GLI ACCORDI SEGRETI

di Eros Capostagno

In mancanza di idee e programmi credibili, la campagna elettorale del Governo si � basata, tanto per cambiare, sulla demonizzazione degli avversari. L'ultima trovata, come noto, � stato l'allarme "eversione" per una "secessione del Nord", prevista nel sedicente patto segreto tra Lega e Polo, in caso di vittoria elettorale nelle regioni del Nord.

L'evidente tentativo di racimolare al Sud i voti probabilmente perduti al Nord, prendendo oltretutto per ingenui fessacchiotti gli elettori meridionali, � talmente sciocco che ci si potrebbe meravigliare di come si sia prestato a farne un presunto scoop uno che passa per un grande giornalista. Probabilmente ha ragione Fini, quando parla di "...uno scoop falso di un trombone vero!".

E s� che di patti segreti questi governanti ex-post-neocomunisti se ne dovrebbero intendere, vista la propensione storica che loro stessi ed i loro genitori hanno spesso manifestato verso questa forma di politica.

Cominciarono nel 1938, quando il buon padre Stalin ed il nazista Hitler stipularono in segreto il "Patto Molotov-Ribbentrop" per la spartizione della Polonia. Al mondo, e soprattutto ai polacchi, il patto fu messo in chiaro l'anno dopo, con i tedeschi a Danzica ed i sovietici a Varsavia, ennesima prova che, in politica, gli interessi di bottega valgono pi� delle contrapposizioni ideologiche.

Un po' su quello stesso filone si colloca l'attivit� della "Gladio Rossa", l'organizzazione paramilitare del Partito Comunista Italiano che, nel dopoguerra, prendeva segretamente ordini, soldi e materiale da Mosca, per organizzare la guerriglia interna in appoggio all'Armata Rossa, se la situazione fosse precipitata tra Est ed Ovest negli anni della Guerra Fredda. Il "Dossier Mitrokhin", se venisse riesumato integro dalla frettolosa sepoltura che il Governo gli ha dato, getterebbe un po' di luce su quegli eventi.

In tempi pi� recenti, siamo nel 1994, i patti segreti si giocano tutti all'interno del PCI, ribattezzatosi nel frattempo PdS ove, con una manovra a tenaglia delle fazioni di D'Alema e di Veltroni, il segretario politico Achille Occhetto viene defenestrato dalla guida del Partito. Occhetto se ne and� piangendo, di fronte alla manovra di cui era stato fatto bersaglio, e buon per lui, perch� nel passato ad altri esponenti di partiti fratelli era andata anche peggio.

Nell'estate di quello stesso anno, come arcinoto, ci fu anche il capolavoro dei tessitori di trame occulte, che si concluse con il famoso "Ribaltone" ed il successivo "colpo di stato bianco", per cui i vincitori delle elezioni vennero eliminati e gli sconfitti insediati al Governo. Infatti, mentre il Presidente della Repubblica, calendario alla mano e alla presenza di Cossutta, prometteva a Berlusconi elezioni anticipate fissandone anche la data, nell'ombra partiti e Istituzioni stipulavano con Bossi il patto segreto per il Ribaltone, con le garanzie per la Lega che non ci sarebbero state elezioni anticipate.

Nel 1998, altro dramma interno per i Comunisti duri e puri. Di fronte all'intransigenza di Bertinotti, segretario di Rifondazione Comunista, che vuole togliere il suo sostegno al Governo perch� ritenuto nella sua politica non-abbastanza-di-sinistra, il PdS di D'Alema si accorda segretamente con Cossutta, Presidente di Rifondazione, per esautorare Bertinotti. La manovra finisce con la scissione di Rifondazione Comunista e la nascita del micropartito cossuttiano (Partito dei Comunisti Italiani, se non andiamo errati) che salva il Governo. Il tutto si conclude con l'impietosa scena finale, immortalata dalla TV, di un Bertinotti solo e sconsolato sul suo scanno parlamentare in una Montecitorio vuota. E buon per lui, nel passato ad altri segretari di partiti fratelli, come detto, era andata peggio.

In quel periodo ci fu anche un altro tentativo, tragicomico, di stipulare patti segreti. Ci prov� Prodi, capo dell'Ulivo e del Governo, con un leader straniero, quell'Aznar capo del Governo spagnolo, che rivel� al mondo la richiesta prodiana di un fronte comune italo-spagnolo per boicottare la nascita dell'Euro alla data prevista.

Certo Prodi non si aspettava una tale reazione, anche perch� all'epoca Aznar non aveva ancora mostrato tutti gli attributi di cui era dotato, fatto sta che il patto fin� nel ridicolo, ma le sue conseguenze le vediamo oggi nell'autorit� e nella considerazione di cui gode l'attuale Presidente della Commissione Europea di fronte ai vari capi di Stato e di Governo europei. Ma � anche vero che per stipulare patti segreti ci vogliono attributi adeguati!

E sempre a proposito di Prodi, ma questa volta in veste di vittima di patti segreti, alla fine di quell'anno fecondo che sembra essere stato il '98, non possiamo dimenticare l'accordo D'Alema-Cossiga, con tanto di creazione di un partito virtuale "ad hoc" (UdR), allo scopo di scalzare Prodi, sostituirlo con D'Alema stesso e rendere possibile la guerra alla Serbia (v. Un Paese sotto tutela nel N� 46). La manovra riusc� perfettamente, ed abbiamo ancora davanti agli occhi l'urlo straziante del povero Prodi in quel teatro emiliano; "No! No! No!".

La lista si fa lunga e vorremmo chiudere, ma non possiamo fare torto al Ministero di Grazia e Giustizia e al Ministero degli Esteri, dimenticando l'accordo col Governo americano per il trasferimento in Italia (sempre categoricamente rifiutato) di Silvia Baraldini, di cui le vittime del Cermis potrebbero (la Storia forse ce lo dir�) essere state doppiamente vittime.

E non possiamo far torto al Ministero dell'Interno ed ai suoi successivi titolari, dimenticando gli accordi virtuali di "quieto vivere" con i contrabbandieri pugliesi (v. Ammortizzatori sociali nel N� 48) e le circolari, tutt'altro che virtuali, emanate alla chetichella a Questori e Prefetti, per il libero ingresso, la libera circolazione, la indiscriminata regolarizzazione degli immigrati clandestini (Clandestini? Ma se entrano alla luce del sole...), e la completa impunit� di quelli colti in flagranza di reato. Chapeau!

Naturalmente, nel nostro piccolo, non possiamo pretendere di far concorrenza a dei giornalisti di chiara fama e tanto meno a certi "Maestri di Giornalismo" (v. anche Maestri di Giornalismo): ci limitiamo quindi a suggerire a qualcuno di questi, un "trombone vero" magari, di prendere spunto da questa carrellata di ricordi, per qualche nuovo scoop sui patti segreti.

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