..L'Europa che ci vendono. |
La cosiddetta "sospensione"
degli Accordi di Schengen
Così scriveva l'Independent del 23 giugno
2001: "Austria said on Friday that it is opting
out of the Schengen
agreement. From Monday, the country will reintroduce
controls on its borders with other EU members for nine
days." http://news.independent.co.uk/ Lo si ripete a proposito delle misure antiterrorismo, e in occasione di ogni manifestazione internazionale a rischio di degenerazioni violente.. Le cose, dette in questo modo, suggeriscono l'idea che i vari Stati facciano passi avanti e indietro, e che tutti gli Accordi e i Trattati si possano firmare e poi stracciare, o rinegoziare, o sospendere quando più fa comodo. La
realtà è diversa, e in genere
è riportata anche in queste stesse occasioni ma ben all'interno
degli articoli, lasciando che siano i titoli a molte
colonne ad essere fuorvianti. Se il posto di blocco fosse di un chilometro lontano nemmeno farebbe notizia. Davvero l'Europa penalizza i prodotti italiani? Nello sforzo di sostenere i consumi agroalimentari e di promuovere le produzioni di maggiore qualità, a volte si mettono volutamente fra parentesi delle verità che dovrebbero essere evidenti: Ci piacerebbe sapere quindi perché ci si ostina a voler mettere sullo stesso piano le olive ad esempio tunisine con quelle greche e spagnole. Ultimamente si invoca un'etichettatura più trasparente. Se le categorie produttive di una regione italiana (ad esempio l'Emilia-Romagna) affermassero: "Mangiate vera piadina romagnola con vero prosciutto di Parma" avremmo un'iniziativa simpatica e intelligente. Ma se aggiungessero: "dobbiamo tutelare i prodotti emiliano-romagnoli dalla concorrenza veneta, austriaca e libica" oppure "l'Italia penalizza i prodotti emiliano-romagnoli" giustamente sorrideremmo. Le manifestazioni finiscono sempre a sassate e lacrimogeni? Dopo
quella di Milano del 1985, ci fu un'altra grande
manifestazione federalista a Nizza nel dicembre 2000.
Fu ignorata dalla quasi totalità dei giornali, perchè
fortunatamente gli eurofederalisti non rompono vetrine e non incendiano
auto. E forse perchè manifestarono "a favore"
di qualcosa e non "contro". Un momento della festosa manifestazione accolta dai nizzardi con applausi dai marciapiedi e dai balconi Può Roma abolire le monetine da 1 e 2 centesimi? Di quando in quando in Italia si sentono appelli per l'eliminazione delle monetine da 1 e 2 cent, "come hanno fatto in Finlandia". Al riguardo occorre fare alcune precisazioni. Già dal gennaio 1999 il potere di battere moneta è passato da 12 diverse Banche centrali, all'unica Banca Centrale europea. Questo potere dunque da alcuni anni è esercitato in condivisione da 12 Paesi nell'interesse di 300 milioni di cittadini europei, tramite "regolamenti europei" che hanno forza di legge in tutta Europa (senza che i Parlamenti nazionali debbano fare nulla). Quando si elimineranno le monetine più piccole, questo non si potrà fare in Finlandia o in Italia, ma si potrà/dovrà fare in tutta "Eurolandia". In Finlandia dunque non sono state eliminate le monetine più piccole, perché le autorità finlandesi non hanno nessun potere in materia. La Finlandia comunque aveva coniato pochissimi pezzi da 1 e 2 centesimi (due milioni, mentre la sua popolazione supera i cinque). Il risultato è che queste monetine, scomparse dalla circolazione, sono offerte sul mercato numismatico europeo a 25-30 euro, cioè 2500-3000 volte di più del loro valore nominale, a causa della loro relativa rarità. |
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