Van Gogh:

I mangiatori di patate

Scheda Tecnica

Aprile 1885, olio su tela,

82 x 114 cm.

Amsterdam, Rijksmuseum Vincent Van Gogh

Recensione

Le due versioni di questo soggetto sono altrettanti capolavori del giovane Vincent. Si può affermare che ormai la fase degli studi di figure e paesaggi è superata: l'opera è compiuta in se stessa, ed ha una grande forza morale e civile. I colori usati, scuri e "polverosi" accentuano l'atmosfera di povertà e indigenza. "Ho cercato",scrive l'artista,"di sottolineare come questa gente...ha zappato la terra con le stesse mani che ora protende nel piatto, e quindi parlo...di come essi si siano onestamente guadagnati il cibo".Sicuramentel'opera appartiene, e forse ne è il simbolo, al "periodo scuro" del pittore come è stata definita dalla critica questa fase della sua produzione in cui mostra grande attenzione per la povera gente. Egli era infatti figlio di un pastore protestante la cui influenza appare chiara in questo dipinto che si riconduce a delle tematiche già affrontate da Milliet (la cristiana rassegnazione, si nasce per soffrire,...) e non è casuale l'aperta imitazione di quadri di questo artista da parte di Van Gogh nella sua prima produzione. Sempre in quest'opera inoltre si può notare l'influenza della pittura fiamminga rinascimentale nella scelta di una pittura d'interni e nella grande importanza data alla luce che forse già anticipa il successivo avvicinamento dell'artista alla pittura impressionista (con la quale verrà in contatto diretto frequentando l'Accademia). Già in questo dipinto di può ravvisare in Van Gogh un anticipatore dell'espressionismo: egli infatti partendo dalla personale carica emotiva interiore, investe la realtà esterna e la deforma.

Trani (Ba), 31-3-2001

Noesis