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Luois Althusser (Birmandreis -Algeria- 16 ottobre 1918 - Parigi? 22 ottobre 1990)
"La storia non ha, nel senso filosofico
della parola, un Soggetto, ma un motore: la lotta delle classi" |
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Althusser: una grande testa (la cupola di S.Pietro) su un corpo sottile |
A cinque anni di distanza dalla crisi che lo ha
portato a strangolare Hélène, l'anziana moglie ammalata, nel 1985
A. stende la sua biografia come Rousseau
stende le Confessioni, vale a dire come STORIA DEI SUOI
AFFETTI. A. scrive per sé, per "pensare di placare un'ansia
andando incontro a infinite altre" . Le persone e i fatti della
sua vita sono descritti "sapendo benissimo che, come in ogni
percezione fisica, ciò che essi sono potuti essere è stato
comunque investito nelle proiezioni fantasmatiche della mia angoscia".(ALTHUSSER
1992, 14 e 19).
Dopo il liceo a Lione, viene accettato alla Normale a Parigi nel 1939, subito chiamato alle armi e rimasto per cinque anni prigioniero dei nazisti, entra alla Normale solo sei anni dopo, nel 1945. |
Sulla filosofia
Il volume (terzo della serie "Althusseriana") Raccoglie testi, tra i quali i colloqui 1984-97 con la filosofa messicana Fernanda Navarro in cui Althusser espone la sua filosofia, che è metodo con due strumenti-sensori: uno diretto verso la dimensione storica, l'altro nella dimensione sociale. La filosofia non "riflette" le condizioni storiche, piuttosto le porta ad uno stato di pensabilità razionale. In tale pensabilità si attuano storicamente due forme: 1) il concetto del Principio unificante (dell'Origine, del Fine, dell'Identità) da cui dedurre le pratiche umane (è la forma del dominio e del controllo sociale) 2) la registrazione di sequenze aleatorie di eventi (Antiorigene, Vuoto), riportati alla razionalità del linguaggio ma senza pretendere di far coincidere pensiero e realtà: Epicuro, Sofisti (Protagora che fa derivare società e tecniche non da un atto volontario, ma dalla necessità umana di "esonerarsi" dalla propria "nudità"-fragilità), Occam (il mondo è strutturalmente difforme dalla ragione umana), Spinoza, Marx. (sunto da Andrea Cavazzini,Il pensiero nudo di Althusser, in Il Manifesto 9 dicembre 2001) |
controtransfert e filosofia
A. - con un'infanzia conflittuale con il padre - raccolta che a scuola riusciva ad avere buoni risultati solo se entrava nelle simpatie dell'insegnante. Nei confronti di quest'ultimo egli si eleggeva a "padre", dunque faceva il "padre del padre" (cioè dell'insegnante che assume regolarmente nel transfert in classe il ruolo di padre). L'operazione (inconscia) attuata da A. era quella di imitare il personaggio e l'atteggiamento dei docenti di modo che "essi si riconoscevano in me al punto d'aver proiettato sulla mia persona sia l'idea che avevano di loro stessi sia quella che inconsciamente si prospettavano circa le loro stesse nostalgie o speranze". A. nei suoi saggi ritorna spesso sulla considerazione che " i più grandi filosofi sono 'nati senza padre' e hanno vissuto nella solitudine del loro isolamento teorico", assumendo in sostanza il ruolo di "padri di se stessi" (ALTHUSSER 1992, 96 e 179). Funzione del padre è quella della padronanza, del dominio, ed è questa la determinazione di Platone, Cartesio, Kant, Hegel e dello stesso Heidegger (nelle sue formule di teologo negativo): la padronanza del Tutto nel pensiero. E il filosofo - come scopre Marx - esprime nel concetto il suo "rapporto teorico con se stesso", è "rapporto a sé del filosofo" (altro che "meraviglia" artistotelica). Marx sbaglia però - dice A. - nell'identificare nelle Tesi su Feuerbach il momento del passaggio dal pensiero come teoria al pensiero come "trasformazione del mondo": tutti i grandi hanno cercato di trasformare il mondo, prima di tutto trasformando loro stessi, a partire dalla loro solitudine, che non è altro che l'evidenza del rapporto soggetto-oggetto depurata dalle scorie di ciò che non è essenziale (la teoria astratta, l'ideologia appunto).
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fonti
ALTHUSSER, Sulla filosofia, Unicopli, 2000, pp. 250 ALTHUSSER 1992 Luois Althusser, L'avenir dure longtemp, Editions Stock-Imec (tr. it. L'avvenire dura a lungo, PR:Guanda 1992)
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Denis Riva, Il pensatore, 2000, acrilico su asse di legno cm. 23x35 |
opere
Multimedialità (vhs)
La crisi del marxismo (30' - a c. R. Parascandolo, Enc.Multimediale Sc.Filosofiche - Rai 2000) A. interviene esponendo la sua lettura strutturalista di Marx - in opposizione alla tradizionale lettura storicistica
Decostruzionismo ( Enc.Multimediale Sc.Filosofiche - Rai) su Derrida e il post-strutturalismo.
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