LE BANANE

di E. Capostagno


E' nota l'espressione "la Repubblica delle banane", con cui a volte ci si rivolge al nostro Paese, quando si verificano situazioni di particolare ridicolo o di assurda inefficienza.
Eppure di questi tempi, siamo spesso colti dal dubbio circa l'appropriatezza di questa espressione, non tanto per rispetto alle Repubbliche che producono banane, quanto per le situazioni stesse che la suscitano.

Prendiamo le donne. Nel recente passato, una irrequieta signora di rosa vestita, frequentatrice di ambienti militari di alto livello, rivela storie di trame, piani, complotti, giri di soldi e morti redivivi: solerti autorit� militari destituiscono un Comandante di Regione Militare chiamato in causa, e altrettanto solerti Magistrati fanno dissotterrare in Spagna i resti di un terrorista nero morto vent'anni prima, onde provare un fantomatico scambio di cadaveri. Poco importa che, un anno dopo, il (ex)Comandante venga riconosciuto estraneo ai fatti (nel silenzio stampa generale), e che il DNA del defunto risulti perfettamente corrispondente a quello del presunto redivivo, e che nel frattempo la matura signora venga denunciata per atti osceni in luogo pubblico, essendo stata sorpresa a fare in macchina, con un aitante giovanotto che non era il marito, quello che un po' tutti noi facevamo in macchina all'et� di vent'anni. Lo sconquasso provocato con tali storie, le ha consentito di esibirsi in un imbarazzato strip-tease in televisione, in prima serata, (s)vestita da Mata Hari!
E che dire di quella ari(o)stocratica signora, frequentatrice di avvocati e magistrati, che, circondata da debiti, Ufficiali Giudiziari e ora pure da una scorta, rivela in un impeto di pentimento in prossimit� delle elezioni, grosse storie di corruzione e mazzette che la videro partecipe, tra cui quella della famosa busta aperta, contenente qualche centinaio di milioni, che un'amica, avendo urgente bisogno della toilet, le affida per qualche minuto, giusto il tempo di fare pip�?
Solerti Magistrati scatenano la caccia ai protagonisti di tali vicende, arrestano un Capo dei GIP, per poi liberarlo dopo tre mesi per scadenza dei termini, mentre la gentile Signora pentita, sempre scortata, diventa scrittrice ed ospite di salotti radicalchic.
Ci sorge il dubbio, Repubblica delle banane, o piuttosto Repubblica da operetta?

Prendiamo i maschi. Leggiamo che secondo dati della Caritas, circa 26000, diconsi ventiseimila, prostitute, pari al 60% del totale, essenzialmente nigeriane, yugoslave e albanesi, quasi sempre su costrizione violenta, esercitano in Italia, con un ricavato medio giornaliero (sarebbe pi� esatto dire notturno) di un milione di lire. Ora, facciamo un rapido conto: supponendo una tariffa media di 50000 lire a prestazione (possiamo sbagliare, non abbiamo esperienze recenti in merito), ci� significherebbe che ogni notte ben 520000, diconsi cinquecentoventimila, maschi italiani sborsano la bella cifra di quasi 30 miliardi di lire per la marchetta extracomunitaria! E non entrano ancora nel conto le professioniste italiane, il 40%, che devono pur avere un bel tornaconto, se pubblicano anche giornalmente annunci sui quotidiani a 2800 lire-a-parola-pi�-IVA. Ma allora, pur evitando facili ironie, ci sarebbe da chiedersi cosa (non) fanno le mogli italiane, se davvero ci sono tutti questi maschi cos� bisognosi di trasgressione.

Poi scopriamo, ma questo n� giornali n� autorit� ce lo dicono, che con un ritmo di due settimane, arrivano in varie localit� della costa Adriatica, voli charter dalla Russia e dintorni, pieni di uomini danarosi e di donne squattrinate. Queste ultime, seguendo un circuito preprogrammato, la prima settimana guadagnano, la seconda spendono, riportando in Patria scarpe ed altri generi. Il silenzio su questa attivit� � probabilmente dovuto al fatto che ci guadagnano un po' tutti, contente loro...
Ci sorge il dubbio, Repubblica delle banane, o ormai Repubblica delle...?

Prendiamo i politici. Leggiamo sui quotidiani, che un'alta Carica dello Stato, chiacchierona anzicheno, afferma in un contesto ufficiale, che met� del Prodotto Interno Lordo italiano sfugge a tassazione. Poich� non un giornalista, a nostra conoscenza, fattisi due semplici conti, si � interrogato sul nonsenso di certe dichiarazioni, siamo costretti a citare la nostra stessa rivista, e vi rimandiamo agli articoli di Monello, nel numero precedente "Un popolo di evasori " ed in questo numero "Gratta e vinci".
E che dire di quel famoso decreto, la "(im)par condicio", tanto urgente da essere portato in volo notturno con un aereo militare ad Ankara, affinch� il Capo dello Stato ivi in visita, potesse immediatamente firmarlo (su suolo straniero, mai accaduto nei primi cinquant'anni di repubblica), e che, a distanza di quasi due anni, non � stato ancora nemmeno convertito in Legge?
Per finire di nuovo con la Massima Autorit� della Repubblica che, improvvisamente e attraverso canali che bypassano il Parlamento, lancia una crociata contro la violenza in TV, per i suoi presunti effetti negativi sui bambini. Sar� forse l'approssimarsi della scadenza della Legge Mamm� e del rinnovo delle concessioni televisive a risvegliare certe coscienze contro la TV, ma come la mettiamo con la violenza effettivamente esercitata sui bambini costretti dal racket degli albanesi a mendicare per strada o a fare i lavavetri agli incroci, sugli zingarelli di professione borseggiatori (fatevi un giro tra Via Cavour e i Fori Imperiali, "lavorano" sempre l�, pare non crescano mai), salvo suscitare l'ipocrito pietismo nazionale con falsi scoops televisivi, o su quel 30% di alunni che a Napoli evadono la scuola dell'obbligo e diventano manovalanza di camorra?
Ci sorge il dubbio, Repubblica delle banane o piuttosto Repubblica della superficialit�, del pressapochismo, della malafede?

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Si sta facendo credere agli Italiani che per "entrare in Europa" basta acchiappare gli evasori fiscali e riaggiustare il cambio col marco (vedi "Britannia" in questo stesso numero) purtroppo la vera distanza che ci separa dall'Europa occidentale � di ordine morale. Caduta la certezza del diritto, garantita di fatto l'impunit� ai criminali, tollerati senza motivo lenoni, prostitute, viados, spacciatori di tutte le nazionalit�, per non parlare di chi vive unicamente di borseggi e furti negli appartamenti, in nome di una ipocrita "solidariet�" verso chi si spaccia per immigrato-in-cerca-di-lavoro, affidata la cosa pubblica ad amministratori di professionalit� scarsa o nulla, � venuto meno e si � sgretolato l'intero tessuto sociale del Paese. E non � certo inventando il bubbone della secessione che si pu� pensare di ricostituire la Nazione intorno ad un ideale.
Pi� che qualche rialzo del marco sulla lira, � questo abbassamento della nostra civilt� che ci pone di fronte all'Europa a due velocit�.

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