Circa la bandiera europea

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Circa la bandiera europea

"Niente esiste senza le
persone, niente dura
senza le istituzioni"
Jean Monnet
(1888-1979)

L'Europa che ci vendono, com'è realmente, come può diventare

in English
Ultimo aggiornamento:
1 gennaio 2009

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CALENDARIO

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IL VOTO PER UN PARLAMENTO
CHE NON CONTROLLA UN GOVERNO E’ UN INGANNO

La politica interna italiana, così come quella di tutti i Paesi dell’Unione europea, è coinvolta quasi quotidianamente in problemi che sfuggono al controllo dei poteri nazionali.

L’immigrazione è un fenomeno che può e deve essere regolato al livello europeo, la politica energetica e dell’ambiente hanno una dimensione mondiale, le questioni riguardanti la sicurezza esterna e il terrorismo, potrebbero essere più efficacemente affrontate e risolte da una forza europea di intervento.

Il vuoto di potere europeo si traduce nello smarrimento delle forze politiche. La politica nazionale è in crisi  perché è in crisi il progetto europeo.
Il Trattato di Lisbona è un mediocre sostituto di una Costituzione che avrebbe dovuto avvicinare i cittadini all’Unione.
Impedisce lo sfaldamento dell’Unione in un’Europa malamente allargata.
Ma non suscita alcuna speranza di rinnovamento.  

Ciò che i governi non sono riusciti a fare, può ora essere tentato dai partiti.
I partiti rappresentano l’indispensabile anello di congiunzione tra i cittadini, la società civile e le istituzioni nazionali ed europee. Se i partiti non sanno individuare una linea comune d’azione – che li unisca, al di là della contrapposizione tra destra e sinistra, tra socialismo e liberalismo, tra conservazione e progresso – la democrazia rischia di finire preda del populismo e dalle correnti eversive, razziste e violente, che esistono sempre, allo stadio latente, in ogni società, ma si manifestano con prepotenza solo nei momenti di crisi. Oggi, la democrazia italiana è fragile perché ha smarrito la linea evolutiva, costruita pazientemente nel dopoguerra dai padri fondatori della Repubblica e dell’Europa, che faceva dell’Italia un attivo propulsore dell’unità europea. Le riforme istituzionali italiane sono necessarie, ma diventeranno efficaci solo se si ritroverà il cammino europeo. Proporsi di governare l’Italia senza governare l’Europa è insensato. Per governare, occorre conquistare il consenso dei cittadini per un progetto che garantisca un futuro di prosperità, di sicurezza  e di pace. E’ solo in un’Italia europea che i cittadini ritroveranno la fiducia nella politica e nei partiti.

Le settime elezioni europee del 2009 sono un test decisivo. Se la partecipazione calerà ulteriormente, vincerà l’euroscetticismo. Trent’anni fa, il Parlamento europeo è stato eletto a suffragio universale. Avrebbe potuto essere l’alba della democrazia europea. Ma i partiti europei sono ancora delle entità misteriose agli occhi dei cittadini. Pochi saprebbero indicare chi è il Segretario o il Presidente europeo del partito che hanno votato. Il fatto è che il Parlamento europeo non fa politica. Scompare dalle cronache quotidiane appena chiuse le urne, perché nel Parlamento europeo non si confrontano forze con programmi alternativi di governo. Le elezioni europee rischiano così di trasformarsi in una crudele beffa per i cittadini. Vengono inevitabilmente sfruttate per confronti su problemi nazionali. Alle elezioni europee vince la destra o la sinistra nazionale, perde l’Europa.

Questa pericolosa tendenza può essere rovesciata se i partiti europei si assumeranno pienamente le loro responsabilità. E’ necessario presentare agli elettori un programma di governo per l’Europa. Ma non basta. Occorre dire chi governa. Sino ad ora, la Commissione europea ha svolto un ruolo ambiguo: è responsabile verso il Parlamento europeo, dal quale ottiene la fiducia, ma funge anche da segretariato dei governi nazionali. Così, i cittadini europei sono portati a pensare che siano i governi nazionali a decidere e che il loro voto europeo sia inutile. Il Trattato di Lisbona, con la nomina di un Presidente stabile del Consiglio europeo a fianco del Presidente della Commissione, aumenterà la confusione. E’ esemplare l’ambiguità sulla politica estera e della sicurezza, il cui Ministro degli Esteri (o Alto rappresentante) risponde sia al Consiglio che alla Commissione.

Eppure, la via per far partecipare i cittadini alle scelte europee è ormai chiara e percorribile: i partiti europei, singolarmente o in coalizione, possono designare un loro candidato a Presidente della Commissione europea nel corso della campagna elettorale. I cittadini potranno così votare non solo per il loro partito, ma anche per chi si assume la responsabilità di realizzare il programma che hanno scelto.

Questo nuovo impegno dei partiti europei è necessario. I partiti che intendono rafforzare la democrazia europea, coinvolgendo i cittadini nelle scelte cruciali che riguardano il loro futuro, devono impegnarsi sin da ora per fare dell’elezione europea del 2009 la base di lancio di un’Europa unita e capace di agire. E’ vero che la Commissione attuale non ha ancora tutti i poteri che sarebbero necessari per governare efficacemente l’Unione. Ma l’attivazione di un circuito di fiducia tra elettore, partito, Parlamento ed esecutivo, aprirà la via per la creazione di un vero governo democratico europeo.

I federalisti chiedono pertanto ai partiti presenti nel Parlamento italiano e nel Parlamento europeo:

1. di approvare, quando il Trattato di Lisbona verrà sottoposto alla ratifica del Parlamento italiano, un ordine del giorno che impegni il governo italiano a rilanciare, nelle sedi opportune, il processo costituente europeo, anche tra un’avanguardia di Stati, per dare un vero governo democratico ai cittadini europei, e che il Trattato entri in vigore se approvato da una maggioranza di cittadini e di Stati dell’Unione europea;

2. di sollecitare gli organi dirigenti europei del loro partito affinché:
a) designino una personalità della politica europea come candidato a Presidente della Commissione, in vista della elezione europea del 2009;
b) inseriscano nel programma elettorale l’impegno a rilanciare il processo costituente europeo, come auspicato anche dalla mozione del Parlamento europeo dell’11 luglio 2007.

Movimento Federalista Europeo
Roma, 17 novembre 2007



www.mfe.


Altre opinioni:

Montani: «Per gli europei è venuto il tempo di decidere: o la Federazione oppure il ritorno al più bieco nazionalismo.»

 


 

CALENDARIO
a lungo e lunghissimo termine

Anni Dieci
2010 anno entro il quale l'Unione europea si è impegnata a ridurre dell'8% le emissioni di gas a effetto serra.
1° marzo 2012 termine ultimo per cambiare monete e banconote italiane e finlandesi, e per cambiare le banconote greche
30 giugno 2012 idem per le banconote francesi
1° gennaio 2015 possibile ingresso della Turchia

Anni Venti

2020 anno entro il quale il Piano d'azione della UE prevede di sostituire con carburanti ecologici il 20% del gasolio nel settore del trasporto su strada e il 5% del consumo totale.
Tutto questo usando i biocarburanti, il gas naturale e l'idrogeno.
http://europa.eu.int/comm/dgs/energy_transport/en/whats_new_en.html
28 febbraio 2022 termine ultimo per cambiare le banconote portoghesi
12 agosto 2026 eclisse anulare di Sole alle 18.48 a Reykjavik, Islanda e alle ore 20.15 circa nel nord-ovest della Spagna
ven 13 aprile 2029 l'asteroide 2004-MN-4, di 320 metri di diametro, passa a 30 000 km dalla Terra, cioè a meno di un decimo della distanza Terra-Luna

Anni Trenta

  decennio nel quale diventa comune l'utilizzo dell'idrogeno per le auto (programma d'azione congiunto USA-UE)  
1° gennaio 2032 termine ultimo per cambiare le banconote olandesi  

(Le banconote belghe e lussemburghesi, le banconote e le monete tedesche, spagnole, irlandesi e austriache sono cambiabili per sempre).

Georgia / Sak'art'velo

Albania / Shqipëria

Andorra / Andorre

Armenia / Hayastan

Austria / Österreich

Azerbaigian / Azerbaijan / Azarbaycan

Belgio / Belgium / België / Belgique

Bielorussia / Belarus / Belarus'

Bosnia ed Erzegovina / Bosnia and Hergovina / Bosna i Hercegovina

Bulgaria / Bâlgarija

Rep. ceca / Czech Rep. / Cesko

Cipro / Cyprus / Kypros / Kibris

Croazia / Croatia / Hrvatska

Danimarca / Denmark / Danmark

Estonia / Eesti

Finlandia / Finland / Suomi

Francia / France

Germania / Germany / Deutschland

Grecia / Greece / Elláda

Irlanda / Ireland / Éire

Islanda / Iceland / Ísland

Italia / Italy

Lettonia / Latvia / Latvija

Liechtenstein

Le temperature sulla Penisola europea

Per conoscere l'orario a cui si riferiscono queste temperature occorre collegarsi al sito indicato

Servizio a cura di:

http://italian.wunderground.com

Hamilton:
"Sperare in una permanenza di armonia tra molti Stati indipendenti e slegati sarebbe trascurare il corso uniforme degli avvenimenti umani e andar contro l'esperienza accumulata nel tempo."
Il federalista, 1788

Il testo completo (in inglese)

In italiano: Il Federalista, di Alexander HAMILTON, John JAY, James MADISON, a cura di G. NEGRI e M. D’ADDIO, Bologna, Il Mulino, 1980.

Lituania / Lithuania / Lietuva

Lussemburgo / Luxembourg / Lëtzebuerg

Macedonia / Makedonija

Malta

Moldova

Monaco

Norvegia / Norway / Norge

Paesi Bassi / Netherlands / Nederland

Polonia / Poland / Polska

Portogallo / Portugal

Regno Unito / United Kingdom

Romania / România

Russia / Rossija

San Marino

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Slovenia / Slovenija

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