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S c u l t u r a

 

 

 

 

Il mistero del Cristo velato

La splendida scultura opera dello scultore Giuseppe Sanmartino
firmata e datata 1735.


Chi era Giuseppe Sanmartino o Sammartino?
Come mai questo scultore apprezzatissimo dal Canova è quasi sconosciuto?

La Rizzoli-Laurousse alla voce sanmartino riporta trasloco in quanto secondo la tradizione questi avvenivano l'11 novembre il giorno di San martino. La Zanichelli non riporta nessuna voce Sanmartino lo stesso dicasi per il dizionario enciclopedico universale della Sansoni editore mentre alla voce Sammartino Giuseppe tutte e tre le enciclopedie riportono pochi dati biografici

Scultore napoletano, nato1720 e morto il 12.12. 1793 costruttore di presepi e di pastori in stile veristico napoletano e come scultore è definito un tecnicista aulico e accademico.Ispirato indirettamente al Bernini e lo stupendo Cristo velato è definito un virtuosismo formale.Autore di molte tombe e sculture nelle chiese napoletane fra cui le decorazioni della certosa di San Martino le allegorie (1750-57).Spulciando quache vecchia guida di Napoli si legge supera in perfezione quest'ultima (stava descrivendo un altra statua presente nella cappella dove è collocata) la statua del Cristo morto del nostro sanmartino,e non le è inferiore per per la maniera straordinaria ond'è scolpita essa è coperta da un velo da capo a piede il quale lascia scorgere attraverso esso i muscoli e le fattezze del corpo. Il velo sembra essere leggermente bagnato del sudore della morte, e tutta la figura spira nobilta' e grazia(da la descrizione di Napoli di Giuseppe Maria Galanti del 1829) Nella guida di Napoli appositamente stampata per il congresso degli scienziati a napoli del 1845 si legge :**Ma ciò che piu' d'ogni altra cosa reca stupore ed ammirazione grandissima e la statua del morto Gesù adagiato su di una coltre di porfido con una finisima sindone,che negligentemente gettatagli sopra,tutte le involge le delicate membra,le quali pe sotta di essa traspariscono.Gli strumenti della passione vi giacciano accanto come gettati l'uno sopra l'altro, eppure tutto è conformato in un sol pezzo di bianco marmo.E' autore di questo stupendo lavoro il nostro Giuseppe Sammartino**dalla guida sacra della citta' di Napoli di Gennaro Aspreno Galante del 1872 riportiamo volentieri : **A sinistra una saletta mena in ipogeo ovè il famoso Cristo morto avvolto tutto nel sudario che sembra bagnato tanto da far trasparire le fattezze del nudo corpo**
**questo lavoro inapprezzabile e' del nostro Sammartino che imitando la Flora Borghese mostrò che se è impossibile superare il greco scalpello fu pero' agevole allo scultor napolitano l' emularlo.Pure i detrattori del Sammartino cercano invano difetti in quest'opera, ma il valente artista sara' sempre sicuro del fatto suo, da che il Canova esibì qualunque prezzo per acquistar questo Cristo:

Eppure è abile scultore di un opera talmente plastica affascinate di Cristo morto che in origine doveva essere collocata in una cripta sotteranea ma costatatone la splendida esecuzione fu collocata al centro della capella Sansevero gioiello dell' settecento napoletano che si trova nei pressi di piazza San Domenico maggiore nel cuore
della Napoli antica.L'incredibile gioco del sudario,i morbidi chiaroscuri fecero sorgere le piu' assurde leggende circa la sua esecuzione,fino al punto di asserire che il velo fosse stato posto dopo l'esecuzione dell'opera e marmorizzato con una sostanza chimica.; ma in realta' si tratta di un opera che è un esempio perfetto di sottigliezza tecnica,fascino simbolico,sentimento lirico.Nell' opera dello scultore napoletano non è evidenziata una netta distinzione tra il corpo e il velo nel suo Cristo la carne del cadavere si confonde e si disfa' nel lieve sudario e la figura raggiunge effetti d'intenso patetismo che sono d'ispirazione barocca.La scelta del marmo paglierino accentua nello spettatore la sensazione del pallore della morte.Si notano su questa scultura ancora le influenze del Fanzago,del Bottigliero e del Vaccaro e forse proprio questo ritardo al neoclassicismo dilagante questo molto tardo barocco ha fatto si che quest'opera fosse snobbata dai critici d'arte del tempo e un po' dimenticata e lo scultore non bene inserita nel periodo storico fosse stato messo da parte in un mondo allora in cerca solo di novita'.>>>>
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Altre opere del Sanmartino:

statue che decorano l'annuciazione e le tombe dei fratelli Michele e Andrea Giovene nella chiesa della "Nuziatella".
Le statue della "sapienza" e della "santità" dei SS,Lazzaro,Michele,Lucia, e Antonio abate, nella chiesa dell'Annuziata
La tomba di Filippo di Borbone nella Basilica di Santa Chiara
Bassorilievi a stucco nel corile dl palazzo del principe di san severo in p.zza sa domenoco
due puttini del 1766 nel paliotto della chiesa di san Marcellino e festo
la tomba di Alessandro Falcone nella chiesa di san Domenico Soriano a piazza Dante.
Le statue di Mosè e Aronne nella splendida chiesa dei Girolomini in via tribunali.

....................................................................................Napoli. 26.02.2001 a cura di Mezzacapa53

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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