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#33 LARRY BIRD      
  2 TIME NBA FINALS MVP WITH THE  BOSTON CELTICS

THE STORY (by Fabio Anderle)

Larry Bird

Quarto capitolo

1981-1983: Lakers e Sixers

Quell’estate fu felice per Larry, che pot� rilassarsi nella sua French Lick bevendo birra con gli amici di sempre e raccontando come si stava sul tetto del mondo. Si impegn� anche in iniziative benefiche a favore dei ragazzi, dando vita al "Larry Bird’s Basketball Camp", e si tenne in forma con costanti allenamenti. Ma le estati dopo le vittorie sono sempre troppo corte, e per i campioni in carica dell’NBA il lavoro inizi� presto. Il 30 ottobre 1981, in occasione della gara d’apertura della stagione contro i Washington Bullets, la quattordicesima bandiera venne innalzata tra le volte del vetusto Garden, ed a pi� di uno di quei duri giocatori col trifoglio sul petto brillarono gli occhi. Solo allora si rendevano conto di essere entrati nella storia della squadra pi� titolata dell’NBA dalla porta principale. La stagione inizi� in modo propizio, anche se una serie di sconfitte sorprendenti tenne viva la lotta a tre con Philadelphia e Milwaukee. I Celtics chiusero il 1981 con un bilancio di 22 vittorie e 7 sconfitte, e nel frattempo riuscirono ad accaparrarsi la guardia Danny Ainge. Ainge era un potente e duttile atleta (da Brigham Young University) che non stava ottenendo i risultati sperati nelle file dei Toronto Blue Jays di baseball. Auerbach lo aveva scelto nonostante a suo tempo fosse chiara la sua predilezione per la mazza ed il guantone, ed ora l’intera NBA guardava sbigottita a come i Celtics stessero incassando un’altra potenziale stella senza dover dare nulla in cambio. Larry stava giocando alla grande, facendo registrare triple doppie e gare oltre i 40 punti, e tutto ci� gli procur� la palma di miglior giocatore del mese. Il 31 gennaio 1982, nella partita delle Stelle, il 33 verde fu semplicemente spaziale, guidando l’Est alla vittoria per 120 a 118 e dominando gli ultimi minuti dell’incontro. Alla Meadowlands Arena di East Rutherford, New Jersey, Larry ottenne cos� il suo primo (ed unico) trofeo di MVP dell’All Star Game. I Celtics in febbraio continuarono a volare sulle ali del loro campione, ed arrivarono ai primi di marzo con una striscia vincente di sette partite. Nella gara interna contro i Milwaukee Bucks che in quel momento detenevano il miglior bilancio dell’intera NBA, Bird fu protagonista di un episodio da leggenda. Verso la fine del secondo quarto di gioco incapp� nel gomito malandrino di Harvey Catchings che gli apr� un taglio e gli frattur� lo zigomo. Negli spogliatoi venne medicato, e nonostante la visione….doppia, volle rientrare in campo. Gli spettatori del Garden ed i tifosi di tutta America (la partita veniva trasmessa in diretta nazionale) rimasero allibiti quando all’inizio del terzo quarto lo videro sbucare testa dal tunnel degli spogliatoi. Dopo un infortunio cos� grave, solo un superuomo sarebbe stato in grado di tornare sul parquet incrociato…. E Superman si fece subito sentire. Sul primo possesso di palla si gett� a canestro quasi ad esorcizzare la malasorte e piazz� una tonante schiacciata che mand� i tifosi in visibilio. La folla impazz�, i Celtics si galvanizzarono e l’inerzia della partita pass� nelle loro mani. Larry segn� altri 6 punti, ed i Bucks vennero sconfitti per 106 a 102. Ma l’euforia del momento venne immediatamente placata dagli esami clinici che confermarono la frattura allo zigomo, costringendo l’atleta ad un intervento chirurgico ed i biancoverdi a fare a meno del loro uomo migliore nelle cinque trasferte in terra texana che il calendario proponeva. La squadra reag� per� alla grande vincendo tutte e cinque le partite, e portando la serie positiva a nove successi consecutivi. Larry si dichiar� pronto a rientrare nella gara in programma il 12 marzo alla Meadowlands Arena contro in Nets, ma coach Fitch decise di utilizzarlo come sesto uomo. I meno informati attribuirono tale scelta a pura scaramanzia, ma � prassi comune nel mondo del basket non toccare un meccanismo che sta funzionando perfettamente, ed il quintetto base senza Bird stava girando a mille. Fitch sapeva che inserire un fuoriclasse nel momento in cui i titolari della squadra avversaria cominciavano ad accusare la fatica avrebbe avuto un impatto devastante, cosa del resto testimoniata dalla lunga tradizione dei grandi sesti uomini di Boston. E sapeva inoltre che il numero 33, seppure scontento del fatto di non poter entrare in campo dal primo minuto, avrebbe messo il suo orgoglio personale da parte e si sarebbe dedicato a far vincere la squadra, come sempre. Quello che Fitch non sapeva, era che i malcapitati avversari della sua squadra avrebbero dovuto subire lezioni pesanti da un motivatissimo Larry, che dimostr� subito quanto gli stesse stretto il ruolo appena cucitogli addosso dal suo allenatore. New Jersey venne spazzata via, e la striscia di successi continu� ad allungarsi mentre diventava sempre pi� frequente vedere Bird "strapparsi" di dosso la tuta, recarsi nella zona di attesa del cambio, e poi prendersi cura dell’avversario di turno: sotterr� Washington (con 31 punti e 21 rimbalzi), Philadelphia (29 punti) e Chicago (segnandone 35 e acchiappando 17 "rebounds"). La incredibile serie di vittorie termin� il 28 marzo, quando Philadelphia sbanc� il Garden con un eloquente 116 a 98. Nonostante tutto, le diciotto partite vinte consecutivamente, oltre a rappresentare il record nella storia della franchigia del Massachusetts, diedero ai Celtics la certezza del miglior bilancio vittorie-sconfitte della lega. Boston chiuse con un probante 63-19, mentre Larry aveva migliorato sensibilmente tutte le sue statistiche di gioco: cifre come 22.9 punti a partita, 10.9 rimbalzi e 5.8 assists con oltre il 50% di realizzazione ne sottolineavano la grande continuit� gara dopo gara. Il titolo di miglior giocatore della stagione venne assegnato a Moses Malone, ma tutti erano perfettamente consci del fatto che Larry Bird era ormai nell’empireo dei grandissimi della lega. Nel primo turno di playoffs i Celtics eliminarono gli appiccicosi Washington Bullets per 4 partite a 1. I biancoverdi fecero pi� fatica del previsto, perdendo in casa la seconda sfida e chiudendo il discorso solo dopo due supplementari in gara 5. Ancora una volta si sarebbe riproposto l’eterno scontro Boston-Philadelphia, ormai una classica nel panorama della post-season. La prima partita fu facile preda dei Celtics, che dominarono chiudendo sul 121 a 81, ma proprio il falso senso di sicurezza derivante da questa facile vittoria fu il limite dei ragazzi di Fitch, che si fecero sorprendere nel secondo incontro per 121 a 113. Da quel momento tutto and� rotoli: allo Spectrum di Philadelphia Bird e compagni sembravano avere in pugno il terzo confronto quando Tiny Archibald si infortun� seriamente alla spalla, condannando i suoi alla sconfitta per 99 a 97. Gara 4 non fu mai in discussione, con i Sixers a dominare fino al 119 a 94 finale. Ancora una volta Boston si trovava con le spalle al muro, ed ancora una volta mostr� tutto il suo orgoglio: Parish si risvegli� dal torpore delle prime partite e domin� sotto canestro, risultando determinante nel 114 a 85 di gara 5. La sesta sfida, in programma a Philadelphia, vide Erving e compagni uscire bene dai blocchi di partenza e guidare decisi. Di colpo, per�, I Celtics spensero la luce agli avversari e con una difesa asfissiante piazzarono il parziale di 46 a 27 che nel secondo tempo decise il confronto. L’inerzia, nonostante l’assenza di Archibald, sembrava essere tornata nelle mani di Boston, e la settima partita in programma al Boston Garden pareva poter essere la copia carbone di quella che un anno prima aveva spalancato le porte della finale alla franchigia del trifoglio. I tifosi biancoverdi inscenarono addirittura una (macabra) sfilata quando si travestirono da fantasmi del passato con delle lenzuola bianche, ma ottennero l’unico scopo di far preoccupare Erving, che li aveva scambiati per uomini del Ku Klux Klan. Invece, non avendo pi� nulla da perdere, furono i Sixers ad esaltarsi mentre Bird e compagni arrancavano. Un lampo di Larry riport� i Celtics a tiro sul 62 a 64, ma due errori di Ainge e la torrida mano dello "Strangolatore di Boston", al secolo Andrew Toney, chiusero ogni discorso garantendo agli ospiti il successo finale per 120 a 106. I tifosi biancoverdi dimostrarono tutta la loro sportivit� quando, con Philadelphia ormai certa del successo e del passaggio alla Finale, cominciarono a cantare "Beat L.A.", "Battete Los Angeles", un augurio che per� Erving e compagni non sarebbero riusciti a tramutare in realt�. Bird era stato ancora una volta il migliore dei suoi, ma nella serie contro i 76ers la sua produttivit� era calata. Anche per questo, non appena rientrato nell’Indiana, riprese ad allenarsi con dedizione : "Rivoglio il titolo. Io non gioco per arrivare secondo – dichiar� – Amo il basket ma mi � sempre stato insegnato a vincere. Se io gioco bene ma la squadra non vince, vuol dire che non ho fatto abbastanza". Ed � in questa affermazione che troviamo il succo del credo cestistico di Larry Joe Bird. Auerbach, intanto, continuava a lavorare nell’ombra. Dave Cowens, dopo due anni di assenza dai campi da gioco, voleva tornare in campo con la maglia dei Milwaukee Bucks allenati dal suo vecchio amico ed ex allenatore Don Nelson, ed il front office di Boston formul� la sua richiesta. I Bucks accettarono, e fu cos� che Quinn Buckner, potente guardia proveniente da Indiana University, pass� ai Celtics. La mossa del grande "Red" apparve per� un colpo di fioretto in confronto al fendente di scimitarra dei 76ers, che pur perdendo qualche piccolo tassello della squadra finalista, riuscirono ad accaparrarsi Moses Malone, l’MVP della passata stagione. La corsa per la testa della classifica fra Philadelphia e Boston fu subito al calor bianco, e Bird inizi� la stagione con le migliori cifre dall’inizio della sua avventura nell’NBA. In gennaio, mentre le due squadre erano appaiate in testa alla classifica di lega con 18 vittorie e 4 sconfitte, il mago Auerbach estrasse l’ennesimo coniglio dal cilindro: scambi� la poco incisiva ala Darren Tillis con Scott Wedman, tiratore dei Cleveland Cavaliers. Quella che per� sembrava la milionesima magia dell’uomo del sigaro, non ottenne l’effetto desiderato. Larry si sent� minacciato dall’abilit� del nuovo numero 8, ed invece di aiutarlo ad integrarsi, in pi� di una occasione lo sottopose ad umiliazioni cocenti. Tra le quattro guardie (Archibald, Ainge, Henderson e Buckner) cominci� poi a serpeggiare il malumore: i 96 minuti a partita a disposizione di quattro validi atleti non erano poi molti, e tutti erano in grado di tenere il campo con autorit�. In questa situazione, non giov� il comportamento dittatoriale di Fitch. Il "sergente di ferro" si era dimostrato validissimo nel disciplinare il talento dei suoi giocatori, ma ora che li conosceva bene, invece di allentare un po’ le briglie continuava a stare loro addosso come se fossero delle matricole, e la cosa non piaceva soprattutto a Parish e Maxwell. "I tempi in cui avevamo vinto il titolo, spinti dall’orgoglio e dall’accettazione ognuno del proprio ruolo erano passati – dichiar� in seguito il vice-allenatore K.C. Jones – e cominciammo a perdere continuit�". Larry per� continuava a dominare le partite da par suo…

Il 23 febbraio con i Celtics in svantaggio per 101 a 100 ed 1" da giocare, Dave Thirdikill dei Phoenix Suns disse al numero 33 che nell’ultima azione lo avrebbe fermato. Bird rispose che avrebbe segnato il tiro vincente, e ricevuta la palla nell’angolo scocc� un tiro senza guardare il canestro. Il pallone era in aria quando la sirena cominci� a suonare, ma questa non gli imped� di terminare la sua corsa in fondo alla retina conquistando la vittoria di Boston. A quel punto Larry cerc� con lo sguardo Thirdkill (in seguito parte della squadra campione 1986) e gli dedic� una sonora risata….era la prima volta che una sua giocata all’ultimo secondo dava la vittoria ai suoi, ma non sarebbe stata l’ultima. Il 30 marzo Bird batt� il record di franchigia per punti segnati in un incontro di regular season, seppellendo i malcapitati Pacers sotto 53 punti e superando il primato precedente di 51 stabilito dal grande Sam Jones. Nonostante ci�, le cose si misero al peggio, ed i Sixers cominciarono a guadagnare vantaggio in classifica mentre Boston perdeva con Pacers, Clippers e Bulls. A molti sembr� che, una volta resisi conto di non poter competere con Philadelphia, i biancoverdi si fossero prefissi di arrivare ai playoffs riposati e senza infortuni. La verit� era purtroppo pi� spiacevole. Alla squadra mancava quel fuoco che l’aveva portata in alto, e Fitch non sembrava pi� in grado di fare da…..fuochista. Quell’anno il secondo posto in classifica (56 vittorie e 16 sconfitte, nove gare dietro ai 76ers) costrinse i Celtics alla miniserie di qualificazione, nella quale penarono pi� del previsto per avere la meglio sugli Atlanta Hawks. Quella serie rimane famosa per la rissa tra Ainge e Wayne Rollins, detto "Tree" (Albero), nel corso della quale il centro degli Hawks si avvinghi� al pel di carota numero 44 e….lo morse tra l’ilarit� generale. Il giorno dopo i giornali pubblicarono titoli come… "Albero morde uomo"… ma furono le ultime risate della stagione per Parish e soci. Opposti ai Milwaukee Bucks nel turno seguente, i Celtics si trovarono immediatamente 0 a 2 con due sconfitte casalinghe e con Bird costretto a saltare la sua prima partita di playoff a causa dell’influenza. Alla "Mecca", i Cervi si trasformarono in squali e, sentendo l’odore del sangue, schiacciarono Boston sotto la prima "sweep", il primo cappotto della loro storia. Larry dichiar� che quello era il pi� brutto momento da quando indossava la maglia biancoverde, e che avrebbe lavorato se possibile ancor pi� duramente per migliorarsi e per fare in modo che la cosa non si ripetesse. Il Front Office per� non era convinto che ci� fosse sufficiente, e part� in quarta per trovare nuove alternative sia sul rettangolo di gioco che in panchina. Auerbach sacrific� Rick Robey (buon centro che per� amava spesso fare le ore piccole e quel che era peggio si trascinava dietro Larry, essendo suo grande amico) per ottenere Dennis Johnson dai Phoenix Suns, scaric� Tiny Archibald e giubil� Bill Fitch per fare posto a K.C. Jones, il vice-allenatore dal volto umano che era una leggenda tra i Celtics per aver fatto parte di molte dei "roster" pi� forti nella storia del club. Nel mese di luglio, per�, accadde un fatto preoccupante di cui pochi sono a conoscenza. Spalando ghiaia intorno al campo da basket di casa sua a French Lick, Larry fece per la prima volta conoscenza con il dolore alla schiena. La mattina dopo aver completato il lavoro da solo, infatti, non era in grado di muoversi, e le cure a base di applicazioni di ghiaccio a cui facevano seguito impacchi caldi prescritte dal medico della squadra Tom Silva non gli diedero giovamento. Bob Leach, uno specialista contattato da Silva, esamin� la schiena infiammata assieme al fisioterapeuta Dan Dyrek ed al massaggiatore dei Celtics Ray Melchiorre, ed il responso non fu dei migliori. Un’ora dopo che se n’erano andati da casa Bird, Larry per caso si avvicin� alla finestra e li vide discutere animatamente nel vialetto d’accesso. Si gir� verso Dinah e disse: "Sono ancora l� fuori. La mia schiena dev’eseere abbastanza malconcia". Era la verit�. Dyrek, che poi sarebbe diventato uno dei migliori amici di Larry, cominci� il trattamento sulla zona infiammata e dopo tre settimane il dolore cominci� gradualmente a diminuire. In agosto il proprietario Harry Mangurian cedette la squadra alla triade composta da Don Gaston (padre dell’attuale "owner"), Alan Cohen e Paul Dupee per 15 milioni di dollari. I tre neo-proprietari, consci dell’importanza del capitano per le sorti dei Celtics, come primo passo lanciarono Auerbach sulle piste dell’agente Bob Woolf. Ma questa volta le trattative furono tranquille e l’accordo venne raggiunto velocemente. Ormai non c’era modo di sminuire l’apporto dell’atleta di French Lick: era lui la pietra di paragone per tutte le ali della lega..Il nuovo contratto prevedeva 12 milioni e 600 mila dollari per sette stagioni, e faceva di Bird il terzo giocatore pi� pagato dell’NBA dietro a Moses Malone e Magic Johnson.

 

1984: il 15� anello

I Celtics si misero al lavoro con determinazione, rendendosi conto di dover riconquistare prima di tutto il cuore dei propri tifosi e la fiducia in s� stessi. Il "nuovo corso" apparve evidente nell’incontro prestagionale del 17 ottobre. Al Garden erano di scena i Philadelphia 76ers, e la gara fu subito "calda". A qualche secondo dal salto a due Malone placc� Maxwell con conseguente scambio di reciproche cortesie, e poco dopo sempre Maxwell non si trov� completamente d’accordo con Iavaroni. Entrambe le "scintille" non ebbero seguito, cosa che non si pu� dire di quanto accadde di l� a poco con Marc Iavaroni e Larry Bird come protagonisti: i due si sgomitarono, si spinsero, e poi si presero per la maglietta. A questo punto, un cazzotto del baffo dell’Indiana termin� la discussione, ma diede il via ad una classica "bench-clearing brawl", una rissa svuotapanchine che a varie riprese vide protagonisti anche Malone, l’allenatore dei Sixers Cunningham e…….RED AUERBACH!!!! Red scese dal suo posto riservato negli "stands" e sfid� Malone a colpirlo: "Coraggio, colpiscimi, grosso figlio di p*****a!" Dopo la partita le multe fioccarono, mentre il proprietario dei Sixers Harold Katz ed Auerbach si lanciavano reciproche accuse di tentare di guadagnare vantaggi psicologici sull’avversario in vista della stagione entrante. In quel quarantotto, Boston si fece sorprendere a Detroit nella prima gara di campionato, ma poi infil� la serie vincente pi� lunga dell’anno, aggiudicandosi nove partite. L’approccio mentale di K.C. Jones era pi� tranquillo, gli atleti si sentivano trattati come professionisti e non come marines in una caserma d’addestramento, ed i benefici erano evidenti. A fine dicembre il bilancio di 24-8 li vedeva secondi solo ai Lakers, ed il meglio doveva ancora venire. Bird infil� una serie di prestazioni incredibili, e la sua squadra vinse 11 gare su 12, guadagnando la vetta della classifica. In febbraio Boston rallent� un po’ accusando 6 battute a vuoto, ma si riprese in marzo e aprile chiudendo con un impressionante parziale di 19 vittorie a fronte di 5 sconfitte che le regalarono un 62-20 complessivo e con esso la poltrona pi� comoda nell’NBA. Larry sembrava vicino al suo primo titolo di miglior giocatore della stagione, e le pur eclatanti cifre di 24.2 punti, 10.1 rimbalzi e 6.6 assists a partita davano solo una vaga idea di come ormai dominasse le partite. Per la prima volta la squadra col miglior record non aveva pi� diritto ad un turno di riposo nei playoffs, e gli uomini di Jones affrontarono gli spigolosi Bullets di Gene Shue. In breve tempo Bird e compagni chiusero il conto, anche se Washington riusc� a "segnare" il punto della bandiera in gara 3 prima di capitolare definitivamente, ma la vera sorpresa giunse dai New Jersey Nets, che spinti da Michael Ray Richardson e dall’ex Darryl Dawkins vinsero la quinta partita allo Spectrum . Ma non c’era molto tempo per sorridere al Boston Garden: stavano per arrivare i New York Knicks del super-realizzatore Bernard King, una vera macchina da canestri. Nel primo incontro i Celtics vinsero facilmente, 110 a 92, ma gi� nella seconda partita fu necessario un Bird stratosferico (16 su 22 al tiro e 37 punti) per sbrogliare la matassa. Al Madison Square Garden, davanti ai rumorosissimi tifosi della Grande Mela, King si esalt� e guid� i suoi a due tonificanti vittorie per 100 a 92 e 118 a 113. Tornati al Boston Garden, Bird e compagni schiacciarono i Knicks per 121 a 99, ma nella sesta sfida King ne sigl� 44 e rimand� tutti alla settima e decisiva partita. Larry non aveva intenzione di riprovare l’amarezza dell’eliminazione patita a Milwaukee l’anno prima. Sin dalla palla a due fece la voce grossa, mettendo in ginocchio la difesa di New York: 15 punti nel primo quarto e 28 all’intervallo, per poi chiudere con 39, suo massimo in carriera nei playoffs. Nelle sette partite il numero 33 aveva volato alto, alla strabiliante media di 30.4 punti (con il 58.5% al tiro!), 10.6 rimbalzi e 7.1 assists, ma non c’era tempo per cullarsi sugli allori: alle porte c’era la "rivincita" con i Bucks. La voglia di vendicarsi era fortissima, e le prime due gare a Boston furono senza storia: 119 a 96 a 125 a 110 i due parziali. Poi i Celtics espugnarono la "Mecca" per 109 a 100, facendo intendere chiaramente che le cose erano radicalmente cambiate dall’anno prima. Il quarto incontro vide i Bucks segnare il punto della bandiera, ma di ritorno a Boston per Sikma e compagni non ci fu scampo: 115 a 108 e serie in cassaforte. Larry, nel 4 a 1 su Milwaukee, aveva viaggiato a medie di 27.5 punti, 10 rimbalzi e 6 assists, e tirato col 50%. Era chiaramente in ottima forma, e non vedeva l’ora di iniziare a giocare la Finale. E quando i Lakers si sbarazzarono di Phoenix il mondo dell’NBA ebbe lo "Showdown" dei sogni: Magic contro Larry, infatti, non era solo la riedizione della finale dei college di qualche anno prima. Era allo stesso tempo il ritorno di una grande classica (Boston aveva superato gli allora Minneapolis Lakers in ben sette occasioni), lo scontro tra gli stili di due squadre che rappresentavano le loro citt� anche nel modo di giocare (lo "Showtime" tutto schiacciate e contropiede di L.A. opposto al duro lavoro a met� campo di Boston), e persino la battaglia tra due interpreti totalmente diversi come carattere: i sorrisi dell’estroverso Magic di fronte alla timidezza e cocciutaggine del contadino dell’Indiana. Tutto era dunque pronto per la grande battaglia, anche se i Lakers erano stanchi per aver chiuso la serie contro i Suns solo 34 ore prima e Kareem Abdul Jabbar lamentava una delle sue fortissime emicranie. In campo, invece, la battaglia non ci fu. I gialloviola californiani semplicemente annichilirono i padroni di casa, lanciandosi in contropiede come frecce e dominando nel gioco a met� campo proprio grazie a Kareem ed al suo mortifero gancio-cielo fino al 115 a 109 finale. Nella seconda sfida i Celtics partirono meglio, consci di non poter commettere altri errori. I Lakers per� rientrarono lentamente, ed in un finale equilibratissimo le due squadre si giocarono l’esito dell’intera serie. Magic mise a segno i due personali del 113 a 111 Lakers, e quando McHale fall� entrambi i liberi a sua disposizione a 22" dal termine, sembr� proprio che i giochi fossero fatti: mai e poi mai quei Lakers avrebbero perso due partite in casa. Su un pigro passaggio trasversale di Worthy, per�, la guardia Gerald Henderson comp� un miracolo alla Havlicek e si invol� a canestro infilando il pareggio. Poi Magic ebbe quello che Dan Peterson defin� un "blocco mentale": lasci� passare gli ultimi secondi di gioco senza nemmeno tentare una conclusione, e fu supplementare. Nell’overtime i Celtics la spuntarono per 124 a 121 grazie a due splendide giocate di Wedman e Parish, ma l’incubo si ripresent� in gara 3. Al Forum della Citt� degli Angeli, Magic e compagni ripresero a svolazzare su e gi� per il campo, ed i Celtics poterono solo guardare il tabellone elettronico raggiungere il fatidico 137 a 104 finale. Nel terzo quarto i californiani avevano piazzato un 18 a 0 frutto di 10 errori al tiro e cinque palle perse dei Celtics, e Bird, l’unico a salvarsi nel naufragio, era livido di rabbia. "Abbiamo giocato come delle signorine, e finch� non rimetteremo i nostri cuori al loro posto non avremo speranze". Ecco fatto. Pochi avevano decifrato il reale significato delle parole di Larry, ma quando all’inizio della quarta partita il capitano biancoverde con un colpo di….sedere sbatt� tra il pubblico Michael Cooper che cercava di ritardare la rimessa in gioco, tutto fu pi� chiaro. Bird aveva mandato un messaggio cifrato ai suoi compagni ricordando loro che da un Celtic ci si aspetta sempre il 100% dell’impegno e dell’intensit�. Il loro leader li aveva strigliati, ed i biancoverdi non si tirarono indietro. E fu una gara leggendaria. Los Angeles a folate innescava il suo mortifero contropiede, ma i Celtics ribattevano colpo su colpo. Non c’erano pi� signorine in campo, e quando Kurt Rambis part� in contropiede McHale lo rincorse e lo stese da dietro con un braccio intorno al collo. La rissa che si innesc� venne subito sedata, ma poco dopo Kareem ficc� un gomito sulla tempia di Larry, ed i due vennero quasi alle mani. A 100" dalla fine, per�, Boston era sotto di cinque. Ancora Parish si rivel� determinante, con un gioco da tre punti su un rimbalzo offensivo, e Larry pareggi� con due tiri liberi ed una tonnellata di sangue freddo in un caos infernale. Nel supplementare Magic sbagli� due tiri liberi, Worthy manc� quello del pareggio mentre Maxwell gli faceva capire che ormai ai Lakers mancava l’aria, e Bird mise al sicuro il successo con una sospensione dopo uno splendido uno contro uno in cui ebbe la meglio sul "Magico" Johnson. 129 a 125 per Boston, con i Lakers che non riuscivano a capacitarsi di ci� che accadeva. Avevano dominato le due gare vinte, e nelle altre due non si erano mai trovati ad inseguire nei 48 minuti, ma le avevano perse ai supplementari!! Il controllo della serie stava sfuggendo dalle loro mani, e se ne rendevano conto. La quinta partita venne dichiarata propriet� di Larry Joe Bird. La citt� di Boston era attanagliata da un’incredibile ondata di caldo, e nel vetusto Garden, privo di aria condizionata, la temperatura sul campo raggiunse i 36� . Mentre Jabbar faceva ricorso alla maschera ad ossigeno per rinfrancarsi, il contadino di French Lick cominci� a……mettere fieno in cascina. Alla fine di quell’incredibile partita, mentre i ventilatori ronzavano ancora vicino alla panchina vuota dei Lakers, gli scout poterono contare 34 punti e 17 rimbalzi per la "Leggenda", che mise a segno 15 dei 20 tiri tentati. Pat Riley ammise: "Chi ha fatto la differenza � stato Bird. Ha fatto funzionare tutto il meccanismo dei Celtics". Anche McHale e Parish misero a referto una doppia-doppia (almeno dieci punti e dieci rimbalzi), e Boston chiuse sul 121 a 103. La sesta partita al Forum vide Jabbar di nuovo alle prese con l’emicrania, ma i Celtics sembrarono in grado di chiudere la serie in California, con un vantaggio di 11 lunghezze nel terzo quarto. Di colpo, per�, oltre ad uno stratosferico Jabbar (30 punti e 10 rimbalzi), anche Byron Scott cominci� a fare male. Dopo aver segnato 13 punti nelle precedenti 4 gare, ne mise a segno 10 in quella partita ribaltandone l’esito e guidando i Lakers al 119 a 108 finale. Bird (28 punti e 17 rimbalzi, 3 stoppate ed 8 assist) si lament� di non aver ricevuto la palla nel momento del recupero dei Lakers, e disse che la squadra avrebbe dovuto cercarlo con maggior continuit�. Anche nella sconfitta i biancoverdi erano sembrati pi� pronti, pi� "tosti" e pronti mentalmente a far loro la serie. Con i Lakers ancora scossi, l’inerzia della serie era definitivamente nelle mani degli uomini di K.C. Jones, che potevano contare anche sul fattore "cabala". Nella storia dei playoffs, infatti, le due squadre si erano incontrate in sei occasioni con altrettanti successi dei Celtics. E nelle due serie risolte alla settima partita, gli uomini di Auerbach avevano imposto la loro legge. Maxwell negli spogliatoi del Garden prima della gara disse ai compagni di saltare sulle sue spalle, perch� si sentiva in giornata di vena e ci avrebbe pensato lui. Ed in campo dimostr� che le sue parole non erano frutto della classica spacconata, segnando 24 punti con 8 rimbalzi ed 8 assist. A 7’ e 58" dalla fine Boston era in vantaggio sul 99 a 85, ma i Lakers fecero un estremo tentativo, ed a poco pi� di un minuto dalla fine Worthy segn� il canestro del 102 a 105. Bird sbagli�, ma ancora una volta Robert Parish, il Capo silenzioso, ci mise una pezza: blocc� un passaggio di Magic e s’impossess� della palla. Dennis Johnson sub� un fallo e realizz� i tiri liberi della sicurezza. I Celtics erano riusciti a vincere quella settima partita dominando sotto canestro (52 a 33 il computo dei rimbalzi a loro favore) nonostante la pessima giornata di tiro: solo il 39.5%!! Auerbach aveva cos� ottenuto il suo quindicesimo titolo superando i Lakers per l’ottava volta in altrettante Finali NBA, ed era l’immagine della felicit�. Zuppo di champagne spruzzato per festeggiare, rivolgendosi ai cronisti della CBS, Red grid�: "Hey, voi continuate a parlare della dinastia dei Lakers. Ma che dinastia? Ce n’� solo una qui. Questa squadra." Larry venne eletto MVP dei playoffs e della stagione regolare, il quarto ad ottenere l’accoppiata nella storia della lega (dopo Willis Reed, Kareem Abdul-Jabbar e Moses Malone, tutti centri). Ottenne anche un altro record: fu il primo vincitore a ricevere il premio in t-shirt, ma era gi� tanto che si fosse recato nello Utah per la premiazione. Dopo tutto, c’era l’erba da tagliare nella sua casa dell’Indiana…..
(4- continua)

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