La lezione politica delle Arti liberali nel Tempio malatestiano
VI. Le Arti liberali prima di Rimini
A Siena (1268), Perugia (1278), Pisa (1311) e Firenze (1340)
Citazioni da un saggio di Chiara Frugoni, in "Enciclopedia dell' Arte Medievale", II (1991)

Gli esempi più antichi di raffigurazione delle Arti liberali solo parzialmente conservati, scrive Chiara Frugoni (Enciclopedia dell'Arte Medievale, II, 1991) sono a Cluny e ad Ivrea (mosaico pavimentale della cattedrale, 1105 circa), «mentre nulla resta del mosaico pavimentale della cattedrale di Reims».
Il «più antico ciclo conservato è quello dei rilievi del portale della Vergine nella facciata della cattedrale di Chartres»: le arti liberali circondano Maria come sedes Sapientiae, e sono «inserite in un piano di salvezza, che mette il sapere umano in rapporto con quello divino».
Aggiunge Frugoni che «uguale discorso si può ripetere per molte vetrate e portali di cattedrali gotiche francesi»: Déols, circa 1160, distrutta; Laon, fine del sec. 12°, Sens, circa 1200, Notre-Dame di Parigi «dove le arti liberali sono collocate sotto Cristo così come le Virtù sotto gli apostoli». In territorio tedesco, si registra ciclo scultoreo di Friburgo.
«Per l'Italia, oltre al citato mosaico di Ivrea, i primi cicli con le arti liberali sono quelli dovuti a Nicola e Giovanni Pisano nel pulpito del duomo di Siena, 1268, ove appare Filosofia con il corno dell'abbondanza insieme alle arti del trivio e del quadrivio in trono», precisa Frugoni aggiungendo: «Nel pulpito del duomo di Pisa, completato nel 1311, Retorica ha lo scettro e, in accordo con il programma mariologico, le arti liberali vanno intese come qualità di Maria».
«Nella Fontana Maggiore di Perugia, completata nel 1278, Filosofia è in veste di regina. Nello zoccolo del campanile di Giotto a Firenze, tra i rilievi di Andrea Pisano (1334-1340, completati da Luca della Robbia, 1440), le arti liberali sono inserite in un complesso programma enciclopedico fra le cui fonti è da tenere presente anche il Trésor di Brunetto Latini. I rappresentanti delle arti liberali fra i quali c'è Orfeo per la poesia - che è indicata come appendice di retorica da Vincenzo di Beauvais - sono uniti alle arti meccaniche e alle arti figurative. Nella fascia superiore le arti liberali in figura femminile si uniscono ai Pianeti, alle Virtù e ai Sacramenti. Qui le arti liberali, come già nelle cattedrali francesi, sono concepite come un aiuto dell'uomo sulla via della Grazia».
«Nel Cappellone degli Spagnoli, un tempo sala capitolare del convento domenicano, Andrea di Bonaiuto affrescò nel 1365 il Trionfo di Tommaso d'Aquino: le arti liberali, in trono, hanno ai loro piedi i rispettivi rappresentanti, alla sapienza divina partecipa appieno quella umana. Significato analogo aveva il programma pittorico nella chiesa degli Eremitani a Padova della seconda metà del sec. 14°, in cui le arti liberali erano unite a s. Agostino».
«Fra i capitelli delle arcate del Palazzo Ducale a Venezia, della metà del sec. 14°, le arti liberali, attraverso i rispettivi rappresentanti, a cui si aggiunge, ottavo, Salomone, il prototipo del saggio, compaiono accanto alle Virtù, ai Pianeti, ai Mesi».
«Nella Biblionomia del cancelliere di Amiens, Riccardo di Fournival (sec. 13°), accanto a Teologia, Medicina e Giurisprudenza è descritta la Filosofia con le arti liberali, a cui è aggiunta la Poesia. Delle perdute vetrate del monastero inglese di St Albans si conservano solo i tituli, dove alle quattro branche sopra nominate, che compaiono attraverso i rispettivi rappresentanti, si aggiunge Astronomia».
Passiamo alla Fontana Maggiore di Perugia, completata nel 1278, dove Filosofia è in veste di regina.
«Nello zoccolo del campanile di Giotto, tra i rilievi di Andrea Pisano (1334-1340, completati da Luca della Robbia, 1440), le arti liberali sono inserite in un complesso programma enciclopedico fra le cui fonti è da tenere presente anche il Trésor di Brunetto Latini. I rappresentanti delle arti liberali fra i quali c'è Orfeo per la poesia, sono uniti alle arti meccaniche ed a quelle figurative».
«Nella fascia superiore le arti liberali in figura femminile si uniscono ai Pianeti, alle Virtù e ai Sacramenti. Qui le arti liberali, come già nelle cattedrali francesi, sono concepite come un aiuto dell'uomo sulla via della Grazia».
Infine, «nel Cappellone degli Spagnoli, un tempo sala capitolare del convento domenicano, Andrea di Bonaiuto affrescò nel 1365 il Trionfo di Tommaso d'Aquino: le arti liberali, in trono, hanno ai loro piedi i rispettivi rappresentanti, alla sapienza divina partecipa appieno quella umana».
Per le citazioni delle fonti riportate da Chiara Frugoni rimandiamo al suo saggio, per motivi di spazio.

Aggiungiamo che pure a Foligno, nel Palazzo Trinci (famiglia che la governa tra il 1305 e il 1439) si trova la Sala delle Arti e dei Pianeti, dove sono rappresentate le Arti liberali (Retorica, Aritmetica, Astronomia, Geometria, Musica, Dialettica, Grammatica unite alla Filosofia), come si legge nel sito ufficiale dei Musei di Foligno. Dal quale apprendiamo che la ristrutturazione del Palazzo stesso avvenne tra il 1389 e il 1407. L'opera delle Arti liberali, in base ad "importante" documento (ovvero quietanze di pagamento) si data tra 1411 e 1412.
Sul tema, si veda il saggio di Veruska Picchiarelli (nelle due foto), "Prima di Gentile: alcune ipotesi sui monocromi della Logia Nova, l'identità di Paolo Nocchi e l'attività di Francesco da Fiano", apparso nel 2009, pp. 161-190 del volume "Nuovi studi sulla pittura tardogotica: Palazzo Trinci" di Aa. Vv., a cura di A. Caleca e B. Toscano.
Cfr. pure: Mario Salmi (1889-1980), "Gli affreschi di Palazzo Trinci a Foligno", Bollettino d'arte, Roma, IX-XII, 1919, pp. 139-180.

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Umanesimo riminese. ARCHIVIO

Passioni malatestiane del 1718.
Eruditi e maldicenti. 1756, contestata la riapertura degli avelli nel Tempio.
Nel Tempio Malatestiano, una cultura senza segreti.
Umanesimo malatestiano. Prima di L. B. Alberti: Marsilio da Padova e il Defensor pacis [2015]
Umanesimo malatestiano. Nel Tempio, una cultura senza segreti. [2014]
Umanesimo riminese. Studiamolo [2012]
Umanesimo riminese. Per essere liberi Tama 1066, il Ponte, 29.01.2012
Grecia, anzi Europa. Tama 1071, il Ponte, 04.03.2012
Tre libri sui Malatesti, 1991 ["il Ponte" n. 7, 1991]
      Riministoria. La storia dei Malatesti e Rimini
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