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SCOPO
UGUALE, APPROCCI DIVERSI
Il gradualismo di
Monnet e il costituzionalismo di Spinelli
di PUBLIUS*
INDICE
Il gradualismo di Monnet
Limiti del gradualismo
Il costituzionalismo
Il gradualismo di Monnet
Monnet è un uomo maturato attraverso una lunghissima
esperienza diplomatica che finalmente diviene un uomo di azione.
Egli capisce che la strada verso lUnione europea
è lunga perché occorrerà che si sviluppi una cultura
internazionalista prima che lUnione politica possa
concretarsi. Il suo scopo finale sono però proprio gli Stati
Uniti dEuropa.
Secondo Monnet lEuropa sarebbe arrivata allintegrazione
politica con naturalezza dopo un periodo di reciproco
avvicinamento degli europei. Occorreva solo una lunga serie di
piccoli passi che insieme avrebbero coperto la
grande distanza tra Stato e Stato, tra nazione e
nazione, tra popolo e popolo. Si trattava di rovesciare la
cultura patriottarda e nazionalista che vedeva nello straniero
soprattutto un potenziale nemico: una cultura cristallizzata
da secoli dominati dal confronto armato.
Per iniziare occorreva un piccolo passo funzionale alla ripresa economica del cuore dellEuropa: un passo tanto piccolo da non turbare troppo le coscienze e tuttavia tanto funzionale da innescare un processo virtuoso di sviluppo pacifico e di avvicinamento politico. Monnet individuò il primo passo nella comunione del mercato più importante dellepoca: quello siderurgico.
Fu un successo enorme. Lavvicinamento politico dei Sei della CECA fu così rapido che in breve tempo lEuropa "rischiò" di divenire una federazione (anche per linnesto nel processo gradualistico della componente costituzionalista).
Ma i tempi non erano maturi
per un salto di qualità tanto grande.
Era lepoca della decolonizzazione,
inevitabilmente subìta da Francia e Gran Bretagna.
Era lepoca della grande contraddizione:
· da una parte il progetto di un esercito
europeo integrato come passo che avrebbe richiesto
necessariamente un governo europeo;
· dallaltra lillusione di
continuare lantica politica di potenza (non
più in Europa, ormai divisa dal Sipario di Ferro ai
lati del quale si confrontavano le nuove superpotenze USA e
URSS; ma nel Terzo mondo, resistendo disperatamente ai
fermenti indipendentisti delle colonie.)
Fu il tracollo francese in
Vietnam (1954) a bloccare il processo di integrazione
politica europea.
Fu infatti questo evento che risvegliò lorgoglio
francese e gonfiò la Francia di diffidenza per il riarmo
tedesco fino al punto che i gollisti respinsero
la ratifica della Comunità Europea di Difesa (CED),
già firmata dai governi.
Possiamo leggere gli eventi da un altro punto di vista: se la semplice sconfitta in Vietnam potè distogliere i francesi dal grande progetto di raggiungere gradualmente gli Stati Uniti dEuropa, era segno che una coscienza sufficientemente europeista non si era ancora formata perchè la CECA costituiva solo il primo della lunga serie di passi necessari per arrivare all'Unione politica.
Per 35 anni i leader politici europei non avrebbero più parlato di federazione .
Il gradualismo (che Monnet aveva concepito
propedeutico alla Federazione Europea) diventò sistematico:
· Patti di Roma: CEE ed EURATOM,
· fusione degli organi (per cui lAlta
Autorità divenne un'unica Commissione competente in tutti e tre
i Trattati; e similmente avvenne con lAssemblea divenuta
Parlamento Europeo e con la Corte di Giustizia),
· revisione dei tre Trattati (nellAtto
Unico Europeo),
· istituzione del Consiglio Europeo,
· istituzione del Sistema Monetario
Europeo (per cercare di armonizzare la politica dei
cambi tra le molte monete della CEE),
· Fondi di Investimento,
· rapporti con i Paesi in via di
sviluppo,
· aumento delle competenze della Commissione,
ecc. ecc.
...una serie interminabile di passi.
Nessun trattato della storia ha la fisionomia
dei Trattati comunitari.
Un tempo il contenuto di un trattato era "congelato":
si trattava di rispettare i patti fino alla scadenza.
Nei Trattati comunitari, invece, domina il divenire, anzi il
crescere.
Ma se ciò è stato la fortuna economica della UE e il motivo del
suo progressivo allargamento da 6 a 15 (con altri 12 o 13
candidati in lista d'attesa per ora!), questo è anche stato il
motivo del crearsi di una mole burocratica elefantiaca che ormai
impedisce allEuropa di agire sulla scena politica mondiale.
Questa enorme burocrazia inoltre non risulta per niente
comprensibile ai comuni cittadini.
Il deficit democratico dellUE è evidente: ed è
la causa del distacco dei cittadini dalle questioni europee e del
crescente euroscetticismo.
Limiti del gradualismo
Monnet ha "vinto" perché è il suo gradualismo
che storicamente si è affermato.
Ma è anche stato "tradito" dalla sua stessa invenzione,
perché anziché sfociare nella maturazione della necessità
della federazione, è diventato un meccanismo fine a se stesso
che sta degenerando nella paralisi dellUnione (come
mostrano ormai gli ultimi Consigli europei ed il fiasco del
Consiglio europeo di Nizza e del relativo Trattato).
Il gradualismo è detto anche funzionalismo
in quanto ogni passo in avanti è motivato dalla individuazione
di una nuova funzione che la CEE (UE dal 93) è
opportuno che assuma.
Gli organi comunitari sono tenuti ad occuparsi esclusivamente di
quanto è di loro competenza in base ai Trattati pattuiti da Stati
sovrani. Davanti al divenire della storia, specie in casi di
emergenza, gli organi comunitari sono impotenti fino a che un
nuovo Trattato non recepisca per essi altre funzioni adatte ad
affrontare le nuove situazioni.
Questo è un gravissimo limite che spiega la
critica incapacità di agire della UE e la natura burocratica
delle sue istituzioni.
E sempre più evidente la necessità di concludere la fase
del gradualismo per intraprendere quella del costituzionalismo.
In teoria è un metodo più logico e coerente, ma cozza contro la realtà quotidiana e la lentezza salvo condizioni storiche drammatiche e violente con cui evolvono la mentalità e la cultura politica della società.
Uno Stato ha fini generali nel senso
che gli scopi del suo agire sono indeterminati per numero e
qualità.
Esso dispone di organi sovrani nel senso che, nel
rispetto delle leggi e delle competenze loro assegnate, sono
liberi di scegliere le azioni che giudicano più opportune per
ovviare alle situazioni che man mano si presentano con il
procedere stesso della Storia.
Davanti ad una nuova situazione, o ad una emergenza, gli organi
dello Stato sono in grado di affrontarla, senza curarsi di quale
sarà in concreto lazione da intraprendere.
Invece, gli organi previsti per ladempimento di Trattati
non hanno questa libertà ma devono invece tenersi ai limiti
stabiliti dal Trattato stesso.
Qualsiasi alleanza tra Stati sovrani non può avere fini
generali!.
La UE non è "Stato" ma piuttosto un'alleanza
tra Stati rimasti formalmente sovrani.
Se in qualcosa funziona come se fosse uno Stato Federale, è solo
per l'accordo unanime degli Stati: in ultima analisi per un
accordo di convenienza comune ravvisato unanimemente dai governi
degli Stati membri.
Questo, oltre a limitare drasticamente le capacità di azione
della UE, la rende eternamente precaria.
Nulla impedirà la sua dissoluzione
in unarea di libero scambio (o anche il ritorno al
protezionismo) qualora la convenienza comune venisse meno.
Ad essere ottimisti, i singoli governi cercheranno il meglio per
il proprio Stato; e gli organi comunitari creature dellaccordo
tra governi non possono conquistarsi un'autentica ottica
europea.
Questo vale soprattutto per il Consiglio dei Ministri, ma in
pratica anche per la Commissione (di fatto da sempre "lottizzata"
dai governi nazionali) e persino per il Parlamento Europeo.
Infatti i parlamentari europei devono la loro elezione allapparato
di un partito nazionale, restando così prigionieri duna
mentalità secondo cui rappresentano ancora dei cittadini dei
rispettivi Stati anziché dei cittadini europei.
Il costituzionalismo
Il costituzionalismo consiste nel progettare la federazione vera
e propria, dopo aver individuato la volontà politica
e la convenienza di muoversi assieme da parte di
un determinato gruppo di Stati.
Consiste nellarrivare ad una Costituzione
che, limitando la sovranità degli Stati membri,
stabilisce:
· i diritti e i doveri
comuni ai cittadini di tutti gli Stati membri,
· gli ambiti (limitati in numero) di competenza
politica sottratta agli Stati membri e
· gli organi preposti alle
funzioni proprie dei rispettivi ambiti di competenza.
Tutto questo deve essere indicato con principi di indirizzo generale (e non di legislazione spicciola), e tuttavia precisi ed inequivocabili.
In tale Costituzione tanto gli organi federali
quanto quelli di livello inferiore sono sovrani,
ciascuno nella propria sfera di competenza.
Per cui anche la federazione è "Stato"
e non semplice "alleanza tra Stati".
Per cui tanto la federazione quanto gli Stati membri, ciascuno
nei propri ambiti di competenza, hanno fini generali
(indeterminati per numero e qualità).
Lapproccio dei federalisti al problema della pace e della collaborazione tra gli Stati europei (in sostituzione della passata conflittualità) è appunto costituzionalista.
Spinelli e i federalisti avrebbero voluto che si fosse progettata la Federazione (attraverso una precoce maturazione della coscienza politica) prima dello scoppiare della necessità di nuove funzioni comunitarie.
Cercarono la convocazione di unAssemblea
Costituente, la scrittura del progetto di Costituzione, la
ratifica di questo tramite referendum nei singoli Stati.
Appena nato, nel 1943, il MFE si illuse che le sue lucide tesi
avrebbero trovato credito negli ambienti della Resistenza al
Nazifascismo presso i governi degli Alleati mentre il continente
europeo, devastato dalla guerra, era ancora sotto il controllo
dei vincitori.
Ma le cose andarono diversamente.
La lenta agonia del nazismo fece sì che man mano che i territori
venivano riconquistati, rinascessero su di loro nuovi governi
sostitutivi dei precedenti e si ricostituissero gli Stati.
Già dal 45 il MFE riconobbe
realisticamente che la battaglia per la Federazione europea
sarebbe stata lunga ed il federalismo sarebbe potuto penetrare
solo alla lunga ed esso pure gradualmente e per passi successivi.
Il costituzionalismo graduale di Spinelli e dei
federalisti consiste nello strappare ai governi quanto più
possibile con la creazione di organi tendenzialmente sovrani e
non intergovernativi.
E dovuta proprio allincisività dei
federalisti la natura degli organi creati per concretare il
gradualismo.
Nessun Trattato semplicemente economico, prima della CECA, era
mai nato con unAlta Autorità (creata sì dai governi, ma
sovrana e indipendente pur nei suoi ristretti ambiti), né con
una Assemblea permanente, né con una Corte di Giustizia dotata
di potere giuridico (sempre nel suo ristretto ambito di
competenza) superiore a quello degli Stati membri.
Le successive conquiste di organi ad accresciuta sovranità ed
indipendenza dagli Stati membri seguono puntualmente la lotta davanguardia
dei federalisti sul fronde costituzionalista.
Precisamente:
elezione diretta del Parlamento Europeo nel 1979;
ampliamento delle decisioni a maggioranza qualificata
anziché allunanimità;
coinvolgimento del Parlamento nel potere legislativo
tramite la co-decisione;
potenziamento dei poteri della Commissione;
creazione della Banca Centrale Europea e adozione della
Moneta Unica nel 1999.
Questo dimostra come il federalismo europeo, nonostante la solita accusa di utopismo, è stato invece molto realista, anche se sempre "profetico" nellanticipare proposte e relative battaglie politiche (durate a volte lunghi decenni).
Per fare qualche esempio:
La battaglia per lelezione diretta del Parlamento
europeo iniziò nel 1967;
quella per la moneta europea partì alla fine del 1976.
Dalla fine del 1996 è in corso la campagna per la Costituzione
Europea.
Durante quest'ultima campagna abbiamo assistito alla convocazione
duna Convenzione che ha redatto la Carta dei diritti fondamentali,
assistiamo da un paio d'anni a un dibattito
internazionale sulla Costituzione
europea con prese di posizione e proposte costituzionaliste di
moltissimi uomini di governo, e ora una seconda Convenzione, convocata a Laeken, sarà impegnata fino all'estate 2003 per riscrivere le regole dell'Unione .
*Relatori:
Saverio Cacopardi, Pierangelo Fiora,
Simona Giustibelli, Luigi V. Majocchi, Marco Spazzini,
Arnaldo Vicentini
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