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#33 LARRY BIRD      
  3 NBA CHAMPIONSHIPS WITH THE  BOSTON CELTICS

THE STORY (by Fabio Anderle)

Larry Bird

Prefazione

Cari amici biancoverdi,

quando Vittorio, nostro “gran sacerdote del trifoglio”, mi ha proposto di mettere nero su bianco una biografia di Larry Bird, ho accettato con entusiasmo, ma ad una condizione: il tutto sarebbe stato “pubblicato” a puntate un po’ per fare un regalo a tutti voi fanatici della franchigia bostoniana, ed un po’ per darmi il tempo di lavorarci sopra con calma. Visto il periodo non facile, penso tutto sommato di essere riuscito in una piccola impresa, quella di raccontare la prima parte della storia del nostro eroe. Per gli altri “spezzoni” vi chiedo un po’ di pazienza….. In realt� non ho dovuto “spulciare” documenti, libri, riviste e pagine web: � bastato fare riferimento alla biografia completa di Larry che preparai a suo tempo e che tengo sempre aggiornata nella speranza di vederla pubblicata un giorno (prima per� dovrei spedirla a qualche editore….). Ma per un sito web l’intero “malloppo” sarebbe sicuramente risultato pesante, e cos� ho cercato di raccontare tutti gli avvenimenti della vita del Celtic pi� amato snellendo la storia, non soffermandomi troppo su risultati e classifiche e non dando troppo spazio a considerazioni e riflessioni. Spero che vi piaccia leggerla come a me � piaciuto scriverla. E se un domani vedrete nelle edicole un mio libro su Larry Legend, beh, compratelo! Ora e sempre GO CELTS.

 

1� Capitolo

Larry Legend

La Leggenda, questo � il soprannome che i fans avevano affibbiato a Larry Joe Bird. Lui per� si � sempre definito "the hick from French Lick", il contadino di French Lick, e questo la dice lunga sull’umilt� di un personaggio che ha sempre tentato di schivare le luci della ribalta ed i microfoni dei cronisti, preferendo parlare con i fatti sul campo da basket. Cos’� che ha reso speciale questo giocatore, facendolo entrare nel cuore di milioni di appassionati? Sicuramente il fatto che per la prima volta, tra tanti "supermen" dall’elevazione mostruosa e dallo scatto bruciante, anche un uomo dai mezzi atletici non eclatanti ma con un’incredibile etica di lavoro e con un’intelligenza cestistica fuori dal comune sia riuscito ad eccellere fino a risultare uno dei pi� grandi di ogni tempo. Passare ore ed ore in palestra per lui era normale ed il suo "drive", la sua ferrea volont�, lo ha portato a raggiungere obiettivi impensabili ed impensati. Sarebbe sbagliato per� dare tutto il merito solo alla sua volont�, visto che alcune delle sue doti come l’istinto, la visione di gioco e la creativit� erano innate e non potevano venir migliorate dal lavoro in palestra. Nella storia della pallacanestro NBA abbiamo potuto vedere ed apprezzare le gesta di tanti super-atleti: siamo passati da Wilt Chamberlain a Connie Hawkins, da Bill Russell a Julis Erving, e da Michael Jordan a Vince Carter. Tutti giocatori unici nel loro genere ma con un comune denominatore, quello della struttura fisica che consentiva e consente loro gesti atletici fuori dal comune. Ma il simbolo dell’uomo "normale" che in campo gioca in modo "spaziale" era, � e rester� per sempre Larry Bird, "the Legend".

Il primo pallone

Il mese di dicembre del 1956 probabilmente venne segnato dal Buon Dio con un pennarello verde sul calendario dell’eternit�: nello spazio di pochi giorni, in quel freddo mese invernale accaddero infatti due episodi destinati a marchiare indelebilmente la storia del basket. Bill Russell arriv� con la moglie Rosie a Boston per iniziare la sua incredibile carriera solo alcuni giorni dopo che al Bedford Medical Center una coppia di West Baden, Joe e Georgia Bird, aveva visto nascere il quarto di sei figli a cui diede il nome di Larry Joe. Il piccolo era gi� un colosso, e molti scherzando predissero per lui una futuro da stella sportiva. Fino al dodicesimo anno di et� visse a West Baden, un piccolo centro di circa 2.000 anime ad una sassata dalla pi� famosa (seppur altrettanto piccola) French Lick. I due paeselli si trovano fianco a fianco nel sud dell’Orange County, la contea pi� povera dell’Indiana, e la famiglia Bird era notoriamente la pi� povera della zona. Oltre a ci� i Bird dovevano fare i conti con l’alcolismo di pap� Joe, che da quando era stato in guerra in Corea non era pi� lo stesso: le orribili esperienze del campo di battaglia lo avevano segnato portandolo a cercare rimedio in tante, troppe bottiglie. Larry crebbe comunque in un ambiente tutto sommato sano, ed a quattro anni, per Natale, ricevette il suo primo pallone da basket. Purtroppo lo lasci� vicino alla stufa quella stessa notte, ma quando la mattina dopo lo trov� con un’orrenda bolla non si diede per vinto e continu� a giocarci. Lo spirito competitivo innato e la testardaggine ereditata da mamma Georgia lo portarono precocemente a sfidare i fratelli Mark e Mike sui campetti, dove i due gli davano solenni ripassate e non solo in termini di punteggio. "Penso che ad un certo punto non ce l’abbia proprio fatta pi� a sopportare di perdere, ed abbia cominciato a cercare nuovi modi di vincere usando la testa". Con i crescenti problemi tra madre e padre, il playground cominci� a diventare sempre di pi� un’ancora di salvezza per il giovane biondino, una sorta di rifugio in cui il successo e l’insuccesso dipendevano esclusivamente da lui. Larry non era ancora un buon giocatore, ed al torneo di "Biddy Ball" una sorta di minibasket, veniva apprezzato pi� per la caparbiet� e la voglia di vincere che per il suo tiro, ancora deficitario. A nove anni si ruppe la clavicola giocando a football, e decise che il mondo della palla ovale non faceva per lui. La vera svolta nella sua vita per� si ebbe nel 1971: il giorno dell’Epifania si present� al campetto come al solito e tutti i suoi tiri cominciarono a centrare il canestro con precisione impressionante. Aveva appena compiuto 14 anni, e da allora in poi gli avvenimenti cominciarono a succedersi velocemente. Nonostante fosse alto solo 183 centimetri, poco tempo dopo cominci� a schiacciare, e pass� ore a perfezionare questa conclusione che poi in carriera non avrebbe utilizzato molto spesso.

Springs Valley High School

Entr� a far parte della squadra del liceo Springs Valley High e scelse il numero 33 in onore di suo fratello Mark, che lo aveva utilizzato fino ad un paio d’anni prima con ottimi risultati, ma alla seconda partita si frattur� una caviglia cadendo malamente dopo un contrasto a rimbalzo. Pensate che ci� lo abbia fermato per un po’? Neanche per idea: continu� ad allenarsi con il gesso, concentrandosi sui fondamentali del tiro e del passaggio, lanciando il pallone contro muri, alberi, pali e quant’altro potesse rimandargli indietro la palla a spicchi. L’identit� cestistica di Larry fino a quel momento era stata quella del realizzatore, ma quando rientr� in squadra aveva aggiunto due nuove dimensioni al suo gioco. Era diventato anche un passatore ed un tiratore: "Cominciai a smistare passaggi fantastici come non avevo mai fatto prima. Ricordo che nello spogliatoio i miei compagni erano sbigottiti. Fu un grande momento, perch� quando sai passare bene la palla tutti ti vogliono nella loro squadra. Passare bene � un’arte, ed � molto pi� difficile che segnare: mi piace vedere gli occhi di un mio compagno dopo che gli ho recapitato un assist. Eppoi quando passi bene la palla, � anche pi� facile tirare visto che l’avversario non sa mai cosa stai per fare". Coach Jones e coach Holland per� non erano sicuri delle sue condizioni fisiche, e tentennarono un po’ prima di convocarlo per la prima gara dei "sectionals" le finali di zona. Furono per� premiati quando Larry, nonostante fosse di gran lunga il pi� giovane in campo, realizz� 8 punti, cattur� 8 rimbalzi, distribu� 5 assist e segn� i due tiri liberi della vittoria. E la prefazione della sua autobiografia "Drive" non potrebbe essere pi� esplicita: "La prima volta che mi arriva la palla, tiro da sei metri e segno. La folla impazzisce, ed io passo a tutti, prendo rimbalzi e realizzo tutti i miei tiri. Alla fine della gara, siamo sotto di un punto quando controllo un rimbalzo subendo un fallo. Vado in lunetta e cerco di fingere che siano le 6 di mattina nella palestra di casa e che questi siano solo due dei cinquecento "personali" che tiro ogni mattina. Swish! Swish! Entrambi sono a segno, e vinciamo di un punto. E’ il pandemonio! Il giorno dopo i giornali titolano: BIRD FA SUA LA PARTITA. Quel giorno la mia vita era segnata. Da allora in poi decisi di dedicarmi completamente a diventare il miglior giocatore di pallacanestro possibile". Coach Jim Jones divenne una figura determinante nella crescita di Larry sia come atleta che come uomo: lo istru� sui fondamentali, lo port� in sala pesi e riusc� anche a sopperire alle assenze di Joe, sempre pi� depresso e fuori controllo. Georgia ormai aveva deciso di divorziare, anche a seguito di un paio di episodi nei quali Joe l’aveva malmenata, ma nutriva segretamente la speranza che lo shock della separazione (avvenuta nel luglio del 1972) servisse al povero Joe per rimettere la sua vita sul giusto binario e per ricominciare ad essere presente nella vita dei suoi familiari. Nella stagione di "junior varsity" il numero 33 fu ben contento di mettersi al servizio della squadra, ed in particolare del "senior" Mike Land, capocannoniere dei "Black Hawks". Quando nella partita contro North Knox si rese conto che a Land mancavano sei punti per battere il record di segnature della scuola (che poi lui stesso avrebbe polverizzato un anno dopo) e che i compagni non riuscivano a smarcarlo, Bird chiese all’allenatore di rientrare ed in un attimo serv� i tre assist che garantirono il record. Springs Valley ottenne in quella stagione 19 successi e solo 2 sconfitte, ed il 33 giallonero viaggi� a medie stellari per un "underclassman": 16 punti, 9.9 rimbalzi e 6.2 assist a partita. Uno stop imprevisto nella finale dei "sectionals" amareggi� per� moltissimo il talento di French Lick che si ripromise di lavorare ancora pi� duramente d’estate e "boicott�" la tradizionale cena di fine stagione per recarsi in palestra a raffinare il suo gioco. Quell’estate del 1973, poi, il biondo crebbe di altri 10 centimetri ed impar� tante altre cose dal suo mentore Jim Jones, dal quale attingeva con avidit� ogni informazione, ogni tattica ed ogni trucco che potesse migliorare il suo rendimento. L’ultima stagione di liceo fu trionfale: Springs Valley vinse 18 partite a fronte di 2 sole sconfitte ma la cosa pi� importante fu che Larry, seppure con le difficolt� derivanti dal fatto di giocare in un liceo piccolo, riusc� ad ad imporsi all’attenzione degli addetti ai lavori. In una partita realizz� 54 punti, in un’altra cattur� 38 rimbalzi, ed anche Bobby Knight, il mitico santone di Indiana University si scomod� per andare a visionarlo. Quando cominci� a circolare la voce dell’interessamento di Knight, gli "scout" delle universit� cominciarono a sciamare come mosche sul miele, e non restarono delusi: in due vittorie consecutive il numero 33 segn� 42 punti a West Washington e 55 (nuovo record della scuola, al quale aggiunse 24 rimbalzi e 4 assist) a Corydon. A dire il vero Springs Valley aveva qualche difetto, come quello di dare la palla a Larry ed aspettare che lui creasse qualcosa, ed il gruppo, anche a causa della giovane et� di coach Holland (che aveva preso il posto di Jones, promosso direttore atletico del liceo), sembrava poco disciplinato. Ma le 4.000 persone che presenziavano sempre alle partite interne erano tutto sommato soddisfatte, visto che l’angelo biondo ammassava punti, rimbalzi ed assist e le vittorie continuavano ad arrivare. Nella semifinale dei "sectionals" Springs Valley elimin� Paoli High per 80 a 60 con un "break" propiziato da otto punti consecutivi di Larry, e la finale vide i "Black Hawks" prevalere anche su Milltown per 63 a 46. In questo incontro Bird segn� solo 16 punti (+16 rimbalzi e 4 assist), ma questo accadde perch� nell’ultimo tempo prefer� lasciare un po’ di gloria anche ai compagni che solitamente erano nell’ombra. Nella semifinale dei "regionals" i gialloneri soffrirono molto contro Washington High, vincendo solo per 60 a 58. In finale si trovarono di fronte Bedford che sulla carta era sfavorita, ed il passaggio al concentramento "semi-state" sembr� cosa fatta. Seppur pigramente, Bird e compagni a 2’ e 38" conducevano per cinque lunghezze, ma da quel momento tutto and� storto. Larry sbagli� il primo tiro libero di un "uno pi� uno" ed un altro "Black Hawk", Beezer Carnes, ne fall� quattro: all’improvviso i Bedford "Stonecutters" si trovarono in vantaggio e chiusero la partita sul 63 a 58 tra la disperazione di tifosi e giocatori di Springs Valley. Nonostante in quella partita non si fosse espresso al meglio, segnando solo 16 punti e fallendo in un’occasione decisiva, i miglioramenti di Bird erano stati davvero impressionanti: nell’ultima stagione aveva migliorato la sua percentuale di tiro portandola dal 49.1% ad un incredibile 65.2% ed allo stesso tempo aveva praticamente raddoppiato la sua produzione di punti e rimbalzi, passando a 30.6 e 20.6 nelle due categorie. Nella storia del basket liceale dell’Indiana non si era mai vista un’esplosione di questo tipo, eppure il numero 33 continuava ad essere snobbato dai "media". Quando la Associated Press stil� la lista degli "All-Staters" (vale a dire i migliori giocatori di high school) dell’Indiana per il 1974, non trov� posto per lui n� nel primo n� nel secondo quintetto, riservandogli solo una menzione onorevole sebbene fosse risultato il secondo realizzatore dell’intero stato. Gli addetti ai lavori, per�, avevano gi� capito di avere davanti agli occhi un vero diamante, seppure ancora grezzo. Pi� di 200 universit� contattarono la famiglia Bird per accaparrarsi la giovane stella dell’Indiana, e tra queste vi erano Indiana di Bobby Knight, Louisville di Denny Crum ed Indiana State di Bob King. Le pressioni di familiari e conoscenti lo spinsero ad accettare l’offerta degli "Hoosiers" di Knight, ed il 24 aprile 1974 l’ala di French Lick annunci� nel corso di una conferenza stampa che IU sarebbe stata la sua "alma mater" per i prossimi quattro anni. Larry venne convocato nella selezione degli All-Staters dell’Indiana che tradizionalmente sfidava i pari et� del vicino Kentucky in una serie di partite ed ebbe modo di confrontarsi con altri ragazzi di buon livello. Il coach della selezione Kirby Overman, per�, preferiva far giocare altri atleti al posto di Bird nonostante tutti si rendessero conto che il numero 33 di Springs Valley era di livello superiore. Alla fine, quando per l’ennesima volta Overman lo dimentic� in panchina per tutto il secondo tempo e gli chiese di entrare in campo per qualche minuto, Larry rifiut� mostrando il suo carattere orgoglioso e facendo chiaramente capire che non avrebbe accettato comportamenti scorretti da nessuno. Un’altra estate di duro lavoro lo fece migliorare ulteriormente, spinto dal costante desiderio di migliorarsi per provare a s� ed al mondo che "He got game", che sapeva giocare. "Un mucchio di gente diceva che non potevo andare oltre un certo livello – dichiar� in seguito – e la mia missione divenne dimostrare che si sbagliavano. Ma pu� darsi che alla fine questa sia stata la mia fortuna, visto che mi sono ho continuato ad allenarmi per quattro o cinque ore al giorno ed ora � diventata un’abitudine". "Too slow, can’t jump" (troppo lento e non salta) era stato il commento di Joe Hall, il santone di Kentucky che Larry cita anche in "Basta Vincere", il film sul basket college con Nick Nolte e Shaquille O’Neal uscito negli States col titolo "Blue Chips". In realt� molti hanno preferito evidenziare i difetti di Bird senza sottolineare le sue doti atletiche: una forza fisica superiore a quella dei suoi pari altezza, un senso della posizione estremamente spiccato, una tenuta che gli ha permesso sempre di arrivare perfettamente lucido ai finali di gara e soprattutto una formidabile coordinazione tra occhio e braccio che gli permetteva di mandare il pallone nel punto esatto in cui voleva piazzarlo. Bobby Knight aveva intravisto in lui le stimmate del campione, ma "Legend" non era pronto per ci� che trov� a Bloomington, sede del campus di Indiana State.

Indiana University: 24 giorni da Hoosier

Bird e Knight oggi si stimano moltissimo, ed a pi� riprese hanno dichiarato che nel 1974 avrebbero dovuto entrambi sforzarsi un po’ di pi� per fare in modo che le cose funzionassero. Sar�, ma all’epoca entrambi non brillavano per diplomazia, ed il coach degli Hoosiers non avrebbe rincorso le stelle della sua squadra Scott May e Quinn Buckner se questi se ne fossero andati: figuriamoci se avrebbe mosso un dito per far tornare quel ragazzo magrolino e testardo dal suo paesino del sud dell’Indiana… Larry infatti resistette a Bloomington solo per 24 giorni. Troppo grandi le differenze tra la vita da ragazzo di campagna cui era abituato e la grandezza, il caos ed il rumore del campus universitario di IU. "La scuola era decisamente troppo grande per me – dichiar� in seguito – e c’erano troppi studenti. Un’aula avrebbe potuto contenere met� della popolazione di West Baden…" Cos� il "campagnolo di French Lick" prese le sue cinque paia di jeans, le sue magliette e torn� a sud facendo l’autostop lungo l’Highway 37. "Oggi andrei da lui – ammette Knight - gli circonderei le spalle con un braccio e gli direi di non commettere quell’errore, ma di tenere duro perch� questo � il posto migliore in cui imparare il basket nell’Indiana". Nel 1974, invece, i due commisero un errore che, se evitato, avrebbe sicuramente regalato maggiori soddisfazioni ad entrambi. I 2.059 concittadini di Bird non ci misero molto a far capire al loro eroe che li aveva delusi. Come erano stati pronti a farne un eroe sportivo quando le cose andavano bene, cos� furono veloci a biasimarlo per aver gettato al vento l’occasione della sua vita, e ci fu addirittura chi, pur di non doverlo salutare una volta incontrato per le vie di French Lick, attravers� la strada passando sul marciapiede opposto. Ed anche in famiglia "il gran rifiuto" era stato vissuto in maniera traumatica, tant’� vero che Georgia non rivolse la parola al figlio per pi� di un mese. Pap� Joe si dimostr� invece comprensivo, dicendo al suo ragazzo che se era questo ci� che voleva dalla vita, doveva farlo e non avrebbe mai dovuto voltarsi indietro o avere rimpianti. Un tentativo di passare al piccolo ateneo del Northwood Junior College fall� quasi subito in quanto la squadra di basket era davvero scarsa, e Larry ritrov� un po’ di serenit� lavorando per il French Lick Street Department, il comparto che si occupava della manutenzione delle strade e dei parchi della zona. Dipingendo panchine, raccogliendo l’immondizia, tagliando l’erba e ripulendo pozzetti Bird prese tempo e guadagn� qualche dollaro con il duro ed onesto lavoro. Ma come un fulmine a ciel sereno giunse l’avvenimento pi� traumatico della sua vita: Joe ormai non riusciva pi� a fare fronte alle bollette ed ai pagamenti, e nella sua estrema depressione giunse a pensare di essere pi� utile da morto alla sua famiglia. Georgia ed i ragazzi avrebbero infatti potuto usufruire della pensione della Marina degli Stati Uniti, e quando gli agenti si presentarono per arrestarlo, chiese qualche minuto per preparare le sue cose. Mentre i due "troopers" si intrattenevano con i nonni di Larry, Joe telefon� sul posto di lavoro a Georgia e le disse: "Volevo che sentissi questo". Si infil� la canna del fucile in bocca e tir� il grilletto. L’intera famiglia rimase profondamente segnata dall’avvenimento (soprattutto i piccoli Jeff e Eddie di 12 e 9 anni), e "Legend" non si � mai perdonato il fatto di non essersi reso conto di ci� che stava per accadere e di non aver fatto nulla per evitarlo. A questo punto gli si presentavano due alternative: o lasciarsi prendere dallo scoramento e tentare di affogarlo in qualche bottiglia come avrebbe fatto Joe, o reagire non lasciandosi andare mentre la vita tentava di travolgerti come avrebbe fatto Georgia. Anche in questa occasione Larry dimostr� quanto il suo carattere fosse simile a quello della madre, trovando conforto nel lavoro con la palla a spicchi, l’amica che non lo aveva mai tradito. Del resto era palese la somiglianza tra madre e figlio sia per quanto riguarda il carattere (testardo, riservato ma compensato da grande generosit� e da un’intelligenza vivace) che per l’aspetto fisico: i lineamenti marcati, il mento piccolo, il naso aquilino e l’altezza (Georgia era alta 183 centimetri) rendevano chiaro che "Birdie" aveva radici pi� profonde nella famiglia Kerns, anche se lui ha sempre ammesso che l’etica di lavoro e l’intensit� gli sono state tramandate dal padre. Mentre il piccolo Eddie era il favorito di Joe, Larry � sempre stato il numero uno per Georgia, e la cosa potrebbe essere una delle basi dei suoi successi. Come ha affermato Sigmund Freud, "l’uomo che � stato l’indiscusso favorito di sua madre mantiene per tutta la vita il piglio del conquistatore, quella confidenza nel successo che spesso � la chiave per conquistarlo", ed in questo caso pare che il padre della psicanalisi abbia colpito nel segno. Una delle decisioni che il giovane campagnolo prese a seguito della morte del padre fu quella di riprovare a frequentare il college, e cedendo della "corte" spietata messa in atto da Bill Hodges, vice-allenatore di Indiana State (i "cugini poveri" di Indiana University), scelse l’ateneo che aveva sede a Terre Haute.
(1-continua)

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