Pinakothek
La Nave dei folli, incisione di Sébastian Brandt (1494-Basilea) presenta Diogene e Democrito che ridono assieme delle miserie del mondo. |
Dante lo pone nel limbo tra i sapienti virtuosi che precorrono Cristo. Vidi il maestro di color che sanno, |
v. vita nel VI libro delle Vite di Diogene Laerzio.
Quando Alessandro Magno gli chiede se può fare qualcosa per lui, D. risponde "Si, spostati, perché mi fai ombra" |
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Gaetano Gandolfi, Diogene e Alessandro (anni 1790'), olio su tela 53x66, Zurigo coll. priv. |