UN POPOLO DI EVASORI

di Monello


Pochi giorni fa, il 31 maggio, e' apparsa sui giornali la notizia che erano stati evasi 230.000 miliardi di tasse nel solo 1995. E per non dar luogo ad equivoci, si leggeva ancora che, secondo uno studio dell' Universita' di Pavia, nel 95 sarebbero stati sottratti alle Finanze 230.000 miliardi. E per essere ancora piu' chiari, da piu' parti si e' scritto che tale somma da sola eliminirebbe il deficit annuale dello Stato, e quindi la necessita' di manovre e stangate a ripetizione per poter entrare nell' Europa delle monete.
Sorge per� un piccolo dubbio, almeno in chi, come me, e' solo esperto di aritmetica e non di finanze.
Dunque, se si tratta veramente di 230.000 miliardi di tasse non pagate, tenuto conto di un tasso di imposizione media del 45%, allora ci deve essere un reddito nascosto di almeno 500.000 miliardi, il che ci farebbe diventare di gran lunga il paese piu' ricco d' Europa.

Tra parentesi, si capirebbe ancora di meno come mai, in un paese cosi' ricco e a cui piace immensamente riempirsi la bocca di " solidarieta' " ad ogni pie' sospinto, si e' costretti ad assistere allo spettacolo inverecondo, unico in Europa, di bambini che invece di essere aiutati e protetti, sono costretti a chiedere l' elemosina per strada. E come mai gli immigrati siano costretti a pulire i vetri agli incroci, invece di avere un lavoro ed una casa, come si provvede in paesi meno "solidali" e meno ricchi di noi.

Se invece non si tratta di reddito nascosto, ma di evasione su redditi prodotti, allora vuol dire che la pressione fiscale in Italia e' in realta' , per coloro che le tasse le pagano, molto pi� alta del 45%, ossia a livelli insostenibili: questo in base a semplice aritmetica.

Altra ipotesi: forse si tratta di 230.000 miliardi di reddito non dichiarato, su cui si dovrebbero pagare tasse dell' ordine di 80.000- 100.000 miliardi. Ed anche se fosse qualcosa di meno, sarebbe sempre comunque sufficiente ad azzerare il deficit annuale ed il paese sarebbe sempre enormemente piu' ricco.
In realta' non si capisce bene di cosa si tratti.

I giornali, quando sparano certe notizie dovrebbero essere un po' piu' chiari, non tutti i lettori sono esperti di questioni fiscali.

Una cosa pero' e' certa: l' informazione fiscale e lo stato delle finanze del paese sono fondamentali in uno stato democratico, e questa non e' materia da trattare con leggerezza.
Ma forse, pi� semplicemente, si tratta solo di una grande balla.


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