ECONOMIA E RIFORME


di Ruggero Nazareno

Riportano i giornali che, secondo l'avvocato Agnelli, l'instabilita' e la frammentazione politica frenano lo sviluppo dell'Italia. Con tutto il rispetto che possiamo nutrire per un uomo cosi' importante, ancora una volta ci permettiamo di dubitare della correttezza della sua analisi politica. Sembra che l'onorevole D'Alema si sia affrettato a dichiarare il suo accordo con l'analisi dell'Avvocato. Gia questo ci lascia un po' perplessi.

Basta poi ricordare le piu' recenti analisi politiche del Presidente Onorario della Fiat per far aumentare i nostri dubbi. Infatti le sue ultime prese di posizione si possono riassumere in due celebri frasi. La prima: "Le riforme le fa meglio la sinistra", la seconda: " Non ci resta che sperare in Cossutta", cosi' almeno ci hanno riportato alcuni giornali. Frammentazione e instabilita' sarebbero causate, a sentire l'Avvocato, dalla mancanza di riforme.

Ma, ironia della sorte, la sinistra, che e' al potere almeno dai tempi dei governi Amato e Ciampi, a partire quindi dal 1992, non e' stata mai in grado di portare a termine queste riforme o meglio, secondo noi, come varie volte abbiamo spiegato nei nostri articoli, non ha mai voluto. Altra ironia della sorte sembrano essere proprio i personaggi come Cossutta i maggiori responsabili dell'instabilita' politica o almeno quelli che la stabilita' la minacciano continuamente, vedi le prese di posizioni riguardo al problema delle pensioni, o in occasione della guerrra del Kosovo. Ci sembra quindi assodato che la sinistra piu' che a far meglio le riforme sia piu' brava a non farle per niente, e che le speranze in Cossutta non siano proprio ben riposte..

Ma torniamo ancora sull'instabilita', causa principale, sembra, della precaria situazione economica del nostro Paese. Ma siamo proprio sicuri di vivere in un clima di grande instabilita' politica, anche considerando le finte crisi pretestuosamente minacciate da Cossutta? Al tempo della guerra del Kosovo le mozioni anti-Nato e filo-Milosevich per la fine dei bombardamenti e la ripresa di fantomatici negoziati, non erano firmate solo da Cossutta e soci, ma approvate da tutta la maggioranza, pur con qualche distinguo dei Cossighiani.

Eppure non hanno portato a nessuna crisi. Sembrava il gioco delle parti. Il Ministro Dini chiedeva la sospensione dei bombardamneti, gli alleati infastiditi quel tanto che si puo' esserlo come quando si ha a che fare con persone noiose e petulanti, ma ininfluenti, rispondevano picche, e tutto andava avanti come prima, specialmente con Cossutta che faceva finta di non sentire la risposta degli Americani.

E quando Cossutta, in piena guerra, si e' recato a rendere omaggio al dittatore serbo, non mi sembra che qualcuno nel governo abbia gridato al tradimento, ne' tanto meno allo scandalo. Tutti d'accordo quindi, nei fatti, se pur non nelle parole. Ma si sa che la fedelta' alle parole oramai e' un optional. Se un governo quindi riesce a trovare l'unita' e non cade nemmeno in simili frangenti e' solo perche' e' di una stabilita' a prova di terremoto del decimo grado. Stabilita' che gli deriva da un'incredibile unita' d'intenti.

E' vero che c'e' una frammentazione notevole, ma la colla che tiene insieme quest'incredibile allegra brigata e' piu' forte di qualsiasi forza di rottura. Il nome della colla e' semplice ed anche banale: Potere. Se qualcuno non ne fosse ancora convinto, rammentiamo che quest'allegra brigata e' al potere, come abbiamo ricordato poco fa, almeno dal 1992.

D'allora ad oggi si sono succeduti al governo soltanto, dimenticando la piccola parentesi di Berlusconi, cinque Presidenti del Consiglio, ovvero
1) Amato, che anche adesso e' uno dei membri piu' autorevoli di questo governo;
2) Ciampi, che al tempo del governo Amato era Presidente della Banca d'Italia, e che dopo aver fatto il Presidente del Consiglio, ed essere stato ininterrottamente Grande Ministro dell' Economia, posto preso adesso da Amato, e' diventato come tutti sappiamo il nuovo Presidente della Repubblica;
3) Dini, altro ministro dell'economia, questa volta nel governo Berlusconi, e poi Presidente del Consiglio con grande giravolta e, dopo il salto della quaglia, ministro degli esteri in Spe, (1996- ..) nei governi dell'Ulivo;
4) quarto fu Prodi, riciclato poi alla Presidenza della Commissione Europea per far posto all'attuale;
5) D'Alema, sponsorizzato da due vecchie conoscenze della, si fa per dire, prima Repubblica, l'ex gladiatore Francesco Cossiga, ed il sempre presente Clemente Mastella.

Se l'avesse saputo Togliatti, o Berlinguer, che il segretario del suo "glorioso" partito, sarebbe un giorno diventato Presidente del Consiglio con tali sponsor! Ma questa e' un'altra storia. Insomma e' evidente che il Primo Centrosinistra della Nuova Era, dimostra una stabilita' eccezionale: cinque Presidenti in piu' di 7 anni, cinque personaggi che da sette anni si dividono i " mejo posti del reame", e quando mai e' accaduto nella storia della Repubblica?

Una pentarchia al potere ininterrottamente da 7 anni piu' qualche paggetto di contorno, seminuovo o riciclato, come Veltroni, Scalfaro, Maccanico, piu', s'intende, Cossiga e Mastella. A questo punto c'e' da chiedersi a cosa sia dovuta la decadenza economica del paese, decadenza che sta rischiando di diventare endemica, e che, come abbiamo visto, non puo' essere dovuta ad un'instabilita' che non c'e', ne' ad una frammentazione che non impedisce di certo l'esercizio del potere.

Che ci sia decadenza ormai e' fuori dubbio, noi lo andiamo dicendo da quattro anni, da quando e' nata questa rivista, ma noi per nostra ammissione siamo visceralmente di parte. Adesso lo dicono anche i massimi rapresentanti di quel poco che e' rimasto della grande industria nazionale, e quando lo dice chi verso questo governo e' stato sempre cosi' benevolo, anche attraverso i propri giornali, c'e' da cominciare a crederci. A crederci che l'economia va davvero male, non certo ai motivi per cui andrebbe male, ovvero alla mancanza di riforme.

Noi siamo convinti invece che e' certamente necessario fare le riforme, ma quand'anche fatte le riforme le sinistre, queste sinistre sinistre, dovessero trovarsi a governare per altri cinque anni, i risulati economici non cambierebbero di certo, se non in peggio.

C'e' un solo modo per cercare di migliorare le aspettative, e non solo economiche di questo paese, mandare a casa al piu' presto questi loony left nostrani. Ms Tatcher lo fece a tempo debito con quelli britannici: speriamo noi, pur con 20 anni di ritardo di essere ancora in tempo.

Rimane da chiedersi perche' mai Agnelli ha parlato di perdita di competitivita' e di riforme, in quello che apparentemente poteva sembrare un attacco alla scarsa incisivita' del governo. Ma forse pensava solo alla nuova rottamazione prossima ventura. Lo sapremo dalla finanziaria.

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