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#33 LARRY BIRD      
  9 TIME ALL NBA FIRST TEAM WITH THE  BOSTON CELTICS

THE STORY (by Fabio Anderle)

Larry Bird

Quinto capitolo

A caccia del �repeat�

Nel corso di quell�estate Larry lavor� instancabilmente per migliorare i fondamentali offensivi, convinto che le sue capacit� non fossero sufficienti per poter contare su un �repeat�. L�ultima squadra in grado di ribadire la propria superiorit� nell�NBA nella stagione seguente alla conquista di un titolo erano stati proprio i Celtics di Bill Russell, ed il numero 33 voleva a tutti i costi ripetere l�impresa. Nel frattempo Gerald Henderson, l�eroe della seconda partita delle Finali appena concluse, era stato scambiato con la prima scelta dei Seattle Supersonics. Coach K.C. Jones aveva deciso di affidarsi a Danny Ainge in cabina di regia, ed ovviamente Henderson non avrebbe pi� trovato molti minuti di gioco. Il campionato prese il via con un capitano in versione�. Uccello da preda, e Boston vinse agevolmente le prime quattro partite per presentarsi il 9 novembre 1984 al primo banco di prova contro i classici rivali di Philadelphia. Fu un massacro. Mentre i Celtics dominavano e Larry stava segnando a ripetizione, Erving non riusciva a trovare la via del canestro, ed era pure costretto a sopportare gli sfott� di Bird. La goccia che fece traboccare il vaso fu il 42� punto (in 30 minuti, con 17 canestri su 23 tentativi) del baffo dell�Indiana (il Dottore era fermo a quota 6 con 3 su 13 al tiro) condito dall�ennesimo �trash-talking�: dalle spinte reciproche si pass� alle vie di fatto, e mentre Moses Malone e la matricola Charles Barkley trattenevano l�avversario, Erving gli scaric� addosso due potenti cazzotti. I Celtics vinsero comunque per 130 a 119, ma fece scalpore la rissa tra due stelle (sapientemente multate dalla lega: 7.500 $ a testa) che oltre a tutto avevano girato insieme un bel po� di spot pubblicitari per la �Converse�, la nota compagnia produttrice di calzature sportive. Bird si scus� indirettamente, dichiarando che la voglia di vincere giocava brutti scherzi: anche coi suoi fratelli aveva dato vita a qualche scazzottata, ma questo non significava che non volesse loro bene. Cos� anche il suo rispetto per Erving rimaneva immutato. Doctor J non comment�, ma la sera dopo i Washington Bullets sorpresero Boston schiacciandola per 112 a 95. Da l� inizi� per� una terrificante serie dei Celtics, che vinsero le successive dieci gare con uno scarto medio di 17 punti. Contro Chicago, Bird raggiunse nuovamente quota 40, e contro Dallas ne realizz� 43. Il 9 dicembre Dominique Wilkins sfid� il capitano dei Celtics in un duello di realizzazione: Bird segn� 48 punti con 20 su 32 al tiro, mentre �Nique� mand� a bersaglio 18 dei suoi 31 tiri per 47 punti personali. La gara venne per� decisa da un �tip in� di McHale, una correzione su un tiro sbagliato che diede ai Celtics il successo per 128 a 127. Il 12 dicembre Philadelphia si vendic� della sconfitta precedente con una vittoria per 110 a 107, ma la cosa pass� in secondo piano di fronte alla stretta di mano tra i capitani delle due squadre. Boston perse l�ultima partita dell�anno a Milwaukee, anche se continuava a guidare la Eastern Confercence grazie ad un bilancio di 26 vittorie e 6 sconfitte. Il 1985 si apr� con sette vittorie consecutive a dilatare il vantaggio in classifica sulle inseguitrici, ed a fine gennaio Bird si prepar� a dare nuovo vigore alla sua leggenda. Il 27, con i Celtics in svantaggio di un punto su Portland e solo 2 secondi sul cronometro, ricevette la palla nell�angolo sinistro del campo e, con due uomini a raddoppiarlo, scocc� da sette metri il tiro della vittoria, a condire una prestazione da 48 punti, 17 su 28 al tiro e 12 su 12 dalla lunetta. Solo due sere dopo erano i Pistons ad avere il vantaggio, un 130 a 129 sul campo di Hartford, a tempo quasi scaduto. E Larry, cosa combina? Riceve la palla dietro la lunetta, palleggia e lascia partire un tiro ad una mano che si appoggia al tabellone e scivola dolcemente nella retina al suono della sirena. Nessuno aveva mai vinto due gare consecutive all�ultimo secondo nella NBA, ma la concentrazione e l�allenamento costante avevano dato a Bird la sicurezza in s� stesso necessaria all�impresa. Il rullo continuava a schiacciare gli avversari: dopo una serata no a Philadelphia, l�inizio di febbraio regal� ai Celtics altre quattro vittorie che garantirono un 41 vinte -9 perse: il miglior bilancio della lega alla pausa per l�All Star Game di Indianapolis. Anche se la selezione dell�Est venne superata da quella occidentale per 140 a 129, Bird gioc� un�ottima gara facendo registrare 21 punti ed 8 rimbalzi in 31 minuti di impiego. Subito dopo la partita delle stelle, per�, sul capo dei Celtics precipit� una brutta tegola: nella partita del 17 febbraio persa al Forum con i Lakers per 117 a 111 (Bird 33 punti e 15 rimbalzi) si infortun� Cedric Maxwell, vero e proprio �collante� del gioco biancoverde. Il giorno seguente, con i Celtics di scena a Salt Lake City, Larry si produsse nell�ennesima partita strabiliante della sua carriera. La squadra quel giorno era priva di Maxwell, Parish, Carr e Buckner, ed il suo capitano sapeva di dover fare gli straordinari. Oltre a ci�, l�ala dei Jazz Pace Mannion lo aveva sfidato, e lui aveva risposto: �Ma dai, Pace, lo sai che in squadra non avete nessuno che possa marcarmi�� Part� alla grande, mise la partita in ghiaccio e dopo tre quarti di gioco aveva all�attivo 33 punti, 12 rimbalzi, 10 assists a 9 palle recuperate. Si ferm� ad una sola �steal� da un�incredibile quadrupla doppia, e quando K.C. Jones sul 90 a 66 gli chiese se volesse rientrare per fare un�altra cosa che nessuno aveva fatto prima, rispose: �Ho gi� fatto abbastanza danni. Che senso avrebbe rientrare in vantaggio di 30?� C�erano gi� troppi infortunati, e rischiare di farsi male solo per una palla recuperata non era la cosa pi� saggia. L�infortunio di Maxwell aveva spinto coach Jones a mettere Kevin McHale in campo dall�inizio, e se la cosa toglieva profondit� alla panchina, d�altro canto dava ai Celtics un�altra arma offensiva coi fiocchi. Domenica 3 marzo McHale ottenne la definitiva consacrazione al ruolo di �superstar�: demol� i Detroit Pistons realizzando 22 dei 28 tiri effettuati e 12 dei 13 �liberi� a disposizione per un totale di 56 punti, il record di segnature in un incontro per la franchigia del Massachussetts. Il record precedente della regular season era stato stabilito proprio da Bird il 30 marzo 1983, quando aveva bombardato i malcapitati Indiana Pacers con 53 punti, mentre quello dei complessivo apparteneva a John Havlicek che come �pesce d�Aprile� nel 1973 ne aveva appioppati 54 agli Hawks. Nello spogliatoio il capitano (tra l�altro autore quel giorno di una tripla doppia con 33 punti, 15 rimbalzi e 10 assists) sorrise a McHale, dicendogli che aveva fatto male a non impegnarsi fino in fondo per segnare ancora, visto che 56 non erano poi cos� tanti ed il nuovo record sarebbe stato in pericolo. Ed il 12 marzo, a New Orleans (dove gli Atlanta Hawks giocavano a volte alcune partite casalinghe), il numero 33 dimostr� il suo spirito competitivo, le sue teorie sullo �scarso impegno� di McHale e la sua immensa classe. Nel corso di una gara incredibile, ne mise a segno 60, realizzando gli ultimi 16 punti di Boston (che vinse per 126 a 115). Con 22 canestri su 36 tentativi, 12 tiri liberi su 13 e quattro �bombe�, risult� il primo Celtic (e finora anche l�unico) a raggiungere quota 60 grazie ad un tiro dalla lunetta sulla sirena, ma il canestro pi� incredibile fu uno che non venne convalidato per un fallo antecedente: dopo aver ricevuto si era girato immediatamente all�altezza della panchina di Atlanta lasciando partire una conclusione che si era appoggiata al tabellone. La palla si era insaccata mentre gli Hawks in panchina si lasciavano scivolare a terra ridendo increduli di fronte alle irreali giocate del numero 33. Il commento di uno stanco ma felice Bird? �E� colpa di Kevin. Gli avevo detto di darsi da fare per metterne 60, l�altra settimana�. Quella era la seconda vittoria di una serie di 10 in fila che port� il bilancio a 59 vinte e 14 perse, ma altri problemi fisici continuarono a martoriare i biancoverdi. Nonostante ne avesse messi 48 a Houston al Garden, Larry cominci� ad accusare dolori lancinanti al gomito, ed i medici gli consigliarono l�intervento chirurgico. A quel punto della stagione, per�, ci� avrebbe significato arrivare ai playoffs in condizioni forse peggiori, ed il giocatore, in accordo con lo staff medico bostoniano, decise di ricorrere al classico �ghiaccio + riposo�. Cos� Boston vinse solo quattro delle ultime nove gare, in una delle quali il capitano volle rimanere in campo pi� del dovuto per tentare di battere i rognosi Bucks. Non ci riusc� (115 a 113 per Milwaukee), ma mise a segno 47 punti. Nonostante il finale in sordina, i Celtics avevano terminato la stagione con un probante 63 vinte � 19 perse che rappresentava il miglior bilancio all�Est, e gran parte del merito andava a Bird, protagonista di una stagione da incorniciare. Classificandosi nei primi dieci nelle pi� importanti graduatorie di rendimento (secondo nella media punti a partita con 28,7, ottavo nei rimbalzi, sesto nei �liberi� e secondo nel tiro da tre punti) dest� pochi dubbi alla giuria che doveva decidere su chi fosse il miglior giocatore della NBA, aggiudicandosi il trofeo di MVP per il secondo anno consecutivo.

 

Tempo di playoff

I playoff iniziarono con due risicate vittorie sui Cleveland Cavaliers che quell�anno potevano contare su un team quadrato. Coach Gorge Karl aveva fatto un ottimo lavoro, e dopo un disgraziatissimo inizio (2 vinte e 19 perse) i Cavs si erano ritrovati grazie alla splendida stagione di Roy Hinson, Phil Hubbard e del �solo attacco� World Free, ottenendo 34 vittorie e 27 sconfitte nel resto della stagione. Il loro bilancio di 36 vinte e 46 perse li presentava come una sorta di agnello sacrificale di fronte ai feroci Celtics, e quando Boston al Garden vinse le prime due partite, dest� non poche meraviglie il fatto che avessero dovuto impegnarsi al massimo per vincere di misura (126 a 123 e 108 a 106). Ma ecco l�imprevisto: dopo gara due il gomito di Bird si blocc�, e privi del loro capitano, i Celtics vennero sconfitti per 105 a 98. Mentre il cronometro stava inesorabilmente decretando la vittoria della loro squadra, i festanti tifosi di Cleveland intonarono in coro �We want Bird�, �Vogliamo Bird�, ad indicare che avrebbero vinto anche se il numero 33 fosse stato in campo. Punto sull�orgoglio, il campione dichiar� ai giornalisti: �Mi vogliono? Ebbene, mi avranno, e sar� pronto a colpire�. Per rilassarsi and� poi a fare un po� di jogging vicino all�albergo, trovando anche il modo di insegnare come usare i vermi a m� di esca ad un pescatore sulla sponda di un laghetto artificiale. Quela sera, Cleveland era pronta a riceverlo: i �boo� partivano gi� durante il riscaldamento, ma Larry trovava quelle situazioni particolarmente stimolanti. E quando incontr� Phil Hubbard, il suo diretto avversario, lo terrorizz� con un �Sar� la tua ombra�, quasi ad alzare la posta in gioco. Nonostante i Cavs fossero in vantaggio di 5 punti a quattro minuti dal termine, i biancoverdi trovarono la forza di ribaltare la situazione grazie ad un paio di giocate di lusso da parte di Bird e Ray Williams (decisivo in quella gara) . La terza e decisiva vittoria arriv� cos� col punteggio di 117 a 115, e Bird salut� i tifosi dell�Ohio con 34 punti, 14 rimbalzi e 6 assist. Avevano voluto Bird? Lo avevano avuto. L�ostacolo successivo era rappresentato dai Detroit Pistons in quello che sarebbe stato il primo di una lunga ed aspra serie di scontri. Ancora una volta il Garden si dimostr� un �tab�� per gli ospiti che si trovarono sotto 2 a 0 con due prestazioni incredibili di Larry: 31 e 42 punti rispettivamente, con una gomitata assassina di Laimbeer a colpire il mento del capitano nel terzo quarto di gioco della seconda partita. In gara 3 l�ala dei Pistons Terry Tyler mise a segno 16 punti nell�ultimo quarto e guid� i suoi alla vittoria, mentre in gara 4 fu il turno di Vinnie Johnson: alz� il volume della radio e imbuc� 22 punti nell�ultima frazione nonostante il coach biancoverde K.C. Jones avesse provato tutti gli uomini possibili in marcatura su di lui. Nella quinta partita lo staff tecnico si prefisse di sfruttare il �missed-match� tra Bird e Tripucka con continuit�, ed il risultato furono 43 punti di Larry in una vittoria per 130 a 123. Ad Auburn Hills per gara 6 era stata preannunciata la presenza di Red Auerbach, ed i Celtics sapevano che il �Grande Vecchio� si muoveva solo per le grandi occasioni. Boston prese subito il comando delle operazioni, e sebbene con un capitano non in grande serata, stava conducendo tranquillamente quando Isiah Thomas mise in piedi la rimonta. Bird gli chiese: �Hai finito?�, e quando Thomas gli rispose di no, il numero 33 ribatt�: �Beh, secondo me hai finito, perch� adesso � il mio turno�. Palla a lui, partita vinta e turno superato. Dal nuovo avversario (Detroit) si pass� all�avversario pi� classico, i Philadelphia 76ers di Erving, Barkley e Malone. I Sixers per� non erano pi� quelli di qualche anno prima, ed i biancoverdi si portarono subito sul 3 a 0. Quando Philadelphia segn� il �punto della bandiera�, un tifoso locale si rivolse a Larry: �Ci vediamo venerd�. Ma i Celtics non avevano nessuna intenzione di perdere in casa e tornare a Phila, per cui Bird rispose: �Hai pi� probabilit� di vedere Dio�. Anche se non gioc� una gran partita, il capitano rub� la palla decisiva ad Andrew Toney e la serie si chiuse sul 4 a 1. Ma un repentino calo delle prestazioni della punta di diamante biancoverde mise a galla una scomoda verit�: una stupida rissa al �Chelsea�, un bar di Boston, e due dita slogate che ne avrebbero condizionato il rendimento anche nelle Finali. Questa volta, poi, i Lakers erano differenti. Mentre i loro rivali dell�Est erano vittima di una miriade di fastidiosi infortuni, i californiani sprizzavano energia e voglia di vincere e di dimostrare tutto il loro valore. James Worthy e Byron Scott erano maturati, e l�asse portante Kareem-Magic era al top. I favori del pronostico erano tutti per Los Angeles, anche se il �Pride� biancoverde non era in discussione. Ed il 27 maggio al Boston Garden i Celtics diedero vita a quello che in seguito venne ricordato come �Memorial Day Massacre�, il Massacro del Giorno della Rimembranza. Scott Wedman fu perfetto, realizzando 11 tiri su altrettanti tentativi (con 4 bombe!), ma anche McHale (26 punti) e Bird (19) diedero il loro contributo al 148 a 114 finale. Chi pensava che i Lakers fossero spezzati, per�, dovette ricredersi tre giorni dopo quando, nonostante 30 punti e 12 rimbalzi di Larry, i Lakers espugnarono il Garden per 109 a 102, togliendo ai Celtics il vantaggio del fattore campo. Jabbar aveva dominato, segnando 30 punti e strappando 17 rimbalzi, ma la vera arma in pi� erano stati i 22 punti di Michael Cooper, sapientemente imbeccato da Magic. Quel che pi� contava era che l�inerzia della serie era passata ai Lakers, che nella terza gara, la prima tra le mura amiche del Forum, �rullarono� Boston per 136 a 111. Nonostante un super-McHale, i Celtics avevano avuto poco da Bird (8 su 21 al tiro) e Dennis Johnson (3 su 14), mentre Magic aveva riacceso lo �Showtime� e Jabbar faceva vedere i sorci�.. verdi a Bobby Parish. I Lakers, inoltre, a differenza del passato avevano dimostrato di poter giocare �fisico�, e queste erano indubbiamente cattive notizie per i biancoverdi, anche perch� questi ultimi stavano dando preoccupanti segnali di cedimento. Il 5 giugno, Boston fece appello a tutto il suo �Pride�: riuscirono a restare in partita fino all�ultimo e poi Larry, raddoppiato, diede a Johnson il pallone della vittoria. �DJ�, che nelle tre partite precedenti aveva fatto segnare un preoccupante 15 su 46 complessivo al tiro, quella sera sembrava ispirato. Non fall� il tiro vincente, raggiungendo quota 27 (Bird 26) e regalando alla sua squadra il 107 a 105 che significava il pareggio nella serie. Nel serbatoio dei Celtics non era rimasto pi� molto, per�, e Los Angeles infil� due vittorie tutto sommato agevoli, la seconda delle quali, al Boston Garden, aveva il sapore della rivincita e valeva il titolo NBA. Lo scambio di Henderson, l�infortunio ed i malumori di Cedic Maxwell, tutto aveva congiurato per dividere lo spogliatoio bostoniano, ed a tutto ci� si erano aggiunti i problemi di Larry al gomito: sia quando, infiammato, lo piegava per tirare, sia quando lo aveva alzato al �Chelsea�, finendo per farsi coinvolgere nella rissa.

 

La miglior squadra di sempre

L�estate 1985 non era dunque una delle migliori per Larry. Per la prima volta, anche se velatamente, considerato irresponsabile dalla critica che lo aveva sempre osannato, con i primi problemi al gomito ed alla schiena (mentre lavorava a casa sua nell�Indiana era rimasto bloccato, e dovette passare a letto due settimane), il campione cominciava a fare i conti con l�et� non pi�... verdissima e con il suo stile di gioco aggressivo. �All way out�, �Sempre al massimo�, ma il suo fisico stava entrando nella fase di declino che inevitabilmente conduce alla fine della carriera. La dirigenza dei Celtics, poi, insoddisfatta del modo in cui Maxwell aveva gestito l�infortunio al ginocchio e delle eccessive richieste contrattuali di �Cornbread�, stava accarezzando l�idea di scambiarlo sul mercato per far giocare in quintetto in pianta stabile McHale e dare pi� spazio cos� a Wedman dalla panchina. Cos� Red Auerbach un giorno chiese al capitano: �Che ne pensi di Bill Walton?� Larry rispose: �Prendiamolo, se � possibile. Robert (Parish) era stanco per i troppi minuti giocati in regular season, e Jabbar ne ha approfittato�. Bird aveva sempre ammirato il �rosso� californiano, lo aveva visto vincere con la maglia della mitica UCLA ed aveva pensato: �E� cos� che vorrei giocare. Il suo coach deve essere orgoglioso di lui�. Per accaparrarsi Walton, i Celtics dovettero cedere Maxwell, che non ebbe fortuna n� con i San Diego Clippers n� a Houston in seguito. L�esordio di Walton in maglia biancoverde non fu dei migliori, per�: avanti di 19 in casa dei Nets, i Celtics si fecero riprendere e, mentre Bill ne combinava di tutti i colori, New Jersey prese in mano la partita nel tempo supplementare. Appena rientrati nello spogliatoio, Walton si scus� con tutti, ma il capitano lo rincuor� dicendogli di non sforzarsi a tutti i costi di fare bene ,e di lasciarsi coinvolgere nel flusso del gioco. Il risultato fu una serie impressionante di 17 vittorie nelle successive 18 gare, con l�unica sconfitta ad Indianapolis per 111 a 109. A quel punto, l�unico che non stava giocando ai suoi livelli era proprio il numero 33. La schiena lo faceva impazzire, ghiaccio e riposo non miglioravano la situazione ed il medico sociale Tom Silva non riusciva ad aiutarlo. Per fortuna qualcuno ebbe la brillante idea di chiamare il fisioterapista Dan Dyrek, che da allora � diventato uno dei migliori amici di Larry. Dyrek accert� un problema vertebrale, ed impose al campione una serie di esercizi per migliorare l�elasticit� e diminuire l�infiammazione. Gi� che c�era, poi, da autentico �mago�, in una sola seduta risolse i problemi al gomito di Bird, che rimase stupefatto di fronte alle indubbie capacit� del suo nuovo amico. Per tutta la stagione il capitano dovette sottoporsi ai trattamenti alla schiena subito dopo ogni allenamento, ed i viaggi in aereo o in autobus erano una vera e propria condanna per la sua schiena. Anche i nuovi acquisti Jerry Sichting e Rick Carlisle stavano ora giocando bene, e quei Celtics si stavano dimostrando una delle squadre pi� forti di sempre. Il 6 dicembre vennero battuti in casa da Portland per 121 a 103: pochi si immaginavano che sarebbe stata l�unica battuta d�arresto interna per il team biancoverde nell�intera stagione. La squadra stava diventando sempre pi� sicura di s�, forse troppo per come perse la partita il giorno di Natale del 1985: i Celtics avevano vinto a quel punto 21 delle 27 partite disputate, e si presentavano al Madison Square Garden per una classica sfida con i Knicks. Tra l�altro, la partita era trasmessa sul circuito nazionale, per cui gran parte degli americani l�avrebbero guardata mentre scartavano i regali o si facevano gli auguri. Boston part� bene fino a guadagnare 25 lunghezze di vantaggio, ma dal quel punto fu semplicemente orribile. Bird segn� 8 tiri su 27 tentativi, ed anche gli altri diedero il massimo per.... perdere: alla fine i Knicks ebbero la meglio per 113 a 104 ai supplementari. Jerry Sichting interpret� il pensiero di tutti una volta tornati a Boston, chiedendo a Larry se quello non fosse il momento pi� imbarazzante delle loro vite. Quanto era successo fu un punto di partenza per i Celtics, che in gennaio migliorarono vincendo 17 delle 18 partite dopo l�imbarazzo �natalizio�, 13 in fila. Il momento decisivo dell�intera stagione fu forse la partita di Atlanta, una squadra in crescita che contava su quel successo per costruirsi una reputazione di formazione solida. Avevano perfino ingaggiato l�antipatico �Dancin� Barry�, il tifoso occhialuto che ballava alle partite interne dei Lakers vantandosi di aver vinto sei delle otto partite contro Boston, e per un po� sembr� che fosse proprio lui il �portasfortuna� di Boston. I Celtics erano sotto di 22 a met� gara, e lo spogliatoio sembrava un funerale. Coach Jones, sapendo di avere una squadra di campioni, rimase seduto in silenzio, e quando suon� la sirena che richiamava le squadre in campo disse solo �Okay�. A quel punto molti giurarono di aver visto uscire del fumo dalle narici dei giocatori del trifoglio, e Bird si assicur� che gli arbitri non considerassero la partita chiusa: �Noi non molleremo di sicuro, vedete di non mollare pure voi�. I Celtics si avventarono sulla partita, Bird segn� 17 punti nel terzo quarto ed anche Wedman risult� ispirato. Sul 112 pari, Dominique Wilkins ebbe due tiri liberi a disposizione, ma Bird gli fece il segnale dello strangolamento, quasi ad indicare che la tensione era alta, e �Nique� li sbagli� entrambi. Ai supplementari Boston prese il comando e vinse per 125 a 122. La corrente era cambiata. Tutti in squadra si divertivano moltissimo, e gli scherzi mantenevano alto il morale almeno quanto le vittorie. Larry e Kevin telefonavano a Walton prendendolo in giro, e ad un certo punto anche la moglie del �rosso�, Susan, si mise a partecipare agli scherzi ai danni del marito. Ma quando scendevano sul parquet, gli affari erano davvero seri e le sfide tra il �White Team� ed il �Green Team� (dal colore della canotta reversibile utilizzato in allenamento da titolari e riserve) erano accesissime. Non di rado erano le riserve ad avere la meglio, ma comunque andasse,  l�esito alimentava nuove prese in giro e nuovi scherzi che rendevano l�ambiente tranquillo e rilassato. Il 22 gennaio Boston espugn� il Forum di Los Angeles impartendo ai Lakers una significativa lezione: 110 a 95 il risultato. Ma stavolta non fu la buona partita di Bird (21 punti, 12 rimbalzi e 7 assists) a catturare l�attenzione. Bill Walton fu letteralmente superbo, facendo registrare 11 punti, 8 rimbalzi, 7 stoppate e 4 assists in soli 16 minuti, sufficienti per� per imprimere una svolta all�incontro. Sulle ali dell�entusiasmo, i Celtics si presentarono alla pausa per l�All-Star Game con un ruolino di 38 vittorie e 8 sconfitte, abbondantemente il migliore dell�NBA. La lega americana aveva deciso di sperimentare una nuova competizione parallela alla gara delle schiacciate per alzare l�attenzione nell�All-Star Saturday, il giorno precedente la partita. Si trattava del �Long-Distance Shootout�, una gara di tiro da tre punti contro il tempo e gli avversari che avrebbe fruttato al vincitore un assegno da 10,000 dollari. Appena venne informato della cosa, conoscendo il profondo affetto che legava il capitano ai verdi bigliettoni con l�effigie dei presidenti statunitensi del passato, Kevin McHale non ebbe dubbi nell�indicare in Larry il favorito. Ma in allenamento Bird sembrava avere problemi a �pescare� il pallone dai carrelli, ed allora decise di lavorarsi gli avversari in spogliatoio per avere un piccolo vantaggio. Disse al �cecchino� Leon Wood che i palloni erano scivolosi, e chiese a Norm Nixon e Tren Tucker chi di loro sarebbe arrivato secondo. Poi, al momento di tirare, non si scompose: elimin� �Sleepy� Floyd e Trent Tucker ed arriv� in finale con Craig Hodges. Il grande Celtic del passato John Havlicek gli consigli� di togliersi la giacca della tuta, e Larry obbed�, per poi �distruggere� la guardia di Chicago con un 24 a 12 che non ha bisogno di aggettivi. Incass� l�assegno, ed al giornalista che gli chiedeva a chi avrebbe devoluto la vincita rispose: �Al fondo Larry Bird�. Nell�All-Star Game del giorno seguente realizz� 23 punti aggiungendovi 8 rimbalzi, 5 assist e 7 palle recuperate in una comoda vittoria della selezione dell�Est (139 a 132 il risultato). La partita delle stelle, poi, fu utile per controllare che McHale fosse perfettamente a posto dopo un noioso infortunio che lo aveva immobilizzato per alcune gare, e Kevin tranquillizz� tutti con 8 punti e 10 rimbalzi in 20 minuti di utilizzo. I Celtics si rituffarono nel campionato, vincendo quattro delle sette partite in trasferta nella consueta �gita� sulla costa occidentale, compreso un successo per 105 a 99 in casa dei Lakers, con Magic a secco di canestri in azione. Nel corso di quel viaggio, Danny Ainge fu costretto a portarsi dietro il figlioletto Austin di quattro anni con tanto di zainetto in spalla. Forse la colpa non era di Austin, ma nelle prime tre gare della serie sul Pacifico, la guardia da Brigham Young University aveva realizzato solo 3 dei 17 tiri tentati. Ovviamente, Ainge divenne il bersaglio principale delle prese in giro dei compagni, specie quando disse al bimbo �Austin, vorrei tanto ritrovare il mio tiro in sospensione...�, e lo sveglio frugoletto gli rispose �Pap�, lo giuro, non l�ho preso io�. La cosa continu� anche a Portland (Larry aveva appena messo KO i Blazers con 47 punti, 14 rimbalzi e 11 assists), quando all�aeroporto avvolto nella nebbia Ainge fu visto parlare al telefono. �Danny sta chiamando in tutti gli Stati Uniti chiedendo se qualcuno ha visto il suo tiro in sospensione� disse McHale al �branco�, che eruppe in risate e fischi di approvazione. E qualche un giorno dopo, sempre McHale, chiam� Austin e si mise a frugare nello zainetto: �Vediamo un po�, Austin. E qui che � nascosto il tiro di pap�?� Una serie di otto vittorie venne interrotta da uno stop a Dallas (116 a 115, il primo successo di sempre per i Mavericks sui Celtics nonostante i 50 punti di Bird), ma Boston ripart� a razzo con14 ulteriori successi in fila. I biancoverdi vinsero �solo� tre delle ultime cinque partite, ma approfittarono per far giocare a lungo anche gli uomini del fondo panchina.

 

�Dio travestito da Michael Jordan�

Il primo avversario dei playoffs era noto da tempo: quei Chicago Bulls che avevano recuperato Michael Jordan dopo un infortunio al piede sinistro che lo aveva tenuto lontano dai campi da gioco per 61 partite. Nonostante un fallimentare record di 30 vittorie e 52 sconfitte li avesse portati alla �post-season� per puro miracolo, dal rientro di Jordan i �Tori� di Stan Albeck avevano vinto sei gare su 10 e sembravano ansiosi di dimostrare che la loro stagione storta era dovuta solo alla lunga assenza del loro asso. Nella prima partita al Boston Garden l�impressione fu proprio che i Bulls fossero arrivati ai playoffs per sbaglio, visto che i Celtics li stesero con un eloquente 123 a 104 nonostante i 49 punti di MJ. Dennis Johnson aveva dominato le guardie dei Bulls realizzando 24 dei suoi 26 punti nella ripresa, e Bird ne aveva messi a segno 30. La seconda partita, per�, fu tutta un�altra storia. Perch�? Semplicemente perch� da quel giorno Michael Jordan divent� Michael Jordan, l�Alieno, il miglior giocatore di tutti i tempi. Con una prestazione incredibile, arriv� a tanto cos� da battere la pi� forte squadra dell�NBA quasi da solo, segnando 22 tiri su 41 tentativi e 19 tiri liberi su 21 per un totale di 63 punti, ancor oggi record NBA nei playoffs. Boston, per�, era una delle migliri squadre di sempre, e neppure una partita ispirata di Jordan poteva piegarne l�orgoglio facilmente: seppur dopo due tempi supplementari, i biancoverdi la spuntarono per 135 a 131. Negli spogliatoi, Bird fu il primo ad elogiare l�avversario: �Era Dio travestito da Michael Jordan�, comment�, e da quel giorno il numero 23 dei Bulls fu qualcosa di diverso. Ma nella terza gara, di fronte ai �caldi� tifosi del Chicago Stadium, i Celtics misero subito in chiaro che erano stanchi di veder svolazzare la giovane stella da North Carolina. Lo raddoppiarono costantemente, facendolo faticare al di l� dell�immaginabile per ogni canestro: dopo aver segnato 14 punti nei primi 12 minuti, Jordan and� gradualmente spegnendosi, mentre il vantaggio Celtics aumentava fino a 28 punti. Non ci fu pi� storia, ed Ainge alla fine segn� pi� punti di MJ, raggiungendo quota 20. Dopo il 3 a 0 a Chicago, era ora il turno degli Atlanta Hawks che avevano sorprendentemente battuto i Detroit Pistons. La prima partita si gioc� nel giorno del cambio dell�ora legale, e gli Hawks sembrarono essere ancora un�ora indietro: non furono mai una minaccia e Boston si aggiudic� �l�opener� della serie con un 103 a 91 frutto di una rimonta finale degli ospiti. Anche la seconda partita sembrava in pieno controllo, quando gli Hawks rimontarono 18 punti di svantaggio e si ritrovarono sul 108 a 109 con quattro minuti da giocare. Come al solito, fu San Ilario a fare il miracolo, segnando 8 punti e fornendo a Parish l�assist per i restanti due che misero il lucchetto alla partita: 119 a 108. Bird non era quello che 12 mesi prima si trascinava per il campo con un gomito in fiamme: sembrava ringiovanito ed il fuoco nei suoi occhi trascinava tutta la squadra. Privo di Walton, infortunatosi ad un ginocchio in uno scontro con �Tree� Rollins, K.C. Jones si affid� quasi esclusivamente ai suoi titolari per portarsi sul 3 a 0, ed i suoi veterani gli regalarono il 111 a 107 finale. In gara 4 �Spud� Webb, il play �tascabile� degli Hawks, domin� le guardie bostoniane e con 21 punti e 12 rimbalzi rimand� la fine della serie, innescando spesso �Nique� Wilkins (37 punti) ed approfittando della serata storta degli avversari per ottenere un 106 a 94 alla sirena. Ma non c�era alcuna speranza di rubare ai Celtics due partite di fila, anche se gli spettatori che facevano la fila per i biglietti di gara 5 al Garden non erano consci di quanto stavano per vedere. Nulla faceva presagire che Boston avrebbe raggiunto il paradiso dei canestri quel giorno. All�intervallo il punteggio era di 66 a 55, e la partita sembrava tutt�altro che decisa. Ma i Celtics accesero i retrorazzi con un parziale di 12 a 6 nei primi 7 minuti. E negli ultimi 5 minuti e 17 secondi, accadde l�incredibile: Boston segn� 24 punti senza subirne, in quello che molti hanno definito il pi� impressionante quarto di gioco mai visto nell�NBA. Lo sconsolato coach ospite Mike Fratello comment� che l�NBA ti permette solo le sostituzioni, durante le partite, non gli scambi di giocatori con altre squadre. Ma quel giorno neppure acquistare Magic e Jabbar lo avrebbe aiutato, come testimonia il 132 a 99 finale che chiudeva la serie. Milwaukee fece sensazione eliminando Philadelphia in sette partite. I Celtics avevano sempre il dente avvelenato con i Bucks: nel 1983 era stata proprio la squadra di Don Nelson a regalare ai biancoverdi la prima �scopa� (�sweep�, 4 a 0) della loro storia, e le polemiche create ad arte dal coach Don Nelson (un ex-Celtic) avevano dato molto fastidio all�entourage bostoniano, particolarmente a Red Auerbach. Cos�, nella prima partita, gli uomini di K.C. Jones partirono volando e non si voltarono pi� indietro: 29 a 12 alla fine del primo quarto, e +29 a met� gara. Punteggio finale? 128 a 96 con 26 punti di Larry. Gara 2 vide i cinque Celtics titolari segnare 20 o pi� punti, ed anche se Milwaukee resistette un po� pi� a lungo, i padroni di casa chiusero sul 122 a 111. Walton venne nominato quella sera Sesto Uomo dell�Anno, e la squadra celebr� l�avvenimento seppur senza esagerare: l�obiettivo finale era ben preciso, e nulla li avrebbe distratti. Sotto di 13 punti nel terzo quarto di gara 3 a Milwaukee, ancora una volta i Celtics non si persero d�animo. Bird guid� la rimonta e la concluse con un tuffo per strappare la palla a Paul Mokeski e, da terra, servire un assist decisivo a McHale: punteggio finale 111 a 107 Boston. I Bucks erano ora in guai grossi, anche perch� l�avversario non sembrava voler concedere loro tregua: �I Celtics sono venuti qui per la �scopa�, non per vincerne una� dichiar� Bird ai giornalisti. Milwaukee cerc� il gioco sporco fuori dal campo, quando vennero chiamati i poliziotti per esaminare delle pillole sospette trovate sotto la panchina biancoverde al termine di gara 3. Il laboratorio della polizia accert� che le �pillole� contenevano della semplice ammoniaca, che alcuni giocatori �sniffavano� per schiarirsi le idee prima della gara, niente di illecito, insomma. Ma la polemica bast� per far infuriare Larry Bird, che torment� i Bucks in gara 4 infliggendo loro 33 punti, 16 rimbalzi e 13 assists. Sul 103 a 94 Boston, il numero 33 spar� un missile da distanza siderale che trov� solo la retina, spezzando le residue speranze dei padroni di casa, ed allo scadere ne lanci� un altro che si infil� mentre lui correva negli spogliatoi con l�indice destro alzato ad indicare chi erano i numeri uno. Boston-Milwaukee 111 a 98 e Celtics in Finale. I biancoverdi avevano a quel punto vinto 11 dei 12 incontri disputati nei playoffs, ed attendevano di vedere chi sarebbe stata l�altra finalista: i Los Angeles Lakers o gli Houston Rockets? In gara 5, con i Houston sorprendentemente in vantaggio nella serie per 3 a 1, i californiani sembravano poter vincere, ma un tiro da tre di Reid rimise il punteggio in parit� a quota 112. Scott ebbe il match ball tra le mani, lo sbagli�, e sul rimbalzo Allen Leavell chiam� timeout con un secondo da giocare. Sampson ricevette la rimessa di met� campo con i giocatori californiani attenti a non commettere fallo, ed in un unico movimento cattur� il pallone e lo diresse verso il canestro. Lo strano tiro si infil� e consegn� le chiavi della finalissima ai Rockets, mentre Mike Cooper giaceva steso sul parquet in preda allo choc. Non si pu� dire che Houston non meritasse quel risultato: alla incredibile versatilit� delle �Twin Towers� Ralph Sampson ed Akeem Olajuwon, poteva aggiungere l�atletismo di Rodney McCray, la difesa di Robert Reid e la velocit� di Lewis Lloyd, al quale a volte nel ruolo di play veniva preferito Mitchell Wiggins. In marzo avevano dovuto fare i conti con la sospensione del play titolare John Lucas, in riabilitazione per problemi di droga, ma le seconde linee si erano dimostrate all�altezza e Houston aveva chiuso la stagione con 51 vittorie e 31 sconfitte, il migliore nella Midwest Division. La prima partita si gioc� al Garden, e l�allora signora Parish, Nancy Saad, cant� l�inno nazionale. Se la signora Parish cant�, Olajuwon sembr� essere intenzionato a suonarle ai Celtics, con 25 punti nella prima met� di partita. Quando il centro nigeriano commise il quinto fallo a poco meno di 5 minuti dalla fine del terzo quarto, per�, le cose si decisero. Boston pass� dal +5 al +11 in due minuti, ed alla fine del periodo i Celtics conducevano per 91 a 76. La partita a quel punto rimase nelle mani di Bird e compagni, che chiusero tranquillamente sul 112 a 100. Il quintetto base biancoverde era stato assolutamente strepitoso: Ainge, 18 punti e 7 assists, Johnson, 19 punti ed un team-high di 11 rimbalzi, Bird (21), McHale (21) e Parish (23) avevano semplicemente giocato di squadra. Fitch, ex allenatore dei Celtics ora sulla panchina texana, comment�: �Sapevi cosa stavano per fare, ma lo facevano cos� bene che era impossibile impedirglielo�. Ed Olajuwon: �Uomini contro ragazzi, ecco cos�� stato�. Larry Bird dichiar� sua propriet� privata gara due fin dal primo minuto. Portando vicino a canestro lo sventurato McCray, gli inflisse una severa lezione che alla fine avrebbe contato 31 punti (con 12 canestri su 19 tentativi, e 3 bombe su 5), 8 rimbalzi e 7 assists. Boston, in vantaggio di 10 lunghezze a met� gara, prese di nuovo il volo nel terzo quarto e chiuse sul 117 a 95. Secondo la nuova formula in vigore dall�anno precedente, adesso ai Celtics toccavano 3 incontri in trasferta, ed Olajuwon fu deciso a riguardo: �Non c�� alcun modo per loro di vincere una partita al Summit�. E la terza gara fu combattuta dal primo minuto. I Rockets... decollarono, ma le stelle biancoverdi rientrarono in partita per poi prendere un vantaggio di 8 punti (102 a 94 a 3 minuti e14 secondi dalla fine). Uno sforzo disperato riport� a contatto i texani, ed un tap-in di Wiggins diede loro il vantaggio sul 105 a 104. Sull�errore dall�altra parte, l�arbitro Jake O�Donnell fischi�, tutti si volsero verso di lui, che segnal� una palla a due: gli era sfuggito un fischio. Sampson, il pi� alto in campo, conquist� la palla sul salto a due, Olajuwon sub� fallo e segn� uno dei due liberi. Boston ebbe ancora un�occasione per pareggiare, ma un disastroso Parish mise il piede sulla linea, fissando la partita sul 106 a 104 finale. Bird non aveva giocato bene, mettendo a segno solo 10 dei 26 tiri tentati, ed ora tutti indicavano in Robert Reid l�uomo che poteva fermarlo. Larry si dimostr� annoiato dall�eccessiva attenzione dimostrata al suo diretto avversario, e nella quarta partita fece quello che nella gara precedente non era riuscito a fare: segn� i canestri determinanti. Rockets e Celtics rimasero a stretto contatto per tutti e 48 i minuti, con il capitano in evidenza. A 2 minuti e 25� dalla fine, sul punteggio di parit�, Bird infil� la �tripla� decisiva. Da quel momento in poi, McCray mise a segno un canestro, e Walton gli rispose con una splendida giocata: rimbalzo offensivo, e canestro rovesciato ad eludere il tentativo di stoppata di Olajuwon per il 106 a 103 finale. La quinta partita fu abbastanza equilibrata fino a quando, dopo poco pi� di due minuti nel secondo quarto, Ralph Sampson si gir� e colp� con un pugno un incolpevole Jerry Sichting, al quale rendeva 35 centimetri in altezza. Si sfior� la rissa, ed il centro dei Rockets venne prontamente espulso dai direttori di gara. Sembrava che la partita fosse ormai decisa in favore degli ospiti, ma i Celtics incredibilmente si sgonfiarono mentre la riserva di Sampson, Jim Petersen, segnava canestri decisivi e catturava 12 preziosi rimbalzi. Bird dopo il 111 a 96 per Houston, sugger� a Sampson di portarsi dietro un casco, perch� al Garden ne avrebbe avuto bisogno, ma la delusione tra i Celtics era palpabile. Nel viaggio di ritorno in aereo non ci fu traccia dei classici scherzi o giochi mentre il silenzio regnava assoluto. L�allenamento del giorno dopo fu ancora pi� eloquente. I titolari in maglia bianca cominciarono a pressare le riserve che spesso non riuscirono nemmeno a superare la met� campo: DJ, Larry e Kevin giocavano cos� �fisico� che K.C. Jones decise di interrompere l�allenamento: aveva visto abbastanza, i suoi uomini erano pronti per la sesta partita. Prima di quella gara, Bird era uno dei �papabili� per il titolo di MVP della serie, ma dopo la vittoria per 114 a 97 non ci furono dubbi su chi fosse il vincitore del trofeo. �Non ho mai provato nulla di simile � ammise � ma quando sono uscito dal campo dopo aver giocato con tutto me stesso, il cuore batteva cos� forte che pensavo di avere un attacco di cuore. Non ho mai provato una sensazione simile, e non c�� nulla di pi� bello uscire dal campo dopo aver vinto un titolo al Garden�. E dal campo ci era uscito, ma non prima di aver demolito i Rockets con 29 punti, 11 rimbalzi e 12 assist. �La nostra intensit� in difesa � stata fenomenale � sottoline� K.C. Jones � abbiamo contrastato ogni passaggio ed ogni palleggio. Li abbiamo messi sotto pressione non appena avevano la palla in mano�. Nello spogliatoio, tutti avevano i loro motivi per festeggiare, ma chi guardava gli occhi di Bill Walton vi vedeva brillare qualcosa di speciale. Dopo gli allori universitari ad UCLA ed un titolo a Portland nel 1976, gli infortuni al piede lo avevano martirizzato, e la speranza di vincere ancora era andata scemando. Poi era arrivata la chiamata dei Celtics  e con essa le vittorie: �Quando ci metti tutto il tuo impegno e le cose funzionano, beh, non c�� niente che possa eguagliare quella sensazione�. Boston aveva vinto 82 partite delle 100 disputate, ed al Garden il record era di 50 vittorie ed una sconfitta, incredibile! Bird, all�apice della sua carriera dopo il terzo trofeo NBA ed il terzo premio come miglior giocatore della NBA, comment� nel solito modo: �Non sono ancora a mio agio quando vado verso canestro. Per il prossimo autunno voglio avere quattro o cinque nuovi movimenti, ed allora sar� veramente immarcabile�. Per il resto dell�NBA gi� lo era.....

 

Quindici anni di disgrazie

�The luck of the Irish�, la tradizionale fortuna degli irlandesi si esaur� a Boston con il sedicesimo anello. Fu come se qualcuno, nel corso dei festeggiamenti per il titolo del 1986, inavvertitamente avesse rotto non uno, ma due specchi belli grandi, condannando la franchigia a quindici anni di sfortuna. Il primo luttuoso segno di questa incredibile serie accadde durante il draft del mese di giugno. I Celtics avevano a disposizione la seconda scelta assoluta, frutto dello scambio che aveva mandato Gerald Henderson a Seattle e della pessima stagione disputata dai SuperSonics. Auerbach non aveva dubbi sulla scelta: il suo ragazzo era Leonard Kevin Bias, �Len� per gli amici e per tutti i tifosi che ne avevano seguito l�incredibile ascesa a Maryland University. Era stato definito un �Michael Jordan con il tiro�, ma in realt� Len era pi� alto ed atletico del fenomeno di Chicago. Auerbach lo seguiva da anni anche perch� il ragazzo era nativo della zona di Washington, storicamente �territorio di caccia� del Grande Vecchio del basket bostoniano, e nessuno dubitava sulle sue capacit� di segnare 15/20 punti a partita con 10 rimbalzi gi� dal suo primo anno nell�NBA. Boston avrebbe avuto una nuova arma potente nel suo arsenale, e Bird aveva gi� preparato tutto in modo da poter essere presente al training camp per la classica accoglienza che i veterani riservavano sempre alle matricole particolarmente valide. Ma il 19 giugno 1986, una notizia esplose come una bomba, e come una bomba fer� profondamente l�intero staff bostoniano: Len Bias era morto per arresto cardiocircolatorio a seguito dell�assunzione di una eccessiva quantit� di droga. I Celtics si strinsero attorno alla famiglia, alla quale fu pure regalata una maglietta originale con il numero 30 ed il nome dello sfortunato atleta. Auerbach, a causa di un delicato intervento chirurgico, non pot� partecipare alle esequie, alle quali prese comunque parte una nutrita delegazione della franchigia.

 

Una stagione d�infortuni

La disgrazia rappresentava un duro colpo per il futuro dei Celtics, ed in quel caso l�NBA non �aiut� i biancoverdi, non regalando loro un�ulteriore prima scelta per l�anno seguente, cos� come non li avrebbe aiutati dopo la morte di Reggie Lewis, continuando a contare il suo ingaggio nel totale salari � poco tempo dopo per i Knicks sarebbe stata fatta un�eccezione. Il futuro della franchigia era stato intaccato, ma anche se i campioni cominciavano ad invecchiare, non avevano nessuna intenzione di abdicare al loro trono. Il 31 ottobre cominci� la nuova stagione, e dopo aver alzato la sedicesima bandiera tra le volte del Garden, i Celtics festeggiarono frantumando Washington per 120 a 102. Cominci� per� subito una sinistra serie di infortuni: Walton prima si frattur� un dito e poi si storse la caviglia, Wedman si ritrov� subito in lista infortunati con un tallone fuori uso, Ainge lamentava problemi alla schiena. Poco dopo, mentre si teneva in allenamento su una cyclette, Walton accus� un dolore al piede che gli ricord� i gravi problemi avuti in passato: il fragile osso navicolare del piede si era rotto, ed era l�inizio della fine di una luminosa e sfortunata carriera. I Celtics partirono bene con 10 vittorie nelle prime 14 partite, ma la sfortuna continuava a bersagliarli. Sichting si prese un brutto virus intestinale che quasi azzer� il suo contributo: il campionato era tutto in salita. Boston perse anche un paio di partite in casa, interrompendo a 48 la serie di vittorie interne consecutive, e Bird dovette saltare tre gare a causa di un infiammazione al tendine d�achille. Il 30 dicembre, con i Celtics a quota 19 vinte e 9 perse, Larry aggiunse un altro capitolo alla sua leggenda. Sul campo dei Seattle Sonics, col punteggio sul 102 pari a pochi secondi dalla fine, disse a Xavier McDaniel, la potente ala che aveva l�ingrato compito di marcarlo: �Prender� la palla in questo punto e poi ti segner� in faccia�. Il cronometro riprese a correre, e Bird ricevette la palla sul lato destro del campo, fint�, evit� un raddoppio di Nate McMillan e spar� dritto nel bersaglio. +2 Celtics, ed uscendo dal campo per il timeout della disperazione di Seattle, incroci� ancora �X� McDaniel. �Peccato � gli disse � vi ho lasciato ancora due secondi, volevo tirare quando il cronometro era a zero�. Alla pausa per l�All-Star Game i Celtics avevano vinto 35 delle 47 partite disputate, e gran parte del merito era di Larry e Kevin McHale. Quest�ultimo, poi, era diventato una vera e propria macchina da canestri nei pressi dell�area dei 3 secondi, e con una vasta gamma di conclusioni dal gancio al passo e tiro, dallo �step-back jumper� (il tiro con un passo indietro per eludere la stoppata), al �turn-around�, teneva tutti i suoi avversari in scacco. All-Star Game di Seattle: Bird vinse ancora la gara del tiro da tre punti, dopo aver fatto lo �spaccone� come al solito. Quando un membro dell�organizzazione stava spiegando la cerimonia della premiazione a tutti i partecipanti, Larry gli chiese: �Quanto tempo dovr� stare a centro campo?� Poi, seppur a fatica, si qualific� per la finale dove ebbe la meglio sull�idolo locale, il tedesco Detlef Schrempf. All�improvviso i Celtics cominciarono a perdere fuori casa. �Con tutti quegli infortuni, la panchina era troppo corta, e le avversarie avevano l�occasione per vendicarsi di anni di sconfitte� ammise il capitano � �e poi la mia schiena ricominci� a farmi impazzire�. Larry aveva appena finito di raccogliere le foglie dal giardino e stava mettendo a posto gli attrezzi, quando improvvisamente il dolore riesplose lungo la sua spina dorsale. Dinah gli aveva preparato una cena succulenta, ma tutto quello che il campione riusc� a fare fu salire a fatica i gradini e stendersi sul letto. Dyrek lo visit� e gli proib� di giocare la sera stessa contro i Clippers. Rimase steso a letto, a guardare come McHale schiantava quasi da solo i californiani ed a pensare come dalla morte di Bias in poi, la sfortuna sembrava aver imboccato Merrimac Street, la via della sede dei Celtics a Boston. L�11 marzo, in una vittoria interna contro Phoenix, Larry Nance ricadde sul piede destro di McHale causando una frattura. Kevin avrebbe dovuto chiudere la stagione quel giorno, ma con i playoffs cos� vicini e con molti giocatori gi� in abiti civili, decise di stringere i denti e continuare a giocare. Nonostante la falcidia di infortuni, Boston si assicur� il primato all�Est con 59 vittorie e 22 sconfitte, e Larry per ben tre volte super� i 40 punti nell�ultimo scorcio di campionato: contro Seattle (42), New Jersey (40) e New York (47).

 

Verso l�ultima finale

Al primo turno di playoffs Boston elimin� Chicago agevolmente, mentre il dolore al piede di McHale aumentava. La politica del front office biancoverde in relazione agli infortuni era di lasciare l�ultima decisione al giocatore, ma in quell�occasione il numero 32 continuando a giocare caparbiamente, si procur� danni irreparabili, danni che ne avrebbero limitato l�apporto anche in futuro. Nel secondo turno, quando i biancoverdi si portarono sul 3 a 1 con una vittoria per 138 a 137 a Milwaukee (42 punti di Larry), la qualificazione sembr� cosa fatta. Invece i Celtics si fecero sorprendere al Garden (129 a 124) quando Parish sub� una brutta distorsione alla caviglia. La stampa sottolineava la stanchezza di Bird, che per� sment� di essere esausto, forse per non dare ulteriori stimoli ai suoi avversari. Senza Parish, Boston continu� a dimostrarsi debole fuori casa, e Milwaukee si aggiudic� la sesta gara per 121 a 111. Il 17 maggio al Boston Garden, nella settima e decisiva partita, la situazione sembr� disperata: a meno di sei minuti dalla fine i Bucks stavano conducendo per 108 a 100, McHale e Parish zoppicavano stoicamente da un canestro all�altro, mentre Ainge era rientrato negli spogliatoi con un ginocchio fuori uso. I �Big Three� per�, come leoni feriti raddoppiarono e triplicarono gli sforzi fino a ribaltare incredibilmente il risultato: 119 a 113 con 31 punti e 10 rimbalzi di Bird, 26+15 di McHale e 23+19 di Parish. L�avversario successivo erano i Detroit Pistons. Grazie al sapiente lavoro di Chuck Daly e del GM Jack McCloskey, della squadra eliminata dai Celtics nel 1985 erano rimasti solo Bill Laimbeer, Isiah Thomas e Vinnie Johnson. Daly aveva poi scambiato Tripucka con Dantley, e nei �draft� si era accaparrato Dumars nel 1985 e la coppia Salley/Rodman nel 1986. I Pistons erano atletici, tosti in difesa ma con qualit� offensiva, e di l� a qualche anno il loro gioco duro ai limiti del regolamento avrebbe dominato l�NBA. I Celtics, nell�altro angolo, erano una squadra in ginocchio. Solo l�infinito orgoglio dei suoi giocatori misto ad un set fasciature e bende tenevano insieme fratture, distorsioni e gonfiori: sarebbe stato abbastanza? Isiah Thomas credeva di no, e in uno show televisivo a New York predisse una vittoria dei Pistons in quattro partite. I Celtics lo smentirono subito, aggiudicandosi la prima grazie ad una super-prestazione dello scavigliato Parish (31 punti, 104 a 91 il punteggio finale): Thomas obiett� che gli infortuni lamentati dai suoi avversari erano immaginari. McHale, scuotendo la testa, rispose: �Ditegli che avrei delle lastre ai raggi X da fargli vedere quando vuole�. Nella seconda partita Thomas inizi� forte, e port� Detroit sul 65 a 56 con 25 punti nei primi due quarti. Boston reag� riportandosi a contatto.  Fortunatamente i Pistons sbagliarono 17 tiri liberi, e quando anche il panchinaro Greg Kite mise a segno un�importante schiacciata, l�inerzia pass� ai biancoverdi: 110 a 101 e due a zero nella serie. Gara tre, dopo un inizio equilibrato, vide la fuga dei Pistons che con un parziale di 22 a 6 presero il largo. Parish si procur� una distorsione anche alla caviglia sana, ed era negli spogliatoi quando Laimbeer commise un fallo durissimo da dietro su Bird. Il capitano reag� con un pugno e poi gli scagli� il pallone in testa (come al solito i suoi.... passaggi erano precisissimi), e venne espulso. Quando Parish lo vide entrare nello spogliatoio gli chiese: �Gi� finita, la partita?� Bird rispose di s�, ed il �Chief� cominci� a sospettare: �E dove sono gli altri?� Larry gli disse che stavano parlando con K.C. Jones, ma Parish insistette: �Cosa hai combinato?� Il capitano ammise l�espulsione, ed il �Doppio Zero� comprese la causa: �Laimbeer?� chiese. �Indovinato�. Detroit vinse facile, 122 a 104. Il giorno seguente Bird prima della palla a due si rifiut� di stringere la mano a Laimbeer, ma la cosa non sembr� preoccupare i Pistons, che davanti al record di spettatori in una gara di playoffs (quel giorno ad Auburn Hills c�erano 27,387 tifosi) dominarono la partita. Quando ancora una volta Robert Parish dovette lasciare il campo all�inizio del terzo quarto, si aprirono le cateratte e Detroit chiuse sul 145 a 119. Bird comment� che l�unica cosa positiva di quel week-end era stato il pugno a Laimbeer: la situazione appariva molto seria. E come sempre nella loro storia, quando il gioco si faceva duro, i Celtics cominciarono a giocare. La quinta partita era tirata e le squadre a contatto, quando Parish non sopport� pi� lo sgomitare di Laimbeer. Lo avvis�. Lo minacci�, ed alla fine esplose rifilandogli quattro cazzotti cos� veloci che gli arbitri incredibilmente non se ne accorsero. Detroit non si scompose, ed a tre minuti dalla fine conduceva di 4 lunghezze. I Celtics reagirono, ma a 17 secondi dalla fine Thomas mise a segno un difficilissimo tiro con Sichting in faccia: 107 a 106 Pistons. Lo scenario era pronto per una delle giocate memorabili nella storia della franchigia biancoverde: Bird, autore fino a quel momento di 36 punti, part� in palleggio ma il suo tiro venne stoppato e Sichting non riusc� a controllare la palla. Mancavano cinque secondi, Chuck Daly voleva un time-out ma Isiah Thomas decise che era meglio non far preparare una difesa ai padroni di casa e pass� velocemente a Laimbeer. Bird sembrava non badare alla rimessa, ma appena la palla lasci� le mani di Thomas, si gett� sul passaggio come un uccello da preda. L�inerzia dello scatto lo stava per portare fuori dal campo, nell�angolo sinistro, quando dovette decidere se tirare o passare. Vide con la coda dell�occhio una maglia bianca tagliare verso canestro, e spar� un passaggio che consent� a Dennis Johnson di segnare il canestro vincente con la mano sinistra. Ancora una volta i due si erano intesi alla perfezione, ed il Boston Garden sembrava impazzito. Ainge comment�: �Si sono semplicemente dimenticati di Larry Bird, tutto qui�, e Chuck Daly ammise �Ha fatto una gran giocata, non c�� dubbio�. Subito dopo la NBA rese noto che Parish era squalificato per la partita seguente, e nella sesta non ci fu storia: Detroit vinse per 113 a 105. Ancora una volta il Boston Garden sarebbe stato teatro di una settima e storica partita. Il 30 maggio 1987, i Pistons subirono la loro dose di sfortuna quando Vinnie Johnson ed Adrian Dantley si tuffarono su un pallone sbattendo le teste uno contro l�altro. Dantley fu portato al Massachusetts General Hospital, e Johnson non gioc� bene come al solito. A quattro minuti dalla fine la gara era ancora aperta, ma Ainge la chiuse con un tiro da tre dopo cinque rimbalzi offensivi consecutivi da parte dei Celtics: quella partita la volevano ad ogni costo. E la vinsero per 117 a 114, al termine di una serie nella quale il pronostico li aveva visti nettamente sfavoriti. Rodman, dimostrando la stessa classe che lo avrebbe in seguito portato ad indossare un bianco abito da sposa, disse che Larry se fosse stato nero sarebbe stato un giocatore come tanti, e Thomas sottoscrisse la dichiarazione, creando un vespaio e venendo sommerso dalle critiche dei media. Tanto che l�NBA si preoccup� di indire una conferenza stampa nella quale Isiah si scusava e Larry dichiarava di non essere minimamente preoccupato dalle dichiarazioni: �Se io non mi sento offeso da queste affermazioni, non vedo perch� altri dovrebbero. Eppoi ognuno pu� pensarla come vuole, non siamo mica in Russia.� Thomas venne �grigliato� dai giornalisti, ma Bird stava pensando solo ai Lakers. Los Angeles era pi� forte che mai (aveva acquistato pure Mychal Thompson, valido e brillante centro dei Blazers), mentre Boston stava cadendo a pezzi. L.A. si aggiudic� le prime due partite al Forum, e Boston accorci� le distanze al Garden (109 a 103). La quarta partita, dominata dai Celtics, venne vinta dai Lakers con un gancio di Magic in faccia a McHale, Bird e Parish. Larry sbagli� dall�angolo ed a quel punto la serie era decisa. I Celtics ebbero un fremito d�orgoglio quando vinsero la sesta partita per 123 a 108, ma al Forum i padroni di casa espletarono le formalit� di rito e vinsero il titolo. Eppure i tifosi biancoverdi non poterono fare a meno di affezionarsi ancora di pi� ad una squadra che, in mezzo a mille infortuni e puntando solo sull�orgoglio era riuscita nell�impresa di vincere tre serie di playoffs e di portare i nuovi campioni NBA alla sesta partita. Ma la verit� era ormai chiara: i Boston Celtics stavano cominciando ad apparire sui bollettini medici pi� spesso che non nella cronaca sportiva.

(5- continua)

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