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Sigmund Freud

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  Cipper, Vecchia con fiasco  XVI sec.

Il termine, come dice espressamente Freud, è preso dagli scritti del romanziere (ma anche acuto osservatore psicologico) Georg Groddeck, che ne aveva attinto il concetto da Nietzsche. 

"E' la parte oscura e inaccessibile della nostra personalità; quel poco che ne sappiamo l'abbiamo appreso dallo studio del processo onirico e della costruzione dei sintomi nevrotici: e in massima parte è di natura negativa, e si può definire soltanto come una contrapposizione all'Io. Cerchiamo di  farcene un'idea mediante analogie: lo chiamiamo un Caos, un calderone pieno di ribollenti eccitazioni. Lo immaginiamo aperto ad un'estremità alle influenze somatiche, in modo da assorbire bisogni istintivi che in esso - ma non sappiamo in quale substrato - trovano la loro espressione fisica. E' colmo di energia che gli proviene dagli istinti, ma no ha organizzazione, non produce volontà collettiva: spinge unicamente a raggiunger l'appagamento dei bisogni istintivi soggetti all'osservanza del principio del piacere". 

Fino al Congresso della Associazione Psicanalitica Internazionale a Berlino nel 1922 Freud aveva individuato due livelli nei processi psichici: conscio- inconscio. Al Congresso presentò la relazione "Alcune considerazioni sull'inconscio" nella quale propose una nuova struttura ("seconda topica", poi esaminata in dettaglio ne "L'Io e l'Id") che individuava tre zone psichiche: l'IO, l'  EGO e i| SUPEREGO. Già ne "Al di là del principio del piacere" (1919) aveva ipotizzato che "nell'Io vi fosse molto d'Inconscio"

Lo studio dei tratti emergenti dell'Id nella vita quotidiana è svolto in Psicanalisi e vita quotidiana.

 

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