AMMORTIZZATORI SOCIALI

ovvero: CHE FINE HA FATTO FORLEO?

di Eros Capostagno

Come già rilevato da questa rivista (v. Gli Amerikani nel N° 28), in alcuni episodi di criminalità quello che dovrebbe scandalizzare non è tanto l'episodio di banditismo in sé, quanto il fatto che i giornali(sti) nostrani si limitino a registare il fatto come uno dei tanti eventi di cronaca nera, guardandosi bene dall'incitare l'opinione pubblica alla rivolta morale contro l'assuefazione a convivere col banditismo più arrogante, e contro il laissez faire delle autorità.

Intere zone d'Italia sono da tempo controllate dalla malavita, ma ci è voluta la morte accidentale di due turisti, investiti da contrabbandieri in fuga, perché i giornali(sti) italiani fossero costretti a darne notizia. Con tutte le cautele del caso naturalmente, e sottolineando più l'aspetto incidentale, la jella dei turisti stroncati dal destino quando ormai erano giunti nei pressi di casa, che non l'inaudita libertá di scorazzare dei mezzi blindati dei contrabbandieri nel Salento.

Il tutto perfettamente in linea con la fugace notizia data a proposito del quasi concomitante (ed inaudito) episodio in cui, nella stessa zona, le scorte "blindate" dei contrabbandieri hanno immobilizzato le camionette blindate della Finanza, consentendo ad un loro TIR carico di sigarette (abbiamo detto TIR, non moto superveloce o Porsche o Ferrari) di dileguarsi.

Fugace notizia quasi di costume piú ancora che di cronaca, nella quale tutti si sono guardati bene dal sottolineare come dai mezzi ed uomini della Guardia di Finanza non sia stato sparato un solo colpo d'arma da fuoco, né tantomeno granate incendiarie in direzione del TIR.

Giornalisti disattenti dunque? Puó darsi, ma soprattutto giornali(sti) totalmente asserviti e preoccupati di non nuocere alla Sinistra al Potere che, avendo già fallito su tutto, non puó permettersi delle critiche serrate da parte dell'opinione pubblica, né tanto meno rivolte morali.

Si tratta infatti degli stessi giornali(sti) che si erano mostrati ben capaci di incitare alla rivolta "materiale" contro il legittimo Governo del Polo, servendosi anche delle menzogne piú spudorate (ricorderete quella secondo cui Berlusconi avrebbe tolto la pensione di reversibilitá alle vecchiette rimaste vedove...!), purché servissero allo scopo.

Talmente asserviti alla Sinistra al Potere, da sorvolare sul particolare del mancato scontro a fuoco non per distrazione, ma per non dover spiegare con imbarazzo all'opinione pubblica come questo Governo abbia evidentemente dato disposizioni a non usare le armi contro i contrabbandieri, siano essi albanesi o pugliesi.

Tanto é vero che il Questore Forleo che, inseguendo nelle acque pugliesi un contrabbandiere in motoscafo, ne aveva provocato la morte, é stato rimosso dalla carica e messo "ufficialmente" sotto processo. Siamo certi che il processo non si fará mai, per timore che possano emergere veritá imbarazzanti per la Sinistra al Potere, e tutto verrà insabbiato. Infatti di Forleo non si sa piú nulla, vivo, morto, in carcere, agli arresti domiciliari, scappato, ..., non si sa. E nessun giornale che si ponga la domanda "Che fine ha fatto Forleo?".

Veritá imbarazzanti, poiché ci sembra chiaro come il Governo abbia deciso di lasciare mano libera ai contrabbandieri che agiscono tra Puglia e Campania, con il tacito accordo che non ci debba "scappare il morto", per evitare reazioni nell'opinione pubblica. Quindi niente armi, limitiamoci a giocare all'autoscontro...

In questo contesto, il Questore Forleo, ligio più al suo dovere che alle manfrine sottobanco, costituiva un ostacolo imbarazzante, quindi... fuori dalle scatole e silenzio stampa.

Ma non è bastato, perché il destino cinico e baro ha voluto che il morto (anzi, due) ci scappasse, e non tra le forze dell'ordine, ma tra innocenti turisti di passaggio, e l'opinione pubblica ha acceso per un attimo i riflettori.

Non ci voleva un'intelligenza sopraffina o perversa per immaginare che, per mettere tutto a tacere e togliere dall'imbarazzo sia il Governo che la Cupola del contrabbando, la soluzione piú ovvia sarebbe stata quella di dare subito in pasto all'opinione pubblica il responsabile dell'incidente stradale e farla finita.

Ed infatti, guarda caso, "preso dal rimorso", una settimana dopo il fatto l'autista investitore si costituisce e la storia si chiude, tutti felici e contenti. Forleo, contrabbandieri, turisti uccisi, scontri tra blindati fuoriescono dalle pagine dei giornali ed un velo di oblio si stende sulla Puglia.

Ora, sarebbe troppo facile scrivere che la criminalitá organizzata controlla un enorme serbatoio di voti, e che potrebbe quindi essere oggetto di qualche riguardo, esattamente come questa Sinistra al Potere ed i suoi Procuratori hanno preteso e continuano a pretendere di dire a proposito della Democrazia Cristiana e di Andreotti, ed ora, piú grottescamente, di Berlusconi o Dell'Utri, ma non ci abbassiamo a tanto.

Preferiamo piuttosto pensare alla volontá (o necessitá) di lasciare degli ammortizzatori sociali in certe aree del Paese dove la speranza di lavoro e la promozione sociale sono state calpestate e ridotte praticamente a zero. Ammortizzatori sociali che consentano a larghi strati di popolazione di tirare a campare (magari ai margini della legalitá, come appunto col contrabbando) e che evitino eccessive complicazioni per le Autoritá.

O ammortizzatori sociali come i lavori socialmente utili. E come i lavoratori stagionali che la Forestale "deve" continuare ad assumere in estate (senza che vadano a svolgere alcun lavoro) per evitare problemi maggiori (tanto per chiarire di cosa stiamo parlando, nel 1998 la Regione Sicilia aveva tentato di ridurre queste assunzioni, col risultato che su tutte le montagne sovrastanti i comuni interessati al provvedimento, scoppiavano simultaneamente svariati incendi. Quest'anno gli stagionali sono stati tutti assunti, e quegli incendi simultanei non si sono piú prodotti).

Sappiamo bene che gli ammortizzatori sociali sono sempre esistiti. Negli anni d'oro del potere democristiano e socialista venivano generosamente elargiti contributi e pensioni di vario tipo, sotto l'etichetta di invaliditá, accompagnamento, coltivatori diretti, terremotati, figli di combattenti caduti sul fronte russo e cosí via. Come noto, la maggior parte dei beneficiari non era né invalida, né accompagnatore d'infermi, né terremotato, né aveva mai coltivato un pezzetto di terra in vita sua.

Certo non é morale lasciare integrare nel patrimonio genetico della gente l'idea che, con qualche sotterfugio e qualche connivenza, si possa fregare lo Stato, cioé la comunitá, senza per questo sentirsi responsabile di un delitto, né é certamente produttivo favorire l'assistenzialismo parassita piuttosto che l'imprenditoria creatrice di ricchezza. Ma favorire la criminalitá organizzata, ormai su scala internazionale, per mantenere il consenso ed una malintesa pace sociale, non puó restare impunito, né tanto meno taciuto.

E non si pensi solamente al contrabbando. Da anni la mafia russa, con tutte le opportune connivenze italiane, utilizza ben noti aeroporti dell'Adriatico per impiantarsi in Italia, nel silenzio pressoché totale della stampa e della TV e nella latitanza delle Autorità. Solo la settimana scorsa é stato comunicato ad un'opinione pubblica disattenta, che la mafia russa si é stabilmente impiantata in quelle regioni, acquistando case e strutture turistiche, da utilizzare nella prostituzione e nel riciclaggio. E giornali(sti) e Ministro dell'Interno danno ad intendere di cadere dalle nuvole! Ebbene, scusate l'autocitazione, ma andatevi a rileggere le denunce da noi fatte in questi anni su questa rivista.

Di fronte a questo sfacelo morale e materiale, vorremmo qualche denuncia in piú da parte del Polo e chiare affermazioni (affinché nessuno possa aver dubbi) che il prossimo Governo del Polo non creerá ammortizzatori sociali scendendo a patti con la criminalitá, ma ristabilirá le condizioni per il recupero sociale ed il rilancio dell'iniziativa e dell'imprenditoria locale, soprattutto al Sud. E tra queste condizioni, la prima, indispensabile, deve essere l'inflessibilitá verso i criminali (tolleranza zero).

In tale prospettiva dovremmo intanto cercare di spezzare l'intollerabile cortina di omertà del Governo e di tanti media, magari chiedendo a gran voce: "Che fine ha fatto il Questore Forleo, reo di aver dato fastidio ai contrabbandieri?".

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