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Apollo/Febo

Febo fece nascere per gli uomini Asclepio e Platone. Uno per la cura del corpo, l'altro dell'anima."

Diogene Laerzio - "Vite del filosofi" - III libro

Antica divinità solare dei greci (ma non è sicuro che compaia anche nel pantheon miceneo). Porta la luce, è il puro (Phoibos), nato dalla relazione tra Zeus e Latona (la dea nascosta, la notte). nello scoglio nascosto di Delo (per sottrarlo all'ira di Era).  Sconfigge con i suoi dardi il Pitone (Phiton), il serpente delle tenebre presso Delfi: per questo vi fu eretto il suo santuario, detto Pizio.  Conferisce i suoi poteri profetici alle Sibille (tra cui quella Cumana). A lui si elevano i canti (Peana) della purificazione, della rinascita, del rinnovamento. 

Cuma introduce il suo culto all'Ovest. I coloni della Magna Grecia dedicano il primo culto a colui che li ha guidati nell'attraversamento dei mari e nella fondazione  della colonia. Dopo la morte  il fondatore (ecista, oikistés) è assimilato ad un eroe ed entra nel rango degli immortali  come il dio che ha autorizzato e  guidato i suoi passi, vale a dire Apollo, la divinità che tutela l'ordine costituito, l'espressione armonica (mousiké téchne), la salute (è il padre di Asclepio, dio della medicina), la conoscenza e la connessa tecnica divinatoria (la mantica, da manthànein, imparare a conoscere). Presiede alle fauste previsioni di colonizzazione occidentale l'Apollo di Delfi, attraverso la Pizia, e l'Apollo di Delo. Naturalmente si tratta di consuetudini celebrative invalse ex eventu.  A Delo fanno riferimento i coloni che fondano l'emporio di Pitecusa e la colonia di Cuma.

. Nell'originario pantheon Apollo non compare. La visione gerarchica presente nel pantheon riflette quella della società. Gli àristoi - corrispondenti agli dei olimpici - vanno distinti dagli eroi e dagli uomini. Chi tenta di valicare il confine - lasciandosi portare dall'hybris - dall'eccesso d'orgoglio - sarà punito (Prometeo). E' Apollo che sorveglia tale confine, è lui il custode olimpico delle tre massime delfiche.

Apollo proveniente dal tempio di Apollo di Cirò 440.430 a. C.

L'opera, di perfezione classica, fu addirittura attribuita a  Pitagora (TURANO 1964). 

Reggio Calabria, Museo Naz. cat. 191

Le tre massime dell'Apollo di Delfi Nel mito greco i molteplici aspetti delle forze psichiche si rappresentano nei rapporti di filiazione delle divinità. Era esprime la fecondità naturale, Afrodite la potenzialità amorosa non ancora fissata nel matrimonio, il figlio Eros ne è l'amore realizzato, Atena è l'intelligenza pratica in tutte le forme (compresa quella bellica), Ares rappresenta la forza e crudeltà della guerra. Tale proiezione del conscio e dell'inconscio psichico umano nelle rappresentazioni divine implica un'umanizzazione del celeste attraverso la generazione: la creazione di una rete di legami parentali copre tutta la gamma dei sentimenti umani.
conosci te stesso sii consapevole dei tuoi limiti di mortale
nulla di troppo non cercare ciò che va oltre la tua natura di uomo mortale
sii saggio renditi conto del posto che occupi nel mondo e non pretenderne un altro

 

FONTI

MADDOLI 1996: Gianfranco Maddoli, Culti e dottrine religiose dei Greci d'Oriente, in PUGLIESE CARRATELLI 1996, 481-498

PONTRANDOLFO 1996: Angela Pontrandolfo,  La pittura parietale in Magna Grecia, in PUGLIESE CARRATELLI 1996

PUGLIESE CARRATELLI 1996: Giovanni Pugliese Caratelli (a c.), I Greci in Occidente, MI:Bompiani,1996 

TURANO 1964: Carmelo Turano, L'acrolito di Cirò, in Klearchos, 1964 (n.23-24), 61-72

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