QUARTO RAGIONAMENTO

Bordiga combatteva, come molti esponenti della "sinistra" dell’Internazionale, molte tesi di Lenin, ma per difendersi tatticamente dall’accusa di "estremismo anarcoide"10, non tagliò mai i ponti con Lenin, con l’astuzia tattica di citarlo solo in quelle parti in cui Lenin citava Marx, ben misera cosa.

Sarà nostra abitudine citare la fonte originale. La citazione non implicherà mai l’adesione totale alle opere che il soggetto politico ha prodotto e tanto meno all’uomo politico tout-court. Noi riconosceremo il metodo politico d’indagine per giungere alla verità umanamente possibile e dimostrabile, sapendo convivere con il dubbio e l’incertezza, che sono prodotti da una parte dai confini della ricerca e dall’altra dall’accaparramento "occulto" della documentazione, consapevoli che così è limitata la chiarificazione. Riteniamo con ciò di diffondere comunque le verità possibili, in quanto mai scomode, perché riteniamo che la chiarificazione renda consapevolezza ed è comunque preludio di cambiamento.

La chiarificazione con un sistematico intervento di disinganno permette all’umano-diffuso di affermare l’autenticità dei fatti e quindi una generalizzabile progettazione.

1. Il falso storico o ideologico

I fatti storici esaminati, i dati di fatto e i ragionamenti ci portano a riconsiderare la collocazione nella Storia di tutte quelle forze politiche10, del passato e del presente, che hanno illuso, portato allo sbaraglio o tradito un immenso numero di esseri umani. Se a livello internazionale va riconosciuto l’uso distorto che è stato fatto dell’opera di Marx è, allora, vero che va collocato nella pattumiera della Storia tutto l’insieme10 dei movimenti, delle organizzazioni, dei modelli e delle ideologie che sin dalle fondamenta si sono rivelati nei fatti e nella teoria come anticomunisti: il leninismo, lo stalinismo, il trotzkismo, il maoismo, il PolPotTismo, il terzomondismo nazionalista, il centramericanismo, il castrismo, il sudamericanismo, l’euro(ahi!noi!)-comunismo, il gorbaciovanesimo e tutte le subdole forme derivate dell'era postuma all'imbroglio borghese $ovietico

A livello italiano, per fare un esempio a carattere nazionale, le forme devianti di mistificazione organizzata10 rappresentano un caso, probabilmente unico a livello mondiale, per la loro moltitudine e varietà. Va anche detto che il numero eccessivo di formazioni politiche è stato anche determinato dal mercato delle vacche del parlamentarismo che ha attirato la gola di numerosi cani che hanno creduto di poter approfittare del contesto storico.

Le altre forme di fuorvianza sono rimasti surrogati del leninismo e del maoismo.

Ma il marciume della cultura di sinistra ha anche un'altra facciata: il riformismo storico consumato da quelle organizzazioni dichiaratamente socialdemocratiche e/o socialiste o

ecologiste,
[Quello che gli ecologisti di tutto il mondo NON vi diranno Mai]

pacifiste,
[L'Inganno "Pacifista"]

femministe,
[Miseria del Femminismo - Dominique Karamazov]

 

o della cosiddetta

"solidarietà sociale",

o del cosiddetto

"movimento cooperativo",

o dei

"resuscitati"

Zombie ex freackettoni

della New Age,

che persa ogni bussola del finalismo storico, dimenticato ogni riferimento di Origine, hanno ideologizzato, con gli anni, la politica come business - apertamente - codificando quasi statutariamente, con proposte politiche o di legge, la legittimazione della corruzione, del furto, dell'estorsione, fino a fare dello sfruttamento della classe operaia una bandiera.

Vai al QUINTO ragionamento

Vai all'Indice

Vai alla Bibliografia

torna alla HOME

 

[10] ITALIA. Il P.C.I. ha cessato di essere partito comunista a partire dall’avvento della dirigenza unica di Togliatti, quindi almeno a partire dal 1926-1929, epoca delle purghe staliniane e dell’estromissione del suo fondatore A. Bordiga. Dal 1945 il PCI assume, per quanto ri guarda l’Italia, il ruolo di "cane da guardia del sistema" fino a scoprire formalmente le carte, nel 1991, anno in cui cambierà nome, per ragioni di mercato. Abbiamo, poi, tutte le formazioni satelliti del PCI, scissioniste - spesso per rientrare dalla finestra - che sono Il Manifesto, PDUP, i trotzkisti della LCR ed altre forme di associazionismo culturale mistificatorio: buon’ultima la neonata "Rifondazione Comunista" che dopo quarant’anni di Piccismo continua a sostenere la necessità di fare esistere un partito travestito di rosso. Segue l’arcipelago leninista e maoista: Lotta comunista, Avanguardia Operaia, Democrazia Proletaria, Unità Proletaria, Unità Popolare, I Dandy di Lotta Continua e i Loro nemici di Potere Operaio, Partito Comunista d’Italia (del dopoguerra), Agit Prop, Autonomia, LSR (Trotzkisti), Brigate Rosse, Prima Linea, Senza Tregua, Unità Comuniste Combattenti, Cellule Comuniste Combattenti, Nuclei Comunisti Territoriali, Nuclei Armati Proletari, Neo-GAP, Che-fare, Rivoluzione comunista, Partito Maoista, Cellule comuniste per la redenzione del proletariato, Unione dei comunisti combattenti, fino ai figli della collina Punk-straccioni (ma con i soldi di papà) dei Centri Sociali di Rincoglionimento Autogestiti, Kaos, ecc. ed altri Prodotti mostruosi della società del Capitale come le recenti trovate rossobrune di Tsipras o ex kossuttiani.



Il falso storico o ideologico