Quello che

gli ecologisti di tutto il mondo

non vi diranno mai!*

La flora, la fauna, gli ecosistemi, l’ambiente, non possono essere visti disgiunti dall’operare dell’uomo.

Ai giorni nostri sembra dannoso alla salute... sforzarsi di affrontare i problemi nella loro globalità: cercando scientificamente l’origine produttiva dei disastri provocati dalla natura o dall’uomo o da entrambi i fattori, quindi una tendenza di analisi critica radicale.

Nonostante i progressi scientifici ed i mezzi tecnologici a disposizione dell’uomo, oggi si osservano vari interventi profondamente critici ma artefattamente settoriali, separati, come se una intelligenza perversa collettiva celasse il connettivo per ostacolare una soluzione globale armonica.

 La disarticolazione critica oltre a produrre una mentalità schizoide impone all’individuo e al collettivo un’incapacità immaginativa progettuale in modo castrante fino a creare un atteggiamento rinunciatario.

Una prassi politica di intervento fondata sulla schizofrenia della separatezza settoriale di singoli problemi (ecologia, giustizia, pacifismo, femminismo, operaismo, terzomondismo, ecc.) produce per chi ne viene coinvolto, in "buona fede", una mistificazione, in quanto fa credere 12 che la monotematica sia alla radice della risoluzione di tutti i problemi, classico del fanatico e del fissato.

Quando poi l’intervento monotematico non produce più vantaggi aggregativi, elettorali, economici alle organizzazioni partitiche e non, viene abbandonato con trionfali vittorie effimere (si sono avute tante vittorie, ma i problemi sono rimasti sempre gli stessi... anzi peggiorati), lasciando in questi creduloni un vuoto desolante, nessuna traccia di contenuto evolutivo e uno stato di confusione che predispone certi individui all’irrazionalità per un’ulteriore gestione strumentale del bisogno. [y]

RNA È l'UNICA realtà che coniuga resistenza ambientalista Contro le produttività NOCIVE con la messa in discussione del modello di produzione borghese e dei rapporti di forza Capitale-Salario. ★ Dal 24 Settembre 2009: Questo è il taglio e la motivazione RIGIDA e COERENTE che DETERMINA ogni nostra "AZIONE", scelta di Priorità, pubblicazione, "condivisione" o presa di posizione. L’affermazione della banda del buco (Detentori economici, politici e culturali) che l’impegno dell’uomo per migliorare l’umanità non può che passare attraverso l’eterna convivenza con il Capitale e le sue leggi rappresenta la grande menzogna, costruita su tante piccole verità, finalizzata alla conservazione della società e della socialità fittizia attuale.

Il ruolo più pericoloso e reazionario, socialmente catastrofico, è ricoperto da quelle forze politiche, sedicenti progressiste, verdi ed ecologiste, vigliaccamente democratiche, che propongono di far risanare i danni, provocati dalle industrie private, alla gente comune tramite le tasse o lo Stato. Senza estirpare il male alla radice, lasciando immutato-anzi difendendo- il sistema produttore di catastrofi. Negli anni ’80 e ’90 abbiamo assistito all’imperversare di queste forme di inganno e di controllo e accaparramento politico del consenso: di fronte a tale ingiuria a ciò che resta della dignità umana, vista l’inconsistenza delle "azioni dirette" non rimane che continuare a negare il consenso attraverso l’astensione dalla farsa delle elezioni, dei cortei, delle militanze, delle messe e di tutte quelle forme di incanalamento o addomesticamento di massa.

I disastri che si constatano (crolli di fabbricati, inquinamento del territorio, dell’aria, delle acque, sofistificazioni di alimenti, avvelenamenti di massa, estinzioni, fabbricazione di armi batteriologiche, smottamenti, frane, incendi ed esplosioni di depositi, desertificazioni, stravolgimenti dell'equilibrio climatico [x], esplosioni di centrali nucleari, ecc.) non sono infrazioni alle regole (giuridiche, democratiche o regole cretinamente dette del gioco), ma rischi calcolati come evasione della sicurezza in generale tradite non da maligni animi o da perversi individui, ma dalla necessità di obbedire alle regole economiche, queste SI' interiorizzate ed inculcate dai mass-media, centri culturali, scienziati e progettisti, politici riformisti e non, giornalisti e giornalai.

La sacra regola di diminuire i costi per condurre un processo di accumulazione capitalistica è, così, accettata e che di fronte ad un olocausto si cercherà sempre un capro espiatorio da dare in pasto all’opinione pubblica20.

Si cerca il mostro per nascondere il motore produttore di mostri diffusi [13].

Molti ormai ritengono di poter analizzare la società facendo a meno dell’uso critico dell’economia politica, come se la sicurezza, rispettosa di beni umano-naturali considerati come contenuti non espropriabili alla generalità della specie umana - nel suo divenire responsabile dell’uso naturale del pianeta e del cosmo - non debba fare i conti, per ridursi e a volte annullarsi, per i costi monetari.

Tutto ciò va a condizionare la progettazione e la costruzione che ne consegue, eludendo i controlli con dovuta corruzione per raggiungere l’obiettivo accumulativo.

Potremmo dire che l’assolvere certe pseudo-necessità umane è del tutto accidentale per il fine dell’unica e vera regola del gioco che vige: sempre e comunque il profitto per l’accumulazione del Capitale, dall’America alla Cina alla ex Repubblica BORGHESE dei Soviet (a scanso di equivoci) oggi evidente supercapitalismo imperialista mercantile, finanziario ed industriale, In Europa come in Cina e nel resto del mondo.

Se si dovesse infrangere questa regola, crollerebbe questo castello di sabbia, che è la società fittizia attuale, fondata sulla "grande menzogna" e sulla cruda ingiustizia di un globale rapporto interumano mercificato.

Fatta questa doverosa premessa possiamo inquadrare il problema dell’ecologia, dell’"ambiente" o dell’energia nucleare o del "disastro climatico" con proporzione e chiarezza.

Se nelle altre forme di produzione di energia la sicurezza (come spiegato poc’anzi) è elusa, nel caso delle centrali atomiche ha aspetti devastanti per gli elevati costi di costruzione degli apparati di controllo o evacuativi, di pronto intervento a tutti i livelli delle zone circostanti e per la ricerca di tecnologia adeguata.

La sicurezza si attiene sempre più alla regola del gioco della "roulette russa" a livello planetario.

Stando ai termini della questione, se anche a livello edilizio la sicurezza è disattesa (vedi vari casi di crolli, vittime di cantieri, vittime degli stadi in costruzione, ecc.), figuriamoci nelle centrali nucleari! Dove i profitti privati sfiorano, per i capitali investiti, valori dell’ordine di decine di migliaia di miliardi.

Le garanzie di apparati di controllo sono e saranno sempre corruttibili per rispettare le regole dell’economia nell’investimento sul nucleare. Quindi quel "NO GRAZIE" al nucleare, visto nei cortei, oltre ad essere una battuta, dovrebbe essere anche per il modo di essere della ricerca, della contestazione e dell’informazione che ci si vuole inculcare alla ricerca di un consenso e di una maggiore integrazione. Perché il farla o non farla (la centrale...) dipende non certo da rispettose regole democratiche ma da incontri/scontri tra managers, finanzieri, imprenditori e Ciarrapichi vari .

Detto questo, quel "NON GRAZIE" assume certamente un significato più vasto.

Un "NO GRAZIE" ove il "NO" sia più vasto e generale, e produca una elevazione di chi lo fa suo per superare una visione riduttiva e produrne un’altra, propositiva, a livello generale.

Dire NO alla ricerca pura, ora e sempre, alla conoscenza dell’impiego teorico del nucleare, tanto per fare un esempio, sarebbe irrazionale, paura atavica... come per il fuoco o il serpente. Ma dire "NO" ora, fino a che resteranno immutati i rapporti umani, è giustificato, razionalmente motivato e propositivamente indicativo a livello mondiale.

L’applicazione di tecnologie per lo sfruttamento delle energie rinnovabili produrranno certo dei danni, date le premesse, ma non saranno mai così catastrofiche come quelle generazionali prodotte dall’impiego del nucleare.

I conti che riguardano i costi sono falsi e tendenziosi, perché non tengono conto dei costi sociali-non monetizzabili, perché un morto non è risarcibile sotto terra, come non è risarcibile la paura, l’infelicità prodotta da un tumore democratico, l’esodo, le limitazioni nel mangiare, nell’uscire da casa, respirare... i danni generazionali...

Obbligarci, imporci, espropriarci, per una convivenza con simili pericoli per un mero processo accumulativo non ci troverà mai d’accordo e a quanti è ancora rimasto pressoché integro il cervello non resta che proporre un sempre maggiore abbandono, progettuale-sostitutivo, veramente vincolante, a lungo, medio e breve termine ***.

 

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12. FA CREDERE. Senza dimostrare, anzi, con un uso logico impazzito, facendo leva sulle istanze insoddisfatte dalla realtà, suggestiona il controllo dell’inconscio individuale, fa in modo che l’individuo si trovi "realizzato" in un collettivo primordiale, riduttivo di ogni capacità autonoma.

"Fa credere" : ha anche la funzione di ottenere una obbedienza fanatica dei proseliti nei confronti dei dirigenti delle organizzazioni pacifiste, per "combattere" chi non crede o non si adegua, oppure chi ostacola lo sviluppo organizzativo del movimento o il consenso all’apparato dirigente.

[y]: ► Dall'evento di Vasto del Chernobyl Day 2014. A 3 anni dal referendum del 2011. L'intervento di Daniele Rovai trasmesso anche in diretta streaming da RNAnews ed intervistato da Massimo Greco.

★ Dopo ben 2 referendum (1987 e 2011) la vicenda nucleare italiana NON è ancora finita. Daniele Rovai ci spiega perché. VIDEO e DOCUMENTI.

[x]

Conferenze sul clima.

I patrocini dell'ONU, la pressione della componente politica della UE, gli auspici di parlamentari di tendenza...

non sono serviti, ad oggi,

a modificare la linea di tendenza voluta, pretesa ed affermata, a mano armata, dalle grandi corporation e multinazionali in grado di controllare e ricattare la politica stessa.

Nonostante i disastri climatici che si stanno verificando in ogni angolo del globo (perfino ed in modo particolare nel Nord America), vi è una componente dell'umanità, rappresentata NON solo dagli Stati Uniti ma anche e soprattutto dalle multinazionali di Petrolio, Gas, Carbone e Nucleare dell'IMPERIALISMO russo e cinese oltreché europeo e dei cosiddetti paesi emergenti asiatici, africani e sudamericani, che si oppongono ad un mutamento di rotta nelle pianificazioni industriali.

Vediamo quindi che, in realtà, gli organismi e le PERSONE che attuano certe posizioni ostruzionistiche all'interno delle Conferenze Internazionali, non sono altro che i rappresentanti di lobby economiche, quindi mafiose, che non possono rinunciare ai propri interessi. Che devono difendere a qualsiasi costo.

Anche di catastrofe ecologica.

Questo dimostra che il metodo "moderato", "democratico", non funziona quando si tratta di scontrarsi contro gli interessi di una minoranza di individui geneticamente corrotti, abbrutiti... ma che hanno dalla loro parte il pugno della forza (proprietà privata dei mezzi di produzione: con relativo potere di ricatto).

Lasciamo alla creatività del lettore la ricerca di forme di pressione alternative.

 

[13] : vedi casi di Ted Budney, Valpreda, il parricida Marco Caruso per quanto riguarda le vicende di cronaca nera o terrorismo. In materia di mafia: il caso Andreotti o Toto' Riina: due casi, sbandierati dalla stampa borghese allo scopo di allontanare l'attenzione dell'opinione pubblica dalle mani lorde di sangue delle più potenti e note famiglie di imprenditori italiani e business-show-man internazionali.

Tutte le notizie, le cronache giudiziarie spettacolarizzate, le montature del business dell'informazione sono rigidamente studiate e manipolate affinché le responsabilità siano collegabili ad una congiura del mondo politico o a non ben precisate "trame oscure" piuttosto che al reale intervento dei gruppi di interesse economico finanziario, commerciale ed industriale.

I troppi morti della Montedison, Marlane, Icmesa, Porto Marghera, ILVA di Taranto, dell'AMIANTO, del triangolo della Morte di Priolo,-Augusta-Melilli come delle vicende collegate alla devastazione dei rifiuti, ecc; la lista di morti tranquillamente e legittimamente collegabile al "fenomeno" Tangentopoli la dice tutta sui metodi adoperati dalla cosiddetta classe dirigente e dai contropoteri emergenti altrettanto arruffoni e predatori.

La veste e le sigle (moderati o progressisti), rappresentano solo il paravento dietro il quale si consumano incontri e scontri per il dominio.

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"Omicidio dei Morti" un brillante articolo di Amadeo Bordiga di attualità ESTREMA anche per quanto riguarda le questioni ambientali, dell'ecologia e dell' "ambientalismo".

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Dominique Karamazov:

"Le retour d'un iguanodon"
[Ecologie et communisme -in La Guerre Sociale - Juine - Paris - 1979]

(Espace contre ciment)

In "Le retour d'un iguanodon" , Dominique Karamazov analizza le tematiche ambientali alla luce della bussola marxista riprendendo il lavoro di Amdeo Bordiga in materia e con ricchezza di riferimenti analitici e genuinamente anticapitalistici. L'articolo è in francese e disponibile anche in formato PDF.