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Alessia Biasiolo

STATI EMOZIONALI IN BAMBINI SIEROPOSITIVI

TESI DI LAUREA in Pedagogia

presso l'Università degli Studi di Verona, Facoltà di Magistero

Relatore prof. Emilio Tiberi

Anno accademico 1993/94

LA RICERCA

SCOPO DELLA RICERCA

Scopo della ricerca è mettere a fuoco il pattern emozionale dei bambini sieropositivi o malati di AIDS, per verificare se la loro condizione di malati cronici, oppure la loro periodica condizione di ospedalizzati, incide sul quadro emozionale globale che manifestano.

Allo stesso tempo la ricerca vuole verificare se, e come, è la condizione familiare spesso traumatica vissuta dai bambini sieropositivi o malati di AIDS ad incidere maggiormente sul loro stato emozionale.

IPOTESI DELLA RICERCA

Per condurre la presente ricerca si è ipotizzato che i bambini sieropositivi, in virtù dell'infezione particolarmente grave che affligge il loro sistema immunitario, manifestino un quadro emozionale diverso da quello dei bambini non affetti dalla patologia da HIV. Che la diversità del quadro emozionale si manifesti con durata inferiore delle emozioni 'positive' quali interesse e gioia e superiore delle emozioni 'negative', quali tristezza e dolore, rispetto ai bambini sani. Che il periodico ricovero nei reparti del Day Hospital incida sulle manifestazioni emozionali dei soggetti sieropositivi causando una diversità di durata delle manifestazioni emozionali in virtù dell'abitudinarietà del ricovero.

Allo stesso tempo la ricerca ipotizzava una rappresentazione di sé del bambino sieropositivo come malato ed una rappresentazione sofferta della famiglia, volendo verificare se la manifestazione di un quadro emozionale 'negativo' dei piccoli sieropositivi era dovuta all'ambiente traumatico nel quale si trovano a vivere più che allo scompenso immunitario creato dall'infezione dalla quale sono colpiti.

LA RICERCA

La ricerca si è svolta presso la Clinica Pediatrica dell'Ospedale Civile di Brescia diretta dal prof. Alberto Ugazio, coadiuvato da un'equipe di pediatri, neuropsichiatri, psicologi, assistenti sociali.

I soggetti scelti per lo studio (gruppo sperimentale: g.s.) sono sette bambini sieropositivi o in AIDS conclamata regolarmente frequentanti il Day Hospital e cinque bambini seguiti dal Centro per le Immunodeficienze Materno-Infantili di Brescia -CIDMI- (gruppo di controllo: g.c.) nati sieropositivi e negativizzatisi entro il diciottesimo mese di vita.

I bambini del CIDMI sono stati scelti come campione di controllo in quanto appartenenti a nuclei familiari a rischio come quelli dei bambini del Day Hospital, di età cronologica comparabile, nati nella medesima condizione di HIV+, ma senza il vissuto di malattia che caratterizza i bambini dello studio.

Sei bambini del g.s. frequentano il Day Hospital ad intervalli regolari di venti giorni, mentre uno di essi, per un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute, ha ravvicinato trattamenti e ricoveri. Durante le mattinate passate in Day Hospital, i bambini vengono sottoposti alle visite di routine e alle somministrazioni per via endovenosa (infusioni) di farmaci. I bambini del g.c., invece, vengono visitati ogni tre-sei mesi e per loro non si rende necessaria l'infusione.

Mediamente i bambini del g.s. trascorrono in Day Hospital tutta la mattinata. I bambini del g.c. vi restano, invece, mediamente un'ora, due al massimo.

I bambini del g.s. trascorrono il loro tempo quasi sempre in una stanzetta dipinta con colori tenui, dal grigio al verde al giallo, con una finestra, un letto, delle sedie, un carrello porta-medicinali. Essi sono sdraiati o seduti per la maggior parte del tempo sul letto dovendo essere sottoposti alla fleboclisi, posizionata di solito al braccio, e possono muoversi quel tanto che basta per scrivere, disegnare, giocare. Sono assistiti da uno o più familiari che restano per la maggior parte del tempo nella stanza. Nel reparto lavorano, oltre al personale infermieristico e medico, delle 'maestre di gioco' che aiutano i bambini nei giochi o li inventano per loro e talvolta delle volontarie appositamente preparate per questo genere di assistenza.

I bambini del g.c. trascorrono il loro tempo in ospedale, invece, tra sala d'aspetto e le visite negli ambulatori; si possono muovere con assoluta libertà, scegliendo i giochi desiderati spontaneamente senza attendere che una maestra li porti loro; possono saltare e giocare usando liberamente tutti e quattro gli arti. Sono anch'essi accompagnati dai familiari.

Per arrivare a circoscrivere le emozioni prevalenti dei bambini del g.s., ho trascorso con loro parecchio tempo durante il periodo dell'infusione, osservandoli in modo da evidenziarne ed annotarne lo stato emozionale. Durante le mie osservazioni i bambini erano sottoposti, oltre che al trattamento endovenoso, a visita medica, oppure giocavano o disegnavano; quindi ho annotato il loro stato emozionale mantenendo inalterate le condizioni nelle quali normalmente si trovano. Durante i momenti nei quali desideravano disegnare, dopo che ero diventata loro amica per avermi vista più volte, chiedevo loro di disegnarmi una figura umana o una famiglia, perciò mi è stato possibile anche raccogliere questi due test. Parlando con loro non solo mi è stato possibile instaurare un clima di amicizia e di complicità nei giochi, ma anche conoscere il pensiero dei bambini sulla loro rappresentazione di sé; i colloqui, sia con i piccoli che con i loro familiari, mi hanno dato informazioni sufficienti per completare la Scala Vineland di Maturità Sociale.

Con i bambini del g.c. ho trascorso gli intervalli di tempo tra le visite osservandoli allo stesso modo del g.s. e raccogliendo notizie e disegni. Con loro ho trascorso meno tempo in quanto la loro permanenza nel reparto non era protratta come quella dei bambini del g.s. né così frequente, tuttavia l'annotazione dello stato emozionale è stata sufficiente per i confronti tra campioni che mi necessitavano.

L'approccio con i bambini dei due campioni è stato sereno e normale: io ero una persona che teneva loro compagnia e giocava con loro.

L'aiuto fornitomi dall'equipe del Day Hospital, ogni dato da essa fornitomi e ogni dato da me raccolto, le modalità di frequenza da parte mia dei reparti, la mia partecipazione alle riunioni di routine, hanno seguito ogni regola per mantenere e tutelare la più assoluta riservatezza non solo dei bambini e delle famiglie del campione, ma anche di tutti coloro che frequentano regolarmente il reparto stesso.

I METODI

Il metodo usato per condurre la ricerca è stato quello dell'osservatrice partecipante non potendo fare uso nel Day Hospital di videocamere per ragioni di riservatezza e per lo spazio ristretto nel quale l'osservazione aveva luogo. La mia presenza nelle stanzette nelle quali i bambini del g.s. trascorrevano il loro tempo, o nelle sale d'attesa nelle quali sostavano i bambini del g.c., non doveva causare cambiamenti particolari per i bambini stessi allo scopo di mantenere inalterate le condizioni reali che nel Day Hospital i bambini vivono. Unico strumento del quale mi sono avvalsa, un cronometro da polso per la registrazione dei tempi di reazione emotiva, manifestata da cambiamenti della mimica facciale dei bambini. I dati venivano registrati su dei fogli uguali a quelli usati dai soggetti per disegnare, ai quali i bambini erano abituati perché li tenevo sempre in una cartellina assieme ai fogli ed alle matite che davo loro per i disegni. Ogni mio movimento era attentamente osservato dai bambini e quindi la registrazione dei tempi e delle modalità di espressione mimica delle emozioni avveniva solo quando essi non dimostravano di voler sapere cosa stessi scrivendo o 'disegnando', come dicevo loro, per tenergli compagnia, sempre allo scopo di non indurre loro atteggiamenti diversi da quelli che avrebbero avuto normalmente.

Il metodo usato per il riconoscimento delle emozioni dei bambini è stato l'Affex messo a punto da Izard (op. cit.) in quanto particolarmente indicato per questo tipo di osservazioni. Molto preciso nel fornire i dettagli mimici da osservare, infatti, non perde di valore scientifico se utilizzato senza l'ausilio delle attrezzature. Il metodo di osservazione è stato quindi messo a punto seguendo le indicazioni di Izard e supportato da un attento studio dei metodi di osservazione etologica utilizzati nel caso dei bambini particolarmente da W.C.McGrew (1980).

Le osservazioni utili per la ricerca duravano tre minuti nell'arco dei quali registravo i cambiamenti nella mimica facciale per poter isolare le singole emozioni manifestate dai soggetti e la durata dei cambiamenti stessi. Le osservazioni sono state effettuate durante le normali attività dei bambini ed organizzate in modo da poter essere confrontate come se i bambini fossero stati sottoposti a stimoli diversi, così suddivisi:

stimolo 01: arrivo osservatore/persona d'affido presente;

stimolo 02: osservatore presente/persona d'affido assente;

stimolo 03: osservatore presente/persona d'affido tornata;

stimolo 04: visita medica;

stimolo 05: osservazione dei bambini senza flebo;

stimolo 06: medicazione o somministrazione di farmaci;

stimolo 07: gioco solo - con flebo;

stimolo 08: gioco con persona d'affido - con flebo;

stimolo 09: gioco con osservatore - con flebo;

stimolo 10: gioco solo senza flebo;

stimolo 11: gioco con persona d'affido - senza flebo;

stimolo 12: gioco con osservatore - senza flebo.

L'arrivo dell'osservatore costituiva un diversivo per i bambini, quindi è stata valutata la durata della loro reazione emozionale per verificare se essa variava rispetto a quando l'osservatore non c'era.

La verifica della manifestazione emozionale in presenza ed in assenza della persona d'affido, voleva verificare se essa era più in relazione all'ambiente o al rapporto con i familiari. Le osservazioni durante la visita medica o la somministrazione di farmaci e della manifestazione emozionale senza flebo dei bambini del g.s., volevano verificare la reazione emotiva dei bambini ad un aspetto della loro affezione.

Mentre la condizione di gioco con o senza flebo, in presenza della persona d'affido o dell'osservatore o da solo (osservazioni effettuate da oltre il limite della porta della stanza di ricovero), volevano verificare se la relazione emozionale era imputabile solo, o meno, all'impedimento motorio dei soggetti osservati.

In tal modo sono state rispettate le direttive proprie dell'Affex di Izard, studiato per poter mettere in risalto i cambiamenti di mimica facciale in situazioni-stimolo diverse.

Base della ricerca è stata anche l'ecologia psicologica di Kurt Lewin e dei suoi seguaci Barker e Wright (Baldwin A.L., 1975) perché essa è stata elaborata allo scopo di focalizzare l'attenzione sull'ambiente totale dell'organismo, descrivendolo in termini pertinenti all'organismo stesso. Le osservazioni dei ricercatori suddetti avvenivano nell'ambiente di vita usuale del bambino e non erano forzatamente standardizzate per eliminare variabili poco controllabili: esattamente le condizioni nelle quali ho osservato i bambini nell'ambiente ospedaliero.

Per rapportarmi con i soggetti dei due campioni, mi sono basata sulle tecniche di comunicazione con i bambini messe a punto da Jean Piaget (1966) allo scopo di parlare con loro senza interferire sul normale processo cognitivo ed indurre, di conseguenza, sia risposte verbali che mimiche volte a soddisfare l'osservatore più che esprimenti le reali sensazioni ed emozioni dei bambini stessi.

IL CAMPIONE

Il numero dei soggetti scelto per la ricerca, pur se la Clinica Pediatrica dell'Ospedale Civile di Brescia registra e segue un alto numero di bambini nati sieropositivi (141) in città e provincia, risulta esiguo per validi motivi. Innanzi tutto perché, fortunatamente, un gran numero di soggetti nati sieropositivi, entro i diciotto mesi di vita manifesta la sieroconversione.

In secondo luogo, perché alcune famiglie chiedono l'assoluta riservatezza all'equipe che segue i bambini sieropositivi limitando di conseguenza il mio accesso nel reparto alle giornate di visita medica durante le quali i loro figli non erano presenti. Non da ultimo il fatto che la scelta del gruppo di controllo doveva cadere su bambini appartenenti a nuclei familiari simili a quelli dei sieropositivi per poter confrontare adeguatamente l'effetto della malattia sui soggetti del g.s.

I due gruppi così scelti risultano quindi composti da bambini provenienti da famiglie con lo stesso tipo di rischio da HIV, con una composizione molto simile, con i soggetti di un'età comparabile. Anche questo aspetto è stato attentamente valutato prima di scegliere dei bambini da includere nei gruppi. Infatti, fino ai sei anni circa, la frequenza dei bambini negativizzatisi alle visite di routine proposte dal CIDMI è abbastanza regolare; poi diventa più facile che i genitori si convincano che i loro figli non corrono pericoli di salute successivi alla presenza di anticorpi anti-HIV al momento della nascita nei bambini e quindi decidano di sospendere le visite di controllo. Anche perché diventa sempre più complesso giustificare al bambino il motivo delle sue visite che non riscontra nei suoi amici e compagni. Dunque i soggetti della mia ricerca sono stati scelti dal gruppo esiguo di bambini rimasto, gruppo tuttavia casuale e rappresentativo della popolazione dei bambini sieropositivi o sieroconvertiti.

Per le ragioni descritte, non è risultato possibile scegliere per il g.c. lo stesso numero di bambini del g.s., perciò ho deciso di mantenere i due gruppi l'uno di sette bambini e l'altro di cinque, calcolando, per descriverli, la proporzione dei dati tra i due. La scelta del campione è comunque avvenuta nel più stretto riserbo, di concerto con la psicologa del Day Hospital che mi ha fornito i dati necessari a descrivere il campione stesso.

Per le loro piccole dimensioni, ho preferito indicare i due gruppi con le lettere minuscole (g.s. per il gruppo sperimentale e g.c. per il gruppo di controllo).

I campioni della ricerca erano ripartiti come illustrato in Tab.13: il g.s. era costituito da quattro maschi e da tre femmine, mentre il g.c. era costituito da due maschi e da tre femmine.

Tab.13

COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI RICERCA

 

g.s.*

g.c.*

MASCHI

4

2

FEMMINE

3

3

 

(*gruppo sperimentale;gruppo di controllo)

 

La Tab.14 riporta la suddivisione dei soggetti a seconda dell'età cronologica espressa in mesi; per i soggetti del g.s. sono riportate le età cronologiche della prima e dell'ultima osservazione avvenute nell'arco di tempo in cui si è svolta la ricerca.

Tab.14

ETA' CRONOLOGICA DEI SOGGETTI DELLA RICERCA

g.s.*

g.s.*

g.c*

prima osservazione

ultima osservazione

5 anni - 5 mesi

6 anni

6 anni - 2 mesi

6 anni - 9 mesi

6 anni

3 anni - 8 mesi

4 anni - 3 mesi

4 anni - 11 mesi

5 anni - 6 mesi

5 anni-1 mese

3 anni - 8 mesi

5 anni - 6 mesi

4 anni-3 mesi

4 anni - 11 mesi

5 anni - 6 mesi

5 anni

2 anni - 9 mesi

3 anni - 4 mesi

3 anni -5mesi

 

(*gruppo sperimentale;gruppo di controllo)

 

La sieropositivà si riscontra in misura minore nei padri dei bambini del g.s. rispetto alle madri tutte sieropositive, alcune delle quali già decedute per AIDS. Padri e madri dei bambini del g.c. sono tutti in vita; solo in un caso si è riscontrata la sieropositività del padre, mentre tutte le madri sono sieropositive (Tab.15).

Tab.15

CONDIZIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI DELLA RICERCA

gs*

 

 

 

 

 

IN VITA

DECEDUTI

HIV+

HIV-

PADRE

1

0

0.83

0.17

MADRE

0.72

0.28

1

0

g.c.*

 

 

 

 

PADRE

1

0

0.8

0.2

MADRE

1

0

1

0

 

(*gruppo sperimentale  *gruppo di controllo)

 

Prevalentemente la causa della sieropositività dei genitori è la tossicodipendenza come schematizzato in Tab.16.

Tab.16

CAUSA DELLA SIEROPOSITIVITA' DEI GENITORI DEI SOGGETTI DELLA RICERCA

TOSSICODIPENDENZA E.V. RAPPORTO SESSUALE

 

TOSSICODIPENDENZA E.V.

RAPPORTO SESSUALE

g.s.*

0.85

0.14

g.c.*

0.8

0.2

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

In proporzione 0.142 genitori dei bambini del g.s. sono malati di AIDS sintomatici mentre 0.85 non presenta sintomi di malattia. Nessuno dei genitori del g.c. è malato di AIDS. Tutti i bambini dei campioni hanno contratto la sieropositività verticalmente.

I bambini del g.s. sono affidati legalmente ai genitori (0.285); alla madre (0.285); ad una zia (0.428).

I bambini del g.c. sono affidati legalmente ai genitori (0.6) o alla madre (0.4). Tra parentesi sono riportate le proporzioni che permettono il confronto tra i campioni.

0.285 bambini del g.s. hanno fratelli mentre 0.7 sono figli unici; nel g.c. 0.2 bambini hanno fratelli mentre 0.8 sono figli unici.

0.57 bambini del g.s. e 0.6 del g.c. hanno i nonni presenti nel nucleo familiare.

Per quanto riguarda i luoghi di vita dei bambini, sono così ripartiti (Tab.17):

Tab.17

LUOGHI DI VITA DEI BAMBINI DELLA RICERCA

 

CITTA'

PROVINCIA

g.s*

0.28

0.71

g.c.*

0.4

0.6

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

0.14 bambini del g.s. vivono in una comunità terapeutica e 0.86 in un'abitazione privata; tutti i bambini del g.c. abitano in una casa privata.

Nessuno dei soggetti può essere definito appartenente ad un ceto sociale elevato: 0.71 bambini del g.s. appartengono ad un ceto sociale basso, mentre 0.28 ad un ceto sociale medio. 0.8 bambini del g.c. appartengono ad un ceto sociale basso e 0.2 ad uno medio.

Di seguito la suddivisione delle attività dei soggetti all'inizio della ricerca (Tab.18):

Tab.18

ATTIVITA' DEI BAMBINI ALL'INIZIO DELLA RICERCA

 

CASA

SCUOLA MATERNA

g.s.*

0.57

0.42

g.c.*

0

1

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

ed alla fine della ricerca (Tab.19):

Tab.19

ATTIVITA' DEI BAMBINI ALLA FINE DELLA RICERCA

 

CASA

SCUOLA MATERNA

SCUOLA ELEMENTARE

g.s.*

0.28

0.42

0.28

g.c.*

0

0.8

0.2

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

Le condizioni di salute dei soggetti del g.s., relativamente all'infezione da HIV, erano quelle evidenziate in Tab.20 secondo i dati forniti dall'equipe medica che segue i soggetti stessi. Le lettere dell'alfabeto indicano le patologie alle quali i soggetti sono andati incontro ed il tasso immunoglobulinico rilevato.

Tab.20

CONDIZIONE DI SALUTE DEI BAMBINI DEL GRUPPO SPERIMENTALE

NUMERO DI SOGGETTI STATO CLINICO

NUMERO DI SOGGETTI

STATO CLINICO

3

p2a   Ig2

1

p2abd   1f   Ig2

2

p1b   Ig2

1

p1b   p1a   Ig2

 

L'equipe sanitaria mi ha fornito anche i dati clinici maggiormente pertinenti al sistema immunitario (conta leucocitaria ed immunoglobulinica) relativi al periodo dell'osservazione.

I bambini di entrambi i gruppi venivano sottoposti alle analisi del sangue prima della mia osservazione, quindi i valori dei parametri biologici riportati sono da ritenersi strettamente legati all'osservazione del comportamento emozionale effettuata.

La Tab.21 evidenzia il peso dei bambini presi in osservazione, espresso in centili secondo gli standard internazionali, sia dei bambini del g.s. che dei bambini del g.c.; per i bambini del g.s. sono riportati i valori relativi alla prima ed all'ultima osservazione del pattern emozionale rilevato, permettendo di seguirne lo sviluppo fisico durante l'arco di tempo richiesto dall'osservazione e di riferirlo alle condizioni d'infezione da HIV.

Tab.21

PESO DEI BAMBINI OSSERVATI (espresso in centili)

g.s*

g.s.*

g.c.*

prima osservazione

ultima osservazione

 

75°

90°

90°

50°-75°

75° - 90°

25° - 50°

3° - 10°

10°

50° - 75°

25°

25°

50° - 75°

25°

10° - 25°

97°

3° - 10°

3° - 10°

 

25°

10° - 25°

 

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

La Tab. 22 riporta l'altezza dei bambini osservati espressa in centili. Anche l'altezza dei bambini del g.s. è espressa in due valori: uno riferito alla prima osservazione e l'altro all'ultima.

Tab.22

ALTEZZA DEI BAMBINI OSSERVATI (espressa in centili)

g.s*

g.s*

g.c.*

prima osservazione

ultima osservazionme

 

90° - 97°

90° - 97°

90° - 97°

75° - 90°

50°

90° - 97°

3° - 10°

sotto 3°

50° - 75°

50° - 75°

25° - 50°

90° - 97°

50°

25° - 50°

75° - 90

sotto 3°

 

25° - 50°

10° - 25°

 

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

La Tab.23 riporta il valore degli eritrociti, espressi in milioni per millimetro cubo di sangue, dei bambini di entrambi i gruppi. Per il gruppo sperimentale sono riportati i valori relativi alla prima ed all'ultima osservazione.

Tab.23

TASSO ERITROCITARIO DEI BAMBINI OSSERVATI

(espresso in milioni/mm3)

g.s.*

g.s..*

g.c.*

prima osservazione

ultima osservazione

 

4.84

4.20

3.96

4.55

4.03

3.93

4.76

4.22

5.28

3.02

3.11

5.03

3.51

3.43

4.49

3.78

3.94

 

3.47

3.39

 

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

La Tab.24 riporta, invece, la conta dei leucociti dei bambini dei due gruppi osservati, espressa in migliaia per millimetro cubo di sangue. Per i bambini del g.s. sono riportati i valori relativi alla prima ed all'ultima osservazione effettuata.

Tab.24

TASSO LEUCOCITARIO DEI BAMBINI OSSERVATI

(espresso in migliaia/mm3)

g.s.*

g.s.*

g.c.*

prima osservazione

ultima osservazione

 

7.90

5.50

8.70

6.40

8.10

9.00

10.60

11.10

11.50

6.20

5.30

5.00

6.10

5.00

7.40

4.90

3.00

 

5.50

8.30

 

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

La Tab.25 evidenzia il tasso delle immunoglobuline del gruppo A (IgA) dei bambini dei due gruppi, espresso in milligrammi per decilitro di sangue. Per i bambini del gruppo sperimentale sono riportati i valori relativi alla prima ed all'ultima osservazione.

Tab.25

TASSO DELLE IgA DEI BAMBINI OSSERVATI

(espresso in mg/dl)

g.s.*

g.s.*

g.c.*

prima osservazione

ultima osservazione

 

23

31

97

214

175

128

748

666

33

188

109

81

197

204

84

===

57

 

145

156

 

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

La Tab.26 riporta i valori delle immunoglobuline del gruppo G (IgG) dei bambini dei due gruppi osservati, espressi in milligrammi per decilitro di sangue. Per i bambini del gruppo sperimentale sono riportati i valori della prima e dell'ultima osservazione.

Tab.26

TASSO DELLE IgG DEI BAMBINI OSSERVATI

(espresso in mg/dl)

g.s.*

g.s.*

g.c.*

prima osservazione

ultima osservazione

 

1830

1740

598

1930

1720

801

2010

1870

970

1320

1460

918

1110

1170

1030

===

985

 

1630

1380

 

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

La Tab. 27 riporta il tasso delle immunoglobuline del gruppo M (IgM) dei bambini dei due gruppi osservati, espresso in milligrammi per decilitro di sangue. Per i bambini del gruppo sperimentale sono riportati i tassi della prima e dell'ultima osservazione.

Tab.27

TASSO DELLE IgM DEI BAMBINI OSSERVATI

(espresso in mg/dl)

g.s.*

g.s.*

g.c.*

prima osservazione

ultima osservazione

 

211

256

98

52

60

146

1286

264

156

82

159

71

274

216

114

===

31

 

166

178

 

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

Relativamente allo sviluppo cognitivo, secondo i dati forniti dalle neuropsichiatre dell'equipe sanitaria del Day Hospital, quattro soggetti del g.s. hanno presentato delle disarmonie precisate in Tab.28.

Tab.28

DEFICIT DELLO SVILUPPO COGNITIVO NEL GRUPPO SPERIMENTALE

(secondo il parere medico)

ETA' D'INSORGENZA

EFFETTI

 

 

3 anni

caduta scala motoria e coordinamento

 

 

nellarco dello svilutto
(recuoero a 2 e 5 anni)

insufficienza mentale lieve;
minori prestazioni scala motoria

 

 

dai 21 mesi

caduta scala del linguaggio

 

 

nell'arco dello sviluppo

caduta scala del linguaggio

 

Solo in uno dei casi sopra elencati la causa è da fare risalire (secondo le neuropsichiatre) ad un'encefalopatia da HIV. Quattro soggetti del g.c. hanno avuto uno sviluppo armonico mentre uno ha manifestato una caduta della scala del linguaggio dai 12 ai 18 mesi, caratteristica considerata tipica delle infezioni da HIV.

Il Quoziente d'Intelligenza, misurato sul Test della Figura Umana secondo il metodo della Goodenough, ha dato per i due gruppi osservati i risultati riportati in Tab.29.

Tab.29

QUOZIENTE D'INTELLIGENZA DEI BAMBINI OSSERVATI

g.s.*

g.c.*

97

70

81

109

70

101

71

102

94

101

71

 

84

 

 

(gruppo sperimentale*; *gruppo di controllo)

 

Inoltre è stato possibile, sulla base dei racconti dei familiari e parzialmente dei bambini, calcolare per sei soggetti del g.s. e quattro del g.c., l'età sociale facendo uso della Scala Vineland di Maturità Sociale riportata in Tab.30, con accanto l'età cronologica espressa in anni.

Tab.30

ETA' SOCIALE ED ETA' CRONOLOGICA DEI BAMBINI OSSERVATI

ETA' g.s.*

 

ETA' g.c.*

SOCIALE*

CRONOLOGICA**

SOCIALE*

CRONOLOGICA**

8.25

7

 

 

7.8

6.9

5.2

3.5

4083

4.3

8.125

5.3

7

5.6

7

5

4.083

4.3

5.4

4

4.16

3.4

 

 

(*gruppo sperimentale;*gruppo di controllo)
(*Scala Vineland;** espressa in anni)

 

I RISULTATI

Il piccolo numero di soggetti preso in osservazione non permette di ottenere molte informazioni sulle frequenze con le quali essi manifestavano le singole emozioni.

Si è perciò preferito lavorare sull'informazione maggiormente significativa data dalla durata delle emozioni nei singoli soggetti, durata che implica (quando c'è) anche la frequenza della manifestazione stessa. Nel gruppo sperimentale, indicato di volta in volta con la sigla g.s., costituito da sette bambini, sono state registrate le seguenti durate, espresse in secondi, di ogni singola emozione sul totale delle osservazioni.

EMOZIONE INTERESSE

L'emozione si è manifestata ampiamente nel g.s., fatto dimostrato da una durata di 42.00, 80.00, 103. 00, 177.00, 221.00, 227.00 e 640.00 secondi, con una media di 212.857 secondi (range: 598.00). E' stata manifestata complessivamente da ogni bambino.

EMOZIONE GIOIA

L'emozione si è manifestata complessivamente solo in sei bambini: uno di essi non ha mai manifestato la gioia. Gli altri hanno manifestato l'emozione con una durata complessiva per ogni bambino di 8.00, 41.00, 142.00, 149.00, 460.00 e 892.00 secondi, con una media di 241.714 secondi (range: 892.00).

EMOZIONE SORPRESA

L'emozione è stata manifestata complessivamente soltanto da tre bambini su sette e con una durata molto bassa di 3.00, 5.00 e 9.00 secondi.

EMOZIONE TRISTEZZA

L'emozione è stata manifestata da un bambino per 5.00 secondi, dagli altri per 14.00, 21.00, 27.00, 65.00 secondi; gli altri due bambini dei sette del gruppo per 185.00 e 188.00 secondi con una media di 72.143 secondi sul totale dell'amozione tristezza manifestata durante tutte le osservazioni (range: 183.00).

EMOZIONE RABBIA

La rabbia è stata manifestata da tre bambini su sette, ma nei tre soggetti che l'hanno manifestata la durata complessiva è rilevante: 36.00, 112.00 e 140.00 secondi.

EMOZIONE PAURA

Solo un bambino ha manifestato paura sul totale delle osservazioni e per un lasso di tempo molto esiguo, solo 10.00 secondi.

EMOZIONE VERGOGNA-TIMIDEZZA

Anche quest'emozione è stata manifestata da pochi bambini, due su sette; mentre per uno di essi la durata complessiva è stata di 5.00 secondi, per l'altro la durata è stata di 79.00 secondi.

EMOZIONE DOLORE

Solo due bambini hanno manifestato dolore sul totale delle osservazioni: un bambino per 7.00 secondi e l'altro per 26.00.

Il medesimo tipo di calcoli è stato effettuato sul gruppo di controllo, indicato di seguito con la sigla g.c., per poter evidenziare le differenze eventuali di durata nella manifestazione delle emozioni nei due gruppi.

Le durate complessive, espresse in secondi, delle singole emozioni sul totale delle osservazioni del g.c., costituito da cinque bambini, sono riportate di seguito.

EMOZIONE INTERESSE

Tutti i bambini del g.c. hanno manifestato questa emozione con durate di 10.00, 24.00, 84.00, 91.00 e 97.00 secondi, con una media di 61.20 secondi (range: 87.00).

EMOZIONE GIOIA

L'emozione è stata manifestata, invece, da quattro bambini su cinque, con durate significative: 26.00, 66.00, 156.00, 330.00 secondi complessivi.

EMOZIONE SORPRESA

Solo un bambino su cinque ha manifestato questa emozione per 9.00 secondi complessivi.

EMOZIONE TRISTEZZA

Tre bambini su cinque non hanno mai manifestato quest'emozione, mentre un bambino l'ha manifestata con una durata di 5.00 secondi e l'altro con una durata complessiva di 257.00 secondi.

EMOZIONE RABBIA

Quattro bambini non hanno mai manifestato rabbia, mentre uno l'ha manifestata esiguamente, 2.00 se condi di durata complessiva.

EMOZIONE PAURA

Nessun bambino del g.c. ha manifestato questa emozione.

EMOZIONE VERGOGNA-TIMIDEZZA

Due bambini non hanno manifestato l'emozione; un bambino l'ha manifestata con una durata complessiva di 2.00 secondi; uno con una durata complessiva di 5.00 secondi e un terzo con una durata complessiva di 23.00 secondi.

EMOZIONE DOLORE

Nessun bambino del g.c. ha manifestato questa emozione.

Per entrare maggiormente nel dettaglio delle osservazioni effettuate, in particolar modo sul g.s., verrà di seguito presentata un'analisi delle durate delle singole emozioni manifestate dai bambini di tale gruppo allo scopo di meglio specificare il pattern emozionale dei soggetti durante le osservazioni (della durata di tre minuti ciascuna) in presenza dei specificati stimoli. Verranno specificate le durate, espresse in secondi, delle singole emozioni manifestate dal totale dei soggetti.

STIMOLO 01:

ARRIVO OSSERVATORE/PERSONA D'AFFIDO PRESENTE

L'emozione interesse è stata manifestata da sei bambini su sette con una durata di 4.00, 5.00 (due soggetti), 11.00, 12.00 e 19.00 secondi.

La gioia è stata manifestata da cinque bambini su sette con una durata di 1.00, 5.00, 12.00, 16.00 e 150 secondi.

La sorpresa è stata manifestata da un solo bambino per 2.00 secondi.

Tre bambini su sette hanno manifestato tristezza, rispettivamente per 3.00, 15.00 e 24.00 secondi.

La rabbia è stata manifestata da due bambini su sette per 4.00 e 13.00 secondi; nessuno ha manifestato paura; un bambino ha manifestato vergogna-timidezza per 38.00 secondi e un solo bambino ha manifestato dolore per 3.00 secondi.

STIMOLO 02:

OSSERVATORE PRESENTE/PERSONA D'AFFIDO ASSENTE

Tutti i bambini hanno manifestato interesse con una durata di 4.00, 5.00, 9.00, 14.00, 17.00, 21.00 e 45.00 secondi, 16.42 secondi di durata media (range: 41.00).

La gioia è stata manifestata da cinque bambini su sette con una durata di 15.00, 19.00, 22.00, 35.00 e 120.00 secondi.

Nessun bambino ha manifestato sorpresa; due bambini su sette hanno manifestato tristezza rispettivamente per 5.00 e 9.00 secondi. Nessun bambino ha manifestato paura o vergogna-timidezza mentre un bambino su sette ha manifestato dolore per 4.00 secondi.

STIMOLO 03:

OSSERVATORE PRESENTE/PERSONA D'AFFIDO TORNATA

Due bambini non hanno manifestato l'emozione interesse; un bambino l'ha manifestata complessivamente per 5.00 secondi; due bambini per 11.00 secondi e gli altri due per 12.00 e 18.00 secondi.

Tre bambini su sette non hanno manifestato gioia e gli altri quattro l'hanno manifestata con durate di 2.00, 11.00, 16.00 e 120.00 secondi.

Nessuno ha manifestato sorpresa; quattro bambini su sette non hanno manifestato tristezza mentre gli altri tre hanno manifestato quest'emozione per 3.00 (due soggetti) e 13.00 secondi. Cinque bambini non hanno manifestato rabbia e due l'hanno manifestata per 5.00 e 22.00 secondi. Nessuno ha manifestato paura; due bambini su sette hanno manifestato vergogna-timidezza per 5.00 e 22.00 secondi, mentre nessun bambino ha manifestato dolore.

STIMOLO 04:

VISITA MEDICA

Un bambino non ha manifestato interesse mentre gli altri sei hanno manifestato quest'emozione per durate che vanno da 3.00, 7.00 a 8.00 secondi. Solo due bambini su sette hanno manifestato gioia per 3.00 e 7.00 secondi. Nessuno ha manifestato sorpresa. La tristezza è stata manifestata da quattro bam bini su sette con durate di 3.00, 7.00, 9.00 e 24.00 secondi. Due bambini su sette hanno manifestato rabbia, l'uno per 3.00 secondi, l'altro per 29.00 secondi. Nessuno ha manifestato paura; un bambino ha manifestato vergogna-timidezza per 5.00 secondi. Un solo bambino su sette ha manifestato dolore per 7.00 secondi.

STIMOLO 05:

OSSERVAZIONE DEI BAMBINI SENZA FLEBO

Cinque bambini su sette hanno manifestato interesse con durate di 6.00, 15.00, 19.00 e 38.00 secondi. La gioia è stata manifestata anch'essa da cinque bambini con durate di 3.00, 6.00, 18.00, 120.00 e 180.00 secondi. Nessun bambino ha manifestato sorpresa e solo un bambino ha manifestato tristezza per 3.00 secondi. Un bambino su sette ha manifestato rabbia per 9.00 secondi; nessun ha manifestato paura; un bambino ha manifestato vergogna-timidezza per 2.00 secondi e uno ha manifestato dolore per 6.00 secondi.

STIMOLO 06:

MEDICAZIONE O SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI

Tre bambini su sette hanno manifestato l'emozione interesse con durate di 3.00, 17.00 e 50.00 secondi. Nessun bambino ha manifestato gioia o sorpresa.Tre bambini su sette hanno manifestato tristezza per 2.00, 53.00 e 180.00 secondi. Un solo bambino ha manifestato rabbia per 6.00 secondi, così come un solo soggetto ha manifestato paura per 10.00 secondi. Nessuno ha manifestato vergogna-timidezza mentre due bambini hanno manifestato dolore per 6.00 e 7.00 secondi.

STIMOLO 07:

GIOCO SOLO - CON FLEBO

Cinque bambini su sette hanno manifestato l'emozione interesse con durate di 3.00, 8.00, 10.00, 13.00 e 18.00 secondi. Un solo bambino su sette ha manifestato gioia per 29.00 secondi; nessuno ha manifestato sorpresa. Tre bambini su sette hanno manifestato tristezza per 5.00, 9.00 e 47.00 secondi. Due bambini hanno manifestato rabbia per 6.00 e 18.00 secondi. Non si è osservata manifestazione di paura, vergogna-timidezza o dolore.

STIMOLO 08:

GUIOCO CON PERSONA D'AFFIDO - CON FLEBO

Un bambino su sette non ha manifestato interesse, mentre gli altri sei hanno manifestato quest'emozione con durate di 4.00, 5.00, 7.00, 10.00, 26.00 e 48.00 secondi. La gioia è stata manifestata da quattro bambini su sette con durate di 3.00, 7.00, 8.00 e 32.00 secondi. Nessun bambino ha manifestato sorpresa. Due bambini hanno manifestato tristezza per 3.00 e 23.00 secondi. La rabbia è stata manifestata da tre bambini per 16.00, 17.00 e 18.00 secondi. Non è stata osservata la manifestazione delle emozioni paura, vergogna-timidezza e dolore.

STIMOLO 09:

GIOCO CON OSSERVATORE - CON FLEBO

Tutti i sette bambini hanno manifestato l'emozione interesse con durate di 11.00, 13.00, 14.00, 20.00, 35.00 e 39.00 secondi mentre un bambino ha avuto una durata di manifestazione dell'emozione di 120 secondi (range: 109.00). Cinque bambini su sette hanno manifestato gioia con durate di 2.00, 8.00, 11.00, 34.00 e 52.00 secondi. Un bambino ha manifestato sorpresa per 3.00 secondi; un bambino su sette ha manifestato tristezza per 10.00 secondi; due bambini su sette hanno manifestato rabbia per 3.00 e 15.00 secondi. Non è stata osservata manifestazione delle emozioni paura, vergogna-timidezza e dolore.

STIMOLO 10:

GIOCO SOLO - SENZA FLEBO

Sei bambini su sette hanno manifestato interesse con durate di 4.00, 6.00, 8.00, 17.00, 40.00 e 46.00 secondi. Quattro bambini su sette hanno manifestato gioia con durate di 12.00, 14.00, 56.00 e 150.00 secondi. Non è stata osservata la manifestazione della sorpresa, mentre un solo bambino ha manifestato tristezza per 30.00 secondi. Due bambini su sette hanno manifestato rabbia rispettivamente per 5.00 e 7.00 secondi.

Non sono state osservate manifestazioni di paura, vergogna-timidezza e dolore.

STIMOLO 11:

GIOCO CON PERSONA D'AFFIDO - SENZA FLEBO

Cinque bambini su sette hanno manifestato l'emozione interesse con durate di 7.00, 8.00, 35.00, 36.00 e 58.00 secondi. Sempre cinque bambini su sette hanno manifestato gioia con durate di 3.00, 10.00, 30.00, 50.00 e 54.00 secondi. Un solo bambino ha manifestato sorpresa per 5.00 secondi e sempre un solo bambino ha manifestato tristezza per 14.00 secondi. Due bambini hanno manifestato rabbia per 12.00 e 29.00 secondi. Non sono state osservate manifestazioni di emozioni come paura, vergogna-timidezza e dolore.

STIMOLO 12:

GIOCO CON OSSERVATORE - SENZA FLEBO

Tutti i sette bambini del g.s. hanno manifestato l'emozione interesse con durate di 16.00, 19.00, 39.00, 59.00 e 60.00 secondi e con una punta di 180 secondi osservata in un bambino. Quattro bambini hanno manifestato gioia per 7.00, 29.00, 90.00 e 120.00 secondi. Nessun bambino ha manifestato sorpresa; un solo bambino ha manifestato tristezza per 3.00 secondi; due bambini su sette hanno manifestato rabbia per 5.00 e 22.00 secondi. Non sono state osservate manifestazioni di emozioni quali paura, vergogna-timidezza e dolore.

Per le diverse modalità di frequenza dei reparti del gruppo di controllo, g.c., il numero delle situazioni-stimolo osservate sui cinque bambini che lo costituiscono è inferiore a quello osservato sui bambini del g.s. appena descritte. Il pattern emozionale manifestato dai bambini del g.c. è di seguito descritto per ogni osservazione-stimolo effettuata.

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