Antonio Montanari

Galeotto di Pietramala, cardinale francescano.

Carriere francescane in famiglia.

Quando il «protonotario Apostolico» Galeotto Tarlati di Pietramala nel settembre 1378 è creato Cardinale diacono da Urbano VI, tra i suoi colleghi c'è Tomaso Frignano da Modena, Dottore del Collegio di Bologna, XXII Ministro generale dell'Ordine dei Minori Conventuali eletto il 6 giugno 1367, dopo esser stato Custode del convento di San Francesco di Modena (1349), Ministro provinciale dell'Ordine per l'Emilia Romagna (1352) e Patriarca di Grado (1372).
La sua presenza nel territorio emiliano-romagnolo dal 1352 al 1372, può suggerire l'ipotesi che sia stato affidato a lui l'incarico di collocare il giovanissimo Galeotto Tarlati di Pietramala in qualche convento toscano.
Ad Arezzo ci indirizza una notizia relativa alla chiesa di Sant'Agostino, ricostruita verso la metà del Trecento per volontà dei Tarlati (come si legge in M. G. Paolini, «Arezzo», Enciclopedia dell'Arte medievale).
Ed il nostro Galeotto potrebbe esser stato ospitato proprio nel Convento di Arezzo "dentro le mura", eretto sul finire del XIII sec., con la chiesa terminata nel 1337, anche grazie al contributo degli stessi Tarlati.
Circa Tomaso Frignano una fonte del 1679, il «Martyrologium Franciscanum» del Padre Arturo Du Monstier (1586-1662), Parisiis 1638, gli attribuisce il titolo di Beato (p. 431).
Giuseppe Billanovich chiama Tomaso Frignano «il dotto francescano caro al Petrarca» («Petrarca letterato, I. Lo scrittoio del Petrarca», Roma 1947, p. 210).
Una delle epistole «Seniles» del Petrarca (libro XI, n. XII) è indirizzata da Padova al Papa Urbano V, per raccomandargli «la causa del Padre Tommaso da Frignano Generale de' frati minori» (1 gennaio 1363).
Oltre a questo contesto religioso, per la biografia del nostro Galeotto di Pietramala occorre considerare in breve anche quello famigliare, con particolare riferimento ad un vescovo vivente, Leale Malatesti, cugino di sua madre Rengarda, e ad uno defunto, Guido (+1327) cugino del nonno paterno di Galeotto.
Leale fu dapprima Vescovo di Pesaro e poi di Rimini (1374-1400). Egli ebbe un fratello frate.



A Rimini Masio Tarlati di Pietramala trova occupazione e moglie: Rengarda Malatesti, figlia di Galeotto I, il cui fratello Malatesta Antico Guastafamiglia ha un figlio «spurio», Leale, che diventa Vescovo di Pesaro (1370-1374) e poi di Rimini sino al 1400.
Proprio dal 1374 è vescovo di Rimini Leale Malatesti, provenendo da Pesaro dov'era giunto nel 1370. A Leale Malatesti potrebbe esser stato affidato il giovane Galeotto, nato nel 1356, per avviarlo ad una carriera religiosa.
Leale è generato da una non meglio precisata Giovanna, il cui nome è fatto da Leale nel proprio testamento. Leale, che ha pure un fratello frate, è legittimato da Papa Urbano II nel 1363. Si ha motivo di credere che Leale sia stato un frate francescano (volle infatti essere sepolto nella chiesa riminese di San Francesco), nato attorno al 1320, e non prima.

In famiglia, due discepoli di San Francesco, poi Beati.

Alla pagina Notizie su Tommaso da Frignano.

Nella pagina Istruzioni per l'uso si trova la genealogia del Cardinal Galeotto.

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