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La sottrazione costante di energie sessuali per indirizzarle a vantaggio della comunità,vale a dire la sublimazione, sta alla base del lavoro, della creazione artistica, delle attività intellettuali, vale a dire della civiltà. 

Nel caso dell'adesione dell'individuo e della massa ad un capo si ha una regressione a un'attività psichica primitiva (in Psicologia delle masse e identità dell'Io), vale a dire all'orda (quest'ultima analizzata in Totem e Tabù). 

Il passaggio di esperienze da una generazione all'altra (lamarkismo freudiano, oggi chiamato "fantasia trans-generazionale") viene esemplificato nelle origini del monoteismo (in L'uomo Mosè). Quest'ultimo secondo F. sarebbe stato uno sviluppo dei culti egiziani: introdotto dal faraone Amenofi IV come religione di stato, non sarebbe stato accettato alla sua morte dai sudditi che sarebbero ritornati ai culti politeisti. Un sacerdote o nobile egizio, Mosè, per salvare la nuova religione, avrebbe guidato verso nuove terre una tribù semitica che viveva in schiavitù, nella quale introdusse - dopo averla liberata - l'uso egiziano della circoncisione ed un sistema di leggi rigorose. Questi dovevano essere i segni distintivi del popolo-nazione che portava la venerazione del dio unico. Gli ex-schiavi tuttavia non sopportarono a lungo la rigida legge e si ribellarono uccidendo il loro padre spirituale. Il tenace attaccamento degli ebrei alla religione dei padri si spiega come trasferimento del senso collettivo di colpa, rimosso  nell'inconscio, sull'atteggiamento mentale e spirituale del singolo che diventa orgoglioso del proprio passato e del proprio agire intellettuale. Rielaborare, attraverso l'autoanalisi, ripercorrendo il vissuto infantile, le vicende di "uccisione del padre" significa riportare alla normalità la vita del singolo, riducendo il suo narcisismo e l'eccesso di orgoglio. 

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